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La famiglia in Italia

La famiglia in Italia. Recenti tendenze. Seconda transizione demografica.

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Presentation Transcript


  1. La famiglia in Italia Recenti tendenze

  2. Seconda transizione demografica • SECONDA TRANSIZIONE DEMOGRAFICA. Con questo termine ci si riferisce ad una serie di cambiamenti avvenuti in maniera simultanea in tutti i paesi occidentali a partire dalla metà degli anni sessanta: l’aumento dei divorzi, delle unioni di fatto, delle nascite fuori dal matrimonio, il rialzo dell’età al matrimonio e al primo figlio. • La seconda transizione demografica segue la PRIMA TRANSIZIONE DEMOGRAFICA, ovvero “Il complesso fenomeno, contemporaneo all’industrializzazione, che comportò il passaggio dall’alto tasso di mortalità e fecondità caratteristico delle società preindustriali alla situazione attuale caratterizzata sia da una bassa mortalità che da una bassa fecondità” (Saraceno, Naldini 2007) • La seconda transizione demografica contribuisce al declino della famiglia nucleare-coniugale moderna; la sua diffusione si riduce, anche se continua ad essere il modelo numericamente più consistente; esso viene però affiancato da altri modelli come le famiglie monogenitore, le famiglie ricostituite, le famiglie di fatto.

  3. Declino dei matrimoni

  4. Matrimoni civili

  5. Aumentano i matrimoni della popolazione immigrata • Sono il 12,3% del totale dei matrimoni (erano solo il 4,8% nel 1995) • Sono più frequenti i matrimoni misti e in particolare quelli in cui la donna è straniera • Crescono anche le nascite da almeno un genitore straniero raggiungendo il 12% del totale (erano circa il 2% nel 1995),

  6. Tipi di convivenze • prematrimoniali giovanili (matrimoni di prova) • Convivenze tra adulti con esperienze di matrimoni precedenti • Convivenze alternative al matrimonio

  7. Convivenze prematrimoniali • Sono aumentate le convivenze prematrimoniali. Il 22,8% dei matrimoni che sono avvenuti nel 1998-2003 sono stati preceduti da una convivenza. Erano il 14,7% per i matrimoni avvenuti tra il 1994 e il 1997.

  8. Convivenze con figli • Tra le coppie non coniugate circa la metà ha figli • Negli anni sono cresciute le coppie non coniugate con figli (120 mila nel 1995-1996, 293 mila nel 2005-2006).

  9. Opinioni sulle convivenze • Da recenti rilevazioni dell’Istat emerge che la convivenza è sempre più considerata dagli italiani una delle possibilità della vita di coppia (58,7%): si tratta del 60,4% degli uomini e del 57,1% delle donne. • In generale è fino a 34 anni che si registra la maggior quota di consensi, in particolar modo tra gli uomini (tra 18 e 24 anni il 65,9% contro il 60,4% delle donne; tra i 25 e i 34 anni il 61,7% contro il 58,8% delle donne).

  10. Separazioni e divorzi in Italia (anni 1993-2004) • Nel periodo 1995-2004 separazioni e divorzi sono aumentati di circa il 60%

  11. Tassi di separazione (confronto europeo)

  12. Tassi di separazione per ripartizione geografica (anno 2003)

  13. Nuclei monogenitore • Difficile stimarne il numero, fonti diverse forniscono dati diversi (dipende dalla definizione adottata) • In Italia rappresentano circa il 4% di tutte le famiglie con figli sotto I 15 anni • Circa il 60% dei nuclei monogenitore comprende figli maggiorenni

  14. Le famiglie ricostituite (o ricomposte) • Sono il 4,8% di tutte le famiglie nelle quali è presente una coppia • il 59,4% ha figli, il 10,7% di queste ha figli di uno solo dei partner, il 39,1% ha solo nati nell’attuale unione, il 9,6% ha figli nati dall’unione attuale e precedente

  15. L’invecchiamento della popolazione • Fenomeno che caratterizza tutti i paesi occidentali: la struttura della popolazione tende a configurarsi come una piramide rovesciata • Diminuzione della mortalità: un secolo fa il 50% della popolazione moriva entro i 30 anni, oggi l’80 muore dopo i 70. • Incremento dei “grandi vecchi”: negli ultimi 50 anni la proporzione di ultra-settantacinquenni sul totale della popolazione è aumentata del 19% • Le stime parlano di un ulteriore incremento della speranza di vita per uomini (da 77,4 a 83,6) e per le donne (da 83,3 a 88,8)

  16. Tipi di famiglie in Europa e in Italia (%)

  17. Famiglie per tipologia in Italia (censimenti 1961-2001)

  18. Diminuzione della fecondità (Tasso di fecondità totale per mille abitanti - Italia)

  19. La fecondità nelle diverse ripartizioni geografiche

  20. La bassa fecondità italiana • Il numero medio di figli per donna è 1,3 e da 20 anni l’Italia presenta valori non superiori a 1,4, ma il numero di figli desiderato è più alto (in media due figli) • Si fanno meno figli ma molte più famiglie ne fanno almeno uno (diffusione del modello del figlio unico soprattutto nelle regioni del nord) • Si riducono le famiglie numerose (con tre o più figli) • Verticalizzazione dei rapporti familiari (i bambini hanno sempre meno rapporti con coetanei in famiglia e sempre più rapporti con membri di altre generazioni – adulti e anziani)

  21. Giovani in famiglia Età alla quale il 50% dei giovani ha lasciato il tetto d’origine per genere(fonte: Iacovou 2002)

  22. Fattori economici Costo delle abitazioni Disoccupazione e precarietà del mercato del lavoro Mancanza di politiche pubbliche di sostegno all’autonomia dei giovani Fattori culturali Preferenza dell’uscita in occasione del matrimonio Clima familiare positivo (buone relazioni, ampia libertà concessa ai giovani) Condivisione di valori tra le generazioni I fattori che contribuiscono alla lenta transizione allo stato adulto Intreccio e influenza reciproca tra fattori economici e culturali

  23. Europa centro-settentrionale Uscite precoci dei giovani dalla famiglia d’origine Forte diffusione di convivenze e nascite fuori dal matrimonio Alti tassi di divorzio Alta partecipazione delle donne al mercato del lavoro Elevati tassi di fecondità Europa meridionale Uscite tardive dei giovani dalla casa dei genitori Convivenze e nascite fuori dal matrimonio poco diffuse Tassi inferiori di separazioni e divorzio La partecipazione delle donne al mercato del lavoro si attesta su valori medio-bassi Bassa fecondità Due modelli di formazione e funzionamento della famiglia presenti in Europa

  24. Ritardo o differenza? • C’è chi ritiene che l’Europa meridionale presenti solo un ritardo nell’assunzione dei comportamenti familiari tipici dell’Europa centro-settentrionale che sono destinati a caratterizzare tutti i paesi occidentali • Altri ritengono invece che il modello meridionale presenti una sostanziale differenza e si caratterizzi come modello “dai legami familiari forti” • Il ruolo delle politiche sociali e dei modelli culturali

  25. Concetti da ricordare… • Che cos’è la struttura familiare. Come si distinguono le famiglie sulla base dela struttura familiare (tipologia di Laslett) • Modello di famiglia occidentale • Modello di famiglia meridionale • La nascita della famiglia moderna • L’epoca d’oro del matrimonio • I cambiamenti connessi alla seconda transizione demografica

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