1 / 31

“Ho avuto un’illuminazione…”

Decrescita. “Ho avuto un’illuminazione…”. Da “The New Yorker ”. Premessa. L’economia classica insegue lo sviluppo e la crescita illimitata: l’accrescimento esponenziale di PIL, produzione, consumi, capitale …

guy-ingram
Download Presentation

“Ho avuto un’illuminazione…”

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Decrescita “Ho avuto un’illuminazione…” Da “The New Yorker”

  2. Premessa L’economia classica insegue lo sviluppo e la crescita illimitata: l’accrescimento esponenziale di PIL, produzione, consumi, capitale … Dimentichiamo un particolare: viviamo in un sistema chiuso con risorse limitate in cui ovviamente non può sussistere una crescita illimitata!

  3. Limiti o no..continuiamo a inseguire la crescita esponenziale Questo produce numerose controindicazioni: iniquità, accumulo nelle mani di pochi, esaurimento delle risorse, crisi petrolifera, inquinamento, riscaldamento globale, ecc.

  4. Le chiamano esternalità negative…

  5. Mai sentita questa frase? Compra, e fai girare l’economia!!!

  6. Ma il libero mercato non è su un altro pianeta! La "nostra" crescita non è naturale, non è sostenibile, non è perseguibile su questo pianeta, visto che il sistema terrestre è un sistema sostanzialmente chiuso (lenti tempi di rigenerazione).

  7. Economia della natura In natura i processi di crescita si presentano ciclici e privi di produzione di rifiuti (fotosintesi clorofilliana, catena alimentare, ecc.).

  8. Economia della crescita La crescita economica invece prevede lo sfruttamento continuo di materia ed energia che, nel sistema terrestre, sono limitate e destinate ad esaurirsi. In più, produciamo una gran quantità di scarti non riciclabili! (rifiuti, CO2, ecc.)

  9. “Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all’infinito in un mondo finito è un pazzo. Oppure un economista.” Kenneth Boulding

  10. E così … Mentre noi abbracciamo ciecamente un sistema economico autoaccrescitivo, inseguiamo l'impennata del PIL e auspichiamo che la produzione dei beni di consumo si impenni … il sistema si prepara al collasso. La decrescita non è una disquisizione erudita fine a sé stessa: è impegno per il benessere, per salvaguardare gli ecosistemi, per l’equità.

  11. La Decrescita riguarda… Bioeconomia: Decrescita dello sfruttamento delle risorse naturali, Georgescu-Roegen etc. Ecologia: Difesa degli ecosistemi. Odum, etc... Diversità delle culture: sfida alla logica del profitto, sviluppo e uniformizzazione. Latouche, Rist, Caillé etc. Senso della vita: portare significato nelle nostra relazione con il mondo. Thoreau, Gandhi, Rabhi etc. Democrazia: Decrescita per la democratizzazione. Illich, Fotopoulos, Cheynet etc Equitá: Decrescita dell’inequitá e sfruttamento degli altri esseri umani. Kempf, Sachs, Ariès etc.

  12. Nord vs Sud del mondo:il 20% della popolazione (nord “ricco”) consuma l’80% delle risorse e dei beni.Al restante 80% della popolazione resta solo il 20% residuale Effetti del modello della crescita infinita nord sud

  13. In Italia

  14. Living Planet Report: cosa abbiamo perso negli ultimi 50 anni 1/3 copertura forestale ¼ suolo fertile 70% barriere coralline 25% specie marine 11% uccelli 20% rettili ecc. “La 6ª grande estinzione di massa” (“L’uomo potenza geofisica”, Paul J. Cruzen)

  15. Earth Over Shoot Day(capodanno biologico) Calcolo delle superfici biologicamente attive necessarie per rigenerare le risorse primarie utilizzate. Global Footprint Network 1987 19 Dicembre1990 7 Dicembre 1995 21 Novembre 2000 1 Novembre 2005 20 Ottobre 2008 23 Settembre2009 25 Settembre 2010 21 Agosto2011 27 Settembre

  16. Surriscaldamento cambiamenti climatici CO2 ppm 389,96 (dic. 2010) CO2 ppm 390 (20 mln di anni fa) livello dei mari + 20 m temperatura + 10° Bill Mc Kiblen, Terra. Movimento “350.org”

  17. Decrescita: quale proposta? Diminuire i flussi di materia e di energia “A rigore, sul piano teorico si d ovrebbe parlare di a-crescita, come si parla di a-teismo, più che di de-crescita. In effetti si tratta proprio di abbandonare una fede o una religione, quella dell’economia, del progresso e dello sviluppo, di rigettare il culto irrazionale e quasi idolatra della crescita fine a se stessa”. Serge Latouche

  18. Il limiti dello sviluppo “Ci troviamo al bivio tra due scelte alternative: tentare di perfezionare e prolungare la via della sviluppo,cercando di fronteggiare con più raffinate tecniche di dominio della natura e degli uomini le contraddizioni sempre più gravi che emergono (basti pensare all’attuale scontro sul petrolio) o invece tentare di congedarci dalla corsa verso il ‘più grande, più alto, più forte, più veloce’ chiamata sviluppo per rielaborare gli elementi di una civiltà più ‘moderata’ (più frugale, forse, più semplice, meno avida) e più tollerante nel suo impatto verso la natura, verso i settori poveri dell’umanità, verso le future generazioni e verso la stessa ‘biodiversità’ (anche culturale) degli esseri viventi.” Alexander Langer, 1991

  19. A chi serve la crescita?   “La parola d’ordine della decrescita ha soprattutto lo scopo di sottolineare con forza la necessita dell’abbandono dell’obiettivo della crescita illimitata, obiettivo il cui motore è essenzialmente la ricerca del profitto da parte dei detentori del capitale, con conseguenze disastrose per l’ambiente e dunque per l’umanità. ” Serge Latouche

  20. La strategia della decrescita Le otto “R”: • Rivalutare  Ripensare l’attuale sistema di valori • Riconcettualizzare  ripensare alcuni concetti fondamentali come quelli di ricchezza e povertà • Ristrutturare   adeguare l’apparato produttivo e i rapporti sociali al cambiamento dei valori • Rilocalizzare  La cultura, la politica e il senso della vita devono ritrovare un “ancoraggio territoriale” • Ridurre  i consumi (non i desideri!) e dunque gli sprechi • Riutilizzare/riciclare e produrre in vista del riuso!

  21. Rivoluzione copernicana e non violenta della decrescita

  22. competizione, rivalità e ostilità, individualismo cannibale “Avere”, nel segno di: “è mio e ne faccio ciò che voglio” egoismo predatorio e consumismo compulsivo azione solidale e cooperativa, aiuto reciproco, vivere assieme “Essere”, nel segno della responsabilità: “sono responsabile delle conseguenze delle mie azioni” fruizione condivisa delle ricchezze, inclusione Mutamento della mentalità: “BenAvere” vs “Buen Vivir”

  23. Commodities (merci) Economia di mercato (global market system). intensificazione della produttività e del rendimento eccesso, crescita illimitata, dismisura, “cornucopia” dominio dell’accumulazione di denaro e del valore di scambio lavoro coatto Commons (beni comuni) Oikos-nomia, Eudamonia (Aristotele 500 a.C.): buon vivir, joua de vivre, felicità, benessere durevolezza, economicizzazione sufficienza, sazietà, resilienza utilità, necessità lavoro creativo che dona utilità agli altri Cambio del modello economico

  24. Dominio della ragione economica e della proprietà. Totalitarismo del mercato che cattura ogni cosa. Pervasività, eteronomia. Lex mercatoria neocorporativa (Soft Law) Potere verticale, concentrato, gerarchico Post-democrazia (mercato della politica) Formazione della cittadinanza attiva, autodeterminazione, auto-organizzazione autogoverno, auto-nomia, capacitazione, empowerment, corresponsabilità Potere condiviso, disperso, partecipato e inclusivo, orizzontale e rispettoso Democrazia sostanziale e progressiva Trasformazione dei sistemi di organizzazione dei poteri

  25. Decrescita:non vogliamo “sacrificarci”, ma riscoprire il piacere del buen vivir «C'è una buona notizia: la rinuncia al nostro modello di vita non è affatto il sacrificio di qualcosa di intrinsecamente buono, per timore di incorrere nei suoi effetti collaterali nocivi - un po' come quando ci si astiene da una pietanza squisita per evitare i rischi che potrebbe comportare. Di fatto, quella pietanza è pessima di per sé, e avremmo tutto da guadagnare facendone a meno: vivere diversamente per vivere meglio». Ivan Illich

  26. La decrescitain (buona) pratica Partecipa a uno dei laboratori! www.lacittadeibenicomuni.it

  27. La decrescitain (buona) pratica Avviamento laboratorio Decrescita Portici, Villa Savonarola 22 ottobre 2011

  28. Per “decrescere”… • Scuola permanente della decrescita: Villaggio Solidale di Burolo • Scuole Estive (Sant’Erasmo, Orvino, Torraca, Pesaris, ecc.) • Conferenze internazionali (Venezia 2012) • Verso Venezia 2012 • La Città dei Beni Comuni, Portici (NA) • ….buone pratiche

  29. Grazie per l’attenzione! Marina Ferrara Roberto Todisco Le Storie di Altro www.lestoriedialtro.it info@lestoriedialtro.it

More Related