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LA CONTABILITA’ GESTIONALE

LA CONTABILITA’ GESTIONALE. Cont.Anal.Gest. 1. Scopi della Contabilità Gestionale. Calcolare i costi e la struttua dei costi produttivi Calcolare i risultati parziali Accertare la remuneratività dei prezzi di vendita Supportare le decisioni aziendali Valutare le rimanenze di prodotti

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LA CONTABILITA’ GESTIONALE

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  1. LA CONTABILITA’ GESTIONALE Cont.Anal.Gest. 1

  2. Scopi della Contabilità Gestionale • Calcolare i costi e la struttua dei costi produttivi • Calcolare i risultati parziali • Accertare la remuneratività dei prezzi di vendita • Supportare le decisioni aziendali • Valutare le rimanenze di prodotti • Valutare l’efficacia della gestione e l’efficienza dei fattori produttivi • Classificazione dei costi • Costi fissi e variabili • Diagramma di redditività e break even oint 2

  3. ORIENTAMENTO STRATEGICO Pianificazione di medio-lungo periodo Controllo dei Risultati Formulazione di Politiche specifiche Attuazione Concreta dei Piani e delle Politiche Programmazione di Breve Periodo 3

  4. Aspetto Qualitativo e Quantitativo del Patrimonio Patrimonio Insieme dei beni economici a disposizione del soggetto aziendale in un dato momento 1 2 Aspetto Quantitativo del Patrimonio Aspetto Qualitativo del Patrimonio Attivo immobilizzato Costituisce la struttura dell’impresa Attivo circolante Beni a breve ciclo di utilizzo – investimenti finanziari a breve – crediti a breve

  5. Attivo immobilizzato Immobilizzazioni Materiali Immobilizzazioni Immateriali • Terreni e fabbricati • Impianti e macchinari • Attrezzature industriali e commerciali • Arredamenti – automezzi ecc. Immobilizzazioni Finanziarie • Oneri pluriennali (costi di Impianto – Ricerca e sviluppo – pubblicità patrimonializzata) • Beni Immateriali (Diritti di brevetto – di utilizzazione di opere dell’ingegno – concessioni - licenze – marchi) • Avviamento • Crediti di natura finanziaria (a medio e lungo termine) • Partecipazioni (in imprese collegate – controllate ecc.) • Altri titoli (azioni proprie)

  6. Attivo circolante Rimanenze Materiali e contabili Crediti a breve (scadenza < anno) • Scorte di materie prime – sussidiarie – prodotti ecc. • Risconti attivi (costi sospesi) Attività finanziarie non immobilizzate • Verso clienti –società controllate, collegate, crediti tributari • Azioni – Obbligazioni (a condizione che non costituiscano immobilizzazioni) Disponibilità liquide • Valori in cassa • Assegni • c/c bancari e postali

  7. Aspetto Quantitativo del Patrimonio Insieme di valori espressi nella stessa moneta di conto Valori Finanziari (sono espressi in moneta) Valori Economici (non sono espressi in moneta devono essere valutati) • Valori in cassa • Crediti e debiti • Ratei – fondi rischi e oneri futuri • Costi di competenza e Pluriennali • Ricavi pluriennali (contributi e aggio su prestiti) • Ricavi e costi sospesi

  8. Struttura Elementare Adottata da imprese che operano in un solo mercato e producono un solo prodotto IMPRENDITORE Impiegati e Operai Nucleo Operativo Impiegati e Operai Nucleo Operativo Impiegati e Operai Nucleo Operativo 8

  9. Adottata da imprese che non presentano una gamma di prodotti eccessivamente differenziati, ma attuano una produzione sostanzialmente standardizzata Struttura per Funzioni DIREZIONE GENERALE Servizio Segreteria Pianificazione Strategica Servizio Legale Servizio Organizzazione e Sistema Informativo Pubbliche Relazioni DIREZ. PRODUZ. DIREZ. LOGIST. DIREZ. MARK. E COMMERC. DIREZ. RICERCA E SVILUPPO DIREZ. AMMIN. FINAN. E CONTR. DIREZ. PERS. • Finanziamenti • Tesoreria • Controllo di gestione • Contabilità fornitori e clienti • Contabilità generale e bilancio • Rapporti con il fisco • Acquisti • Magazzino Materiali • Magazzino Prodotti • Depositi decentrati • Trasporti e spedizioni • Vendite • Assistenza clienti • Rete commerciale • Pubblicità e promozioni • Analisi di mercato • Ricerca di Base • Ricerca Applicata • Studi e Progetti • Investimen. e nuove Tecnologie • Produzione Prototipi Manutenzione Impianti Programmazione della Produzione Reparti Produzione Controllo Qualità • Gestione del Personale • Amministrazione del Personale • Formazione del Personale • Relazioni Industriali 9

  10. Adottata da imprese di grandi dimensioni che operano su più mercati servendo talvolta alcuni segmenti, ovvero offrendo un Mix qualitativamente e quantitativamente differenziato di prodotti Struttura per Divisioni Pro- decentramento e specializzazione Contro-Duplicazione uffici con funzioni uguali Affari Legali Segreteria DIREZIONE GENERALE Centro elaborazione dati Direzione Organizzazione Direzione Ricerca e Sviluppo Direzione Amministrativa Direzione Finanziaria DIVISIONE FARMACEUTICA DIVISIONE DIETETICA DIVISIONE COSMETICA • Personale • Produzione • Marketink • Vendite • Investimenti • Impiantistica • Pubbliche relazioni • Logistica • Personale • Produzione • Marketink • Vendite • Investimenti • Impiantistica • Pubbliche relazioni • Logistica • Personale • Produzione • Marketink • Vendite • Investimenti • Impiantistica • Pubbliche relazioni • Logistica 10

  11. Adottata poco dalle imprese per la sua complessità. È utilizzata solo da grandi imprese che hanno carattere internazionale o tecnologia avanzata • Industrie Telematiche-Aeronautiche-Ricerca Scientifica-Grandi Costruzioni che realizzano contemporaneamente più Progetti Mix Struttura per Funz-Divis. Struttura a Matrice DIREZIONE GENERALE Organizzazione e sistema Informativo Affari Legali Segreteria Direzione Finanziaria Direzione Amministrativa Direzione Personale Direzione Ricerca e Sviluppo Direzione Produzione Direzione Commerciale Direzione Progetto A A A A A A Direzione Progetto B B B B B B Direzione Progetto C C C C C C 11

  12. Alleanze strategiche basate sulla fiducia • rapporti permanenti • continuo scambio di informazioni con imprese sub fornitrici altamente specializzati Lavori di Gruppo Organizzazione a Rete • Stessa comp. UTE • Analizzano i problemi inerenti al loro lavoro e presentano proposte di migl. o camb. alla direz. • Snellimento procedure • Riduz. Costi • Maggiore rapidità di realizzaz. del prodotto Lavori di Gruppo interni CIRCOLI DI QUALITA’ UTE • Formata da oper. Gen. E spec. • Responsabili della produzione di parti compiute del prodotto finale. • Segnalano ai vertici aziendali eventuali errori e\o migliorie da effettuare Oggi Imprese in “Squadra” 12

  13. Costo di un fattore Produttivo Acquisito Concetto di costo CO.GE.. Costo di Competenza Costo di un fattore Produttivo Impiegato Costo di un Prodotto • Cessanti • Emergenti • Differenziali (incremento o decremento in seguito alla decisione presa) Concetto di costo CO.GEST Costi Specifici Evitabili Inevitabili • Costi Diretti • Costi Indiretti • Costi Effettivi • Consuntivi • Previsti Costi Comuni • Reali • Figurativi Preventivi Consuntivi Costi Generali Costi Standard

  14. Idoneità di un prodotto o servizio a soddisfare le aspettative dei clienti (negatività sono rappresentate con il riscontro di difetti o nella non conformità alle esigenze) COSTI DELLA QUALITA’ Sostenuti per evitare la fabbricazione di prodotti difettosi o inferiori agli standard prefissati (selezione dei fornitori – scelta impianti e macchinari – addestramento del personale ecc.) • Costi di Prevenzione COSTI DELLA COMPLESSITA’ • Costi di Ispezione Sostenuti per verificare la qualità dei materiali da impiegare e dei prodotti ottenuti – accertare il rispetto delle procedure stabilitè dall’impresa Maggiori costi che l’impresa deve sostenere in seguito alla differenziazione dei prodotti e\o dei mercati di sbocco (es. costi indiretti che variano non in funzione della produzione, ma in rapporto al grado di complessità dei processi produttivi e distributivi) • Costi di Non Conformità Costi che si subiscono in caso di fabbricazione di prodotti difettosi • Costi per Perdite di Opportunità Riguardano i danni all’immagine dell’impresa e le vendite che si perdono per la “non qualità” – sono invisibili

  15. 1 Incidenza dei costi fissi e dei costi variabili sul costo unitario di prodotto 2 7 Costi Standard Costi Fissi 1 Costi Variabili 2 Diagramma di Redditività e Break Even Analysis Rapporti tra : Livello dei Costi e Volumi di Produzione 3 La Contabilità Gestionale Diverse modalità di tenuta 3 Costi Semivariabili o Semifissi 4 La Localizzazione dei Costi 5 Activity Based Costing 6 Costi Congiunti

  16. Variano al variare delle quantità prodotte • Proporzionalmente – più o meno – • Si sostengono solo se si produce • Incidono sul costo unitario in misura costante Costi Variabili costo CV= cv x q 200 0 10 15 q CV = costo variabile progressivo Q = quantità prodotta Cv = costo variabile unitario 16

  17. Non variano al variare delle quantità prodotte (entro i limiti della capacità produttiva) • Il loro ammontare dipende dalla struttura tecnico-organizzativa e dalla capacità produttiva • Si sostengono anche in assenza di produzione, sono costi di struttura • Incidono sul costo unitario in misura decrescente rispetto alla quantità prodotta Costi Fissi costo CF 0 q CF = costi fissi q = quantità prodotta 17

  18. Sono formati da: • Una parte fissa – si sostiene anche in assenza di produzione • Una parte variabile – si sostiene in funzione delle quantità prodotte • Semifissi se prevale la parte fissa • Semivariabili se prevale la parte variabile Costi Semifissi o Semivariabili Attualmente tutti costi aziendali, anche quelli della struttura produttiva, tendono a modificarsi rapidamente; pertanto la distinzione tra costi fissi e costi variabili è valida solo nel breve periodo e con riferimento a ogni specifica realtà aziendale

  19. Un’impresa industriale ha: • Capacità produttiva annua di 400.000 unità di prodotto • Sostiene costi fissi per € 1.450.000 • Costi variabili unitari € 40 Calcoliamo il costo unitario dei prodotti ipotizzando i seguenti volumi di produzione A) 210.000 unità B) 320.000 unità C) 400.000 unità CT= CF + cv x q 19

  20. Economie di Scala Si realizzano incrementando i volumi di produzione, perché i costi fissi vengono spalmati su una quantità maggiore di prodotti Se l’obbiettivo è quello di ridurre i costi? Il responsabile settore produzione cerca di sfruttare al massimo la capacità produttiva Ciò può causare l’accumulo di scorte che possono risultare di difficile smercio Logica del JUST IN TIME La Domanda guida la Produzione 20

  21. Logica del Just in Time e calcolo dei Costi Il reparto Beta della Francis S.p.A. ha una capacità produttiva di 16.000 prodotti (tute sub) e costi fissi per € 1.800.000. Il costo unitario variabile del prodotto (tuta sub) ammonta a € 90 • Obiettivo Ottimizzare i COSTI DI PRODUZIONE • Obiettivo Ottimizzare il COSTO DEI PRODOTTI VENDUTI CF + cv x q p CF + cv x q p Costo Unitario = Costo Unitario = q p q v q p quantità prodotta q p = quantità prodotta q v = quantità venduta 21

  22. Diagramma di Redditività e analisi Costi-volumi-risultati • La Tigullio s.r.l. produce giubbotti subacquei ed ha una capacità produttiva di 120.000 unità e costi fissi annui per € 607.500,00. I costi variabili ammontano a € 45,00 per unità di prodotto, venduto al prezzo di € 60,00. • Presentiamo: • Diagramma di redditività • Calcolo del punto di equilibrio • Calcolo del risultato economico derivante dalla vendita di 108.000 unità q = unità di prodotti cv = costo variabile unitario p = prezzo unitario di vendita CF (costi fissi) = € 607.500,00 CV (costi var. Progres.) cv x q = € 45 x q CT (costi totali) CF + CV = € 607.500 + 45 x q RT (ricavi totali) p x q = 60 x q RT = CT p x q = CF + cv x q

  23. RT = CT p x q = CF + cv x q 60 x q = 607.500 + 45 x q 60 x q – 45 x q = 607.500 q(60 – 45) = 607.500 607.500 q = = 40.500 unità 15 (p-cv) margine unitario di contribuzione – in che misura ogni prodotto partecipa ala copertura dei costi fissi

  24. € costo RT € 7.200.000 € 6.007.500 CT= CF + CV Area di Utile € 2.430.000 Area di perdita € 607.500 120.000 q 40.500 quantità di Equilibrio 40.500 Volume di Equilibrio Break even point = 33,75% X 100 = 120.000 Capacità Produttiva

  25. Produzione di 108.000 unità • Vendita di 108.000 unità Risultato Economico RE = RT - CT RE = p x q – (CF + cv x q) RE = 60 x 108.000 – (607.500 + 45 x 108.000)

  26. Per coprire i costi è necessario raggiungere un volume di attività pari a quello indicato dal punto di equilibrio Osservazioni tratte dal Diagramma di Redditività • Le imprese che hanno elevati costi fissi presentano un punto di equilibrio molto alto e una gestione rigida € € € quantità quantità quantità Imprese Commerciali Imprese Industriali Imprese di Servizi • L’analisi C.V.R. indica come si modifica il risultato aziendale se varia l’importo dei: • Costi variabili unitari • La quantità prodotta e venduta • Il livello dei prezzi di vendita • La struttura organizzativa e produttiva (variazione dei costi fissi) • COMPATIBILITA’ TRA POTENZIALITA’ DEL MERCATO E STRUTTURA PRODUTTIVA

  27. E’ utile individuare il pareggio Economico ? Se collegato alla dimensione temporale della gestione è molto utile • Consente di individuare l’epoca più idonea per attuare operazioni di: • Incentivazione • Sconti • Promozioni RT € CT Quando nel corso dell’anno si è certi di aver raggiunto il punto di equilibrio, si possono attuare politiche commerciali aggressive CF Settembre Qantità prodotte nel tempo mesi dell’anno 27

  28. Non sempre i costi variabili e i ricavi variano linearmente, se ciò non avviene devono essere studiate fnzioni diverse dalle rette Limiti di applicazione impiego diagramma di redditività per il calcolo del punto di equilibrio • La distinzione tra costi fissi e variabili non sempre è facile e le difficoltà crescono al crescere della complessità aziendale • Le quantità prodotte sono ipotizzate uguali a quelle vendute, prescindendo dalle esistenze e rimanenze • Non è utilizzabile dalle imprese multiprodotto, infatti non è costante nel tempo il rapporto tra le vendite dei vari prodotti

  29. Oggetto di costo 6 Esercitazione Direct e Full Costing: calcolo del Risult. Lordo di tre produzioni Prodotto Centro Reparto La Contabilità Gestionale può essere tenuta 2 1 Calcolo Direct costing (a costi diretti) Pregi e Difetti 4 3 Full costing (a costi pieni) Attribuisce all’oggetto di costo sia i costi variabili sia i costi fissi specifici Procedimenti di Imputazione dei Costi indiretti 5 Nella cont. a direct costing vengono calcolati due Margini di Contribuzione - Margine di Contribuzione di 1° Livello Ricavi netti di Vendita Costo Variabile Industriale del Venduto (costi diretti riferiti ai prodotti) = Margine di Contribuzione di 2° Livello Margine di Contribuzione di 1° Livello Costi Fissi Specifici - = 29

  30. Margine lordo di Contribuzione Margine di Contribuzione di 1° Livello Evidenzia in quale misura le vendite sono in grado di coprire tuti i costi fissi Margine di Contribuzione di 2° Livello Margine netto di Contribuzione Margine di Contribuzione Unitario Misura il contributo delle diverse produzioni alla copertura dei costi fissi comuni e generali E’ opportuno calcolarlo quando si devono compiere delle scelte, rapportando il margine di contribuzione di primo livello alle vendite espresse in quantità fisiche o monetarie 30

  31. Calcolo dei Margini di Contribuzione di due produzioni • La Tigullio s.r.l. produce una tuta tipo classica e una tipo sportiva, per i quali sostiene costi fissi generali comuni per € 35.000. • La produzione della tuta classica, presenta i seguenti dati: • Vendite annue 17.000 unità a € 9,50 ciascuna; • Costi variabili di produzione € 5,12 per unità; • Costi fissi specifici € 9,800,00 • La produzione della tuta sportiva, presenta i seguenti dati: • Vendite annue 15.500 unità a € 13,70 ciascuna; • Costi variabili di produzione € 9,00 per unità; • Costi fissi specifici € 7.600,00 Margine di Contribuzione di Primo e Secondo livello Calcoliamo L’impresa è in grado di aumentare il fatturato producendo 1,500 unità in più Dobbiamo decidere quale delle due produzioni è più opportuno incrementare 31

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  33. Metodologia del Direct Costing per calcolare il costo dei prodotti Pregi E’una metodologia semplice ed oggettiva Difetti E’ utile se l’oggetto di misurazione sono i segmenti dell’attività aziendale E’ poco significativa nelle imprese complesse (mix di prodotti-forti investimenti in ricerca, sviluppo e qualità) dove prevalgono i costi comuni e generali a scapito dei costi specifici variabili e fissi

  34. Si perviene a differenti Configurazioni di Costo La Contabilità Gestionale a costi pieni (Full Costing) attribuisce all’oggetto di calcolo sia i costi variabili sia i costi fissi • Una Configurazione di costo è: • graduale addensamento di oneri diretti e indiretti riferibili a un determinato oggetto di calcolo • Materie Prime • Manodopera Diretta • Altri Costi Diretti • Quote di costi generali di produzione imputati indirettamente + Costo Primo È utilizzato per la valutazione dei prodotti • Quote di oneri figurativi (stipendio direzionale e interesse di computo) imputati indirettamente Costo Industriale + + Costo Economico -Tecnico • Quote di costi generali di amministrazione e di vendita, di oneri finanziari e tributari, imputati indirettamente Costo Complessivo

  35. BASE UNICA 1 Imputazione SU BASE AZIENDALE Calcolo del Costo Industriale di tre Commesse 3 (dall’Impresa all’Oggetto di Costo) BASE MULTIPLA 2 I risultati variano a seconda dei procedimenti di imputazione e delle basi usate Imputazione A GRADINI (dall’Impresa ai Centri di Costo, dai centri di Costo all’Oggetto di Costo)

  36. Imputazione su Base Unica Aziendale • Si sommano tutti i costi indiretti da ripartire in modo da ottenere un unico importo che viene suddiviso tra i vari oggetti di calcolo scegliendo una sola base di riparto • Materia prima • Manodopera diretta • Costo primo • Fra i primi due si sceglie chi maggiormente incide sul costo primo Sono più razionali i procedimenti a base multipla perché è difficile trovare una fondata relazione di proporzionalità tra un complesso non omogeneo di costi indiretti e un’unica base

  37. Si classificano i costi da ripartire in gruppi omogenei. Per ciascun gruppo si sceglie la base di riparto ritenuta più razionale e opportuna Imputazione su Base Multipla

  38. La Francis S.p.A. ha in lavorazione tre commesse di cui si vuole conoscere il costo industriale. Dalle schede di lavorazione risultano i seguenti costi diretti: Calcoliamo il Costo Industriale su base aziendale nelle due seguenti ipotesi 38

  39. Criterio della Base Unica Aziendale – adottando come base unica le ore di funzionamento delle macchine • Criterio della Base Multipla, adottando come base di imputazione: • costo delle materie prime consumate per le materie sussidiarie • costo della manodopera diretta per la manodopera indiretta e i costi generali di produzione • ore di funzionamento delle macchine per i costi di forza motrice e per gli ammortamenti

  40. Ripartizione su Base Unica (ore di funzionamento macchine) 1.197.200 Totale Costi da Ripartire Quota Costi Comm. Gen. Industriali = = = 182,50 Totale Ore funzion. Macchine 2.500+1.800+2.260 = 2.500 456.250 182,50 = X 1.800 328.500 = 2.260 412.400

  41. Ripartizione su Base Multipla Totale Costi Mat. Sussid. 101.475 Imputazione Costi Mat. Sussid. = = 450.000+240.000+300.000 Totale Costo Materia Prima

  42. La Localizzazione dei Costi Attribuzione dei Costi ai Centri nei quali o per i quali sono stati sostenuti Centri di Costo 2 Costi Diretti Costi Indiretti Reali Di Comodo Localizzazione per Centri di Costo Reparto – Magazzino “Centro Esercizio Fabbricati” (per es. l’insieme dei fitti passivi di fabbricati - i costi di manutenzione -pulizia dei fabbricati- Oggetti di Calcolo Esercitazione 1

  43. Localizzazione dei costi per Centri di Produzione L’impresa industriale Tigullio s.r.l. produce due prodotti 1)Fucili subacquei 2) Coltelli subacquei. I costi variabili unitari di produzione ammontano rispettivamente a € 160 e € 204. La lavorazione dei fucili è effettuata nel solo reparto M e se ne ottengono 10.000 pezzi; i coltelli sono invece lavorati sia nel reparto M sia nel reparto F e se ne ottengono 15.000 pezzi. Nel periodo considerato la Tigullio s.r.l. ha sostenuto costi per ammortamenti, personale, energia e manutenzione per € 720.000 nel reparto M e per € 483.000 nel reparto F. Calcoliamo il costo di ogni pezzo dei due prodotti ripartendo i costi comuni in base alle unità prodotte, dato che queste richiedono un uguale tempo di lavorazione nel reparto M. I costi nel reparto F sono riferibili solo ai prodotti Coltelli, mentre i costi del reparto M sono comuni ad entrambi le produzioni. Prodotto Fucili Reparto M Prodotto Coltelli Reparto F

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  45. Tipologia di Centri di Costo in Relazione all’attività svolta 6 Centri di Responsabilità 4 1 Centri Funzionali Centri Produttivi 3 2 Centri Comuni di Servizi alla Produzione Produttivi Centri Ausiliari Come si effettua l’imputazione ? 5

  46. Centri Produttivi Reparti in cui si effettuano le trasformazioni delle materie prime o l’assemblaggio delle parti componenti i prodotti I reparti produttivi possono essere distinti a seconda della fase di lavorazione che vi si svolge

  47. Centri Ausiliari Forniscono servizi ad altri centri Le prestazioni possono essere misurate in unità fisiche Es. Reparti che producono energia elettrica, calore, ecc. 47

  48. Forniscono prestazioni agli altri centri Le attività non possono essere misurate in unità fisiche Centri Comuni di servizi alla Produzione Es. Ufficio studi e ricerche – ufficio collaudi e controllo qualità – reparto manutenzioni e riparazioni impianti e macchinari

  49. Sono aggregazioni a cui si riferiscono i costi sostenuti per le funzioni comuni Centri Funzionali Es. Ufficio ragioneria – servizi finanziari, ecc. 49

  50. I costi dei centri ausiliari Sono ripartiti tra i centri che ne hanno utilizzato i servizi I costi dei centri comuni di servizi alla produzione Sono ripartiti tra i centri produttivi I costi dei centri produttivi Sono ripartiti tra le commesse, i processi o i lotti di produzione che in essi vengono svolti e ottenuti

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