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Concetti al centro del sistema internazionale

Concetti al centro del sistema internazionale. Stato Costruzione organizzativa a preminenza territoriale. Nazione Appartenenza definita culturalmente e identitario. Il lungo periodo di consolidamento del sistema degli stati sovrani (sistema di Westfalia).

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Concetti al centro del sistema internazionale

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Presentation Transcript


  1. Concetti al centro del sistema internazionale Stato Costruzione organizzativa a preminenza territoriale Nazione Appartenenza definita culturalmente e identitario Il lungo periodo di consolidamento del sistema degli stati sovrani (sistema di Westfalia)

  2. Gli approcci alle relazioni internazionali Approccio Realista • centralità del problema della sicurezza • Status quo hobbesiano • Equilibrio di potenza (balance of power) Approccio neo-liberale • centralità dell’interdipendenza • propensione “naturale” alla cooperazione • comune interesse ad evitare catastrofi

  3. Visioni dell’ordine internazionale • Visione “realista”: l’ordine internazionale è una chimera; gli stati vivono in una condizione anarchica • Visione “pacifista”: l’uso della forza nella costruzione dell’ordine internazionale non è mai ammesso (a prescindere dalle circostanze) • Visione “rivoluzionaria”: l’ordine internazionale oggi possibile è indesiderabile; occorre destabilizzare lo status quo per ottenere l’ordine migliore

  4. Le trasformazioni del sistema internazionale dopo la seconda guerra mondiale Organizzazioni internazionali globali e regionali Blocco comunista Patto di Varsavia Comecon ecc. Blocco occidentale Nato e organizzazioni economiche Sviluppo di attori non governativi

  5. Tipologia degli ordini internazionali • Il grado di AUTONOMIA degli ordini internazionali:costruzione di regole che vanno oltre gli incentivi sistemici naturali (fondati sugli equilibri di potenza) • Ordini di tipo: UNILATERALE (non autonomi/instabili) MULTILATERALE (autonomi/duraturi)

  6. Tipologia degli ordini internazionali • Applicazione delle Regole: a) INCLUSIVA/PARTECIPATIVA (enforcement endogeno-spontaneo) b) ESCLUSIVA/COERCITIVO (enforcement esogeno-forzoso)

  7. Tipologia degli ordini internazionali

  8. Tra alleanze competitivee sicurezza collettiva • Prima tesi: un ordine internazionale del tipo puro (“Alleanze competitive” o “Sicurezza collettiva”) NON E’ OGGI POSSIBILE NEL MONDO Perché sono tipi di ordini adatti a contenere la conflittualità fra STATI mentre la conflittualità di oggi è di guerre civili e terrorismo internazionale

  9. Tra alleanze competitivee sicurezza collettiva Perché si tratta di tipi di ordini non adatti a fronteggiare ambienti potenzialmente NUCLEARIZZATI Perché si tratta di tipi di ordini che richiedono una spiccata FLESSIBILITA’ DEGLI ALLINEAMENTI (obbligo di intervento a difesa dell’aggredito)

  10. Tra alleanze competitivee sicurezza collettiva • Seconda tesi:i tipi “ibridi” di ordine (Concerto di potenze e Difesa collettiva) meglio si adattano alla situazione odierna Perché questi tipi di ordine meglio si conciliano con l’emergere spontaneo di una comunità di sicurezza fra le democrazie industriali

  11. L’evoluzione dello scenario internazionale dal 1989 al 2001 • Fino al 1989: contrapposizione fra blocchi (bipolarismo – Balance of power) • Dopo il 1989 non si è avuta l’occasione di negoziare un nuovo sistema di regole (l’89 come rivoluzione “pacifica”) • Si è avuto un allargamento dell’area democratica (senza contrapposizione conflittuale con quelli restati “fuori”) • Si è addirittura verificato un avvicinamento alle istituzioni regolatrici del contesto occidentale (allargamento UE e N.A.T.O.; ingresso di alcuni paesi nella W.T.O. ecc.)

  12. L’evoluzione dello scenario internazionale dal 1989 al 2001 Alcuni interventi: Desert Storm (1991) coalizione guidata dagli USA e secondo la procedura dell’intervento per difesa di uno stato offeso (Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite) Somalia (1993) operazione dell’ONU a carattere umanitario con contingente USA indipendente e mandato di peace enforcement

  13. L’evoluzione dello scenario internazionale dal 1989 al 2001 • Bosnia (1992-1995)sette missioni sotto egida ONU, seguite da intervento della N.A.T.O. • Kosovo (1999)intervento della N.A.T.O. dopo la latitanza dei paesi europei confinanti, con successivo intervento degli USA(e legittimazione post hoc dell’ONU) ► cresce il ruolo di peace keeper dell’ONU

  14. L’evoluzione dello scenario internazionale dal 1989 al 2001 11 settembre (Twin Towers) • Casus belli • Cornice “multilaterale” • Uso legittimo della forza (connivenza del regime talebano con Al Qaeda) • Enduring Freedom: truppe di 20 stati diversi, successivo peace keeping e (agosto 2003) comando N.A.T.O.

  15. L’evoluzione dello scenario internazionale dal 1989 al 2001 Guerra in Irak (2003) cambia l’impronta e l’indirizzo della politica estera americana: • Rifiuto di una cornice “multilaterale” • Avvio di una strategia di potenza “unilaterale” attraverso l’uso preventivo della forza (dottrina Rumsfeld)

  16. L’evoluzione dello scenario internazionale dal 1989 al 2001 • Mission and Manifest Destinity: lotta per l’affermazione della democrazia • Fra Jackson e Wilson … fino ai Reagan Democrats (Sud and Mid-West) • In contrasto con i possibili principi di legittimazione della “guerra giusta”

  17. Teoria della “guerra giusta” • Presenza di un casus belli (giusta causa) • Legittimazione di un organismo internazionale (risoluzioni ONU) • Assenza di alternative effettivamente percorribili (extrema ratio) • Uso della forza proporzionato alla minaccia subita

  18. Scenari futuri • Unilateralismo americano e budget overloading • Il problema degli “Stati Canaglia”: Iran, Nord Corea, Siria, Libano … • Quale multilateralismo è possibile? USA, UE, Cina … • La riforma dell’ONU • Il ruolo delle Nazioni Unite (organismo legittimante, non autorità politica globale) • I rapporti transatlantici: il ruolo dell’UE …

  19. Verso un’Unione Europea protagonista • Politica estera e di sicurezza • Cellula di difesa dell’UE (Moms), rapporti con la N.A.T.O. • Oltre il “dualismo” fra Alto Rappresentante per la Politica estera e Commissario per gli Affari esteri … il Ministro degli Esteri dell’UE (VicePresidente Commissione) • Il seggio UE alle Nazioni Unite

  20. Verso un’Unione Europea protagonista • Il ruolo delle “cooperazioni rafforzate” • Una politica economica, finanziaria e di bilancio dell’Unione • Banca Centrale e Bilancio dell’UE • Euro e area di influenza monetaria (il confronto commerciale con gli USA, il confronto monetario con il Dollaro)

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