1 / 40

Famiglia e scuola nell’educazione delle giovani generazioni

Famiglia e scuola nell’educazione delle giovani generazioni. Incontro di aggiornamento per gli insegnanti di religione Manfredonia 27-29 marzo 2008. Non influisco sul destino del globo, Non son io che incomincio le guerre. Sono con te o contro di te – non lo so.

gerda
Download Presentation

Famiglia e scuola nell’educazione delle giovani generazioni

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Famiglia e scuola nell’educazione delle giovani generazioni Incontro di aggiornamento per gli insegnanti di religione Manfredonia 27-29 marzo 2008

  2. Non influisco sul destino del globo, Non son io che incomincio le guerre. Sono con te o contro di te – non lo so. Non pecco. E proprio questo mi tormenta: Che non influisco, non pecco. Tornisco minuscole viti e preparo frammenti di devastazione, E non abbraccio l’insieme, Non abbraccio il destino dell’uomo. […] Il mondo che io creo non è buono eppure non sono io che lo rendo malvagio! Ma questo basta? Andrej Jawin (Karol Wojtyla). 1958

  3. Tre punti di riferimento • Il sistema educativo di istruzione e formazione (la scuola) va visto anzitutto come realtà caratterizzata da valori autentici che vanno promossi nella loro legittima autonomia. • L’impegno dei cristiani (e dei docenti e degli Idr) nella promozione dei valori umani della scuola si compie secondo una originalità che è fondata sulla appartenenza a una comunità che fa esperienza di Cristo morto e risorto.

  4. E il terzo? • Come conclusione dei primi due punti: • Autonomia dei valori umani della scuola • Evangelizzazione e missione come impegno del cristiano scaturisce una chiara considerazione, inscindibile e complementare alle prime due: La necessità della FORMAZIONE ECCLESIALE

  5. Quale profilo per l’insegnante? Nel delineare dunque oggi il profilo di una responsabilità docente all’altezza della nuova “sfida educativa” la questione centrale diventa: «la corretta impostazione del rapporto tra direttori diocesani degli uffici di pastorale della scuola e cristiani docenti (singoli o associati)» (CEI, Fare pastorale della scuola oggi in Italia n. 26)

  6. Compito dell’ufficio diocesano • Offrire occasioni di incontro e confronto per individuare le priorità pedagogiche e didattiche che contribuiscono oggi a definire l’identikit del docente (di religione) e i tratti essenziali della sua professione • L’ottica ecclesiale (riprendiamo i tre punti) • La scuola • Il magistero ecclesiale e il progetto pastorale • Gli incontri di formazione

  7. Il progetto pastorale • Un lungo itinerario di ascolto, confronto, dialoghi, approfondimenti, verifiche… • Una prima volta, pregi e difetti • Un itinerario triennale di percorsi pastorali dedicato alla famiglia e ai giovani

  8. Famiglia, scuola, giovani • Centralità del POF • strumento principale per la scuola dell’autonomia • Logica del curricolo

  9. Rapporto tra POF e curricolo • Istanza di razionalità • Diagnosi dei bisogni; • definizione degli obiettivi; • selezione dei contenuti; • organizzazione dei contenuti; • predisposizione delle esperienze di apprendimento; • determinazione di cosa e come valutare • Istanza sociale • Assicurare ai giovani la capacità di dominare le future situazioni di vita • Non solo contenuti, ma anche metodo e contesto

  10. POF & Curricolo • Il POF è il Curricolo • Il POF include il Curricolo, che ne costituisce il cuore… «Ogni istitutzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell’offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia» DPR 275/99 art. 3

  11. Tipi di POF • POF – vetrina • Si elencano nel documento le offerte allettanti per la domanda, e la stesura è orientata ad attirare le iscrizioni o a mostrare le proprie caratteristiche distintive rispetto agli altri istituti • POF – Magna Charta • Il documento si presenta con grandi affermazioni di principio nella prima parte, cui segue un elenco elaborato con una logica giustappositiva tra le parti

  12. Tipi di POF /2 • POF – patto sindacale • Il documento risulta da una elaborazione svolta secondo una logica negoziale tra le parti • POF – progetto • Il documento è il risultato di una logica progettuale che parte dall’analisi della domanda non per soddisfarla, bensì come segno di un bisogno educativo cui dare risposte. • Si rilevano i passaggi fondamentali di un progetto: analisi, intervento di miglioramento, valutazione

  13. Caratteristiche di un progetto: • sistema complesso: insieme di attività la cui realizzazione prevede l’impiego e il coinvolgimento di più unità organizzative in modo trasversale e che necessita l’implementazione di un sistema di programmazione e controllo; • innovativo: non si riferisce all’attività ordinaria dell’organizzazione ma nasce da cambiamenti dell’ambiente interno o esterno che comportano l’esigenza di innovare, realizzando un risultato specifico, unico, non ripetibile; • temporaneo: il progetto è unico, è caratterizzato da un inizio e una fine ben identificati.

  14. La scuola come progetto • Tutte le organizzazioni sono caratterizzate dall’essere un sistema aperto e devono la propria capacità di raggiungere i propri obiettivi nel tempo alla loro capacità di adattamento all’ambiente di riferimento (sia interno che esterno). • Analogamente per la scuola, se intesa come peculiare organizzazione complessa che è chiamata a interagire con attese sempre più diversificate provenienti da interlocutori diversi (famiglie, contesto istituzionale locale, ecc).

  15. Che tipo di POF ha la vostra scuola? • Logica • Pubblicitaria, giustappositiva, negoziale, progettuale… • Analisi del contesto • È chiaro/vago, cosa si è scelto di analizzare, come sono rilevati i bisogni degli allievi, è chiara la distinzione tra allievo e famiglia, è chiaro il concetto di bisogno:

  16. Cultura Famiglia Istituzione Valori e comportamenti Adempimenti riuscita Studente Scuola benessere Abilità comportamenti Competenze Contesto sociale Mercato locale Struttura produttiva

  17. Chi ascoltare? • Lo studente • È il riferimento di tutti i soggetti interessati(se si toglie lo studente il resto non ha senso) • È quello che sta a scuola per tutto l’orario • È committente (chiede il servizio) e risultato del servizio • Bisogni o desideri? • Distinguere tra interessi, aspettative e bisogni

  18. Che tipo di POF ha la vostra scuola (continua…) • (Logica, analisi dei bisogni…) • Curricolo • Obiettivi, contenuti, esperienze, didattica, verifiche… • Organizzazione • assembleare, dipartimentale, leadership diffusa o accentrata… • Esperienze • Valutazione

  19. POF e progetto pastorale • Riprendiamo le tre istanze di partenza • Promozione dell’ “Autonomia” del valore scuola • evangelizzazione e missione • necessità del discernimento e della formazione • Laicità «la contrapposizione forzosa e strumentale tra laici e cattolici non trova riscontro nella stragrande maggioranza del nostro popolo, né può desumersi dalla legittima diversità di posizioni su alcune pur rilevanti tematiche, che deve potersi esprimere con serenità e chiarezza, in un clima di rispettoso dialogo» (mons. Bagnasco, prolusione CEI maggio 2007)

  20. Perché ci vuole un progetto pastorale «La scommessa vera dei cristiani è stare nel mondo non come se Dio non esistesse, ma in un mondo nel quale Dio non informa più la cultura, non è più un presupposto scontato» (Ernesto Preziosi, Nuovi confini per la laicità e la libertà religiosa. “Proposta educativa”, 2/2007)

  21. Progetto pastorale e laicità della scuola «È evidente quali siano i compiti della scuola per lo sviluppo delle giovani generazioni: superare il falso dilemma tra istruzione ed educazione, ricoprire un ruolo fondamentale nell’aiutare i minori ad affrontare razionalmente i problemi etici, sociali, politici, nell’attuale società multietnica, multiculturale, miltireligiosa, nella prospettiva di una laicità riappacificata.La laicità moderna andrebbe concepita come un impegno al pluralismo, una partecipazione complementare dello Stato e delle religioni alla definizione e al conseguimento del bene comune»

  22. Il bene comune • Non è la somma algebrica degli interessi di tutti gli italiani o tutti gli europei • Costituzione italiana, diritti dell’uomo… • Famiglia e giovani generazioni sono valori costituzionali!!! • L’analisi del POF si fa in riferimento alla Costituzione (alla quale hanno contribuito i cattolici di questo Paese in modo pregnante e sostanziale)

  23. Il progetto pastorale • Il dato biblico e teologico • La famiglia di Nazareth e l’adolescenza di Gesù • La situazione diocesana della famiglia e dei giovani • Conversione e missione • La pastorale giovanile • La pastorale della famiglia

  24. Seconda parte Partire dallo studente per giungere alla famiglia

  25. Partire dallo studente… • Identità • Affettività • Manipolazione e artificio • Lavoro • Interculturalità • … … per giungere alla famiglia

  26. IDENTITA’

  27. Oggi è difficile costruire l’identità • Crisi della soggettività • Sconfitta delle ideologie • Ma c’è un nuovo riconoscimento della soggettività e dell’individualismo (la contraddizione è solo apparente): • Paradigma economico: mercato senza limiti di tempo/spazio che valorizza la dimensione dell’ efficacia e dell’efficienza, della globalizzazione e massificazione • Passaggio dal fordismo-taylorismo alla cultura di impresa fondata sulle competenze e abilità

  28. Emergenze educative • Il principale problema è quello di “far nascere socialmente” il bambino, farlo uscire dal guscio iperprotettivo di una famiglia che vive con disagio il proprio compito educativo • Famiglia affettiva più che responsabilizzante • Bambino a scuola: sta bene? È accettato? Riceve affetto come avviene a casa?

  29. Emergenze educative /2 • Narcisismo e fragilità dei ragazzi alle soglie dell’adolescenza • Difficoltà ad accettare il proprio corpo e il senso della realtà • Difficoltà a concepire il proprio corpo come complementare, maschile e femminile, a individuare le dimensioni verticali e orizzontali dell’affettività

  30. Emergenza scolastica • Difficoltà della scuola a rispondere alle nuove domande che provengono dai ragazzi (e dalle famiglie), ai veri BISOGNI • Difficoltà a far percepire il SENSO DI QUANTO VIENE INSEGNATO, il legame tra le proposte degli insegnanti a la vita

  31. In sintesi (per riflettere…) • Difficoltà dei ragazzi ad accettare di assumersi responsabilità ( e quindi a fare gli studenti…) • Estraneità nei confronti della scuola (vista come controparte da quasi tutti i soggetti…) • Disillusione di molti insegnanti (troppi?) che non sono più positivi nei confronti del futuro • Resistenza della scuola a ripensare il proprio curricolo, e delle discipline a riformulare le forme comunicative che ormai sono diventate estranee per i ragazzi

  32. Proposte • La dimensione progettuale • Reale e virtuale • Oltre l’individualismo: la comunità • Educatore, autorità, autorevolezza, credibilità

  33. Linee di esplorazione • Come favorire il superamento di una concezione meramente affettiva del ruolo genitoriale, così da farne luogo non solo di soddisfacimento dei bisogni di affettività e di sicurezza, ma anche di responsabilizzazione, di introduzione alla vita sociale, di orientamento etico e valoriale? • Come affrontare la crisi dei ruoli genitoriali, riportando il padre sulla scena della famiglia nel suo ruolo anche di contenimento e di orientamento e la madre ad integrare le esigenze di realizzazione sociale e lavorativa con quelle affettive e di presenza educativa?

  34. Esplorazione /2 • Come valorizzare la dimensione del corpo, l’appropriata definizione dell’identità di genere, il valore della differenza contro l’omologazione? • Quali possono essere le conseguenze per il curricolo scolastico? Cosa dovrebbe cambiare rispetto ad oggi? • In che modo ripensare i termini della partecipazione e collaborazione con altri soggetti formativi (la famiglia in particolare…), nell’ottica della comunità educante? • Come contrastare la crisi dell’autorità senza nostalgie per forme del passato prive oggi di plausibilità?

  35. AFFETTIVITA’

  36. Affettività • Il Lessico • Il lessico dell’affettività è “relazione”, per parlarlo correttamente occorre riconoscere che l’essere umano è per costituzione fatto di “relazione” (contro “individualismo”) • Il senso delle differenze • Non confondere affetti con le emozioni • Legami orizzontali e verticali • Legami volontari e involontari

  37. Affetti - emozioni • Emozione: intensità di una pulsione che ci tocca attraverso una stimolazione sensoriale (è transitoria, superficiale…) • Affetto: rete di legami nei quali ognuno è legato(è storico, stabile, profondo – cioè non si vede subito “a pelle” • …“dalla pelle al cuore” canta Venditti

  38. Verticale e orizzontale • Affetti orizzontali: fratelli, coetanei, coniugali, colleghi di lavoro… • Verticali: genitori-figli, insegnanti-alunni… • Perdere di vista questa differenza, confonderla significa: • Impoverirsi • Essere incapaci di sviluppare, di farne esperienza di qualità, sia l’una sia l’altra

  39. Volontari e involontari • Tendiamo tutti (e i ragazzi-giovani in particolare) a privilegiare i legami volontari • Ma • Volontario non significa per forza buono • Involontario non significa per forza cattivo • Legami con i propri genitori, insegnanti, ( e figli, alunni…) con il proprio corpo, la propria identità nazionale…

More Related