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Tecniche infermieristiche Confort alberghiero e trasporto materiali biologici h14

Tecniche infermieristiche Confort alberghiero e trasporto materiali biologici h14. PRINCIPI DI IGIENE. Per Igiene, si intende il complesso delle norme riguardanti la pulizia e la cura della persona e degli ambienti.

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Tecniche infermieristiche Confort alberghiero e trasporto materiali biologici h14

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  1. Tecniche infermieristicheConfort alberghiero e trasporto materiali biologicih14

  2. PRINCIPI DI IGIENE Per Igiene, si intende il complesso delle norme riguardanti la pulizia e la cura della persona e degli ambienti. L’igiene nel suo significato più ampio o più semplice, mira a mantenere lo stato di salute dell’individuo e della collettività. Il mantenimento dello stato di salute passa attraverso la prevenzione dell’insorgenza e il diffondersi delle malattie. A questo scopo vanno individuati i fattori che favoriscono o riducono il diffondersi delle malattie.

  3. IL CONCETTO DI SALUTE Salute non è semplicemente assenza di malattia ma la capacità di mantenere un equilibrio tra le varie “dimensioni” di un individuo. Quali sono queste dimensioni?

  4. DIMENSIONE FISICAè la parte più tangibile perché riferita al funzionamento dell’organismo DIMENSIONEPSICHICA cioè la capacità di costruire, elaborare e articolare il pensiero in modo coerente DIMENSIONE EMOTIVA cioè la capacità di gestire con equilibrio le emozioni

  5. DIMENSIONE RELAZIONALE la capacità di interagire con gli altri individui DIMENSIONE SPIRITUALEconnessa al sistema di valori che caratterizza il modo di concepire l’esistenza DIMENSIONE SOCIALE importante e fortemente condizionante perché non si può ritenere e mantenere sano un individuo in un contesto sociale in cui sono presenti problemi sanitari, economici, politici, culturali, ambientali, etnici ecc.

  6. Per poter prevenire in modo adeguato ed efficace è necessario conoscere la storia naturale della malattia • 1) FASE INIZIALE L’esordio di una malattia può essere sintomatico o asintomatico Esempi di sintomo: • febbre • esantema (macchie, rossore, pustole sulla pelle) • tosse • ecc.

  7. 2) DECORSO Dopo una fase iniziale la malattia evolve e si manifesta con le sue caratteristiche tipiche in modo acuto, cioè immediato, veloce come ad esempio l’influenza o la salmonellosi, oppure in modo cronico cioè lentamente, subdolamente es. Epatite B, AIDS, BSE.

  8. 3) ESITO FINALE La conclusione della malattia può essere: la guarigione la malattia ha fatto il suo corso e non ha lasciato sequele (es. Influenza) la cronicizzazione la malattia non guarisce ma, anche se diminuiscono i sintomi, si hanno manifestazioni interne o esterne all’organismo che non guariscono (es. Epatite B, Epatite C, AIDS) la morte  spesso le malattie indipendentemente che abbiano un decorso lento o veloce, acuto o cronico, possono portare a morte.

  9. LAPREVENZIONE ….. Fino alla prima metà del ‘900 le più importanti patologie erano soprattutto di ordine infettivo contagioso (colera, peste, tubercolosi, ecc)

  10. Oggi sono più rilevanti le patologie di natura cronico/degenerativa, tra cui le malattie dell’apparato cardiovascolare (infarto cardiaco, ipertensione, arteriosclerosi, ecc.), le malattie neoplastiche (tumore o cancro) che possono colpire sia organi solidi ( polmone, intestino, ecc.) che non (sangue).

  11. …..LA PREVENZIONE…. Anche se sono stati fatti notevoli passi avanti circa la conoscenza di tutte le patologie, alcune di esse, di rilevante impatto sociale, sono ancora al centro di molti studi poiché rimangono al loro riguardo numerosi punti oscuri (es. cancro, AIDS, ecc.).

  12. …..LA PREVENZIONE…. Se pur con queste limitazioni, oggi, si possono prevenire anche malattie importanti ed anche mortali. L’intervento che viene effettuato è diverso a seconda della conoscenza che noi abbiamo della malattia e dal tipo di popolazione che andiamo ad informare.

  13. …..LA PREVENZIONE…. PREVENZIONE PRIMARIA Quando si interviene prima che la persona si ammali. Questa è la vera prevenzione. I punti cardine di questo tipo di prevenzione sono: a) i vaccini  con i quali si protegge l’individuo da alcune malattie conosciute(es. poliomielite, difterite, tetano, morbillo, epatite B, ecc.) Le azioni possono essere rivolte su due fronti: 1) PROTEGGERE ED IRROBUSTIRE L’INDIVIDUO

  14. …..LA PREVENZIONE…. b) le condizioni igieniche ambientali: molto importante in questo caso l’attenzione verso: fognature, acquedotti ed il corretto smaltimento dei rifiuti solidi. Sono importanti interventi di prevenzione della salute pubblica anche quelli di bonifica di siti inquinati come alcuni insediamenti industriali (es. ETERNIT)

  15. …..LA PREVENZIONE…. c)buona e corretta alimentazione:rispettare sia le condizioni igieniche degli alimenti che il loro apporto calorico può garantire un ostacolo al contrarre malattie d) l’igiene mentale: mantenere quella condizione di serenità che ci mette al riparo da stati di depressione o di estraniazione alla vita sociale che possono favorire l’abbassamento delle nostre difese immunitarie e quindi favorire l’insediamento di malattie organiche.

  16. …..LA PREVENZIONE…. 2)ALLONTANARE LE FONTI O I RISCHI DI MALATTIA Tutte le volte che è possibile si devono allontanare le possibili fonti di contagio o i fattori di rischio che possono determinare una malattia. Se ciò non fosse possibile, si devono allontanare le persone dalle fonti inquinanti (es. la persona viene allontanata da lavorazioni nocive oppure viene evacuata una zona residenziale poiché vi è un pericolo grave di inquinamento ambientale)

  17. …..LA PREVENZIONE…. PREVENZIONE SECONDARIA La prevenzione secondaria può essere attuata ricercando piccoli segnali o indicatori di inizio di malattia. La prevenzione secondaria viene attuata spesso quando non è possibile mettere in atto la prevenzione primaria oppure le conoscenze sulla storia naturale della malattia non sono complete.

  18. …..LA PREVENZIONE…. La prevenzione secondaria si attua attraverso gli screening per patologie molto importanti quali: • PAPTEST  tumori del collo dell’utero e annessi • AUTOPALPAZIONE, MAMMOGRAFIAcancro della mammella • ESAMI EMATICI PERIODICI ipercolesterolemia, diabete,ecc. • CONTROLLO DELLA PRESSIONE ipertensione arteriosa • SCREENING DURANTE LA GRAVIDANZA • SCREENING ALLA NASCITA

  19. …..LA PREVENZIONE PREVENZIONE TERZIARIA Alcuni non riconoscono a questo tipo di intervento una vera e propria caratteristica di prevenzione, ma un indirizzo prevalentemente di riabilitazione. Certo è che tale attività può: • minimizzare le complicanze: assunzione di farmaci • ridurre la disabilita: ginnastica riabilitativa post-intervento • minimizzare le sofferenze: interventi infermieristico/medico-chirurgici • adattare l’utente a nuove condizioni: utilizzo di protesi

  20. TRASMISSIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE

  21. LE COMPONENTI NECESSARIE PER LA TRASMISSIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE SONO: AGENTE AMBIENTE OSPITE

  22. CHE COSA SI INTENDE PER: AMBIENTE  Dove l’agente e l’ospite interagiscono L’ambiente è quella variabile che permette all’ospite e all’agente di incontrarsi e permette la trasmissione della malattia.

  23. CHE COSA SI INTENDE PER: OSPITE  La persona che “ospita” l’agente e può trasmetterlo L’uomo o l’animale che alberga in sé il microrganismo patogeno

  24. AGENTE  Il microrganismo cioè la vera causa di malattia CHE COSA SI INTENDE PER: La maggior parte delle malattie trasmissibili all’uomo sono provocate da batteri e virus e molti di questi hanno l’uomo come unico ospite. Altri microrganismi sono invece patogeni anche per gli animali ed hanno come serbatoio animali domestici o selvatici.

  25. AMBIENTE

  26. L’AMBIENTE FISICO…… L’AMBIENTE NATURALE, CON LE SUE COMPONENTI PUÒ DIVENTARE CAUSA DI MALATTIA. ORA ANALIZZEREMO TALI COMPONENTI.

  27. L’ARIA L’aria è l’elemento indispensabile alla vita. Pochi minuti senza respirare e si rischiano danni irreversibili e addirittura arrivare alla morte (es. annegamento, arresto respiratorio, ecc.) La composizione dell’aria è una miscela gassosa formata da: Azoto (N) 78% - Ossigeno (O) 21% - altri gas 1% Tale miscela si trova, con diverse percentuali in base all’altitudine, in tutta l’atmosfera che circonda la terra.

  28. …..L’AMBIENTE FISICO…… Le funzioni principali dell’atmosfera sono: • fornire ossigeno indispensabile alla vita di tutti gli animali • fornire Azoto e Carbonio per i microrganismi e le piante • proteggere dalle radiazioni provenienti dallo spazio (radiazioni ionizzanti o raggi UV) • stabilizzare la temperatura a livelli compatibili con la vita.

  29. L’inquinamento atmosferico è sostanzialmente prodotto da due fonti: fonti fisse insediamenti industriali e riscaldamenti urbani fonti mobili autoveicoli e mezzi in movimento. Le conseguenze, oltre ai problemi respiratori, sono la formazione di piogge acide e l’ inquinamento del suolo e delle acque.

  30. …..L’AMBIENTE FISICO….. Per ciò che riguarda l’aria i parametri da conoscere sono: - la temperatura - l’umidità - la pressione - la velocità dell’aria

  31. La temperatura normalmente diminuisce con l’altezza (1 grado Centigrado ogni 100 metri di altezza). • L’umidità esprime la quantità di vapore d’acqua che vi è nell’aria in un dato momento; questo valore espresso in percentuale.

  32. La pressione si misura con il barometro e varia con l’altezza, le variazioni stagionali e meteorologiche. Questo ha particolare importanza per la diluizione degli agenti contaminanti perché le masse d’aria tendono a muoversi da zone di alta pressione verso zone di bassa pressione.

  33. Il movimento dell’aria (i venti) è anch’esso molto importante agli effetti della diluizione degli agenti contaminanti. La rotazione della terra determina i prima istanza i venti a causa del trascinamento dell’aria. Ulteriore causa della formazione dei venti è il riscaldamento dell’aria all’equatore e la formazione di aria fredda ai poli.

  34. …..L’AMBIENTE FISICO….. L’ACQUA E’ la componente principale del nostro organismo (60%-80% del nostro peso). E’ la sostanza più abbondante e diffusa sulla terra. I depositi principali sono rappresentati dagli oceani, dai mari interni e dalle acque di superficie (laghi e fiumi). L’acqua è presente, in una certa quantità anche nell’aria; è determinante per la meteorologia e per la stessa vita sul nostro pianeta.

  35. Il fabbisogno idrico nell’uomo adulto si può quantificare in circa2,5 litri/giorno. A questa quantità si deve aggiungere la quota di acqua per esigenze igienico-sociali (circa 200 litri/giorno) e per l’irrigazione delle campagne e il mantenimento degli allevamenti animali (circa 100 litri/giorno). L’approvvigionamento avviene con difficoltà poiché la maggior parte dell’acqua disponibile è salata (97%) ed il restante è formata, prevalentemente, dai ghiacciai (2,5%). Soltanto lo 0,5% è utilizzabile come potabile soprattutto da falde profonde molto spesso inquinate.

  36. …..L’AMBIENTE FISICO….. RETE FOGNARIA Si distinguono due tipi di fognature: statica e dinamica • Fognatura statica (ferma) • è costituita da pozzi neri, fosse biologiche che dovrebbero andare ad esaurimento; pericolo per il possibile inquinamento delle acque profonde. • Fognatura dinamica (in movimento) • è costituita da acque nere che vengono raccolte dalle abitazioni domestiche o collettive (es. caserme, ospedali, scuole, ecc.). Le acque bianche invece vengono raccolte dalle superfici scoperte come tetti, strade oppure dai “toretti” della città.

  37. …..L’AMBIENTE FISICO….. IL SUOLO In superficie ed al suo interno avvengono probabilmente, i più importanti processi per la vita dell’uomo e dell’ambiente. La maggior fonte di inquinamento di questa parte del nostro pianeta è rappresentata dai rifiuti solidi urbani, seguita ai liquidi che si producono, attraverso il deposito di rifiuti, e che penetrano nel sottosuolo inquinandolo in profondità. La quantità di rifiuti urbani prodotta annualmente in Italia è di oltre 26 milioni di tonnellate con valore medio di 450 Kg/abitante a cui bisogna aggiungere circa 35 milioni di tonnellate di rifiuti industriali.

  38. …..L’AMBIENTE FISICO….. Tale quantità di rifiuti viene smaltita con vari metodi: 1) Discarica controllata purtroppo rappresenta una minoranza poiché sono soprattutto abusive con grave e pericoloso impatto ambientale. 2) Incenerimento negli anni 60-70 sembrava aver risolto il problema dei rifiuti solidi, ma si è rivelato come un inceneritore potesse inquinare zone anche lontane dal sito, con la possibile produzione di forti inquinanti come la Diossina. 3) Compost E’ la trasformazione della frazione organica, dei rifiuti, in fertilizzante. Soluzione interessante ma spesso si rischia se la parte organica non è pura e sicura, di apportare sostanze dannose al terreno con rischi infettivi e chimici 4) Riciclaggio soprattutto di carta, plastica e vetro. 5) Scarico in mare Purtroppo è una pratica di uso comune, sicuramente dannosa,ne consegue un inquinamento delle acque e delle coste con riflussi a riva dei materiali non degradabili.

  39. …..L’AMBIENTE FISICO….. IL CLIMA Possiamo sintetizzare dicendo che è l’insieme delle condizioni atmosferiche che caratterizzano una regione. Ovviamente può variare molto a seconda della posizione geografica in cui ci si trova (nord, sud, altitudine, ecc.)

  40. MICROCLIMA o ARIA INDOOR o ARIA INFRAMURALE

  41. MICROCLIMA INSIEME DEI COMPONENTI CHIMICI E FATTORI FISICI CHE CARATTERIZZANO L’ARIA DEGLI AMBIENTI CONFINATI definiscono uno stato di COMFORT (benessere) individuale e collettivo • Composizione chimica dell’aria indoor: • ≈ 78% Azoto • ≈ 21% Ossigeno • ≈ 0,03 Anidride Carbonica • ≈ 0,07 tracce di altri gas inerti, vapore acqueo, et

  42. FATTORI FISICI Strettamente correlati alla tipologia costruttiva dell’edificio, all’ampiezza dell’ambiente, alla presenza di finestre in numero adeguato, al ricambio naturale dell’aria 􀂉 temperatura dell’aria (T°) 􀂉 calore radiante 􀂉 umidità relativa (UR) 􀂉 movimento dell’aria (v)

  43. FATTORI FISICI TEMPERATURA dell’aria (T°) 􀃆 Dovrebbe rimanere costante CALORE RADIANTE 􀃆 quota di calore che mediante onde elettromagnetiche si trasmette da un corpo più caldo ad uno più freddo senza intermediazioni. L’effetto radiante complessivo in un ambiente dipende da elementi presenti nell’ambiente stesso: persone, pareti, pavimenti, macchinari, etc. dev’essere trascurabile o assente (Δt = ± 2) MOVIMENTO DELL’ARIA (v) 􀃆 Favorisce la perdita di calore dal corpo umano condizioni di umidità e temperatura mal sopportate con aria immota, sono ben tollerate con una adeguata ventilazione!

  44. FATTORI FISICI UMIDITÀ RELATIVA (UR) 􀃆 È importante sia per lo stato di comfort ambientale, sia perché se si discosta troppo dal range di normalità può favorire l’insorgenza di malattie infettive e non infettive. Dipende da: • livello igrometrico esterno, • quota prodotta dalle persone presenti nell’ambiente (una persona a riposo emette circa 5 g/h di vapore acqueo), • umidità delle pareti dell’edificio

  45. dal benessere termoigrometrico al benessere ambientale Aggiunge altri due fattori • Illuminazione (può essere naturale, data dalle finestre che devono avere una superficie corrispondente ad 1/7 del pavimento; o artificiale attraverso lampade a fluorescenza o a incandescenza. L’intensità della luce deve essere rapportata all’attività delle persone presenti in quell’ambiente. • Rumore

  46. MODIFICAZIONI IN NEGATIVO DEL MICROCLIMA VIZIATURA INQUINAMENTO

  47. VIZIATURA ALTERAZIONE DELL’ORIGINARIO STATO DI BENESSERE AMBIENTALE (COMFORT) DOVUTA A MODIFICAZIONE DEI PARAMETRI FISICI E CHIMICI. È dovuta all’uso degli ambienti confinati da parte di una utenza numerosa e/o per un lungo periodo di tempo Possibili conseguenze sull’uomo: Diminuzione rendimento lavorativo Aumento incidenti ed infortuni (fino al 30-50% in più) Malessere Disturbi tipici del collasso da calore (congestione, tachicardia, cefalea, depressione psichica, lipotimia).

  48. Fonti di viziatura Uomo e sue attività Affollamento igiene corpo e abiti stati morbosi abitudini alimentari funzionalità alcune ghiandole attività svolta Strumenti e oggetti d’uso presenti Effetto: ↑ T°, ↑ UR, produzione di odori molesti

  49. …..L’AMBIENTE FISICO….. FATTORI DI AUTODEPURAZIONE NATURALE (DISINFEZIONE NATURALE) Sono quelle condizioni ambientali ostili ai microrganismi che ne limitano lo sviluppo. Normalmente nell’ambiente esterno il microrganismo muore o se è in grado di sopravvivere, difficilmente si riproduce.

  50. I fattori di autodepurazione sono: - essiccamento  il microrganismo muore - diluizione  diminuzione della carica batterica - sedimentazione  minore quantità di germi sospesi nell’aria - raggi ultravioletti (componenti dei raggi solari) ottimi battericidi -antagonismo biologico  scarsa sopravvivenza di alcuni microrganismi rispetto ad altri

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