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Prof. Giuseppe Fera Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria

Prof. Giuseppe Fera Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria Il Piano Comunale strutturale nella nuova Legge urbanistica della Calabria. IL SISTEMA DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE. I principi ispiratori La sostenibilità Il principio di sussidiarietà e di autonomia locale

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  1. Prof. Giuseppe Fera Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria Il Piano Comunale strutturale nella nuova Legge urbanistica della Calabria IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  2. IL SISTEMA DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE • I principi ispiratori • La sostenibilità • Il principio di sussidiarietà e di autonomia locale • La partecipazione: importanza della partecipazione alla scala comunitaria • Il principio della pari opportunità: la città di tutti (la città amica delle donne, degli anziani, dei bambini, dei portatori di handicap) • Gli strumenti del sistema della pianificazione comunale IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  3. IL SISTEMA DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE • Piano comunale strutturale. Interessa l’intero territorio comunale e ha valore a tempo indeterminato; è uno strumento di promozione dello sviluppo locale (a carattere strategico) e normativo ed orientamento per quanto riguarda l’assetto del territorio. • Regolamento edilizio ed urbanistico. E’ strumento annesso e quindi integrato e complementare al PS; esso ha carattere normativo e detta le regole relative alle porzioni di territorio dove si può intervenire in forma diretta (aree urbane già infrastrutturate) e a quelle (ambiti specializzati), individuaste nel PS, dove sono necessarie successive fasi di pianificazione. Definisce inoltre parametri e standard edilizi ed urbanistici, di carattere igienico – sanitario e procedure amministrative per la realizzazione degli interventi. IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  4. IL SISTEMA DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE • Piano operativo temporale. Rappresenta una innovazione sostanziale della nuova legge urbanistica. E’ un piano a carattere operativo – programmatico (deve essere infatti correlato con il bilancio comunale) ed ha validità limitata ad un arco di 5 anni. Interessa prevalentemente ambiti specializzati di pianificazione quali nuovi impianti urbani e zone di riqualificazione. • Piani attuativi unitari. Sono degli strumenti di dettaglio del PS e del POT e riassorbono tutte le prerogative assegnate dalla legge del 1942 ai piani particolareggiati. Al loro interno vengono definiti gli specifici usi del suolo e trovano concreta attuazione le misure perequative. IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  5. IL SISTEMA DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE • Comparti edificatori. Sono strumenti di attuazione e controllo urbanistico del PS del POT e dei PAU la cui predisposizione ed attuazione è demandata ai proprietari singoli ed associati. Sono strumenti attuativi della perequazione. • Programmi operativi e di pianificazione negoziata (PRIU, RIURB). Riprendono ed assumono il ruolo e gli obiettivi dei cosiddetti Programmi complessi in ambito urbano. IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  6. ARTICOLAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE COMUNALE PIANO STRUTTURALE REGOLAMENTO EDILIZIO ED URBANISTICO PIANO OPERATIVO TEMPORALE PROGRAMMI OPERATIVI NEGOZIATI PIANI ATTUATIVI UNITARI COMPARTI EDIFICATORI IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  7. IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE • Il Piano Strutturale come strumento di governo del territorio a scala comunale ed intercomunale. • Il Piano strutturale ed il PRG • Componente strategica e componente strutturale del PSC • Le finalità del Piano Strutturale Comunale e la compatibilità ambientale. • Promozione dello sviluppo locale • Sicurezza e qualità della vita • Assetto sostenibile del territorio IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  8. LA GABBIA OPPRIMENTE DEL PRG DI ROMA Un piano, adottato nel marzo 2003, dopo quasi 10 anni di lavoro, la cui sola pubblicazione ha richiesto otto mesi per integrare le migliaia di emendamenti voluti dal C.C., sul merito di molti dei quali è meglio non commentare, ma che rappresentano un compito perfetto per un politico locale, dato che riguardano diritti, aspettative, vantaggi materiali, vincoli ..; un piano che ha raccolto 4200 osservazioni in grandissima parte relativi ad interessi particolari ai quali è comunque obbligatorio dare una risposta, che non potrà ragionevolmente essere messa tecnicamente a punto prima della fine del 2004, con una delibera che richiederà un tempo imprecisato per essere accettata dalla politica locale ed altri mesi di lavoro per essere perfezionata dopo l’approvazione con l’adeguamento di normativa e cartografie..” IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  9. A CHE SERVIVA IL PRG? • Tempo medio per l’approvazione di un Prg in Italia: 6 anni • Tempo medio per l’approvazione di un Prg in Sicilia: circa dieci anni; • Tempo necessario per l’approvazione del Prg di Messina: 20 anni dal 1983 al 2002, dopo l’esame di 1200 opposizioni • Incarico per la revisione del Prg di Reggio Calabria? • Comuni che devono ricorrere ad un Commissario per l’adozione del Prg IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  10. Il Piano regolatore generale è uno strumento che disciplina gli usi del suolo mediante una carta di zonizzazione Il piano strutturale è uno strumento di governo del territorio, ovvero: Promozione dello sviluppo economico (componente strategica) a partire dalle risorse esistenti nel territorio Definisce l’assetto complessivo del territorio e detta gli indirizzi per i successivi atti di pianificazione. PERCHE’ IL PIANO STRUTTURALE NON E’ IL PRG IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  11. SISTEMA GERARCHICO PROCESSO AUTORITATIVO NORME PRESCRITTIVE ASSETTO DEL TERRITORIO NESSUNA VALUTAZIONE PRINCIPIO DI CONFORMITA’ ZONIZZAZIONE MONOFUNZIONALE DI DETTAGLIO CONFORMATIVO DELLA PROPRIETA’ PRIVATA E DEI DIRITTI EDIFICATORI SPEREQUATIVO PREVISIONE DEI FABBISOGNI SISTEMA COOPERATIVO PROCESSO PARTECIPATO NORME, INDIRIZZI, AZIONI (POT) GOVERNO DEL TERRITORIO – SVILUPPO SOSTENIBILE VALUTAZIONE IN ITINERE (V.D.S.) COMPATIBILITA’ E COERENZA ZONIZZAZIONE “A MAGLIE LARGHE” – PLURIFUNZIONALE NON CONFORMATIVO DELLA PROPRIETA’ PRIVATA PEREQUATIVO CAPACITA’ DI CARICO PERCHE’ IL PIANO STRUTTURALE NON E’ IL PRG IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  12. Finalità del PSC promozione dello sviluppo locale mediante la tutela e valorizzazione del paesaggio e delle risorse ambientali, naturali ed antropiche (storico culturali). miglioramento della qualità della vita e della sicurezza dei cittadini mediante la promozione della qualità ambientale ed il controllo dei rischi. indirizzo dell’assetto del territorio e dell’uso del suolo sulla base delle specifiche caratteristiche delle condizioni ambientali e insediative. IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  13. IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE • La valutazione di sostenibilità. • La verifica di coerenza (art. 10 c. 2) • La verifica di compatibilità (art.10 c. 3) • Il Piano strutturale come strumento di conoscenza del territorio e delle sue risorse. La costruzione del quadro conoscitivo. • Il Quadro di riferimento normativo e di pianificazione • Il quadro ambientale • Il quadro strutturale economico e il capitale sociale • Il quadro strutturale - morfologico IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  14. La verifica di coerenza, tende a verificare che gli obiettivi fissati dal piano e definiti per ogni sistema (naturale, insediativo e relazionale) e i programmi economici siano coerenti con gli obiettivi definiti nei livelli di pianificazione sovracomunali (Regione, province), La verifica di compatibilità accerta che gli usi e le trasformazioni del territorio siano compatibili con i sistemi naturalistico-ambientali, insediativi e relazionali, definiti in base ai principi e alle procedure di cui alla presente legge. La valutazione di sostenibilità. IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  15. Quadro ambientale. Contiene tutte le informazioni necessarie alla valutazione della compatibilità ambientale e restituisce un quadro completo delle risorse esistenti sul territorio, dei loro caratteri e dei valori. Quadro strutturale economico – sociale. Contiene le informazioni necessarie alla definizione di un modello di sviluppo locale sostenibile ed esamina tutti gli aspetti relativi alla demografia, alla struttura economica ed agli aspetti sociali. Quadro strutturale morfologico. Consente una visione sintetica e descrittiva delle condizioni insediative e dell’assetto del territorio. Il passaggio da una forma di pianificazione per “zone omogenee” alla pianificazione strutturale per ambiti o sistemi territoriali presuppone che anche il Quadro conoscitivo venga costruito attraverso un approccio a carattere strutturale sistemico. Quadro di riferimento normativo e di pianificazione. Contiene tutte le analisi necessarie per verificare la coerenza del piano con il quadro della pianificazione sovracomunale a partire dal quadro legislativo e normativo a livello europeo, nazionale e regionale. ARTICOLAZIONE DEL QUADRO CONOSCITIVO IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  16. DAL QUADRO CONOSCITIVO AL PROGETTO QUADRO CONOSCITIVO ANALITICO - SISTEMICO SCENARIO DI RIFERIMENTO SINTETICO INTERPRETATIVO DOVE SIAMO DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DOVE VOGLIAMO ARRIVARE DEFINIZIONE DELLE STRATEGIE IL PERCORSO DA COMPIERE DOCUMENTO PRELIMINARE IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  17. IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  18. CONTENUTI DEL PSC • l’individuazione del sistema infrastrutturale (viabilità e trasporti) che definisce le relazioni del territorio comunale con l’esterno e organizza e struttura quelle all’interno del territorio comunale stesso; • una classificazione del territorio comunale che individui: le aree urbanizzate (TU), le aree urbanizzabili (TDU), il territorio agricolo forestale (TAF).); • l’individuazione delle risorse naturali ed antropiche del territorio (TT), i caratteri, i valori e la loro trasformabilità e/o vulnerabilità ed i vincoli a carattere europeo, nazionale e regionale previsti per la loro tutela e conservazione; • uno studio dei caratteri geomorfologici, idrogeologici, pedologici, idraulico forestali ed ambientali, dal quale si possano evincere tutte le condizioni limitanti eventuali trasformazioni di carattere urbano; • una carta di sintesi dei diversi sistemi ed ambiti in cui si struttura il territorio comunale, indicando per ognuno di essi le possibili modalità di intervento (conservazione, trasformazione, nuovo impianto) e le eventuali modalità d’uso possibili (produttivo, insediativo, infrastrutturale, misto, ecc..). IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  19. AMBITI TERRITORIALI UNITARI (ATU) possono comprendere • gli ambiti a carattere storico individuandone per ognuno le caratteristiche principali, le peculiarità e valutando le possibilità di recupero, riqualificazione e salvaguardia. Per ogni ambito storico si indicheranno di norma gli strumenti di dettaglio previsti (Piano attuativo, Piano di recupero); • le porzioni di territorio urbanizzato nelle quali è possibile un intervento diretto in virtù della loro elevata dotazione infrastrutturale, e del loro stato di conservazione edilizio ed ambientale; • le porzioni di territorio urbanizzato da sottoporre a specifico intervento di riqualificazione in considerazione del complessivo stato di degrado delle strutture edilizie, della carenze in termini di urbanizzazione primaria, parcheggi e servizi pubblici. Per queste aree andranno indicati gli strumenti attuativi e/o operativi; • le aree interessate da edificazione abusiva indicando quelle nelle quali occorre procedere a specifico piano di recupero; • gli ambiti di tutela del verde urbano e periurbano; IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  20. GLI AMBITI TERRITORIALI UNITARI (ATU) • gli ambiti da destinare a nuovi insediamenti definendo eventualmente i valori standard da ritenersi ottimali e comunque i limiti massimi dell’utilizzazione edilizia e della popolazione insediabile, nonché i requisiti quali quantitativi ed i relativi parametri. Nei suddetti ambiti il PSC indicherà di norma le destinazioni d’uso secondo quanto previsto dall’art. 57 ed ogni altro parametro urbanistico ed edilizio che si ritenga opportuno. Il PSC indicherà inoltre gli strumenti attuativi (PAU, Comparti edificatori) previsti per i vari ambiti indicando i criteri generali di pianificazione – progettazione cui tali strumenti dovranno attenersi. • gli ambiti destinati alle attività industriali, ovvero all’insediamento di impianti produttivi rientranti nelle prescrizioni di cui al D.Lgs 17 agosto 1999, n. 334; • le aree necessarie ai fini della Protezione civile le aree, da sottoporre a speciale misura di conservazione, di attesa e ricovero per le popolazioni colpite da eventi calamitosi e le aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse; IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  21. GLI AMBITI TERRITORIALI UNITARI (ATU) • gli ambiti a valenza paesaggistica ed ambientale ad integrazione del Piano Paesaggistico di Ambito, se esistente, oppure in sua sostituzione, se non esistente e raccorda ed approfondisce i contenuti paesistici definiti dalla Provincia; • le aree agricolo – forestali, secondo le indicazioni riportate nel capitolo relativo alla pianificazione del territorio agricolo-forestale (parte II) delle Linee Guida. IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  22. LIVELLO COMUNALE LIVELLO SOVRACOMUNALE DOCUMENTO PRELIMINARE CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE VALUTAZIONE DI SOSTENIBILITA’ SCHEMA DI PIANO STRUTTURALE OSSERVAZIONI INTEGRAZIONI APPROVAZIONE PIANO STRUTTURALE ADOZIONE DEL PIANO ADEGUAMENTO IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  23. UNA CONSIDERAZIONE ED UNA DOMANDA • La complessità delle missioni del piano, unita alle procedure di valutazione rischia di appesantire e paralizzare di fatto il processo di pianificazione in una regione di piccoli comuni e che non ha una grande tradizione in questo senso • Il Piano strutturale comunale è conformativo della proprieta? Ovvero è un piano a carattere prescrittivo – normativo o a carattere strategico e di indirizzo? IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  24. Parziale semplificazione del processo in quanto le finalità sono limitate all’assetto del territorio ed all’uso del suolo Maggiore operatività immediata Minore ricorso a strumenti di pianificazione di dettaglio Conflittualità derivante dal carattere conformativo Tempi di redazione più lunghi Minore innovazione e minore attenzione ai temi ambientali Minore capacità di governo del territorio Maggiore difficoltà nell’applicazione delle misure perequative IL PIANO STRUTTURALE REGOLATORE GENERALE (PSRG) IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  25. Elevata coerenza con lo spirito della Legge e maggiore carica innovativa Capacità di governo del territorio Tutela dell’ambiente e del paesaggio Uso della perequazione Qualità del disegno derivante dall’uso del progetto Minore conflittualità e tempi più rapidi Complessità elevata di processo Ricorso esteso alla pianificazione di dettaglio (PAU) ed a quella temporale (POT) IL PIANO STRUTTURALE “A MAGLIE LARGHE” IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  26. PSC non conformativo ed a maglie larghe Obbligatorietà del POT Progettazione per parti mediante i PAU Programmi operativi concertati (PRU, ecc..) PIANO STRUTTURALE REGOLATORE GENERALE PIANO STRUTTURALE IN FORMA ASSOCIATA REGGIO CALABRIA ------PANETTIERI190.000 375LO STESSO PIANO STRUTTURALE? IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  27. Il Piano Strutturale in forma Associata (PSA) La Calabria è una regione di piccoli comuni. Su un totale di 409 comuni, la situazione demografica appariva essere al censimento del 2001 la seguente: • Comuni fino a 2000 abitanti 172 • Fra 2000 e 5000 155 • Fra 5.000 e 10.000 47 • Fra 10.000 e 50.000 31 • Oltre 50.000 6 • TOTALE 409 IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  28. I VANTAGGI DELLA PIANIFICAZIONE ASSOCIATA • migliore e più efficace governo del territorio soprattutto delle risorse naturali (bacini idrografici, aree boscate, paesaggio) i cui caratteri di omogeneità travalicano spesso i confini comunali; • costruire programmi di sviluppo locale in grado di utilizzare al meglio risorse che acquistano valore solo ad una scala sovracomunale ; si pensi ad esempio allo sviluppo di attività turistiche possibile solo attraverso “itinerari” che coinvolgono più comuni; IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  29. I VANTAGGI DELLA PIANIFICAZIONE ASSOCIATA • possibilità di realizzare e gestire in associazione servizi ed infrastrutture che richiedono, per essere economicamente realizzabili, soglie di popolazione che spesso i piccoli comuni da soli non raggiungono, in special modo nei settori della raccolta dei rifiuti solidi urbani e delle strutture di protezione civile. • possibilità di dotarsi di adeguate ed attrezzate strutture tecniche di pianificazione e progettazione che comuni di piccole dimensioni non sono in grado di mantenere con proprie risorse, ma certamente realizzabili e gestibili in associazione con altri comuni. IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  30. COME PROCEDERE • Ciascuno dei Consigli comunali interessati dovrà approvare apposita delibera nella quale si esplicita la decisione di procedere alla redazione di un PSA e se ne indicano le ragioni; • Sottoscrizione di un accordo o protocollo d’intesa fra i diversi comuni. Successivamente alle delibere dei Consigli Comunali, i Sindaci sottoscriveranno un Accordo o Protocollo d’intesa nel quale saranno individuati gli obiettivi generali e specifici che si intende comunemente traguardare attraverso la redazione del PSA, e si indicheranno gli orientamenti principali da tenere e tutte le modalità e procedure necessarie alla redazione, adozione ed approvazione del piano. • Costituzione di un Ufficio unico di piano, al quale verranno demandate tutte le competenze relative alla redazione, approvazione e gestione del PSA, che avrà sede presso uno dei comuni associati. • L’Ufficio unico procederà alla elaborazione del Documento preliminare di cui all’art. 27, che verrà esaminato per le verifiche di coerenza e compatibilità, in apposita conferenza di pianificazione, convocata secondo le modalità previste dal protocollo d’intesa. • Successivamente alla conferenza di pianificazione si procederà, secondo quanto previsto dagli artt. 13 e 27 all’adozione e successiva approvazione del PSA. IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  31. LE COMPONENTI DEL PSA • Il Piano strutturale in forma associata sarà composto di 2 distinte parti: • una generale comune con riferimento di norma al paesaggio, alle aree naturali, al territorio agricolo, alla difesa del suolo alle infrastrutture di rilevanza sovracomunale; • una parte specifica per ogni comune, con particolare riferimento alle aree urbanizzate ed ai servizi ed alle infrastrutture a scala comunale. IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  32. LA PEREQUAZIONE • La perequazione urbanistica: perché • La perequazione ed il PSC • La perequazione nei POT e nei PAU • La perequazione nei servizi a scala comunale e sovracomunale • Perequazione e fiscalità urbanistica IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  33. LA PEREQUAZIONE • VANTAGGI DELLA PEREQUAZIONE • Estensione equa e proporzionale dei benefici dell’urbanizzazione a tutti i proprietari di aree urbanizzabili; • Acquisizione delle aree pubbliche senza ricorrere all’esproprio; • Miglioramento della qualità del disegno urbano. IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

  34. LA PEREQUAZIONE • LA PEREQUAZIONE NEL PSC • Individuazione delle aree urbanizzabili; • Calcolo della capacità insediativa ottimale; • Definizione dell’Indice territoriale di base; • Assegnazione degli indici di edificabilità ai diversi ATU • Determinazione della quota riservata al Comune. IL PIANO STRUTTURALE COMUNALE

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