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RISCHI OCCUPAZIONALI

RISCHI OCCUPAZIONALI E SORVEGLIANZA SANITARIA NEL COMPARTO COSMESI ASUR ZONA TERRITORIALE 12 SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO A cura di: Direttore Spsal Dr. Paolo Trincia Ass.Amm.va Egle De Toma. RISCHI OCCUPAZIONALI.

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  1. RISCHI OCCUPAZIONALI E SORVEGLIANZA SANITARIA NEL COMPARTO COSMESIASUR ZONA TERRITORIALE 12SERVIZIO PREVENZIONE E SICUREZZA AMBIENTI DI LAVOROA cura di: Direttore Spsal Dr. Paolo Trincia Ass.Amm.va Egle De Toma

  2. RISCHI OCCUPAZIONALI • RISCHIO CHIMICO (dermatiti allergiche o irritative da contatto, asma, cancerogenesi) • RISCHIO BIOLOGICO ( parassitosi, tinea, HBV, HCV, HIV) • RISCHIO POSTURALE/BIOMECCANICO (varici e artropatie della colonna vertebrale e lombare)

  3. Vengono utilizzate sostanze diverse etichettate con frasi di rischio,,,,,, (rispettivamente: R20 nocivo per inalazione, R21 nocivo per contatto, R23 tossico per inalazione, R24 tossico per contatto, R36 irritante per gli occhi, R37 irritante per vie respiratorie, R38 irritante per la pelle), sensibilizzante, mutageno, irritante per basse esposizioni, tossicità per esposizione cronica. Tinture per capelli e decoloranti Prodotti per l’ondulazione e fissaggio Prodotti per la messa in piega Prodotti per pulire i capelli Prodotti per mantenere i capelli in forma Prodotti per l’acconciatura dei capelli ( lacche…) Nel settore , dai dati INAIL, risulta che il 60% di tutte le malattie professionali indennizzate è rappresentato dalla patologia cutanea, e in particolare dalle dermatiti da contatto di tipo allergico Rischio chimico

  4. Tinture per capelli e decoloranti • TINTURE PERMANENTI (ad ossidazione): tra gli agenti potenzialmente pericolosi, troviamo l’acqua ossigenata ossidante, i precursori del colore ( in gel, liquido o crema: para-fenilendiammina, resorcinolo, idrochinone, para-amminofenolo…) e ammoniaca. (la parafenilendiammina rappresenta l’antigene di più frequente riscontro nei casi di dermatite degli acconciatori, con percentuali vicine al 50%!!) • TINTURE SEMIPERMANENTI: non implicano la fase di ossidazione. Non contengono pertanto ammoniaca né acqua ossigenata, ma solo coloranti. • Tinture metalliche : rare – acetato di piombo!! • Decolorazione: miscelazione di più prodotti , come agenti ossidanti ( acqua ossigenata, persolfato di sodio, e sostanze acide e basiche utilizzate come coadiuvanti - ammoniaca)

  5. Prodotti per l’ondulazione, stiratura e fissaggio: due lozioni: il permanentante, in cui è presente ammoniaca e acido tioglicolico, e il fissatore costituito da acqua ossigenata. • Prodotti per pulire i capelli: sono utilizzati prodotti quali tensioattivi…Il contatto continuativo con acqua e tensioattivi può indebolire le normali difese cutanee nei confronti di agenti nocivi (dermatiti!!!) • Prodotti per la messa in piega.. (lacche ecc): la tipologia e la composizione di questi prodotti è estremamente variabile: solventi, alcoli, resine, gomme vegetali, conservanti, coloranti, profumi, gas propellenti ecc…il cui principale effetto sulla salute è legato ad un meccanismo di tipo allergico. • Oggetti metallici(solfato dinichel, la cui esposizione professionale avviene per contatto con forbici, clips, mollette metalliche ed in cui la cessione del nichel è favorita dal contatto con liquidi per permanenti ed in genere dalle soluzioni acquose)

  6. Patologie • Le patologie più frequentemente riscontrate nei parrucchieri, in riferimento agli agenti chimici, sono rappresentate da affezioni a carico della cute (dermatiti da contatto, irritative o allergiche), e dell’apparato respiratorio (rinite e asmabronchiale)

  7. DERMATITE IRRITATIVA DA CONTATTO • Nelle d.i.c. si manifestano lesioni, accompagnate da bruciore, che interessano solo le sedi di contatto, e quindi le mani ed eventualmente gli avambracci. Il prolungato contatto con l’acqua e l’aria calda degli asciugacapelli, facilita l’aggressione da parte degli agenti chimici. Si possono osservare semplice arrossamento e desquamazione, o anche , nei casi più gravi, bolle e vescicole. Queste lesioni possono cronicizzare, quando lo stimolo irritativo persiste, e portare ad aumento di spessore della cute con perdita di elasticità e formazione di piccole ferite che rimarginano con difficoltà (ragadi); le cause sono: acqua ossigenata, ammoniaca, persolfati dei decoloranti e glicolati.

  8. Dermatiti allergiche da contatto • A differenza delle dic , la d.a.c. è legata ad una risposta specifica di ipersensibilità. In altre parole, il prodotto utilizzato agisce attraverso un meccanismo non irritativo ma di tipo allergico, e quindi legato non alla quantità della sostanza ma alla particolare predisposizione del soggetto che reagisce in maniera abnorme nei confronti di sostanze per altri innocue. Le lesioni cutanee sono pruriginose e colpiscono non solo le mani ma anche sedi distanti, in quanto legate alla presenza di particolari cellule “sensibilizzate” che circolano nel sangue (arrossamento, gonfiore, vescicole pruriginose nelle regioni dorsali delle mani, che guariscono con grande difficoltà con formazione di croste e desquamazione, ragadi). Le ricadute sono sempre più gravi!!! , così come le lesioni da grattamento. • La diagnosi si fa in base alle prove allergologiche (patch test) • Gli agenti chimici più spesso responsabili dell’insorgenza di una d.a.c. nei parrucchieri sono: • Para-fenilendiammina e para-toluendiammina (tinture permanenti) • Glicolati (nei liquidi per permanenti) • Essenze nei profumi • Persolfati (decoloranti) • Nichel (forbici, beccucci ecc..) • Lattice (guanti)

  9. Gruppi particolari di esposti al rischio • MINORI: E’ vietato adibire gli adolescenti (15-18) alle lavorazioni con prodotti contenenti sostanze nocive, se non come apprendistato , ma in questo caso sotto la sorveglianza di un formatore competente (ddl); n.b. : nel caso delle sostanze irritanti per la pelle (Xi), il divieto è derogato se il contatto può essere evitato con i DPI. • L’idoneità dei minori-apprendisti, fino a 18 anni, deve essere verificata tramite visite mediche da effettuare annualmente presso la ASL, a cura e spese del ddl, (nel caso in cui la valutazione del rischio chimico sia = moderato), o direttamente dal Medico Competente nominato dalla Ditta (nel caso in cui la valutazione del rischio chimico si sia conclusa con il giudizio = non moderato) • Nota bene!! E’ importante che i rischi che giustificano il ricorso alle visite mediche da parte del Medico Competente, siano ben evidenziati nella Valutazione dei Rischi!!

  10. Lavori vietati agli apprendisti • E’ vietato adibire gli adolescenti alle lavorazioni di cui all’allegato I della 977/67, se non per indispensabili motivi didattici o di formazione professionale, sotto la sorveglianza di un tutor. In tal caso però ,l’attività lavorativa cui sarà adibito il minore, deve essere preventivamente autorizzata dalla Direzione Provinciale del Lavoro di Ascoli.

  11. Lavorazioni e agenti chimici vietati 1 • Sostanze classificate come tossiche (T) , molto tossiche (T+), corrosive (C) • Sostanze classificate nocive (Xn) e comportanti una delle seguenti frasi: • Possibilità di effetti irreversibili R 40 • Può provocare sensibilizzazione mediante inalazione R 42 • Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle R 43 • Può provocare alterazioni genetiche ereditarie R 46 • Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata R 48

  12. Lavorazioni vietate 2 • Sostanze classificate irritanti (Xi) e comportanti il rischio :“ può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle R 43” e “ può provocare sensibilizzazione mediante inalazione R 42” , che non sia evitabile mediante l’uso di DPI

  13. Addetti con patologie in atto • Gli addetti che presentano patologie in atto di tipo irritativo o allergico ai controlli sanitari periodici, devono essere allontanati, dal Medico Competente, o dal Medico dello SPSAL, dalla mansione che espone al rischio specifico. Tale allontanamento potrebbe essere temporaneo nel caso di lesioni di tipo irritativo (dic), ma spesso, nel caso per es. di DAC, conduce ad una traumatica scelta di cambio di attività lavorativa con i necessari riflessi di ordine assicurativo (denuncia all’INAIL di malattia professionale) e medico-legale (referto all’Autorità Giudiziaria) !!!

  14. Cancerogeni • Relativamente all’attività cancerogena, studi condotti dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro per valutare la pericolosità delle sostanze chimiche usate dai parrucchieri ed estetisti ( IARC ), hanno evidenziato la presenza , su 48 sostanze prese in esame, di: • 4 sostanze del gruppo 1 ( cancerogeno accertato) • 2 sostanze del gruppo 2A (probabile cancer per l’uomo) • 13 sostanze del gruppo 2B ( sospetto cancer per l’uomo) • 29 sostanze del gruppo 3 ( non cancerogeno per l’uomo) Lo IARC ha concluso che sussiste un’esposizione a probabili cancerogeni del Gruppo 2° - probabile cancerogeno per l’uomo, sulla base di evidenza limitata nell’uomo ed evidenza sufficiente negli animali da esperimento.

  15. Rischio Biologico • Contatti con sorgenti umane di contaminazioni infettive (tinea capitis, pediculosi). • Contatti diretti ed indiretti con materiale ematico ( HBV, HCV, HIV).

  16. Rischio posturale/biomeccanico • Stazione eretta prolungata (sedili satelliti orientabili, tappeto in materiale plastico con interposto uno strato di gomma piuma, per mantenere il tono muscolare delle gambe) • Posture scorrette (poggiapiedi, sedili) • Movimenti ripetitivi degli arti superiori

  17. MISURE DI PREVENZIONE • Utilizzo razionale dei prodotti cosmetici, secondo quantità e concentrazioni limitate all’indispensabile • Conservazione dei prodotti cosmetici in luoghiben aerati • Informazione dei lavoratorisui rischi connessi con l’impiego di prodotti cosmetici, sulle norme igieniche e di sicurezza da rispettare e sulle pratiche di intervento in caso di manipolazione non corretta • Ambiente di lavoro adeguatamente aerato, con ricambio meccanico dell’aria (3 ricambi/ora) • Predisposizione di area di lavoro adibita al dosaggio e miscelazione dei vari prodotti, dotata di cappa di aspirazione localizzata ( 0,5 mt/sec, filtri)

  18. DPI Non tutti i tipi di guanti offrono un’ adeguata protezione. L’utilizzo di alcuni (lattice) è addirittura sconsigliato in quanto il lattice stesso è un potente allergizzante.( guanti latex free) I guanti in vinile o nitrile offrono invece una protezione migliore. L’uso di guanti e l’applicazione regolare di creme per la protezione della pelle, rappresentano una misura preventiva da adottare sin dall’inizio dellaformazione professionale. Devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi e procedimenti di riorganizzazione del lavoro. La protezione individuale è spesso la prima risorsa per la gestione del rischio residuo.

  19. MISURE DI PROTEZIONE • Protezione delle mani con applicazione di creme barriera • Utilizzo di guanti monouso alti sull’avambraccio • Cura dell’integrità cutanea delle mani mediante lavaggio accurato dopo l’impiego dei prodotti • Lavaggio accurato degli attrezzi venuti a contatto con i prodotti impiegati

  20. VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA AGENTI CHIMICI • Ciclo di lavorazione e tecniche ad esso correlate; • Mansioni in essere e personale preposto allo svolgimento delle attività; • Sostanze e preparati chimici utilizzati e/o derivanti dalle attività lavorative; • Tipologia delle prestazioni più richieste • Consumi di prodotti cosmetici • Tipo e durata dell’esposizione • Gruppi di lavoratori ad esposizione equivalente • Circostanze in cui viene svolto il lavoro (misure di prevenzione e protezione adottate)

  21. SORVEGLIANZA SANITARIA • Rischio chimico: Titolo IX D.Lgs.81/08 :la sorveglianza sanitaria degli esposti è prevista solamente laddove venga evidenziato un rischio “ irrilevante per la salute dei lavoratori” • Rischio biologico: Titolo X D.Lgs.81/08

  22. METODI DI SANIFICAZIONE DEGLI STRUMENTI DI LAVORO • Pulizia • Disinfezione • Sterilizzazione

  23. 1 2 rimozione dello sporco distruzione dei microrganismi patogeni Riduzione della contaminazione batterica Eliminazione completa dei germi patogeni Un corretto sistema di pulizia si articola in tre momenti detersione disinfezione

  24. 3 Distruzione di ogni forma vivente, sia microrganismi patogeni che saprofiti, comprese le spore sterilizzazione

  25. per eliminare lo sporco evidente elimina i residui di sporco per asportare la soluzione detergente e il sudiciume per uccidere i microrganismi rimasti per eliminare ogni traccia di disinfettante SUCCESSIONE DELLE OPERAZIONI pulizia preliminare con acqua calda-sempre!!! 1 applicazione di una soluzione detergente riscaldata x 30 ‘o apparecchi a ultrasuoni x 3 ‘ 2 3 lavaggio intermedio a caldo 4 DISINFEZIONE 5 risciacquo finale

  26. DISINFEZIONE • Gli apparecchi a raggi ultravioletti (apparecchi a luce blu), sono assolutamente inefficaci nei confronti del virus dell’epatite e dell’HIV, per cui possono essere utilizzati solo per conservare gli strumenti già disinfettati o sterilizzati!! • Il virus HIV, responsabile dell’AIDS, costituisce, allo stato attuale delle conoscenze, un rischio teorico per gli acconciatori. Tuttavia, per prevenire qualsiasi possibilità di infezione sono sufficienti le seguenti norme comportamentali: • Utilizzare, il più spesso possibile, strumenti “ usa e getta” • Pulire il materiale sporco e poi disinfettarlo ( varecchina 10%, alcool 70°, benzalconio cloruro…) • Lavare la biancheria a 90° C

  27. METODI DI STERILIZZAZIONE : IL calore è il metodo raccomandato per la sterilizzazione di strumenti in metallo CALORE • AUTOCLAVE (vapore saturo sotto pressione a 120° C per 20‘) • Stufa a secco a 170° C per 2 ore • STERILIZZATRICI A SFERE DI QUARZO (calore secco a 230° C per 2-3 secondi: per singoli strumenti, forbici, pinze o per le sole punte). • Conservare gli strumenti già sterilizzati in appositi contenitori chiusi fino alla nuova utilizzazione.

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