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Inibizione comportamentale e stile di parenting in un ottica cross-culturale:

INTRODUZIONE. La Baumrid ha ampiamente dedicato i sui studi all'influenza che le pratiche educative genitoriali esercitano sul funzionamento socio-emotivo del bambino.Importante

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Inibizione comportamentale e stile di parenting in un ottica cross-culturale:

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Presentation Transcript


    1. Inibizione comportamentale e stile di parenting in un ottica cross-culturale: un confronto tra Italia, Canada e Cina. (Alida Lo Coco,Carla Zappulla e Rosanna Di Maggio)

    2. INTRODUZIONE La Baumrid ha ampiamente dedicato i sui studi all’influenza che le pratiche educative genitoriali esercitano sul funzionamento socio-emotivo del bambino. Importante è il ruolo che esse giocano nel modulare l’esito adattivo o disadattivo del percorso di sviluppo.

    3. I ricercatori hanno messo in rilievo come gli stili genitoriali, caratterizzati da calore, empatia e responsabilità permettono al bambino di esplorare l’ambiente promuovendo sentimenti di fiducia e la tendenza a realizzare relazioni positive.

    4. Gli stili genitoriali come indicatori: Competenza sociale del bambino, successo sociale e accettazione tra coetanei; Ostilità, rifiuto, condotte aggressive, incompetenti socialmente e basso status sociale.

    5. Sappiamo che gli stili di parenting sono orientati e guidati dal complesso di valori, credenze e aspettative propri della cultura d’appartenenza. La prospettiva culturale: gli obiettivi della socializzazione variano da contesto a contesto e le qualità specifiche o esiti particolari possono essere incoraggiati o enfatizzati.

    6. Chen, Liu, Lì (2000) evidenziano come possa essere errato considerare universalmente validi i modelli di socializzazione occidentali e bisogna quindi analizzare gli aspetti transculturali del comportamento di parenting.

    7. Secondo alcuni ricercatori, la prospettiva culturale consentirebbe di interpretare i comportamenti infantili legati a disposizioni innate, le cui modalità variano rispetto alla cultura Il caso dell’inibizione comportamentale in età prescolare (a nuove situazioni risponde con ansia e preoccupazione).

    8. L’inibizione comportamentale è attribuita a fattori interni e si ritrova in varie culture. Le differenti pratiche educative hanno un ruolo importante e sono basate sulle norme e su valori legati alla cultura. Comportamenti e credenze mediano lo sviluppo dell’inibizione favorendone o ostacolandone la manifestazione.

    9. Ottica transculturale: individualismo e collettivismo per esaminare il ruolo che gioca la cultura sugli stili di parenting e inibizione. Canada Individualista: identità personale separata, indipendente e autonoma. Cina Collettivistica: identità di gruppo. Italia Individualista: notiamo che risulta molto simile ai soggetti cinesi (l’uso di punizione abbassa lo sviluppo di condotte inibite).

    10. QUESTIONI: Se stile educativo media la relazione tra comportamento del bambino e la cultura di appartenenza, in che modo la pratica educativa “punitiva” svolge lo stesso ruolo in due culture diverse? Anche se gli esiti finali sono gli stessi, possono i processi essere differenti? I comportamenti punitivi assumono significati diversi dipendentemente dal contesto?

    11. OBIETTIVI della RICERCA Esplorare il ruolo che le differenze culturali giocano sulla relazione tra inibizione del comportamento del bambino e le pratiche educative confrontando tre gruppi. Descrivere dati relativi all’inibizione comportamentale del bambino e allo stile educativo materno. Esaminare la relazione tra inibizione comportamentale e pratiche educative. Approfondire il significato culturale che il comportamento di parenting può acquisire nello sviluppo del comportamento inibito.

    12. PREVISIONE: I bambini italiani dispieghino meno comportamenti inibiti dei loro coetanei. Rilevare le somiglianze e le differenze tra gruppi.

    13. METODO SOGGETTI: 100 bambini (età 2 anni) con le loro madri (96% sposate - 4% separate). PROCEDURA: -Osservazione dell’inibizione comportamentale = osservazione in laboratorio del b. con madre (Behavioral Inhibition Paradigm), -Comportamento di parenting per madri = 2 prove Child-Rearing practices Report Q –Sort e intervista semistrutturata

    14. STRUMENTI INIBIZIONE COMPORTAMENTALE: - Utilizzato BIP adattato. - Il bambino viene osservato in una stanza gioco in presenza della madre. - Due fasi: gioco libero e fase più strutturata (costruzioni..ecc). Ingresso di operatrice estranea la quale porta giochi: costruzioni, robot e tunnel. L’inibizione comp. è valutata sulla base del tempo trascorso del bambino a contatto con la madre e del tempo intercorso prima di approcciare l ‘estraneo durante le altre fasi.

    15. COMPORTAMENTO DI PARENTING: - Sono stati utilizzati due strumenti C-RPR è costituito da 91 item che descrivono attitudini , valori, credenze e comportamenti legati alle pratiche educative materne. Ottiene info. relativamente a 6 dimensioni del parenting: accettazione,rifiuto,incoraggiamento al successo, all’indipendenza,orientamento alla punizione,protezione. Per ciascun item la madre risponde seconda una scala a 7 punti.

    16. 2. L’intervista semistrutturata per approfondire aspetti emersi dal C-RPR, ed è divisa in due parti. - Alle madri viene chiesto di individuare 3 aggettivi per descrivere la relazione con il figlio e di raccontare gli eventi per supportare tale scelta, - Per ciascuna dimensione del C-RPR sono stati selezionati alcuni item rappresentativi dei comportamenti di parenting ed è stato chiesto se si riconoscessero o no nelle situazioni presentate e di riportare un episodio.

    17. RISULTATI : Inibizione comportamentale e differenze cross-culturali. Allo scopo di confrontare i dati del gruppo di bambini italiani con quelli ottenuti nei contesti canadese e cinese è stata condotta una serie di analisi t di Student. Le analisi mostrano un livello significativamente più basso d’inibizione comportamentale tra i bambini italiani: spendono meno tempo a contatto con la madre, e si avvicinano più rapidamente all’estraneo e al robot.

    18. 2 . Comportamento di parenting e differenze cross-culturali Dall’analisi t di Student è risultato che le madri italiane utilizzano allo stesso tempo comportamenti di accettazione e di rifiuto nei confronti dei figli in misura maggiore rispetto alle altre madri. Le madri italiane incoraggiano maggiormente al successo i propri figli, sono inoltre più orientate verso la punizione e più protettive rispetto alle altre madri.

    19. Per esaminare la relazione tra l’inibizione comportamentale dei bambini e il comportamento di parenting nei gruppi italiano canadese e cinese è stata condotta una serie di correlazioni per ogni gruppo, poi confrontate con il test z.

    20. 3. Significato culturale del comportamento del parenting nello sviluppo del comportamento inibito del bambino nel contesto italiano Allo scopo di esplorare il comportamento educativo materno orientato alla punizione, sono state calcolate le percentuali delle risposte fornite dalle madri alla domanda “ si ritiene punitiva?”. Dalle risposte emerge come il 73% circa delle madri dichiari di non essere punitiva mentre solo il 12% circa asserisca di esserlo. Il resto delle madri fornisce risposte che si collocano in una via di mezzo ( “essere punitive a metà”, “essere punitive solo a parole”, “di essere rigorose”, “di esserlo meno di prima”, “dipende dal bambino”).

    21. Per esaminare i comportamenti che configurano la punizione, sono state create macrocategorie relative ai comportamenti punitivi materni e ai comportamenti dei bambini. MACROCATEGORIE PER I COMPORTAMENTI PUNITIVI MATERNI : Punizione verbale ( comportamenti quali arrabbiarsi, urlare, sgridare ecc) Punizione fisica ( sculacciare, prendere con la forza ecc) Punizione distanziante ( allontanare, chiudere in camera ecc) Non punizione ( concordare regole, dare spiegazioni, ragionare) Altro ( distrarre ecc)

    22. MACROCATEGORIE PER I COMPORTAMENTI DEI BAMBINI: Disobbedisce Fa cose pericolose Litiga con altri bambini Fa i capricci In generale fa qualcosa che non deve fare Gioca per casa, sporca, disordina, rompe qualcosa. Le percentuali delle risposte materne mostrano come la maggior parte ricorrano alla punizione verbale ( 39 % ca) e fisica ( 31% ca). Solo l’ 8% delle madri fa ricorso alla punizione di tipo distanziante e il 10% non utilizza comportamenti punitivi.

    23. Le madri adottano la PUNIZIONE VERBALE in percentuale maggiore nel caso di figlio disobbediente e nel caso in cui il bambino giochi e sporchi per casa. Per quanto riguarda la PUNIZIONE FISICA è presente in percentuale maggiore nel caso di bambino disobbediente (10% dei casi), nel caso generale in cui il figlio fa qualcosa che non deve fare e nel caso in cui fa i capricci. L’uso di tale tipo di punizione è limitato nel caso n° 6 ( gioca e sporca per casa) e n° 2 ( fa cose pericolose) e in misura ancora minore nel caso 3 ( litiga con i pari). Il ricorso alla punizione DISTANZIANTE è in generale molto ridotto solo il 4.28% delle madri ne fa ricorso in caso di capricci del figlio. Solo una piccolissima percentuale di madri preferisce NON adottare punizione nel caso di capricci del bambino ( 6 % ca)

    24. CONCLUSIONI: Le ricerche sull’ inibizione comportamentale mostrano come, aldilà delle differenze individuali, l’inibizione sia una condotta che si manifesta in modo trasversale in molte culture, assumendo però significati diversi all’interno di ogni specifico contesto di riferimento. Ciò implica che l’inibizione comportamentale possa produrre effetti diversi in particolare sui genitori i quali percepiscono, valutano e reagiscono all’espressione di comportamenti inibiti dei figli in base ai propri desiderata culturali e individuali.

    25. Per esplorare il ruolo delle differenze culturali nella relazione tra inibizione comportamentale e pratiche educative sono stati analizzati i comportamenti inibiti e lo stile educativo materno in 3 diversi contesti culturali : Italia, Canada, Cina. Dall’analisi è emerso che : I bambini italiani sono meno inibiti dei loro coetanei canadesi e cinesi. L’inibizione comportamentale emersa nel campione di bambini cinesi è correlata positivamente all’accettazione materna, all’incoraggiamento al successo e all’indipendenza mentre è correlata negativamente al rifiuto e all’orientamento alla punizione delle madri. .

    26. Nel campione canadese l’inibizione comportamentale dei bambini è correlata positivamente all’orientamento materno alla punizione e alla protezione e negativamente all’accettazione e all’incoraggiamento al successo Nel campione italiano l’inibizione comportamentale è correlata negativamente all’accettazione materna, alla punizione e all’orientamento all’indipendenza.

    27. Le madri… Italiane : incoraggiano maggiormente al successo rispetto alle madri canadesi ma meno rispetto a quelle cinesi sono più punitive delle madri canadesi ma non si differenziano da quelle cinesi – sono più protettive, più accettanti ma anche più rifiutanti sia rispetto alle madri canadesi che a quelle cinesi. La maggior parte delle madri italiane si definisce non punitiva, ma nel descrivere i propri comportamenti quotidiani verso il figlio mostra di ricorrere prevalentemente a punizioni, sia fisiche che verbali.

    28. CONSIDERAZIONI SUL SIGNIFICATO CULTURALE DELLE DIVERSE PRATICHE EDUCATIVE: Nel contesto cinese le madri tendono ad adottare uno stile educativo autoritario. In questo caso elevati livelli d’aspettative nei confronti dei figli si manifestano nel loro precoce e continuo incoraggiamento al successo (inteso più come affermazione del prestigio familiare ). Le pratiche educative autoritarie sono orientate ad uno stretto controllo sui figli che può esprimersi sia con comportamenti punitivi che di protezione. Sul piano affettivo le madri cinesi sono poco affettuose e ciò è in linea sia con lo stile educativo autoritario che con le pratiche di regolazione e controllo sociale delle emozioni che nella cultura cinese sono molto restrittive.

    29. Nel contesto canadese le madri risultano essere meno punitive e protettive nei confronti dei figli; sono meno controllanti e più permissive perché meno preoccupate di incoraggiare i propri figli al successo. Nel contesto italiano sembra che le pratiche educative materne siano espressione di un atteggiamento culturale “intermedio” rispetto alla realtà canadese e cinese. In particolare il livello d’aspettative che le madri manifestano nei confronti dei figli, attraverso l’incoraggiamento al successo, risulta maggiore di quello delle madri canadesi ma minore di quelle cinesi. Ciò si riflette sulla scelta di strategie punitive, infatti, le madri italiane sono più punitive rispetto alle madri canadesi ma non differiscono da quelle cinesi.

    30. Sul piano affettivo le madri italiane risultano contemporaneamente più accettanti e più rifiutanti. Si potrebbe considerare queste madri “disregolate” nelle loro pratiche educative. Sembra cioè che le madri italiane pur ritenendo importanti le pratiche educative basate sulla punizione siano incapaci di metterle in atto in modo determinato, agendo soprattutto sotto la spinta della rabbia. Anche i dati relativi alla relazione tra le pratiche educative e l’inibizione comportamentale (tabella 3) mostrano una realtà italiana che per alcuni aspetti si avvicina a quella canadese e per altri a quella cinese. Nel gruppo italiano, infatti, l’inibizione comportamentale risulta negativamente correlata sia all’accettazione materna sia all’orientamento alla punizione.

    31. RIFLESSIONI : E’ possibile che nella realtà italiana l’uso della punizione assuma una funzione “normativa” e positiva durante il processo educativo e che, per questi motivi, sia associato in modo specifico alle condotte inibite/non inibite. I dati sembrano suggerire la necessità di superare la tradizionale distinzione tra culture individualiste e collettiviste a favore di una visione più articolata della realtà. Si ammette, quindi, la possibilità che esistano situazioni intermedie in cui elementi caratteristici delle culture individualiste possano coesistere e combinarsi con aspetti tipici delle culture collettiviste. L’esistenza di forme composite di individualismo e collettivismo è confermata anche dagli studi che riguardano l’Italia ; tali risultati depongono a favore di una visione complessa della realtà italiana che potrebbe essere considerata una cultura “individualistica con tratti collettivistici” ( Antonelli e Rubini).

    32. I dati sull’orientamento alla punizione delle madri italiane sembrano confermare la complessità della realtà italiana ; le madri, infatti, da una parte si autodefiniscono non punitive ma dall’altra mettono in atto in misura rilevante comportamenti di punizione. Sembra delinearsi quindi un’incongruenza tra il modo in cui le madri italiane considerano se stesse e il modo in cui concretamente si comportano. I risultati di quest’ analisi, anche se solo descrittiva, confermano l’utilità di approfondire il significato che alcuni comportamenti hanno nello specifico contesto in cui sono attuati.

    33. Jenny Fogacci, Marta Franchi

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