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DALLA CLASSIFICAZIONE TIPOLOGICA ALLA CRONOLOGIA ASSOLUTA: IL CASO DI CAPUA

Università degli Studi di Milano Seminario per il corso di metodologie della ricerca archeologica a.a. 2012-2013 (Prof. F. Chiesa). DALLA CLASSIFICAZIONE TIPOLOGICA ALLA CRONOLOGIA ASSOLUTA: IL CASO DI CAPUA Gianluca Melandri. Introduzione. Cronologia relativa

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DALLA CLASSIFICAZIONE TIPOLOGICA ALLA CRONOLOGIA ASSOLUTA: IL CASO DI CAPUA

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  1. Università degli Studi di MilanoSeminario per il corso di metodologie della ricerca archeologicaa.a. 2012-2013(Prof. F. Chiesa) DALLA CLASSIFICAZIONE TIPOLOGICA ALLA CRONOLOGIA ASSOLUTA: IL CASO DICAPUA Gianluca Melandri

  2. Introduzione Cronologia relativa Determinazione dell’anteriorità, contemporaneità o posteriorità di un reperto o contesto archeologico senza un’indicazione degli anni trascorsi da oggi. Questa determinazione è ottenuta attraverso il tradizionale metodo della ricerca storica o, in un contesto o complesso archeologico, tramite l’analisi delle relazioni stratigrafiche e/o dei reperti. 10 11 11 è anteriore a 10; 10 è posteriore a 11... Ma non so quanto dura 10 e 11, in termini di anni, né quando esattamente si collocano nel tempo

  3. Introduzione Cronologia assoluta Conteggio degli anni che separano un reperto o un contesto archeologico dal momento attuale. Scavi di Naxos→Tuc., VI,3-5 Processo radiocarbonico Pietra di Palermo con alcune dinastie egizie→ Cfr. Manetone

  4. Introduzione Cronologia assoluta Conteggio degli anni che separano un reperto o un contesto archeologico dal momento attuale. Il corredo della t. 325 di Pithekoussai, necropoli di Lacco Ameno (TG2: 725-700 o 720-680) presenta uno scarabeo che reca inciso nel cartiglio il prenome Uakkara del faraone della XXIV dinastia, Bokchoris, che regnò dal 718/717 al 712 a.C.

  5. Il caso di studio: Capua Le necropoli capuane Corredo della t. Fornaci 365 (fase IIC locale 740-720/10 a.C.)

  6. Il caso di studio: Capua Lo studio sull’età del Ferro a Capua: -Raccolta e gestione di tutti i dati topografici (DBSM) Mappe catastali con posizionamento degli scavi Documentazione grafica e fotografica di scavo con piante generali e delle singole tombe -Catalogazione e disegno dei corredi (DBSM) -Classificazione tipologica con eventuali analisi quantitative (Cluster Analysis: BASP) -Analisi dei materiali con relativa ricerca dei confronti (per tipo e/o per reperto) -Seriazione (BASP; PAST) -Cronologia relativa e assoluta delle tombe e dei tipi di oggetti -Classificazione tipologica delle strutture tombali -Analisi quantitative per esplorare altri soggetti di studio (ricorrenze associative, Social Status Analysis, Analisi delle Corrispondenze: BASP; PAST) -Analisi critica, correlata e sinottica di tutte le informazioni Ci concentriamo su queste fasi del lavoro... Tipologia → Seriazione → Cronologia relativa → Cronologia assoluta

  7. Il caso di studio: Capua Lo scavo

  8. Tipo, tipologia, classificazione tipologica Tipo: «...un’associazione di caratteristiche che si ripete con una certa costanza in un certo numero di esemplari…Quando il numero di caratteristiche è elevato si parla di tipo specializzato (cioè significativo); la sua definizione è certa nella misura in cui il numero di esemplari a esso riferibili è elevato (non è mai lecito riconoscere, anche se legittimo sospettare, un tipo in un unicum); è precisa nella misura in cui tutte le caratteristiche si ripetono costantemente in tutti gli esemplari ad esso assegnati. La maggiore o minore costanza si chiama campo di variabilità del tipo. È possibile la presenza di ibridi, difficili da assegnare a un tipo o un altro. Quando il numero di ibridi è basso in rapporto a quelli sicuramente assegnabili si parla di strozzatura tra i due campi di variabilità e la distinzione, pur non netta, è avvalorata; quando il numero è elevato, la distinzione si rivela illusoria e ci si deve limitare a constatare l’esistenza di una pluralità di varianti, che possono essere episodiche (varianti isolate) o dar luogo ad un ulteriore tipo» (Peroni 1967, pp. 156-7) La disposizione dei tipi in una sequenza si basa sul fatto che i materiali prodotti in un certo periodo e in un certo luogo abbiano un aspetto caratteristico e che i cambiamenti di tale aspetto siano graduali, ovvero evolutivi. Cfr. l’automobile in un secolo; l’ascia preistorica in Europa per millenni (Renfrew-Bahn 1995)

  9. Tipo, tipologia, classificazione tipologica Classificazione tipologica: il sistema concettuale e analitico che classifica (cioè suddivide in categorie contrastanti, in uno schema cladistico) e definisce un insieme o gruppo di entità mutuamente esclusive sulla base di parametri chiari e univoci Tipologia: L’esito di tale processo classificatorio (cioè la lista dei tipi) Ma... Per A.M. Bietti Sestieri (2000, p. 61): la classificazione dei materiali archeologici consiste nel riconoscimento della presenza di elementi tecnici, formali e dimensionali dei manufatti, preliminare al loro studio contestuale... La tipologia tende invece a riconoscere le differenziazioni formali sistematiche e culturalmente significative fra i manufatti ... è in definitiva un tipo di classificazione che è parte integrante dell’analisi dei singoli contesti, strumento di tipo emico Per Adams-Adams (1991, pp. 47, 91): una tipologia è una sottocategoria di classificazione prodotta per l’ordinamento di entità.

  10. Tipo, tipologia, classificazione tipologica Il tipo secondo Adams-Adams 1991 • Type-description • Type-definition • Type-label • Type-name • Type-category • Type-members Type-concept meaning identity significance relevance

  11. Tipo, tipologia, classificazione tipologica Tipo reale Tipo virtuale L. Binford (1931-2011) V. Gordon Childe (1892-1957) L. Klejn (1927) R. Peroni (1930-2010) M. Vidale (1956)

  12. Tipo, tipologia, classificazione tipologica Invariabili: caratteristica comune a tutti i membri della tipologia (caratteristiche intrinseche e/o contestuali) →Variabili: proprietà manifeste in un modo o nell’altro in tutti i tipi, ma non nello stesso modo o grado. Possono essere qualitative o quantitative (non è possibile considerarle tutte, vanno selezionate sulla base degli obiettivi della classificazione) →Attributi: misure o aspetti riconoscibilmente diverse nello stesso campo di variabilità (in ogni tipo solo un attributo per variabile) Es. tipologia delle anfore di Heraklea Pontica (da Brashinskii, I.B., Methods ..., tab. 7) Invariante intrinseca e contestuale: anfore di Heraklea Attributo: range I Variabile (quantitativa) : rapporto diametro/h Tipo I (0,443/0,485) Tipo II (0,371/0,400) Tipo III (idem) NB La tipologia è politetica: nessun attributo è necessario

  13. Tipo, tipologia, classificazione tipologica Cluster = termine generico per un ampio range di tecniche per scoprire gruppi omogenei in un dataset. Si raggruppano i dati sulla base della loro (dis-)similarità attraverso un dendrogramma che esprime: -asse x: distanza logica dei cluster secondo la metrica definita -asse y: livello gerarchico di aggregazione Ogni ramo del diagramma (linea verticale) corrisponde ad un grappolo (gruppo o cluster). La linea di congiunzione (orizzontale) di due o più rami individua il livello di distanza al quale i grappoli si fondono. La scelta del livello gerarchico definisce la partizione rappresentativa del processo di aggregazione Metodi principali di clustering= gerarchico agglomerativo (ogni caso viene considerato come un cluster e successivamente associato a un altro fino a quando non rimane un solo cluster), gerarchico divisivo, non gerarchico (k-means). Obiettivo: massimizzare l’omogeneità dei gruppi (o classi o clusters) cioè: gli oggetti simili devono essere nello stesso cluster

  14. Tipo, tipologia, classificazione tipologica Gestalts Il termine è desunto dalle discipline psicologiche, e si riferisce a un’immagine sensoriale, derivata dall’esame dell’entità, che ci porta a concludere che quell’entità è rappresentativa di un tipo, anche se non si è portato avanti alcun processo di analisi consapevole. Quando si è riconosciuto un certo numero di tipi intuitivi si è sicuri di iniziare a percepire anche le caratteristiche specifiche di similarità e dissimilarità tra di loro, le invarianti e le variabili.

  15. I criteri di classificazione per lo studio delle tombe di Capua PROCEDURA Obiettivi -di tipo primario con fini storici-cronologici, in cui si enfatizza lo sviluppo e il cambiamento nel tempo e nello spazio con una differenziazione dei tipi sequenziale in senso cronologico -di tipo secondario con fini descrittivi-comparativi, per una generale economia o convenienza di descrizione, data la massa di materiale archeologico esaminato. La soluzione pratica è descrivere gli artefatti in gruppi, mentre il fine comparativo permette il confronto formale del materiale fra diversi siti o periodi. ↓ Gestalts ↓ Tipi ↔ Cluster Analysis (Olle, brocche/tte, anfore/tte, tazze) MA … ci sono sempre scelte nette →→→ Brocche/tte 10A1b Boccali 11D1

  16. La seriazione e la cronologia relativa Teoria di partenza alla base della seriazione 2 concetti chiave: -Un tipo di oggetto appare nell’ambito di un periodo di tempo continuato; dal momento della sua apparizione fino al suo definitivo abbandono segue una curva gaussiana o a campana (funzione della produzione del tipo). -L’unità rappresenta un contesto chiuso, la cui formazione è più breve di quella del tipo che contiene. In ambito statistico è di fatto una selezione di tipi (incidenza), la cui somma (o meglio la somma delle loro funzioni di produzione) offre un valore medio indicativo per la datazione dell’unità stessa, dal momento che il tipo è stato deposto al suo interno in un dato punto della sua curva Il collegamento della probabile distribuzione dei tipi sulla curva fornisce la prevedibile posizione dell’unità; attraverso la mutua correlazione si tenta di ricostruire la curva ideale dei tipi L’unità 1 contiene i tipi A e D, la 2 B e C. Inserendo D (tipo di lunga vita nella seriazione) avremo una progressione errata delle 2 unità (prima 2 e poi 1) Type production Functions

  17. La seriazione e la cronologia relativa Seriazione «classica» La seriazione è una tecnica di ordinamento unidimensionale usata per organizzare elementi in una serie in modo tale che la posizione di un elemento, relativa agli altri elementi, ne rifletta la similarità. Sebbene non sia necessariamente una tecnica di ordinamento cronologico (→seriazione «impropria»), gli archeologi la utilizzano per organizzare unità in una dimensione temporale (Marquardt 1978: 266). Dunnel (1970) ha evidenziato la differenza tra seriazione vista come metodo (=ordinamento) e vista come tecnica (=CA, MDS, approccio Bayesiano), ha distinto tra seriazione di frequenza (es. di contesti caratterizzati dalla frequenza di differenti tipi ceramici) e di occorrenza (es. dove gli oggetti sono caratterizzati dalla pres/ass di attributi) che coincidono con analisi di incidence data NB Modello di evoluzione LINEARE ma i fenomeni culturali possono essere discontinui (evoluzioni discontinue; giustapposizione di fenomeni vari come lo scambio e la differenza di diffusione di un dato oggetto in un dato sito, organizzazione sociale, riti funerari).

  18. La seriazione e la cronologia relativa Tipocronologia Relativa ↓ Fasizzazione ↓ Tipocronologia assoluta

  19. La seriazione e la cronologia relativa Matrice di seriazione tt. M/ND TT. MASCHILI TT. NON DETERMINABILI OUTLIERS

  20. La seriazione e la cronologia relativa Matrice di seriazione tt. M/ND

  21. La seriazione e la cronologia relativa Fase IA

  22. La cronologia assoluta Datazioni incrociate

  23. La cronologia assoluta Parallelizzazione con altre serie cronologiche sulla base dei confronti -Fase IA1: 7C1b, 132A2, 132U (S. Lorenzo vecchio; Poggio della Pozza 2: Colli Albani I-BF3B) 4A1a, 132B1, 132M , (Pontecagnano IA); 101A1a3 (Pontecagnano IA; fase laz. IIA1); 132U (Pontecagnano IA; Torre Galli 1A); 101A1b1 (Pontecagano IA; Tarquinia IA) 920/910-890/880 a.C. ca. -Fase IA2: 10A2a1 (Pontecagnano IA; Cuma-Osta1, pre-ell. I iniziale; fase laz. IIA1 ); 132B2b2 (Pontecagnano IA); 132B2c;(dalla seconda metà del IX sec. a.C.); 132K (Pontecagnano IA; Tarquinia IA; Veio IB iniziale; Terni 2B1); 132T2 (Pontecagnano IA; Tarquinia IA; Terni 1) 890/880-840 a.C. ca. -Fase IB1: 132C (Terni 2A2-2B1); 171A (Terni 2B2); 7B (Torre Galli 1B); 10A2a2 (IIB1 laziale) 840-825/820 a.C. ca. -Fase IB2: 2C2 (Tarquinia IB); 6A3d (Cuma-Osta10, pre-ell. I; Tarquinia IC; Torre Mordillo, PF avanzato); 9B1b4 (Cuma-Osta 5, pre-ell. I centrale: 820-800);11C1; (Terni 2B1?) 101A2b2 (Pontecagnano IB, Sala Consilina IC); 132O2 (Pontecagnano IB, fase laz. IIB1, Tarquinia IB/IB1 di Pacciarelli) 825/820-790/780 a.C. ca. -Fase IIA: 1B2 (Sala Consilina IIA; Pontecagnano IIA); 2A3 (Sala Consilina IIA); 2E1b1 (Veio IIA); 58A1-3 (Pontecagnano IIA, Cuma-Osta3); 58A6a (Veio IIB1); 103A (Cuma-Osta36); 132B4 (Bologna IIA di Panichelli?); 132L (Veio IIB per Toms; Veio IIA avanzato-IIB per Guidi e Babbi-Piergrossi; 1 esemplare in Pontecagnano IIB); 139C (orizzonte di Nicotera 2A) 790/780-760 a.C. ca.

  24. La cronologia assoluta Parallelizzazione con altre serie cronologiche sulla base dei confronti Fase IIB: 4C1 (orizzonte di Canale-Ianchina?); 10C1 (Sala Consilina IIA); 56B2b (Veio IIB1); 64A (Pithecusa TGI, liv. 14-17 730-20 a.C.; CGIII 850-750 a.C.); 132G (HaB; Este IIA-IIB con cfr. a Veio IIC) 760-740 a.C. ca. Fase IIC: 9A1f (Pontecagnano IIIA); 10B4 (orizzonte di Canale-Ianchina); 10C2 (Sala Consilina IIB; 11E; 12D3b; 12G; 12H; 13B2-3 (Sala Consilina 3, orizzonte di Canale-Ianchina); 14A (TGII); 15A (Pontecagnano IIB, Vulci IIIA); 17B (Bisenzio IIB2-3); 19A (Veio IIB2-IIC); 51C (Pontecagnano IIB, TGI); 53A1b (Pontecagnano IIB); 53A2 (Pontecagnano IIA?); 55A-B (orizzonte di Canale-Ianchina, Pontecagnano IIB, TGII); 56A1 (Veio IIC; Pontecagnano IIB; orizzonte di Canale-Ianchina); 56B2a (Veio IIB); 56C (TGII); 57A (Pontecagnano IIB, Tarquinia IIIA); 58C1; 59C-D (TGI); 60A-B (Pithecusa TGI-II, liv. 16-19 725-710); 62A (Veio IIB2-IIC); 65A (TGII); 86A2 (Veio IIB); 86B (Cuma-Osta4; Veio IIC); 87A-B (Taquinia IIB-IIIB; Veio IIB-IIC); 88B (Veio-IIA-IIB1); 106A (Veio IIC, Narce IIIA); 109B (Pontecagnano IIB avanzato); 113A (Veio IIB2-IIC); 132E3b (Veio IIC); 132H (ultimo q. VIII secolo a.C.); 132J1 (Pithecusa TGI-II liv. 14-26 730-690 a.C.; Sala Consilina Kilian IIC); 132N2 (Tarquinia IIIA); 134B1-2 (orizzonte di Canale-Ianchina); 139L (Sala Consilina IIIA); 139R (Pithecusa TGII); 141A (Veio IIB) 740-720/710 a.C. ca.

  25. La cronologia assoluta Schema di adattamento cronologico

  26. Bibliografia essenziale: Su Capua, età del Ferro • W. Johannowsky, Problemi di classificazione e cronologia di alcune scoperte protostoriche a Capua e a Cales, in StEtrXXXIII, 1965, pp. 685-698 • W. Johannowsky, Materiali di età arcaica dalla Campania, Napoli 1983 • W. Johannowsky, Appunti sulla cultura di Capua nella prima età del Ferro, in Atti Salerno-Pontecagnano 1994, pp. 83-110 • W. Johannowsky, Aggiornamenti sulla prima fase di Capua, in AION ArchStAnt, n.s. 3, 1996, pp. 59-65 • G. Melandri, L’ età del Ferro a Capua : aspetti distintivi del contesto culturale e suo inquadramento nelle dinamiche di sviluppo dell’Italia protostorica, Oxford 2011 • S. Occhilupo, La necropoli capuana : per una definizione della prima fase tra l'età del bronzo finale e la prima età del ferro, Pisa-Roma 2011 Classificazione tipologica • W. Y. Adams - E. W. Adams, ArchaeologicalTipology and practical reality, Cambridge 1991 • A.M. Bietti Sestieri, Classificazione e tipologia, in R. Francovich – D. Manacorda(a cura di), Dizionario di archeologia, Bari 2000, pp. 61-65 • L.R. Binford, An archaeological perspective, London 1972 • M. Bonghi Jovino, Artigiani e botteghe nell’Italia preromana. Appunti e riflessioni per un sistema di analisi, in AA.VV., Artigiani e botteghe nell’Italia preromana. Studi sulla coroplastica di area etrusca-laziale-campana, Roma 1990, pp. 19-59 • F. Djindjian, Artefacts analysis, in Z. Stančič-T. Veljanovski (a curadi), Computing Archaeology for understanding the Past, CAA 2000, Proceedings of the 28th Conference, Ljubljana, april 2000, Oxford 2001, pp. 41-52 • B. Hayden, Are emic types relevant to archaeology?, in Ethnohistory 31 (2), 1984, pp. 79-92 • S. Klejn, Archaeological Typology, London 1982 • R. Peroni, Tipologia e analisi stilistica nei materiali della preistoria: breve messa a punto, in DialA I, 1967, pp. 155-158 • R. Peroni, Classificazione tipologica, seriazione cronologica, distribuzione geografica, in AquilNost LXIX, pp. 10-27 • M. Rice, Pottery Analysis. A Sourcebook, Chicago 1987 • C. Renfrew – P. Bahn, Archeologia, Bologna 1995 (I ed.) • R.R. Sokal, Classification: purpose, principles, progress, prospects, in P.N. Johnson-Laird – P.C. Wason (a curadi) Thinking: Readings in Cognitive Science, Cambridge 1977, pp. 185-198 • M. Vidale, Ceramica e archeologia, Roma 2007 • G. Weihs – W. Gaul (ed.), Classification – The Ubiquitous Challenge, Berlin 2005 • R. Whallon – J. A. Brown (a curadi) Essay on Archaeological Typology, Evaston 1982 • J.Jr. Whallon, A New Approach to Pottery typology, in American Antiquity, 37, pp. 13-33 Statistica e seriazione • M.J. Baxter, Exploratory Multivariate Analysis in Archaeology, Edinburgh 1994 • F. Djindjian, Seriation and Toposeriation by Correspondence Analysis, in A. Voorrips – S. Loving (a curadi), To Pattern the Past, PACT 11, Strasbourg 1985, pp. 119-136 • F. Djindjian, Méthodes pour l’archéologie, Paris 1991 • P. Ihm, CronologischeSeriation, ein Problem statistischerSchätznung, in UISPP IX, 1976, pp. 133-140 • P. Ihm, The Gaussian model in chronological seriation , in UISPP X, pp. 108-124

  27. Tipologia: Approccio, organizzazione, risultati

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