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A cura di Marina Farina Maggio 2014

Strumenti e modalità di accoglienza in rete per il contrasto alla violenza La comunicazione interpersonale efficace Modalità comuni per l’accoglienza di vittime e maltrattanti. A cura di Marina Farina Maggio 2014. L’importanza della relazione.

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A cura di Marina Farina Maggio 2014

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Presentation Transcript


  1. Strumenti e modalità di accoglienza in rete per il contrasto alla violenzaLa comunicazioneinterpersonale efficace Modalità comuni per l’accoglienza di vittime e maltrattanti A cura di Marina Farina Maggio 2014

  2. L’importanza della relazione • Ogni essere umano vive e cresce nella continua interazione con l’altro • E’ attraverso lo scambio con gli altri che ognuno di noi dà significato a se stesso e alla sua esperienza

  3. La relazione professionale con le vittime e i maltrattanti • Due persone • con pari dignità • che vivono in una situazione di grande disparità

  4. La relazione “d’aiuto” • Da un ruolo “salvifico” (la relazione simbiotica) • Da un distacco emotivo forte (la relazione assente) • Alla relazione d'aiuto: la giusta distanza • Informazione / condivisione • Ascolto non giudicante • Accompagnamento • Sostegno emotivo • Presa in carico • ...

  5. La relazione d’aiuto (segue) • Processo relazionale e comunicativo che facilita nell’utente lo sviluppo di: • consapevolezza • opzioni • capacità di gestione delle situazioni Qui ed ora

  6. Le abilità in gioco • Sviluppare empatia • Saper riconoscere le proprie emozioni • Saper ascoltare

  7. Umanizzare l’incontro: costruire l’alleanza • Contatto psicologico (stare in relazione) • Congruenza(essere se stessi, autentici, genuini) • Accettazione positiva incondizionata (interesse per la persona in quanto tale, assenza di giudizio, trasmettere calore) • Comprensione empatica (vedere il mondo dell’altro dal suo punto di vista, senza filtri personali) • Comunicazione della comprensione empatica e dell’accettazione incondizionata

  8. Comunicare

  9. Una premessa: le mappe della relazione • Che cosa succede quando due o più persone con personalità, valori e/o culture diverse comunicano? Disturbi (Canale) EmittenteCODIFICA RiceventeDECODIFICA Trasmissione Feedback CONTESTO L’efficacia della comunicazione è determinata dalla mappa del singolo Ognuno attribuisce un preciso significato al messaggio dell’altro

  10. La responsabilità di entrambi gli interlocutori • E' una serie di mosse … • … decise e giocate da due o più interlocutori … • … dove ogni mossa tiene conto della precedente ed influenza la successiva L'evoluzione e l'esito della comunicazione è sotto la diretta responsabilità di entrambi gli interlocutori

  11. I canali comunicativi • Gli esseri umani comunicano su 3 livelli simultanei: • verbale • paraverbale • non verbale • Attenzione! • Paraverbale e non verbale esprimono le nostre emozioni • Questi due canali sfuggono, in parte, al nostro controllo

  12. La comunicazione non verbale • Il Non Verbale ha prevalentemente un valore emotivo, in quanto è l’emergere immediato, spontaneo e involontario delle emozioni provate ed è governato da programmi neuromotori specifici e definiti

  13. Leggere i comportamenti per costruire una relazione sintonica • Con me stesso … • “Ascoltandomi” • Osservandomi • … per capire: • le mie emozioni • se sto mandando messaggi che agevolano la relazione o la ostacolano • se condivido o non condivido ciò che sta avvenendo nel contesto

  14. Leggere i comportamenti per costruire una relazione sintonica (2) • Con l’altro … • Verificando il significato del comportamento osservato attraverso domande • Costruendo una strategia coerente con il mio vissuto emotivo/ il mio obiettivo • … per capire: • le emozioni che prova • il suo interesse verso l’argomento e il contesto • eventuali omissioni di informazioni • il suo livello di accordo

  15. La nostra personalità ei nostri comportamenti

  16. G A B La nostra personalità(secondo l’Analisi Transazionale) • Modelli di comportamento • … altrui (figure genitoriali) • … appresi nel passato • … per imitazione • Modelli di comportamento • … miei • … appresi e modificati ogni giorno • … con i quali ci relazioniamo • qui • ed ora • Modelli di comportamento • … miei • … appresi nel passato • … per "successo"

  17. Il nostro egogramma GA GN A BR BA BL

  18. I nostri stati • Sono risorsa quando ci permettono di vivere un’esperienza nel “qui e ora”, in connessione: • con i nostri bisogni / desideri, valori, obiettivi • con il contesto • con i bisogni / desideri, valori, obiettivi degli altri • Sono disfunzionali quando attivano degli automatismi che comportano svalutazione: • di sé • del contesto • degli altri

  19. Il Genitore Normativo GN • E' risorsa • Guida • Dà contenimento • Dà regole e valori • … • E' disfunzionale • Impone • “Perseguita” • Critica • …

  20. Il Genitore Affettivo GA • E' risorsa • Si prende cura • Si interessa • Incoraggia • E' disfunzionale • E’ iperprottettivo • Si sostituisce • Dà consigli non richiesti

  21. Il Bambino Adattato BA • E' risorsa • Accetta le regole • Collaborativo • Agisce per farsi accettare • E' disfunzionale • Si sottomette alle regole • Passivo • Si lamenta / compiange • Subisce per non farsi rifiutare • Si pone nel ruolo di vittima

  22. Il Bambino Ribelle BR • E’ risorsa • Anticonformista • Spirito di iniziativa • Si oppone ai contenuti • E’ disfunzionale • Bastian contrario • Boicotta • Si oppone per principio • Attua comportamenti “antisociali”

  23. Il Bambino Libero • E’ risorsa • Esprime apertamente i propri bisogni / sentimenti / sensazioni • Affettuoso • Giocoso • Autoironico • E’ disfunzionale • Impulsivo • Autoindulgente • Sempre pronto allo scherno • Cinico • Pigro BL

  24. L'Adulto A • E' risorsa • Informa • Coinvolge • Dà informazioni • E' orientato alle soluzioni • E' disfunzionale • Freddo • Distaccato • Trascura le relazioni • Persegue il compito trascurando le emozioni

  25. Gli Stati dell’Io si esprimono Con le parole Forme verbali, avverbi, sostantivi, aggettivi … Con la voce Intonazione, volume, ritmo … Con il corpo Espressioni, gesti, postura, prossemica …

  26. Il GN comunica + -

  27. Il GA comunica + -

  28. L'A comunica + -

  29. Il BA comunica + -

  30. Il BR comunica + -

  31. Il BL comunica + -

  32. Relazioni disfunzionali

  33. Relazioni disfunzionali: i giochi psicologici • Una sequenza ripetitiva di transazioni • nelle quali entrambe le parti finiscono col provare una sensazione di malessere, • si sentono confusi, non capiti • e accusano se stessi o l’altro del malessere

  34. Caratteristiche dei giochi • Sono ripetitivi • Sono giocati senza la consapevolezza dell’Adulto • Sono giocati da una qualsiasi parte negativa degli Stati dell’Io • Si basano su svalutazioni e grandiosità • Comportano lo scambio di transazioni ulteriori • Conducono a un momento di sorpresa nel quale avviene uno scambio di ruoli • Terminano provando un’emozione negativa

  35. Analizzare i giochi: il triangolo drammatico P S (Salvatore) (Persecutore) V (Vittima)

  36. I ruoli del triangolo drammatico • Persecutore • Chi si sente superiore agli altri e tende a dominarli e/o a sottolinearne i difetti • Salvatore • Chi si sente superiore agli altri e vuole aiutarli da una posizione di superiorità • Vittima • Chi attribuisce poco valore a sé e chiede conferma di questo ad un Persecutore o a un Salvatore

  37. T’ho beccato, figlio di puttana! • Azioni • Mario e Anna s’innamorano, si sposano e vanno a vivere insieme. Tutto ok • Passa un po’ di tempo e Mario comincia a far soffrire AnnaInveisce e qualche volta la picchia • Anna si lamenta, ma minimizza e continua a rimanere con lui … • Poi, a un certo punto, alle ennesime botte, Anna se ne va e chiede aiuto ai servizi • Mario si infuria • Azioni inconsapevoli • Mario è stato violento • Anna ha accettato il rischio • Mario ha esagerato • Tornaconto • Per Anna : “Lo sapevo, gli uomini sono tutti uguali”

  38. Prendetemi a calci … • Azioni • Mario continua ad essere violento • Anna lascia correre, minimizza, lo scusa • Mario “alza la posta” • Anna lascia di nuovo correre • Mario è violento … ancora, e ancora, e ancora • Anna lo prende a calci • Tornaconti • Per Mario: “Dammi un calcio”, così mi sento rifiutato, abbandonato e privo di valore … e ricomincio!

  39. Perché giochiamo? • Per confermare le nostre opinioni su noi stessi e sugli altri • Per rassicurarci: la realtà diventa prevedibile • Per strutturare il tempo • Per dare e ricevere “carezze”

  40. Come uscire dai giochi • Aumentare la consapevolezza • Quali giochi faccio? Come cominciano? • Cosa svaluto/cosa esagero? • Quale è il mio tornaconto, il mio bisogno? • Attivare l’Adulto: • non interpretare ma fare domande • dire esplicitamente ciò che si pensa • cercare fatti concreti e dati di realtà • Sperimentare modi alternativi per soddisfare i nostri bisogni

  41. La competenza emotiva

  42. La competenza emotiva Le emozioni sono una risorsa È possibile lavorare su se stessi per viverle come risorsa

  43. Emozione: una definizione • “Reazione affettiva intensa con insorgenza acuta e di breve durata determinata da uno stimolo ambientale. • La sua comparsa provoca una modificazione a livello somatico, vegetativo e psichico.” • (Enciclopedia di psicologia Garzanti a cura di U. Galimberti) 42

  44. Emozioni: perché? • “Tutte le emozioni sono, sostanzialmente, impulsi ad agire; in altre parole piani di azione dei quali ci ha dotato l’evoluzione per gestire in tempo reale le emergenze della vita. • La radice stessa della parola emozioneè il verbo latino moveo, - muovere -, con l’aggiunta del prefisso -e- (- movimento da), per indicare che in ogni emozione è implicita una tendenza ad agire.” ("Intelligenza Emotiva"di D. Goleman)

  45. L’importanza delle emozioni • Quando agisco provo emozioni diverse (rabbia, paura …) • E’ importante … • riconoscerle • capire a quale rappresentazione della situazione sono collegate (paura di perdere cosa?, tristezza per aver perso che cosa?, rabbia perché qualcosa non va come mi aspettavo?, gioia per aver raggiunto q.sa? …) • esplorarle,rappresentandole come parti di me • accettarle • verificarne la loro adeguatezza(riducendo eventuali amplificazioni cognitive) • capirne la funzionalità positiva per me in quel momento e utilizzarlecome energia creativa … (che cosa, questa emozione, mi suggerisce di fare?)

  46. Emozioni Gioia Tristezza Felicità Gelosia Paura Rabbia Disprezzo Imbarazzo Nostalgia Invidia Disgusto Noia

  47. La funzionalità biologica delle emozioni Paura Ciò che potrebbe essere male (e può essere evitato) Rabbia Ciò che non va bene (e può essere cambiato) Tristezza Ciò che è stato male (e può essere superato) Gioia Ciò che va bene per noi (e va ricercato) 46

  48. L’utilizzo funzionale delle emozioni PauraServe ad evidenziare i rischi e decidere azioni di protezione RabbiaServe a risolvere problemi e a decidere cambiamenti (per soddisfare i nostri bisogni e desideri) TristezzaServe ad elaborare il lutto e a decidere di staccarci da ciò che non c’è più GioiaServe ad evidenziare ciò che è bene per noi, a decidere cosa perseguire, e a "ricaricarci" (godendo di ciò che abbiamo e di ciò che abbiamo raggiunto)

  49. Le emozioni funzionali • Si accompagnano a comportamenti coerenti e funzionali • Hanno una specifica qualità temporale • gioia  presente • paura  futuro • rabbia  presente • tristezza  passato • Sono tollerabili e transitorie

  50. Quando le emozioni non sono funzionali ... • Alla base c’è un rapporto rigido, di negazione, della vita emotiva che può produrre … • il fenomeno dell’emozione sostitutiva “Non ho il permesso di sentire la tristezza e mi blocco nella rabbia” • il fenomeno dell’intensificazione dell’emozione negata“Mi nego la paura e questa diventa ansia o panico”

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