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IMPORTANZA DELL’AUTOANALISI NEL PAZIENTE DIABETICO

IMPORTANZA DELL’AUTOANALISI NEL PAZIENTE DIABETICO TEMPI E MODALITA’ DI MISURAZIONE DELLA GLICEMIA. Come prelevare la goccia di sangue

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IMPORTANZA DELL’AUTOANALISI NEL PAZIENTE DIABETICO

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Presentation Transcript


  1. IMPORTANZA DELL’AUTOANALISI NEL PAZIENTE DIABETICO TEMPI E MODALITA’ DI MISURAZIONE DELLA GLICEMIA

  2. Come prelevare la goccia di sangue • Lavarsi le mani con acqua calda per favorire l’afflusso di sangue alla cute ed ottenere più facilmente la goccia di sangue (quando non si ha a disposizione acqua calda, come in inverno, all’aperto e si hanno le mani fredde, strofinarle vigorosamente tra loro, proteggerle con indumenti caldi o con fonti di calore per ottenete lo stesso effetto). • L’uso di un pungidito a scatto riduce la sensazione di dolore. I modelli più recenti di consentono di regolare la profondità della puntura adattandola allo spessore della pelle. • La zona laterale del polpastrello è meno sensibile

  3. Come eseguire la misurazione della glicemia • Accertarsi che i sensori/strisce siano conservati correttamente. Non toccare i sensori/strisce con le dita umide • Verificare la corrispondenza con il numero di calibrazione-codice (ogni apparecchio ha un proprio sistema) • Inserire il sensore/striscia nell’apparecchio misuratore • Applicare la goccia di sangue sul sensore/striscia • Leggere il risultato dopo pochi secondi

  4. Le glicemia vanno scritte sul diario • Anche se gli apparecchi più moderni per la lettura della glicemia memorizzano i valori glicemici con data e ora di esecuzione, è opportuno trascriverli in modo ordinato sul proprio diario. Solo così il paziente ed il diabetologo potranno farsi un’idea chiara dell’andamento delle glicemia nei vari momenti della giornata • E’ iportante prevedere uno spazio per annotare situazioni particolari che possono spiegare valori glicemici anormali • Molti apparecchi prevedono la possibilità di trasferire i valori glicemici su un personal computer

  5. Autocontrollo della glicemia • Riportare in modo corretto le glicemie con data e ora sull’apposito diario • segnare i problemi, i possibili errori, le ipotesi • riguardare periodicamente i valori • capire la differenza fra le glicemie e il compenso glicemico • differenza di valori tra sistemi diversi di misurazione (inter e intra)

  6. Verifica della precisione dello strumento • Ripetere l’esame (due rilevazioni ripetute in sequenza devono essere simili con una variazione compresa entro il 15%) • Usare periodicamente per verifica una soluzione di controllo a concentrazione nota di glucosio • Misurare la glicemia subito dopo un prelievo eseguito in laboratoriO: - non misurare la glicemia prima di uscire di casa o al ritorno; può passare del tempo tra il prelievo in laboratorio e la verifica col glucometro; - vi può essere un certo dispendio energetico tra i due controlli, specie se si fa un certo esercizio fisico (camminare e piedi, fare la spesa, salire le scale, ecc.)

  7. COME E QUANDO CONTROLLARE LA GLICEMIA • dipende dal tipo di diabete e dal tipo di terapia • dipende dal compenso glicemico • non esiste un sistema ottimale per tutti esistono schemi molto personalizzati • Variazioni in rapporto a differenti direttive dei diversi Piani S.S.Regionali

  8. Quando eseguire l’autocontrollo della glicemia • DIABETE TIPO 1 (DEFINIZIONE CLASSICA: INSULINO-DIPENDENTE) • La glicemia viene controllata frequentemente perché soggetta a brusche variazioni. L’autocontrollo va effettuato prima di colazione, pranzo, cena e due ore dopo i tre pasti. Sono molto utili anche controlli prima di coricarsi e – talvolta – intorno alle 3 di notte. Risulta molto utile uno schema a scacchiera (come quello riportato) • In caso di malattia o quando si cambino bruscamente abitudini (vacanze, viaggi, ecc.) o in gravidanza, i test devono essere più frequenti • In presenza di sudorazione, tremore, palpitazioni la misurazione della glicemia capillare può confermare il sospetto di crisi ipoglicemica.

  9. DIABETE MELLITO TIPO 2 (DEFINIZIONE CLASSICA: NON INSULINO-DIPENDENTE) • Se la terapia insulinica è intensiva (3-4 iniezioni di insulina al giorno) la cadenza dell’autocontrollo deve essere simile a quello effettuato dai diabetici tipo 1 • Se la terapia insulinica è meno aggressiva o è associta a quella con le compresse, la frequenza delle misurazioni può essere ridotta. Anche in questo caso si devono intensificare i controlli se variano le abitudini

  10. DIABETE MELLITO TIPO 2 IN TERAPIA ORALE • Solitamente la situazione clinica è poco soggetta a variazioni: sarà sufficiente un profilo glicemico (3-5 misurazioni al giorno negli orari esemplificati nella tabella precedente) ogni 7-10 giorni • Ulteriori controlli saranno aggiunti dopo aver praticato attività fisica o dopo aver assunto cibi particolarmente calorici o non assunti abitualmente

  11. DIABETE MELLITO TIPO 2 IN TRATTAMENTO CON SOLA DIETA • 1 o 2 controlli a settimana, a digiuno e/o 2 ore dopo il pasto principale sono più che sufficienti per stabilire l’andamento della glicemia. • Quando compaiono sintomi come minzione frequente ed abbondante (specie di notte), perdita di peso inspiegabile, malessere generale e astenia che fanno sospettare innalzamento della glicemia, i controlli vanno intensificati prontamente

  12. L’AUTOCONTROLLO DELLA GLICEMIA: • Non significa “mi curo da solo”. Una buona glicemia isolata non equivale ad un buon compenso • significa cercare di capire, di imparare, di consapevolizzarsi, di responsabilizzarsi verso se stessi e verso gli altri: significa crescere e essere più liberi • significa creare e portare avanti un contratto sanitario con il diabetologo di riferimento (creare strategie di trattamento)

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