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Ellenismo filosofico: Scetticismo

Ellenismo filosofico: Scetticismo. Scetticismo Pirrone di Elide (360-275 a.C .). Ellenismo filosofico: Scetticismo. Pirrone di Elide (360-275 a.C .).

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Ellenismo filosofico: Scetticismo

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  1. Ellenismo filosofico: Scetticismo Scetticismo Pirrone di Elide (360-275 a.C.)

  2. Ellenismo filosofico: Scetticismo Pirrone di Elide (360-275 a.C.) L'origine del termine scetticismo è nella parola greca Σκέψις (sképsis), che vuol dire "ricerca", "dubbio" o nel verbo sképtesthai che significa "esaminare". Lo scettico è colui che nega la possibilità di conoscere la verità o più specificamente non nega di possedere l'idea della cosa pensata ma, poiché la nozione dell'oggetto reale si basa sui sensi, che danno percezioni ingannevoli e mutabili nel tempo, dubita che al pensiero della cosa corrisponda la realtà fisica dell'oggetto pensato. Bertrand Russell (1872-1970) Propugnatore di uno scetticismo moderato (Saggi scettici)

  3. Ellenismo filosofico: Scetticismo Pirrone di Elide (360-275 a.C.) • Lo scetticismo si sviluppa in Grecia dal IV secolo a.C. al II secolo d.C. e viene secondo la tradizione suddiviso in tre periodi: • Pirronismo • Scetticismo della Nuova Accademia • Neoscetticismo

  4. Ellenismo filosofico: Scetticismo Pirrone di Elide (360-275 a.C.) • PIRRONISMO • Il pirronismo deriva la sua denominazione da Pirrone di Elide (360-275 a.C.) e fa capo a lui e al suo discepolo Timone di Fliunte (ca. 320 a.C. - ca. 230 a.C.). • La corrente filosofica, che si sviluppa tra la seconda metà del IV secolo a.C. e il III secolo a.C., afferma l'impossibilità di conoscere una realtà sempre contingente e mutevole per cui al saggio non resta che l'aphasìa (mutismo), restare come muto e rinunciare ad ogni affermazione qualificante.

  5. Ellenismo filosofico: Scetticismo Pirrone di Elide (360-275 a.C.) PIRRONISMO Poiché in queste condizioni non esiste conoscenza, ne consegue che anche il comportamento pratico, che discende dal sapere, dovrà basarsi sull'assenza di ogni specifica azione. Ciò porterà al raggiungimento dell'ataraxia, l'imperturbabilità, il non farsi coinvolgere in sentimenti e passioni.

  6. Ellenismo filosofico: Scetticismo Pirrone di Elide (360-275 a.C.) PIRRONISMO «La sua vita fu coerente con la sua dottrina. Lasciava andare ogni cosa per il suo verso e non prendeva alcuna precauzione, ma si mostrava indifferente verso ogni pericolo che gli occorreva, fossero carri o precipizi o cani, e assolutamente nulla concedeva all'arbitrio dei sensi. Ma, secondo la testimonianza di Antigono di Caristo, erano i suoi amici, che solevano sempre accompagnarlo, a trarlo in salvezza dai pericoli». Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, IX, 62

  7. Ellenismo filosofico: Scetticismo Pirrone di Elide (360-275 a.C.) • PIRRONISMO • Gli scettici, colpiti dalla varietà delle visioni del mondo presenti fra gli uomini, presumono di avere l'autentica chiave di spiegazione dell'universo da cui far dipendere la felicità e la serenità dell'animo: • l'unico modo per raggiungere la tranquillità della mente è un'indagine volta a riconoscere ugualmente fallaci tutte le dottrine. • È questo, per lo scettico, il segreto della felicità, intesa come assenza di turbamento, ataraxia.

  8. Ellenismo filosofico: Scetticismo Pirrone di Elide (360-275 a.C.) PIRRONISMO Il rifiuto di tutte le dottrine filosofiche che pretendono di conseguire delle verità non significa affatto che gli scettici neghino la realtà fenomenica nel mondo, ma piuttosto che le teorie su di essa non possono pretendere di spiegarne la natura profonda. Così «Timone, discepolo di Pirrone, è convinto che l'indifferenza assoluta di fronte a tutte le cose porti all'afasia e all'imperturbabilità. Cioè alla felicità». (Aristocle di Messene in Eusebio di Cesarea, Praep. evan., XIV, 18, 2-5).

  9. Ellenismo filosofico: Scetticismo Pirrone di Elide (360-275 a.C.) SCETTICISMO NELLA NUOVA ACCADEMIA (secoli III e II a.C.) In questo secondo periodo lo scetticismo si estremizza: non si fa sostenitore di alcun principio di conoscenza o verità e rivolge tutto il suo impegno a combattere il dogmatismo, in specie quello sostenuto dagli stoici. L'unico atteggiamento del saggio deve essere quello della epoché, della sospensione del giudizio ossia dell'astensione da un determinato giudizio o valutazione, qualora non risultino disponibili sufficienti elementi per formulare il giudizio stesso, sino a giungere al radicale rifiuto della catalessi cioè dell'assenso a qualsiasi pronunciamento sulla realtà.

  10. Ellenismo filosofico: Scetticismo Pirrone di Elide (360-275 a.C.) SCETTICISMO NELLA NUOVA ACCADEMIA

  11. Ellenismo filosofico: Scetticismo Pirrone di Elide (360-275 a.C.) • SCETTICISMO NELLA NUOVA ACCADEMIA (secoli III e II a.C.) • A questa estremizzazione del dubbio non poteva però sfuggire lo stesso scetticismo: • anche ciò che sostiene lo scettico ricade sotto il dubbio radicale, come facevano notare Arcesilaoe Carneadei quali affermavano che alla fine non potevano avere nessun principio di certezza i principi da essi stessi assunti come guide dell'azione pratica della "ragionevolezza", secondo Arcesilao, e del "persuasivo", secondo Carneade.

  12. Ellenismo filosofico: Scetticismo Pirrone di Elide (360-275 a.C.) • SCETTICISMO NELLA NUOVA ACCADEMIA (secoli III e II a.C.) • È vero che questi criteri dell'azione pratica non hanno nessun valore di certezza dogmatica e non sono in grado di farci conseguire la felicità, • ma facilitano il nostro agire indicandoci ciò che è opportuno e utilefare così come risulta dalla constatazione di un gran numero di casi nei quali quei criteri sono stati efficaci. • Quindi non ciò che è vero dirigerà le nostre azioni, ma semplicemente ciò che è probabile.

  13. Ellenismo filosofico: Scetticismo Pirrone di Elide (360-275 a.C.) NEOSCETTICISMO (secoli I a.C, III d.C.) Enesidemo di Cnosso(ca 80 a.C. – ca 10 a.C.) e Agrippa(vissuto nella seconda metà del I secolo d.C.) esponenti dell'ultima fase dello scetticismo antico sono i rappresentanti di uno scetticismo radicale che afferma che nulla può essere compreso in modo stabile né mediante la sensazione, né mediante il pensiero. Ambedue i filosofi elencarono una serie di tropi, (trópoi), cioè modi, argomenti fondamentali, obiezioni per dimostrare ai dogmatici la necessità di sospendere il giudizio su ogni questione.

  14. Ellenismo filosofico: Scetticismo • NEOSCETTICISMO (secoli I a.C, III d.C.) Pirrone di Elide (360-275 a.C.) Come dice Sesto Empirico (tra II e III sec. d.C.), le formulazioni scettiche «si possono annullare da se stesse: circo-scrivendo se stesse con le cose di cui si dicono; così le medicine purganti, non solo cacciano dal corpo gli umori, ma anche se stesse espellono con gli umori»

  15. Ellenismo filosofico: Scetticismo Pirrone di Elide (360-275 a.C.) • NEOSCETTICISMO (secoli I a.C, III d.C.) • Sesto Empirico, che fu probabilmente medico, è ricordato come critico del • sillogismo, • del concetto di causa e • della teologia stoica • Nonostante tutto è possibile seguire come guida: • ciò che la natura ci mostra attraverso i sensi, • il corpo coi suoi bisogni, • la tradizione coi suoi usi e costumi, • le regole etiche.

  16. Ellenismo filosofico: Scetticismo Pirrone di Elide (360-275 a.C.) • NEOSCETTICISMO (secoli I a.C, III d.C.) • La negazione radicale della verità dunque va intesa, non come una affermazione indiscutibilmente vera, contraddicendo così lo stesso principio scettico, ma come una negazione che nega, oltre che il proprio contenuto, anche se stessa: • negando cioè che la sua stessa negazione sia vera. • Lo scettico così finisce per negare ogni validità ai principi logici di identità e di non contraddizione, che per loro natura, però, sono irrefutabili: • nel momento in cui esplicitamente si negano, implicitamente si affermano. Gigi Proietti «Lo scettico»

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