1 / 24

Piano di Zona 2006 – 2008 dell‘Ambito del Ciriacese

Piano di Zona 2006 – 2008 dell‘Ambito del Ciriacese. PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI . FINALITA’ DEL PIANO DI ZONA. REALIZZARE UNA PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI CONDIVISA. VALORIZZARE E RICONOSCERE IL RUOLO DI TUTTI I SOGGETTI. RICERCARE E SOSTENERE

hei
Download Presentation

Piano di Zona 2006 – 2008 dell‘Ambito del Ciriacese

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Piano di Zona 2006 – 2008 dell‘Ambito del Ciriacese PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI

  2. FINALITA’ DEL PIANODI ZONA REALIZZARE UNA PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI CONDIVISA VALORIZZARE E RICONOSCERE IL RUOLO DI TUTTI I SOGGETTI RICERCARE E SOSTENERE INTEGRAZIONI TRA POLITICHE VALUTARE L’EFFETTIVA IMPLEMENTAZIONE DELLE POLITICHE

  3. AREE DI INTERVENTO CONSIDERATE • MINORI-FAMIGLIE • ADULTI IN DIFFICOLTA’ • ANZIANI • DISABILI

  4. IL METODO DI LAVORO • Raccolta dati sui servizi relativi alle aree • Approfondimento delle tematiche individuate • Analisi dei bisogni • Individuazione dei bisogni prioritari (scelti in base a criteri di gravità, diffusione, livello di copertura, adeguatezza) • Individuazione degli obiettivi e delle azioni necessarie

  5. IMPOSTAZIONE DEL PIANO Si è scelto di considerare prioritariamente i seguenti aspetti: • Individuare, per il triennio di riferimento, le priorità, tenendo conto dei soggetti disponibili; • Costruire il Piano sugli obiettivi prioritari, assegnando alla progettazione annuale il compito di definire il dettaglio operativo; • Considerare il Piano di zona uno strumento di programmazione caratterizzato da un approccio “incrementale”;

  6. OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI Nel primo triennio di validità del Piano di zona sono obiettivi prioritari della Regione: • Valorizzare il ruolo della famiglia quale prima aggregazione a livello sociale. • Valorizzare e sostenere le responsabilità familiari e le capacità genitoriali. • Rafforzare i diritti dei minori assicurandone I’esigibilità anche tramite l’attivazione di servizi e iniziative all’interno di una progettazione di più ampie politiche di territorio.

  7. OBIETTIVI STRATEGICI REGIONALI • Sostenere con servizi domiciliari le persone non autosufficienti (in particolare le persone anziane e i disabili gravi) • Potenziare gli interventi a contrasto di ogni forma di povertà • Assumere una logica sperimentale

  8. LINEE PRIORITARIE DI INTERVENTO LOCALE • Favorire la permanenza a casa, o l’inserimento presso famiglie, persone o strutture comunitarie di accoglienza, delle persone anziane privilegiando gli interventi a sostegno della domiciliarità. • Promuovere l’integrazione sociale, lavorativa ed economica delle persone disabili e il sostegno ai loro nuclei familiari con interventi di promozione dell’autonomia.

  9. LINEE PRIORITARIE DI INTERVENTO LOCALE • Contrastare la povertà e sostenere percorsi di autonomia e di inclusione sociale delle persone in difficoltà. • Sostenere ed accompagnare lo sviluppo evolutivo dei minori e dei giovani e il loro inserimento nella comunità locale, sostenere e accompagnare le responsabilità genitoriali.

  10. OBIETTIVI SPECIFICI AREA ETA’ EVOLUTIVAE FAMIGLIA • Consolidare ed ampliare gli interventi di supporto alla genitorialità e alle funzioni di cura domiciliare: • sviluppo delle iniziative di sostegno a gruppi di famiglie con particolari carichi assistenziali • creazione di un Centro per le famiglie • Consolidare e valorizzare gli interventi di educativa territoriale: • attivazione di un progetto di potenziamento degli interventi di educativa territoriale

  11. OBIETTIVI SPECIFICI AREA ETA’ EVOLUTIVA E FAMIGLIA • Promuovere, a favore dei soggetti in età evolutiva, lo sviluppo sul territorio di opportunità aggregative e ludiche: - Consolidamento e sviluppo di iniziative di sostegno delle famiglie e dei minori finalizzate a valorizzare le risorse esistenti in ottica di rete e ad avviare un percorso di progettazione sovracomunale.

  12. OBIETTIVI SPECIFICI AREA DISABILI • Qualificare la progettazione individualizzata: • Predisposizione di intese interprofessionali per l’elaborazione e gestione di progetti personalizzati • Promozione di interventi finalizzati all’integrazione lavorativa dei soggetti disabili • Potenziare le disponibilità per nuove accoglienze da parte dei Centridiurni: • Predisposizione di iniziative per il potenziamento dell’ accoglienza nei Centri diurni e diversificazione dell’offerta

  13. OBIETTIVI SPECIFICI AREA DISABILI • Consolidare e incrementare gli interventi inerenti il “Dopo di noi”: • Predisposizione di accordi per il potenziamento sia delle risorse residenziali per disabili adulti presenti nel territorio e sia rispetto agli interventi di sollievo • Consolidamento degli interventi di protezione giuridica delle persone prive tutto o in parte di autonomia

  14. OBIETTIVI SPECIFICI AREA DISABILI • Riorganizzare gli interventi educativi-assistenziali a favore dei minori disabili: • Predisposizione di linee guida omogenee per l’assistenza scolastica, di cui all’art. 13 della Legge 104/92, gestita dai Comuni • Attivazione di interventi educativi-assistenziali integrati erogati con il supporto di una rete di Agenzie accreditate, che la famiglia sceglie con utilizzo di un “ buono di servizio” messo a disposizione dal Consorzio • Promozione di interventi integrativi, forniti dal Terzo e Quarto Settore, di supporto ai processi di autonomia e di socializzazione

  15. OBIETTIVI SPECIFICI AREA ANZIANI • Garantire un sistema integrato per la promozione e il sostegno della domiciliarità: • attivazione di interventi domiciliari integrati erogati con il supporto di una rete di Agenzie accreditate • riorganizzazione dei servizi di assistenza domiciliare forniti direttamente con personale consortile • predisposizione di “assegni per la domiciliarità” • attivazione di percorsi di sollievo • promozione di interventi integrativi, forniti dal Terzo e Quarto Settore, di supporto

  16. OBIETTIVI SPECIFICI AREA ANZIANI Migliorare l’esigibilità del diritto all’ inserimento in presidi residenziali di qualità per le persone non più in condizione di vivere a casa: • potenziamento del numero dei posti letto per gli anziani non autosufficienti, almeno fino al raggiungimento medio dei posti letto attualmente esistente in Regione per ogni 100 anziani ultrasessantacinquenni • potenziamento dei servizi di sollievo per le famiglie, mediante accoglienza residenziale temporanea dell’anziano • monitoraggio del percorso di acquisizione dei requisiti di qualità all’interno dei presidi residenziali per anziani non autosufficienti

  17. OBIETTIVI SPECIFICI AREA ANZIANI • Attivare un percorso di concertazione inter-istituzionale sulla programmazioneintegrata : • attivazione di un percorso di concertazione per la programmazione integrata degli interventi a favore di anziani non autosufficienti, con priorità alle persone con disturbi cognitivi (Alzheimer e altre demenze)

  18. OBIETTIVI SPECIFICI AREA ADULTI IN DIFFICOLTA’ • Potenziare le strategie per la lotta alla povertàe alla emarginazione: • revisione e qualificazione degli attuali sistemi di sostegno con l’individuazione di nuovi criteri di aiuto e con attenzione particolare alle persone coinvolgibili in percorsi di inserimento sociale e lavorativo • predisposizione di progetti personalizzati e integrati di aiuto, sostegno e accompagnamento solidale per persone senza fissa dimora o in condizioni di povertà estrema

  19. OBIETTIVI SPECIFICI AREA ADULTI IN DIFFICOLTA’ • Migliorare gli interventi relativi alla sistemazione abitativa temporanea, in condizioni di reddito insufficiente o in presenza di altreproblematiche sociali: • Revisione delle attuali modalità di rispondere ai bisogni di sistemazione abitativa temporanea • Favorire l’integrazione tra culture e accompagnare in percorsi di integrazione sociale di persone migrate: • Attivazione di un progetto di potenziamento degli interventi finalizzati all’ integrazione tra culture e i percorsi di integrazione sociale di persone migrate

  20. OBIETTIVI SPECIFICI TRASVERSALI ALLE AREE SISTEMA DELLE COLLABORAZIONI • Favorire processi di aiuto personalizzati ed integrati: • Predisposizione di specifiche intese interistituzionali ed interorganizzative • Promuovere un processo di omogenizzazione degli interventi sociali gestiti dai Comuni: • Avvio di un gruppo di lavoro intercomunale finalizzato ad individuare, linee guida omogenee per la regolamentazione dell’ accesso e per le tariffe agevolate alle prestazioni sociali gestite dai Comuni • Promuovere la sussidiarietà: • Promozione e sostegno, anche con contributi economici, dei progetti innovativi, nelle aree individuate nel piano di zona, proposti dall’ associazionismo, dal volontariato e dalla cooperazione sociale

  21. OBIETTIVI SPECIFICI TRASVERSALI ALLE AREE COMUNICAZIONE SOCIALE • Garantire l’informazione e l’accessibilità alle risorse: • consolidamento del complesso delle attività inerenti lo sportello sociale e la funzione di “ primo ascolto” • predisposizione di strumenti informativi a disposizione del cittadino per orientarsi nella rete delle opportunità FORMAZIONE • Predisporre progetti formativi che accompagnino il percorso di attuazione del piano: • predisposizione di progetti formativi finalizzati a fornire approfondimento delle competenze e responsabilità professionali e supporti metodologici

  22. OBIETTIVI SPECIFICI TRASVERSALI ALLE AREE SISTEMA INFORMATIVO, DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DI QUALITA’ • Promuovere l’avvio di un processo di governo, monitoraggio ed attuazione del Piano di zona: • Predisposizione di iniziative, con il supporto di idonea iniziativa formativa, finalizzate a promuovere un percorso di governo e monitoraggio del Piano di zona. • Monitorare le diverse problematiche inerenti le aree tematiche: • Predisposizione di iniziative di consolidamento e sviluppo del sistema di raccolta dati dei bisogni rilevati e degli interventi promossi o erogati dai servizi sociali territoriali. • Attivazione, per favorire un esame integrato, di iniziative di monitoraggio e valutazione delle problematiche inerenti le aree tematiche, il sistema di offerta, le politiche in atto.

  23. CONCLUSIONI • 20 obiettivi prioritari di sviluppo e riorganizzazione che comportano la messa in rete di risorse professionali, finanziarie, strutturali e di responsabilità condivise sui risultati da conseguire • 34 azioni attuative che individuano le modalità di realizzazione degli obiettivi prioritari individuati

  24. CONCLUSIONI • Con il primo piano di zona si è inteso prioritariamente: • promuovere una prima lettura comune dei bisogni • assicurare una condivisione dei percorsi in atto e delle priorità di intervento da perseguire • avviare un percorso di integrazione efficace tra servizi gestiti da soggetti diversi e tenuti a dialogare tra loro FONDAMENTALE, ORA, PER L’ATTUAZIONE È IL CONTRIBUTO DI TUTTI GLI ATTORI PRESENTI SUL TERRITORIO .

More Related