1 / 42

Alberto Mirandola I PROBLEMI ENERGETICI ED AMBIENTALI

Alberto Mirandola I PROBLEMI ENERGETICI ED AMBIENTALI.

gunther
Download Presentation

Alberto Mirandola I PROBLEMI ENERGETICI ED AMBIENTALI

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Alberto MirandolaI PROBLEMI ENERGETICI ED AMBIENTALI

  2. I PROBLEMI ENERGETICI- in passato: energia abbondante: sviluppo e benessere;- in futuro: • energia carente, • popolazione crescente vincoli• problemi ambientali  costringeranno a cambiamenti radicali; se troppo rapidi  conseguenze drammatiche, violenze .Quindi è importante gestire bene la transizione, mediante:- programmi a breve termine: razionalizzare i sistemi attuali;- programmi a lungo termine: pianificare il futuro (nuove tecnologie), tenendo conto degli effetti energetici sugli equilibri planetari. Informare dicendo la verità; le bugienascondono:- interesse - preconcetti ideologici -ignoranza

  3. EVOLUZIONE DELLA POPOLAZIONE E DEI CONSUMI ENERGETICI 6 miliardi 1800: carbone1850: petrolio1900: gas naturale1950: en. nucleare Consumi di energia (Mtep/anno) Popolazione mondiale 1 miliardo 200 milioni

  4. PAESI G8 POPOLAZIONE CONSUMO CONSUMO ENERGETICO PRO-CAPITE 106 ab. % Mtep % tep/ab 1 USA 288.0 4.6 2297.8 23.6 8.0 2 Russia 145.0 2.3 670.8 6.9 4.63 Giappone 127.0 2.0 504.8 5.2 4.0 4 Germania 82.3 1.3 332.2 3.4 4.0 5 Canada 31.9 0.5 291.4 3.0 9.1 6 Francia 60.0 1.0 260.6 2.7 4.3 7 Gr. Bretagna 60.0 1.0 223.2 2.3 3.7 8 Italia 58.0 0.9 181.9 1.9 3.1 -------- ------- --------- ------- ------ Totali parziali 852.2 13.7 4762.7 48.9 5.6 Resto del mondo 5377.8 86.3 4978.4 51.1 0.93 --------- ------- -------- ------ ------ Totali mondo 6230.0 100.0 9741.1 100.0 1.56

  5. CONSUMO PIL INTENSITA’ PRO-CAPITE PRO-CAPITE ENERGETICA tep/ab $/ab $/tepUSA 8.0 35048 4386Canada 9.1 27389 3012Giappone 4.0 24835 6211 Francia 4.3 22897 5319Germania 4.0 23742 5952U.K. 3.7 22093 5988Italia 3.1 22172 7143Russia 4.6 7473 1623(dati di circa tre anni or sono)Commento:l’Italia ha il più basso consumo pro-capite e il più favorevole indice di intensità energetica di tutti i Paesi industrializzati.

  6. ITALIAPaese povero di risorse, ricco di tecnologiaEnergia importata (%)Produzione nazionale (%)- petrolio 46.2- petrolio/carbone 1.6- gas naturale 26.0- gas naturale 6.4- carbone 7.0- en. idroelettrica 6.1- en. elettr. (nucleare) 5.9- geotermia 0.6 ------- - solare/eolica 0.285.1 -------14.9totale non rinnovabile 93 %totale rinnovabile 7 % prevalentemente idroelettrico(escluso l’uso “naturale” dell’energia solare)

  7. STATISTICHE ENERGETICHE 2006 (BP) PAESE POPOLAZIONE[1] CONSUMO CONSUMO ENERGIA ELETTRICA ENERGETICO PRO-CAPITE milioni % Mtep % tep/ab TWh kWh/ab % di ab. 1 USA 288.0 4.6 2326.4 21.4 8.0 4254 14771 22.4 2 Cina 1309.4 21.0 1697.8 15.6 1.3 2834 2164 14.9 3 Russia 145.0 2.3 704.9 6.5 4.9 992 6841 5.2 4 Giappone 127.0 2.0 520.3 4.8 4.1 1150 9055 6.0 5 India 1034.2 16.6 423.2 3.9 0.4 727 703 3.8 6 Germania 82.3 1.3 328.5 3.0 4.0 636 7728 3.3 7 Canada 31.9 0.5 322.3 3.0 10.1 584 18307 3.1 8 Francia 60.0 1.0 262.6 2.4 4.4 571 9517 3.0 9 Gr. Bretagna 60.0 1.0 226.6 2.1 3.8 399 6650 2.110 Corea d. Sud 48.0 0.8 225.8 2.1 4.7 416 8667 2.211 Brasile 180.0 2.9 206.5 1.9 1.1 419 2328 2.212 Italia 58.0 0.9 182.2 1.7 3.1 315 5431 1.713 Iran 67.5 1.1 178.8 1.6 2.6 198 2933 1.014 Arabia Saudita 23.5 0.4 158.9 1.5 6.8 190 8085 1.015 Messico 103.4 1.7 154.2 1.4 1.5 240 2321 1.316 Spagna 40.2 0.6 145.8 1.3 3.6 303 7537 1.617 Ucraina 48.4 0.8 137.8 1.3 2.8 192 3967 1.018 Australia 19.5 0.3 120.8 1.1 6.2 258 13231 1.419 Indonesia 231.3 3.7 114.3 1.1 0.5 126 545 0.7 -------- ----- --------- ------ ------- -------- -------- ----- Totali parziali 3957.6 63.5 8437.7 77.6 2.1 14804 3741 77.9 Resto del mondo 2272.4 36.5 2440.8 22.4 1.07 4224 1859 22.1 --------- ------- -------- ------ ------ --------- ------- ------Totali mondo 6230.0 100.0 10878.5 100.0 1.75 19028 3054 100.0[1] I dati relativi alla popolazione si riferiscono al 2002; la popolazione totale alla fine del 2006 è di 6500 milioni circa.

  8. CINA E INDIACina: 2° consumatore di energia India: 5° consumatore di energiaPAESE POPOLAZIONE CONSUMO CONSUMO PRO-CAPITE 106 ab. % Mtep % tep/ab Cina 1310 21.0 1178 12.1 0.9 (anno 2003)1698 15.61.3 (anno 2006)India 1035 16.6 345 3.5 0.3423 3.90.4USA 288 4.6 2298 23.6 8.02326 21.4 8.0Italia 58 0.9 182 1.9 3.1182 1.7 3.1

  9. L’ENERGIA ELETTRICA INITALIACon quali impianti si produce l’energia elettrica ? centrali termoelettriche1 70.3 % centrali idroelettriche 15.0 centrali geotermoelettriche 1.4 centrali solari/eoliche 0.4importazione 16.3 assorbimento pompaggi -3.4 ---------- 100.0 % L’energia nucleare è assente (apparentemente)1Alimentate da combustibili fossili: petrolio, gas naturale, carbone

  10. LA SITUAZIONE ILLUSTRATA E’ ANOMALA- troppa dipendenza dal petrolio- massiccio uso del gas naturale, anche per centrali a vapore- scarso impiego del carbone (N.B.: la Cina sta installando [2006] ogni settimana un nuovo impianto a carbone da 1000 MW)- assenza di nucleare interno, ma presenza di quello importato (abbiamo i rischi senza avere i vantaggi)- molte centrali vecchie, da rimpiazzare con altre ad alto rendimento- potenza impianti e linee elettriche da incrementare, perché sono al limite delle nostre esigenze- troppa importazione di energia elettrica- gestione fallimentare dei rifiuti (prevalenza delle discariche)- poca attenzione per la razionalizzazione e il risparmio energetico- tendenza ai provvedimenti di emergenza, anziché strutturali- scarso uso delle fonti rinnovabili (esclusa l’idroelettrica)Quindi c’è molto lavoro da fare: siamo meno “virtuosi” di quanto sembri dalle cifre precedenti

  11. OSSERVAZIONISU ALCUNI LUOGHI COMUNIIdrogeno: non è una fonte energetica:idrogeno ed elettricità sono vettori energetici, non fonti.L’idrogeno:- potrà dare un contributo locale alla riduzione dell’impatto ambientale; ma non un contributo come fonte;- sarà un vettore molto importante, capace di condizionare i metodi di trasporto e uso dell’energia, però a lungo termine (siamo ancora molto lontani).Biomasse ebiocombustibili (biodiesel e bioetanolo):Contributo limitato: le colture energetiche in competizione con quelle alimentari, densità energetica bassa, resa energetica molto bassa.RifiutiDevono essere smaltiti. Politica giusta: combinazione di- raccolta differenziata- riciclo (non troppo spinto)- produzione di energia.Bloccare le iniziative  continuare con le discariche, più inquinanti.

  12. QUALI STRATEGIE PER L’ITALIA?- diversificare le fonti energetiche:• più carbone (con le moderne tecnologie di abbattimento degli inquinanti) • meno petrolio • uso oculato del gas • ripresa graduale del settore nucleare • sviluppo delle fonti rinnovabili • ricerca sull’uso di fonti oggi non competitive (scisti bituminosi, ecc.) - risparmiare energia in molti modi diversi:• recuperare energie non utilizzate (cogenerazione, rifiuti, mini-idro) • razionalizzare i consumi in tutti i settori • sostituire gli impianti obsoleti con impianti ad alto rendimento • razionalizzare l’organizzazione dei sistemi d’impiego dell’energia; scaglionare i consumi (tariffe) • gestire correttamente gli impianti di produzione ( medio)- promuovere e diffondere la cultura energetica: solo la cultura può indurre a cambiamenti graduali a medio termine- tenere conto del contesto internazionale(non possiamo fare il contrario degli altri se vogliamo incidere sulle normative internazionali)

  13. QUALI STRATEGIE PER IL VENETO?alcune cose che dovevano essere fatte molti anni or sono, cioè prima di adottare divieti- sviluppo di un sistema metropolitano regionale su rotaia- realizzazione del passante di Mestre e dell’idrovia PD-VE- parcheggi satellite intorno alle città- navette da questi parcheggi verso la città, con biglietto compreso in quello del parcheggio (rendere attraente il mezzo pubblico, senza costrizioni)- costruzione di impianti per lo smaltimento dei rifiutiin posizioni strategiche, combinati con la raccolta differenziata- adeguamento dei sistemi di riscaldamento e di condizionamento (macchinari e sistemi di regolazione); e controlli sul loro uso- utilizzo (moderato) di combustibili alternativi- installazione (moderata e di taglia piccola) di sistemi solari- diffusione di una vera cultura del risparmio energetico (senza demagogia)

  14. LE FONTI RINNOVABILI- Risparmio energetico: la prima e la più importante- Energia idroelettrica: molto conveniente, ma quasi saturata- Energia solare diretta:solare termico (maggiori rendimenti) solare fotovoltaico (minori rendimenti); interessante quando integrato nell’edificio- Energia eolica: si, ma marginale in Italia- Energia geotermica: molto conveniente dove c’è, ma ce n’è poca; interessanti gli usi innovativi su piccola scala (abbinati a pompe di calore)- Energia delle maree: solo in località con forti escursioni di livello- Energia delle biomasse:coltivazioni energetiche: si, ma quantità di energia limitatematerie legnose: si, se non si deforesta; attenzione alle emissionirifiuti: devono essere utilizzati

  15. LA “CASCATA ENERGETICA”Principio di funzionamento:utilizzare i cascami energetici di un impianto (impianto topping) per alimentarne un altro (impianto bottoming)Vantaggio: si evita di bruciare nuovo combustibile per alimentare l’impianto bottoming (risparmio energetico)Modalità di realizzazione:- impianto gas-vapore (ciclo combinato)- impianto cogenerativo (eventualmente trigenerativo) con turbina a vapore con turbina a gas con motore alternativo

  16. USO DELLA CASCATA ENERGETICA (impianti combinati e cogenerazione)IMPIANTI A CICLO COMBINATO Rendimento 60% contro il 40% di quelli tradizionali Indagine sperimentale del Politecnico di Milano, 2004Impianti esaminati:- impianto a ciclo combinato di Sermide (turbogas da 230 MW, potenza totale 380 MW);- impianto a vapore da 240 MW di Turbigo, con alimentazione mista: olio (25%) – gas (75%)Misurate le emissioni al camino (NOX, CO, polveri).Per le polveri, confrontate le concentrazioni al camino con quelle dell’aria circostante.

  17. Emissioni: normativa e dati misurati (mg/Nm3) IMPIANTO COMBINATO IMPIANTO A VAPORE

  18. Confronto emissioni

  19. Emissioni e concentrazioni Macchi, 2004Klippel, 2004 Wood, 2004

  20. CHE COS’Ė L’INQUINAMENTO?E’ l’accumulo di materiali e/o di energia nell’ambiente prodotto:- artificialmente dalle attività umane:agricoltura, impianti industriali, caldaie, motori, centrali elettriche, ecc.- dai fenomeni naturali (eruzioni vulcaniche, inondazioni, epidemie, uragani, ecc.)Non sempre un ambiente “poco inquinato artificialmente” è favorevole alla vita dell’uomo Prodotti inquinanti artificiali più comuni: CO2 anidride carbonica (inquinante indiretto) CO ossido di carbonio NOx ossidi di azoto SOx ossidi di zolfo PM polveri (PTS, PM 10, PM 2.5).

  21. LA TECNOLOGIA E’ SPESSO DEMONIZZATA: E’ DANNOSA O BENEFICA?Benefici:- sollievo alle fatiche dell’uomo - aumento della produzione di alimenti e altri prodotti - sviluppo della medicina e igiene  durata della vita- aumento dei rendimenti - controllo dell’inquinamentoInconvenienti:- facilita lo sviluppo, quindi l’inquinamento sotto l’aspetto quantitativoSenza tecnologia non potrebbero vivere 6.5 miliardi di persone, che diventeranno presto 10 miliardiL’ideale sarebbe una società:- a bassa densità energetica  Paesi del terzo mondo - ma con tecnologia evoluta  Paesi industrializzati  UTOPIA ?

  22. MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA Limiti da rispettare secondo le Norme europee per veicoli passeggeri diesel (g/km) ANNO CO NOx HC+NOx PM EURO 1 1993 2,72 - 0,97 0,140 EURO 2 1997 1,00 0,70 - 0,080 EURO 3 2000 0,64 0,50 0,56 0,050 EURO 4 2005 0,50 0,25 0,30 0,025

  23. CENTRALI TERMOELETTRICHE ITALIANE Dati generali (media di tutte le centrali):SOx (ossidi di zolfo): diminuiti del 75% tra il 1980 e il 2000NOx (ossidi di azoto): diminuiti del 50% tra il 1980 e il 2000PM (particolato): diminuito del 60% negli ultimi 10 anni

  24. SMALTIMENTO DEI RIFIUTI- prevale uso discariche (emissioni di metano, ammoniaca, CO2)- opposizione agli inceneritori, che inquinano molto meno: Emissioni di un moderno termovalorizzatore (mg/Nm3)Media giornaliera Valore prescritta rilevatoPolveri52,79NOx15037,05SOx253,79SOV(sostanze volatili)102,20 Emissioni di Diossine + furani (ng/Nm3) valore garantito valore rilevato0,10000,0005

  25. Un fiore all’occhiello della nostra tecnologia: TERMOVALORIZZATORE della ASM di BRESCIA“2006 Industry Award” come migliore impianto di termovalorizzazione del mondo premio erogato dall’Earth Center della Columbia University di New York

  26. “Distribuzione dell’inquinamento atmosferico da NOx ” (Corriere della Sera, ottobre 2004) Basso livello d’inquinamento Alto livello d’inquinamento

  27. Pianura padana - Visione da satellite Fonte: TEMIS

  28. CONDIZIONI DELL’ATMOSFERA NELLA PIANURA PADANAUn’area “sfortunata” sotto il profilo ambientale:- elevata densità di popolazione e di attività economiche- chiusa tra le Alpi e gli Appennini- scarsa ventilazione- sede di fenomeni di inversione termicaPerciò le sostanze inquinanti nell’aria fanno fatica a disperdersi;però si sono registrati notevoli miglioramenti (dovuti alla tecnologia): cioè non siamo in grave e crescente emergenza,come ci viene fatto credere dalla stampaEsempio - il particolato a Padova: gli attuali limiti imposti dalla UE sono irraggiungibili; ciò che conta non è il numero di sforamenti, ma l’andamento progressivo nel tempo.

  29. IL PARTICOLATO A PADOVA (medie annuali) Zona Ospedale, g/m3, dati ARPAVANNO VALORE MEDIO 1984-85 142 1985-86 101 1986-87 102 1987-88 87 1988-89 101 1989-90 90 1990-91 75 1991-92 72 1992-93 78 1993-94 117 1994-95 99 1995-96 45 1996-97 54 1997-98 38Londra, inverno 1952: circa 4000g/m3(SMOG=Smoke+Fog)

  30. VALORI GIORNALIERI di PM10 (Padova - stazione Mandria)FEBBRAIO 2006 g/m312 (Domenica) 68 tempo discreto13 (Lunedì) 75 tempo discreto14 (Martedì) 104 bel tempo, alta pressione15 (Mercoledì) 115 bel tempo, alta pressione16 (Giovedì) 102 targhe alterne, bel tempo17 (Venerdì) 109 targhe alterne, bel tempo18 (Sabato) 76 tempo incerto19 (Domenica) 58 blocco del traffico, brutto tempo20 (Lunedì) 38 pioggia21 (Martedì) 43 pioggia22 (Mercoledì) 35 pioggia23 (Giovedì) 32 targhe alterne, variabile e ventilato24 (Venerdì) 17 targhe alterne; brutto tempo25 (Sabato) 16 pioggia al mattino26 (Domenica) 41 variabile ventilato; pioggia serale27 (Lunedì) 30 scuole chiuse;variabile ventilato28 (Martedì) 40 scuole chiuse; freddo, ventilato

  31. continuazioneMARZO 200601 (Mercoledì) 57 scuole chiuse;sfreddo, sereno02 (Giovedì) 66 scuole chiuse ; targhe alterne ; freddo03 (Venerdì) 75 scuole chiuse; targhe alterne ; nuvoloso-variab. 04 (Sabato) 90 scuole chiuse; nuvoloso, non freddo05 (Domenica) 46 pioggia e vento; verso sera sereno06 (Lunedì) 18 sereno, ventilato e limpido07 (Martedì) 34 sereno, ventilato08 (Mercoledì) 36 sereno, freddo, ventilato 09 (Giovedì) 50 targhe alterne; variabile, secco10 (Venerdì) 56 targhe alterne; pioggia11 (Sabato) 25 pioggia al mattino; poi soleggiato12 (Domenica) 32 neve al mattino, poi variabile-vento13 (Lunedì) 29 sereno, secco e ventilato14 (Martedì) 54 sereno, secco e ventilato15 (Mercoledì) 79 sereno, secco e ventilato16 Giovedì) 73 targhe alterne; variabile17 (Venerdì) 82 targhe alterne; sereno18 (Sabato) 65 sereno, secco, un po’ ventilato19 (Domenica) 77 blocco del traffico; sereno e calmo

  32. UNO STUDIO CLINICO A LONDRA(valori medi stagionali) Stagione Giardino Abitazione Classe PM2,5 PM10 PM2,5 PM10 PM2,5 PM10 Inverno 13 25 29 54 30 80 Primavera 12 19 24 54 28 78 Estate 11 22 19 42 19 78 Media 12 22 23 50 27 79 PM10/PM2,5 1.8 2.2 2.9 La concentrazione di particolato all’interno dei locali è sempre maggiore di quella esterna. N.B. - I valori in una stanza crescono molto se si fuma.

  33. COMMENTO SUI DATI PRECEDENTI- La tecnologia ha consentito cospicui miglioramenti.- Il contenuto di polveri dipende pochissimo dagli interventi sul traffico, molto dalle condizioni climatiche. Perché? Perché, come si è detto, la Pianura Padana è un’area “sfortunata”.50 g/m3 per 330 giorni all’anno? ILLUSIONE!(parlano di abbassarlo):non ci riusciremo mai, nonostante i grandi passi avanti fatti dalla tecnologia negli anni precedenti.COMPITO DEI POLITICI E DEI TECNICIcontinuare i miglioramenti tecnici senza creare allarme sociale. Grande problema: incremento della popolazione mondiale, soprattutto in certe aree (Asia)

  34. COMPITO DI TUTTI NOIimparare abitudini di corretto comportamento e praticarle.ad esempio:- non sprecare acqua;- non illuminare o riscaldare locali vuoti;- non scaldare ambienti oltre i 20°C (si risparmia il 7% per grado);- non usare l’auto per poche centinaia di metri;- non usare i cellulari in modo scriteriato (magari lamentandosi per la presenza delle antenne);- tenere con cura i beni pubblici;- e molte altre cose.Attenzione alla demagogia.

  35. A PROPOSITO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICIIl clima sulla terra è sempre stato in evoluzione. Ultimo millennio:- periodo caldo medievale fino a metà del XIV secolo;- piccola era glaciale dal XIV all’inizio del XIX secolo:• in alcune zone i ghiacciai alpini inglobarono fattorie e villaggi;• i fiumi del nord Europa gelavano spesso [pittori fiamminghi]);• Groenlandia ed Islanda erano intrappolate dai ghiacci;alcune possibili cause (ma vi sono molte incertezze):• ridotta attività solare;• eruzioni vulcaniche (le ceneri bloccano parte delle radiazioni solari)- da metà XIX secolo ad oggi: temperatura in aumento.• L’attività solare non è mai stata così intensa come negli ultimi 60 anni;• il contributo dell’uomo è aumentato molto.

  36. CAMBIAMENTI CLIMATICI (continua)Citazione da una relazione della Royal Society all’Ammiragliato britannico, 20 novembre 1817 :“… Un considerevole cambiamento di clima, inspiegabile al presente, deve essere avvenuto nella Regione Circumpolare, nella quale la severità del freddo ha, per i secoli passati, chiuso i mari alle alte latitudini in una impenetrabile barriera di ghiaccio. Questa è stata, negli ultimi due anni, in gran parte abbattuta; duemila leghe quadrate di ghiaccio sono interamente scomparse…”Stava iniziando l’aumento delle temperature dopo la piccola era glaciale

  37. CAMBIAMENTI CLIMATICI (continua)elaborazione da alcuni articoli di Richard S. Lindzen, professore di Scienza dell’Atmosfera del MITLa temperatura nell’ultimo secolo:aumento di circa 0.6°C, con queste oscillazioni:- in crescita dal 1919 al 1940 (nonostante le guerre e le crisi economiche);- in diminuzione dal 1940 ai primi anni ’70 (nonostante il boom economico);- in crescita dagli anni ’70 agli anni ’90;- in moderata crescita dal 1988 ad oggi.La concentrazione di CO2è cresciuta da 280 ppmv nel XIX secolo a 387 ppmv oggi. Parte della crescita è dovuta all’uomo.Vediamo alcuni quesiti.

  38. CAMBIAMENTI CLIMATICI (continua)1.La temperatura terrestre è definitivamente in aumento? Dai dati storici: il fatto che la temperatura sia in crescita può essere una tendenza di lungo periodo o un fatto temporaneo2.Quale influenza ha la concentrazione di CO2 sulla temperatura? L’influenza di CO2 non è chiara: i modelli di previsione applicati agli ultimi 60-70 anni, darebbero un incremento di temperatura circa 4 volte quello reale. Perciò i modelli non sono affidabili.3.Quanta parte è di origine antropica e quanta di origine naturale? Le attività umane hanno certamente influenza; ma questa è difficilmente distinguibile da quella delle cause naturali.4.I fenomeni estremi (uragani, ecc.) sono imputabili all’aumento di temperatura? Ciò non è scientificamente credibile, perché tale aumento dovrebbe ridurre la differenza tra l’equatore e il polo, con effetto contrario (diminuzione dei venti).Perciò c’è molta incertezza; gli unici che sembrano incrollabilmente certi sono i sostenitori dell’origine umana dei cambiamenti climatici

  39. CAMBIAMENTI CLIMATICI (continua)Gli allarmi, prima nel senso della “glaciazione”, poi nel senso contrario, hanno preceduto l’elaborazione dei modelli;punto di partenza non scientifico, motivazioni iniziali poco nobili.Gli scienziati controcorrente sono dileggiati, ignorati e privati dei finanziamenti per la ricerca.Adeguarsi al Protocollo di Kyoto comporta sforzi e spese enormi; sono veramente utili? Forse gli investimenti sarebbero più fruttuosi se si fronteggiassero l’inquinamento atmosferico e la scarsità delle risorse energetiche senza la fissazione del “global warming”, Alcune “chicche” recenti attribuite ai cambiamenti climatici:- l’aumento di temperatura in Italia: secondo il ministro Pecoraro Scanio è il quadruplo di quello medio degli altri Paesi (!!!);- il crollo di una cima delle Dolomiti;- l’altezza del Monte Bianco aumentata di 2 metri (!).

  40. L’INFORMAZIONEIn definitiva:- l’informazione circolante su energia ed ambiente non è corretta;- c’è sempre il desiderio di enfatizzare, estremizzare le notizie;- “polemiche”: parola che piace molto ai giornalisti;- si tende a cavalcare notizie negative o tragiche: - lo spauracchio del PM10 (si punta sull’emotività) - la mucca pazza (crollo delle vendite, danni economici) - l’influenza aviaria (idem)- si fa leva sulla morbosità della gente: le interviste ai vicini di casa nei casi tragici- si tende a dimostrare ciò che si vuole: 3-4 interviste per la stradaI valori della nostra civiltà sono stati sostituiti dalla tirannia dell’opinione pubblica (pilotata dal catastrofismo)

  41. EFFETTO DELL’ALLARMISMO E DELL’INTEGRALISMO AMBIENTALEBloccodelle iniziative innovative e migliorativeRisultati:- si continua con lo status quo, cioè col solito vecchio petrolio;- perciò si danneggia l’ambiente con l’intenzione di preservarlo;- si rinviano le soluzioni, aggravando i problemi;- si danneggia l’economia;- si dissipa il proprio tempo in discussioni estenuanti e inutili:tutti discutono, nessuno decideServono invece provvedimenti strutturali, che però hannoeffetti a lunga scadenza: ma ci si limita a tamponare l’emergenzaPERCHE’ ?

  42. Certamente per incapacità o incompetenza di chi dovrebbe deciderema forse ancheperché i risultati si vedrebbero in legislature successive? (a pensar male ….)

More Related