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Edificio 13 – tra innovazione ed esportazione

Edificio 13 – tra innovazione ed esportazione. Come creare sinergie per massimizzare l’export e l’innovazione per le PMI della bassa veronese. LA PROBLEMATICA. Le difficoltà per le PMI. Le grandi aziende sopperiscono alla crisi in quanto strutturalmente più organizzate;

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Edificio 13 – tra innovazione ed esportazione

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Presentation Transcript


  1. Edificio 13 – tra innovazione ed esportazione Come creare sinergie per massimizzare l’export e l’innovazione per le PMI della bassa veronese

  2. LA PROBLEMATICA

  3. Le difficoltà per le PMI • Le grandi aziende sopperiscono alla crisi in quanto strutturalmente più organizzate; • Dopo un calo dei consumi interni le aziende più competitive sono riuscite a mantenere nell’export una continuità tra produzione e distribuzione; • Molte PMI invece producono, ma la scarsità della domanda interna non permette loro di distribuire prodotti come avveniva in passato.

  4. LA SOLUZIONE

  5. Edificio 13-polo strutturato • L’opportunità è quella di destinare tale edificio come “interlocutore” per la promozione dei prodotti di “nicchia” della bassa veronese e la domanda estera dei prodotti italiani; • Infatti non essendo strutturalmente organizzate tale imprese faticano ad avere competenze tali da poter interloquire con gli acquirenti esteri; • Inoltre la scarsa fiducia del sistema Paese italiano può essere sopperita anche dall’ufficio esteri istituito da Zaia (consigliere diplomatico avente autonomia nei rapporti con l’estero) in modo tale da avere maggior credibilità nella creazione di future sinergie.

  6. Come attuare un programma così ambizioso? Pooling di associazioni, istituzioni, ufficio esteri e ricercatori specializzati nella promozione, nello sviluppo e nella pubblicità dei prodotti della bassa veronese

  7. Obiettivo Export • Con il calo dei consumi interni è necessario puntare sulle esportazioni; • Serve una scatola (Edificio 13) come “promotore” di prodotti delle PMI; la quale possa interagire con i Big Store esteri (e non solo) per pubblicizzare e promuovere i prodotti italiani delle PMI; • Riduzione del lavoro delle PMI dando loro la possibilità di essere competitive all’estero (arrivando a clienti che non raggiungerebbero ordinariamente), non avendo opportunità di sviluppo in Italia.

  8. Pooling di competenze e istituzioni Istituzioni e associazioni • Zaia (ufficio esteri); • Confindustria; • Confcommercio; • Api; • Etc.. Logicamente il comune che dovrà permettere ma soprattutto lavorare sullo sviluppo del progetto e sul reperimento di fondi. Competenze • Giovani preparati (diretto incentivo all’occupazione); • Ricercatori anche da università; Tutto questo soprattutto nell’ambito della promozione e sviluppo di piattaforme Web consultabili dalle aziende estere

  9. estero 2. Una volta raggiunti I “Big Store” (e non solo), questi ultimi si interfacceranno con le imprese per definire l’acquisizione del determinato prodotto 1. Acquisizione di informazioni e promozione dei prodotti locali con l’estero Uno schema veloce… EDIFICIO 13 – INTERLOCUTORE (forma di “trading company”, associazioni di imprese, etc..). Qui confluiscono istituzioni ed associazioni insieme alle competenze di cui la slide precedente. 3. Grazie all’intermediazione della “scatola” – EDIFICIO 13 il prodotto può essere conosciuto e quindi acquistato all’estero. 4. Le PMI gioverebbero così di entrate e quindi liquidità proveniente dal mkt estero PMI

  10. Errori da evitare • E’ necessario delimitare il campo d’azione.. I giovani competenti o Ricercatori specializzati dovranno avere le competenze e focalizzarsi solo sulla massimizzazione di tale progetto (es. Creazione di piattaforme Web che pubblicizzino l’EDIFICIO 13 – “una specie di showroom virtuale” e non)… • … Altrimenti l’uso dell’edificio 13 diventerebbe una “scatola” vuota e basta; • Serve quindi il focus su questo progetto per permetterne la realizzazione.

  11. Forme utilizzabili e finanziamenti FORME • Una specie di “Trading company” con apporto di capitale da parte del comune, SIMEST, ed aziende virtuose interessate ad investire + garanzie dei crediti da parte della SACE; • Associazione di imprese; • … Qualsiasi altra forma giuridica in grado di massimizzare il progetto PARTECIPAZIONE AL CAPITALE E REPERIMENTO DI FONDI: • A seconda della forma giuridica si dovrà comunque lavorare sul reperimento di fondi aggiuntivi regionali/europei in modo tale da far pesare il meno possibile tale iniziativa sui conti pubblici del comune. • Inoltre la partecipazione attiva delle associazioni di categoria che saranno di supporto alla promozione ed allo sviluppo del progetto.

  12. SINERGIA • L’utilizzo di tutti questi strumenti permetterà di creare quella sinergia positiva e quindi di conseguenza un serio incentivo all’occupazione, al reperimento dei fondi (in quanto progetto strutturato e reale) e la distribuzione all’estero dei prodotti delle PMI italiane… La situazione italiana ed il calo di consumi interni potrebbe essere in questo modo bypassato tramite l’attuazione del progetto.

  13. I casi di studio Per comprendere la fattibilità del progetto serve una breve analisi dei casi di studio di successo

  14. Eataly ed il concetto di prodotto di nicchia • Eataly nasce con l’intento di smentire l’assunto secondo il quale i prodotti di qualità possono essere a disposizione solo di una ristretta cerchia di privilegiati, poiché spesso cari o difficilmente reperibili. • Il marchio riunisce un gruppo di piccole aziende che operano nei diversi comparti del settore enogastronomico: dalla celebre pasta di grano duro di Gragnano alla pasta all’uovo langarola, dall’acqua delle Alpi Marittime piemontesi al vino piemontese e veneto, dall’olio della riviera di Ponente ligure alla carne bovina piemontese, e ancora salumi e formaggi della tradizione piemontese italiana. Eataly propone dunque il meglio delle produzioni artigianali a prezzi assolutamente avvicinabili, riducendo all’osso la catena distributiva dei prodotti e creando un rapporto di contatto diretto tra il produttore e il distributore finale, saltando i vari anelli intermedi della catena.

  15. La filosofia che Eataly adotta in questo senso è duplice: da un lato si trova l’offerta dei prodotti, sia sotto forma di distribuzione che sotto forma di opportunità di ristorazione, mentre dall’altro esiste un discorso impostato sulla didattica e articolato in corsi di cucina, degustazioni, corsi sulla conservazione corretta dei cibi, didattica per i bambini. Quest’ultimo aspetto riassume e la vera originalità di Eataly e costituisce il punto di partenza per instillare nel consumatore una corretta percezione della qualità, in grado di muovere le sane leve del gusto e del godimento che rendono l’essere umano più appagato e felice, nella convinzione che “mangiare bene aiuti a vivere meglio”.

  16. Si tratta di un’annosa questione davanti alla quale si trova chi, come Eataly, intende promuovere la “democratizzazione” della qualità alimentare e che rende tanto ambizioso quanto difficile un progetto di questo tipo. Per affrontare con successo queste problematiche Eataly tiene costantemente presenti questi rischi, ponendosi in un atteggiamento esattamente opposto a quello adottato dalle economie di scala e dal business in generale: in sostanza la ricerca verte sempre sullo sviluppo e non sulla crescita, facendo della qualità il concetto alla base di ogni attività gastronomica dalla produzione, alla distribuzione, al consumo.

  17. Made in Italy Business Club ed il concetto di showroom • Una piattaforma sviluppata da Global LifeStyle e Made in Italy Flavors che insieme danno vita al Club del business per le aziende Italiane che hanno la necessità di guardare a nuovi mercati per le esportazioni sia del proprio brand che dei propri prodotti. • Il Business Club si propone di fornire un elevato livello di opportunità di networking per il top management delle imprese globali interessate a fare affari con gli USA e l’Asia. • Made in Italy Business Club è la piattaforma dove le idee incontrano importatori e distributori, clienti, media e partner per creare valore e costruire il proprio BrandAwareness con gli Eventi VIP.

  18. Global lifestyle e Made in Italy flavors Global lifestyleLtd • Dall’organizzazione di vacanze “su misura” verso le destinazioni più esclusive all’organizzazione di eventi VIP sia per le aziende che per la famiglia o il gruppo di amici. • Grazie alla oramai consolidata clientela di alto profilo, Global LifeStyle nel 2012 crea Made in Italy Flavors. Made in Italy Flavors • Made in Italy Flavors nasce grazie anche ai suggerimenti dei clienti di Global. • L’idea è quella di portare a “casa” del cliente l’esperienza sensoriale del sapore Italiano. • Eventi con degustazioni di vino, show-cooking, corsi di cucina italiana, musica italiana… Il Made in Italy da esportazione. • Gli eventi sono organizzati mensilmente nelle location più glamour di New York, Los Angeles, Miami, Chicago e gli ospiti sono sempre di altissimo profilo.

  19. Infine… Start up innovative • Creare Start up innovative (utilizzando dl 179/2012 convertito poi in legge), focalizzando tali start up sul focus da raggiungere (es. ricerca per showroom web/piattaforme virtuali). Anche qui ci sono incentivi fiscali per le start up che si costituirebbero.

  20. Ma ora bisogna… • FOCALIZZARSI SUL CONCETTO DI EXPORT PER I PRODOTTI DI NICCHIA; • FAR COMPRENDERE AGLI IMPRENDITORI LOCALI ED ALLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA DELL’OPPORTUNITA’ CHE TALE IDEA PUO’ PORTARE NEL RISOLVERE I PROBLEMI DI DISTRIBUZIONE • MAGARI UTILIZZARE LA MEDESIMA IDEA PER ALTRI EDIFICI DISMESSI

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