1 / 38

Storia A Introduzione agli studi storici

Storia A Introduzione agli studi storici. Enrica Salvatori 4-Le fonti e la periodizzazione. La critica delle fonti. Le fonti solo in minima parte un elemento “oggettivo” in quanto sono spesso: Frammenti intenzionali Frammenti casuali Lacunose Non realtà ma rappresentazione

fairly
Download Presentation

Storia A Introduzione agli studi storici

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Storia AIntroduzione agli studi storici Enrica Salvatori 4-Le fonti e la periodizzazione

  2. La critica delle fonti • Le fonti solo in minima parte un elemento “oggettivo” in quanto sono spesso: • Frammenti intenzionali • Frammenti casuali • Lacunose • Non realtà ma rappresentazione • Possono essere false Il corretto rapporto con le fonti costituisce il cuore del lavoro delle storico Un primo passo importante nel rapporto con le fonti è quindi quello della Verifica dell’autenticità tramite un’analisi accurata del materiale su cui la fonte è scritta, dei contenuti, della forma, della scrittura. Una volta accertatane la falsità non si procede all’esclusione del falso ma alla sua corretta contestualizzazione.

  3. Una leggenda molto nota nel Medioevo narrava che l'imperatore, malato di lebbra, sognò Pietro e Paolo che gli imponevano di consultare papa Silvestro, allora rifugiato sul monte Soratte per sottrarsi alle persecuzioni. Costantino, subito dopo aver ricevuto il battesimo, guarì dalla malattia. L'imperatore si convertì alla fede cristiana e fece dono al pontefice della città di Roma, spostando la sede del potere imperiale in Oriente e dando, così, avvio al potere temporale della Chiesa ed alla sua inevitabile corruzione. Vero o falso?La donazione di Costantino Pietro della Francesca Sogno di Costantino (1452) S. Francesco ad Arezzo “Finalmente noi diamo a Silvestro, Papa universale, il nostro palazzo e tutte le provincie, palazzi e distretti della città di Roma e dell'Italia e delle regioni occidentali." Nel XV secolo l'umanista Lorenzo Valla dimostrò la falsità del documento tramite un’analisi filologica del suo contenuto.

  4. Vero o falso?I protocolli di Sion I protocolli di Sion Anonimo, ritratto dello Zar Nicola I. (1796-1855), 1830 .. Sto per esporre .. il nostro sistema dai due punti di vista, quello nostro e quello dei goyim (cioè bestiame umano = non-ebrei). Si deve notare che gli uomini con dei cattivi istinti sono più numerosi di quelli con dei buoni, e quindi per governarli, si ottengono i migliori risultati con l'uso della violenza e della terrore. 1905: redazione dei Protocolli; opera compilativa della polizia segreta zarista, che aveva attinto da libelli e romanzi antisemiti della seconda metà dell'Ottocento 1920 i Protocolli appaiono in traduzione inglese a Londra e a Boston, in francese a Parigi, in ungherese a Vienna. 1920 il giornalista inglese Philip P. Graves destituì i protocolli di ogni fondamento, riconoscendovi il plagio di un pamphlet antibonapartista e di alcuni testi antisemiti dell'Ottocento. 1921 Traduttore dell'edizione italiana di Giovanni Preziosi (1881-1945). 1937: l'avvicinamento del fascismo italiano al nazismo diede successo alla pubblicazioni del Preziosiaprì L'edizione dell'ottobre del 1937 si esaurì in quattro mesi; nel febbraio del 1938 furono nuovamente editi poche settimane prima della promulgazione dei decreti "per la difesa della razza”

  5. Vero o falso?Le armi di distruzionedi massa in Iraq • maggio 2002: George Bush, presidente degli USA, iniziò a dichiarare che Al Qaeda era pronta a colpire nuovamente e ad accusare l’Iraq di essere in grado di sviluppare armi di distruzione di massa • luglio 2002: Tony Blair, premier britannico sostiene che Saddam stava preparando l’atomica • 8 settembre 2002: un rapporto del Pentagono sostiene che alcune fotografie satellitari provano l’esistenza delle Adm • 11 settembre 2002: attentato alle due torri • 24 settembre Blair pubblica un dossier dove “prova” che l’Iraq è vicino alla costruzione della bomba nucleare • 5 febbraio 2003 Colin Powell, segretario di Stato US, mostra al Consiglio di sicurezza le prove dell’esistenza delle Adm: foto satellitari, testimonianze di dissidenti iracheni, copie di certificati di morte di tecnici e scienziati iracheni, intercettazioni telefoniche • maggio 2003 il Pentagono ammette che le Adm furono furono solo un pretesto. I servizi segreti statunitensi e britannici accusano i rispettivi governi d’aver modificato i loro dossier. • giugno 2003 il rapporto della Commissione d’inchiesta sull’11 settembre sostiene che non vi siano prove dei legami tra Al Qaeda e l’Iraq.

  6. Vero o falso?L’allunaggio Il 68% della popolazione di colore residente nelle metropoli degli Stati Uniti ritiene che l'uomo non sia mai stato sulla Luna. A detta dei sostenitori della "lunar conspiracy", in molte delle foto scattate durante le missioni lunari sarebbero evidenti le tracce di un clamoroso falso Dato per vero l’allunaggio, ossia accettate previo il diritto di verifica, le spiegazioni della NASA, l’interesse per il “presunto falso” è dato proprio dalle motivazioni politco-sociali che stanno alla base dello scetticismo di parte della popolazione americana nei confronti delle stesse “conquiste” americane.

  7. La critica delle fontiL’attendibilità complessiva • La produzione • Ente pubblico • Privato • La sopravvivenza • Casuale • Non casuale • Verifica dell’autenticità • Esame “filologico” • Non esclusione del falso • Attendibilità • Fonti intenzionali • Fonti non intenzionali (?) • La contestualizzazione • Valore variabile a seconda dell’uso

  8. La critica delle fontiLa raccolta e la repertoriazione Una volta definito un tema di ricerca si deve raccogliere e repertoriare le fonti che lo riguardano • Esempio: La guerra di indipendenza americana • Fonti istituzionali inglesi e americane (dichiarazione di indipendenza) • Biografie di politici inglesi e ribelli americani • Carteggi tra i personaggi • Atti mministrativi sulla struttura delle truppe, dislocamenti, approvvigionamento, armamenti • Fonti orali dei nativi americani • Condizione femminile nelle colonie • Prezzo el cotone, del thé e dei prodotti “coloniali “in genere • Memorie e diari di guerra • Raffigurazioni pittoriche della rivolta • Costumi maschili e femminili (vestiario comune e militare)

  9. La critica delle fontiL’interrogazione • Fase che in realtà PRECEDE in gran parte il lavoro di raccolta e di repertoriazione in quanto consente di restringere e meglio specificare il tema della ricerca • Nel caso sopra citato potremo quindi restringere ad alcune possibili tematiche: • Il ruolo delle donne nella rivolta americana • Le alleanze tra i nativi americani da un lato e i capi militari inglesi e americani dall’altro • Le modifiche nel commercio tra nuovo mondo ed Europa prima e dopo la dichiarazione di Indipendenza • Le derivazioni linguistiche, giuridiche e culturali della Dichiarazione di Indipendenza

  10. La critica delle fontiLa gerarchia Fonte istituzionale 1 4 3 Fonte orale 1 2 2 Fonte iconografica Fonte seriale 4 2

  11. La critica delle fontiIl confronto Ogni fonte va confrontata con altre analoghe di origine differente in modo da valutare appieno l’intenzionalità che è all’origine della loro produzione. Leggi inglesi Leggi americane

  12. Recupero della storiografiaeinterpretazione • Dopo aver condotto questo intenso lavoro di valutazione e selezione delle fonti, lo studioso procede interpretando le fonti stesse e confrontando la sua interpretazione con le interpretazioni degli storici che lo hanno preceduto. • Il risultato della sua interpretazione può essere una conferma oppure una critica a una PERIODIZZAZIONE precedente con la conseguente proposta di una NUOVA PERIODIZZAZIONE. • Proporre una periodizzazione significa sostenere la rilevanza di certi fenomeni storici, identificare caratteristiche omogenee e durature che concorrono alla definizione di intere epoche. Le "epoche" così identificate non devono esser considerate rigidamente definite in termini cronologici e soprattutto non devono essere intese come "effettivamente esistite", ma come modalità di lettura del passato.

  13. La periodizzazione La periodizzazione è il cuore del lavoro dello storico, che tuttavia usa anche le categorie interpretative di uso comune riguardo alle grandi le scansioni cronologiche: • antichità • medioevo • età moderna • età contemporanea

  14. Le scansioni cronologiche di uso comune • Le ragioni dell’uso di queste categorie:  Sono pratiche  Forniscono le coordinate di base  Sono segnate da eventi inaugurali  Dovrebbero presentare caratteri omogenei • Dovrebbero essere caratterizzate da caratteri primari, originari, propri

  15. La periodizzazioneL’antichità • Dati caratteristici: •  uso dei metalli •  uso della scrittura •  stanzialità e organizzazione della società in città •  civiltà a regime dinastico •  civiltà segnate da una religione politeistica in cui è predominante il mito

  16. La periodizzazioneL’antichità • Limitatamente alla “civiltà classica” (greco-romana) si possono riconoscere la nascita e lo sviluppo di alcune caratteristiche peculiari e dominanti:  l’organizzazione cittadina  la speculazione sulle forme della politica  l’elaborazione del diritto a fondamento dell’ordine sociale  l’elaborazione del pensiero filosofico e lo sviluppo delle forme artistiche e letterarie.

  17. La periodizzazioneL’antichità Costituiscono elementi di periodizzazione:  eventi militari  mutamenti artistici e religiosi  mutamenti istituzionali  dinastie, repubblica/impero • mutamenti geopolitici  polis, federazione di città • correnti filosofico-politiche e/o artistiche

  18. La periodizzazioneIl medioevo Il termine significa “stare in mezzo” tra antichità e modernità definizione cronologica e “relativamente” neutra, ma in realtà dai contenuti negativi:  estraneità ai valori del mondo moderno (non modernità) da qui il Rinascimento ha il significato appunto di Rinascita; • decadenza rispetto al mondo degli antichi • disordine, barbarie. Tale condanna si aggrava con la Riforma protestante: il medioevo diviene l’età dell’oscuro cattolicesimo, in cui la Chiesa è trionfante. Un’ulteriore condanna viene dall’Illuminismo. Si ha poi un recupero col romanticismo che però, nei suoi aspetti più nazionalistici, entra in crisi dopo la II guerra mondiale.

  19. La periodizzazioneQuando inizia il medioevo? • Istuzioni: 476 d.C, caduta ell’Impero Romano d’Occidente • Mentalità: 410, sacco di Roma da parte i Alarico, re dei Visigoti • Politica-società: 406, rotura de limes • Politica-società (Italia): 568-69 Invasione Longobarda

  20. La periodizzazioneQuando finisce il medioevo?  Ecclesiastico-istituzionale: 1216, morte di Innocenzo III  Socio-economico: 1348, peste nera  Politico-istituzionale: 1453, caduta di Costantinopoli • Geo-Economico: 1492, scoperta dell’America • Socio-economico: XVIII secolo, rivoluzione industriale

  21. La periodizzazioneEsiste il medioevo? Oggi la visione del medioevo è profondamente trasformata. Innanzitutto si è giunti a una negazione di omogeneità  IL MEDIOEVO NON ESISTE. Perché: • natura non traumatica degli eventi del V secolo sottolineatura di continuità rispetto all’età antica; • crisi dell’importanza discriminante del XV continuità con l’età moderna La periodizzazione interna (variabile a seconda dell’area europea studiata) è indispensabile: • Tarda antichità (III-V) • Alto medioevo (VI-X) • Pieno Medioevo (XI-XIII) • Basso (o Tardo) Medioevo (XIV-XVI)

  22. La periodizzazioneEsiste il medioevo? I secoli caratterizzanti e dotati di caratteri omogenei risultano quelli tra i X e XIII (pieno medioevo), ove si riconosce la genesi di caratteri fondamentali dell’Europa occidentale: • emersione di un’area omogenea avente come nucleo generatore l’Europa occidentale; • fusione dell’elemento germanico con l’elemento romano; • elaborazione della cultura religiosa e dell’organizzazione istituzionale della Chiesa (Costruzione della Chiesa cattolica, Riforma gregoriana, Canonistica, Teocrazia); • emersione delle forme originali dell’organizzazione politica e sociale: rapporto vassallatico-beneficiario, signoria rurale, comune, corporazioni, signoria cittadina, stati regionali; • sviluppo del commercio a lunga distanza, dell’organizzzazione del credito, della produzione su larga scala crisi del Trecento come momento di mutamento.

  23. La periodizzazioneL’età moderna • Il concetto di “modernità” deriva da un’autopercezione degli intellettuali europei del Quattro-Cinquecento rafforzata dagli intellettuali Riformisti e che ne vedono i punti di riferimento: •  nella riventicazione di individualità; •  nella libertà di pensiero individuale; •  nella libertà di critica; •  nell’esame filologico dei testi antichi: •  nel rapporto personale con il divino. L’aggettivo “moderno” nasce già con una forte carica positiva: è moderno tutto ciò che è progredito, libero, razionale, autonomo rispetto al periodo/mondo/realtà che precede

  24. Età ModernaQuando inizia la “modernità”? • 1453 caduta di Costantinopoli • 1450 Invenzione della stampa • 1492 Scoperta dell’America • 1519-1522 Circumnavigazione del globo • 1517 riforma protestante

  25. Età ModernaQuando finisce l’età moderna? • 1789 Rivoluzione Francese • 1815 Restaurazione • Fine XVIII Rivoluzione industriale • 1915-18 Prima GM • 1945 Fine della Seconda GM

  26. Conquista dell’intero pianeta da parte dell’Europa  Nascita del capitalismo e dell’economica di mercato Mercato della terra Mercato del lavoro Mercato dei capitali: Connessione tra politica e iniziativa imprenditoriale  mercantilismo, colonialismo, sistema corporativo Nascita dello Stato Crisi del predominio europeo Crisi del capitalismo e nascita del welfare Conquiste di diritti d parte dei lavoratori Liberismo Crisi dello stato nazionale Modernità e ContemporaneitàDati caratterizzanti

  27. La periodizzazioneL’età contemporanea Il termine “contemporaneo” ha un significato preciso: • quello che accade nello stesso tempo del narrante Ma è possibile narrare la storia di vicende molto ravvicinate?Per molti risposta è NEGATIVA Si deve porre tra sé e il fatto un “certo” distacco generazionale. Ma quale? Quante generazioni garantiscono il distacco? Il rischio è quello della perdita irrecuperabile della storia orale. Si deve porre tra sé e il fatto una “certa” distanza che consenta una maggiore serenità di giudizio. E’questa la ragione che spesso motiva i limiti di accesso agli archivi (ad es. l’Archivio Segreto Vaticano o l’Archivio della CIA). Resta sempre aperto il problema di definire in termini quantitativi e o qualitativi questa distanza. • Le fonti non sono gestibili non perché indisponibili, ma perché eccessivamente disponibili. Le fonti per la contemporaneità sono enormemente

  28. La periodizzazioneL’età contemporanea La definizione di confine della storia contemporanea (ossia lo stesso periodizzare) è irrisolvibile su di un piano oggettivo, in quanto è estremamente mobile, si sposta in continuazione. In genere si ritiene che un evento diventi storicamente comprensibile quando è in certa misura concluso: questo impone un giudizio su quali elementi caratteristici e caratterizzanti l’evento e/o il fenomeno possano dirsi conclusi.

  29. Quando inizia la contemporaneità? • 1789 Rivoluzione Francese • 1815 Congresso di Vienna • 1769 Rivoluzione Industriale Come si può vedere tutti e tre gli eventi sono caratterizzati da una RELATIVA CONTEMPORANEITA’= rivoluzione francese, relazioni internazionali e rivoluzione industriale sarebbero il frutto della vittoria della borghesia all’interno della società occidentale e del sistema di produzione capitalistico all’inteno dell’economia mondiale. Punto di vista della storiografia marxista e dello storicismo positivista. Gli orrori del Novecento hanno posto in crisi entrambe le visioni crisi dell’equazione modenità = contemporaneità = progresso

  30. La periodizzazioneQuando inizia la contemporaneità?

  31. L’età contemporaneaPeriodizzazione interna • L’Ottocento (dall’epoca napoleonica fino alla prima guerra mondiale) è avvertito come un periodo caratterizzato da alcuni caratteri fortemente unitari: • o vittoria della società borghese; • o capitalismo trionfante; • o consolidamento e diffusione degli stati-nazione; • o sviluppo industriale travolgente; • o massicci processi di urbanizzazione; • o rovesciamenti radicali sul terreno culturale, del costume e del gusto; • o secolo di rivoluzioni.

  32. L’età contemporaneaPeriodizzazione interna  Il Novecento (più esattamente dalla I GM agli anni ’70-’80) appare caratterizzato: • o Crisi dei grandi costrutti ideologici; • o Prima guerra mondiale: incapacità delle potenze di gestire i rapporti internazionali; • o Crisi della democrazia liberale; • o Trionfo dei totalitarismi; • o Genocidi aiutati dal grande progresso tecnologico; • o Massificazione: gli uomini sono stati usati collettivamente per la produzione, il consumo, la guerra. Le masse diventano protagoniste della storia; • o Fallimento dell’Europa, crisi definitiva del modello Europocentrico; • o Decolonizzazione e conseguente disordine nei paesi ex-coloniali; • o Temporanea ipertrofia dello Stato; • o Crollo dell’impero sovietico e fine della Guerra Fredda (periodizzazione che privilegia la dimensione ideologico-politica); • o Sviluppo ed evoluzione dell’economia capitalistica.

  33. L’età contemporaneaPeriodizzazione interna Il Presente (anni ’70-’80): • o Consapevolezza del barato creato dai totalitarismi e dalla II GM. Avvertita la profondità della frattura (non semplice parentesi); • o Rapporto dell’uomo con l’ambiente: •  Concetto di sviluppo non sostenibile; •  Consapevolezza della non rinnovabilità delle risorse. • o Riproposizione del capitalismo come forma economica egemonica mondiale; • o Globalizzazione nell’economia e nelle comunizazioni. Internet come supporto principale alla globalizzazione; • o Fase di ripiegamento dello Stato nazionale; • o Nascita di organismi sovranazionali; • o Sviluppo di alleanze militari, economiche e politiche sovranazionali; • o Rinegoziazione dei rapporti di potere; • o Profonda trasformazione dell’equilibrio demografico tra le “razze”. Migrazioni; • o Crisi di identità; • o Occidentalizzazione.

  34. Paese che vai.. In Europa, come nel resto del mondo, ogni paese ha una sua tradizione storiografica che individua punti di riferimento differenti nella periodizzazione del proprio passato. Anche i termini usati per indicare le diverse epoche mutano da nazione a nazione, così come i nomi delle relative discipline storiche. Spesso la “modern history” è in realtà la nostra “Storia contemporanea”, mentre la Storia moderna si chiama “Early modern history”. E’ importante essere consapevoli di queste differenze. La rete europea Clioh (http://www.clioh.net/) ha messo a disposizione on line una utile “mappa” dell’Europa in cui è possibile verificare, paese per paese la “periodizzazione” utilizzata (http://www.stm.unipi.it/programmasocrates/cliohnet/clioh/table.htm).

  35. Da CLIOH-DISS: periodisation maphttp://www.stm.unipi.it/programmasocrates/cliohnet/clioh/table.htm

  36. Da CLIOH-DISS: periodisation maphttp://www.stm.unipi.it/programmasocrates/cliohnet/clioh/table.htm

  37. I termini astratti e le categorie Lo storico non ha a che fare solo con fatti, eventi, strutture, fenomeni, ma nel narrare la storia deve utilizzare concetti, astrazioni, categorie. Queste devono essere di volta in volta spiegate, contestualizzate e usate in maniera corretta. • Concetti, astrazioni, categorie • il popolo - la nobiltà -i contadini • Il lessico • la borghesia - lo stato - il colonialismo • Modelli e categorie imterpretative • confronto - semplificazione

  38. L’interpretazione del passato è continua: sono inesauribili le serie di domande che noi poniamo alle fonti e che le fonti ci pongono

More Related