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“ Non c’è nulla di meglio che essere in un gruppo che si pone domande dove nessuno sa la risposta”.

“ Non c’è nulla di meglio che essere in un gruppo che si pone domande dove nessuno sa la risposta”. (Charles Schultz, Lucy dei Peanuts) . ...be or not to be... mentor?. In letteratura il mentore “sembra la figura radicale che fa compiere svolte”. Il mentore….

fabiana
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“ Non c’è nulla di meglio che essere in un gruppo che si pone domande dove nessuno sa la risposta”.

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Presentation Transcript


  1. “Non c’è nulla di meglio che essere in un gruppo che si pone domande dove nessuno sa la risposta”. (Charles Schultz, Lucy dei Peanuts) ...be or not to be... mentor?

  2. In letteratura il mentore “sembra la figura radicale che fa compiere svolte”

  3. Il mentore… men, significa ‘ pensiero’, ‘forza vitale’ menos- manzàno, animo ed imparare, osservare studiare, mens e mòneo, mente-pensiero-animo-coraggio e far pensare-esortare-incitare. ‘colui che, in quanto sa pensare e possiede forza vitale, sa farti pensare ed infonde vitalità’ La sua condotta colpisce perché imprevedibile e imprevista, perché decentra dal canale comunicativo codificato, perché approssima il distante e distanzia l’atteso Mottana P. Il mentore come antimaestro 1996. Bologna: CLUEB

  4. Chi è il mentore? • Studente senior per esperienza e/o per età • Ruolo formale ma alla pari • Colui che offre una relazione amicale e di “sostegno psicologico” • Il “catalizzatore” delle competenze professionali

  5. Per gli studenti “novizi”ci sono molti vantaggi: • Sviluppo dell’autostima • Miglioramento nell’apprendimento • Diminuzione della sensazione di spersonalizzazione Aston l, Molassiotis A. Supervising and supporting student nurses in clinical placements: the peer support initiative. Nurse Education Today 2003; 23: 202-210.

  6. …e ancora.. • riduce il livello di ansia che viene sviluppata durante le attività • facilita l’identificazione “di ciò che manca” per organizzarsi e approcciarsi al paziente • Favorisce l’identificazione dei bisogni formativi Broscious S. K. Saunders D. J. Clinical Strategies. Peer Coaching. Nurse Educator 2001; 26 (5): 212-214.

  7. Lo studente mentore… • Esercita la propria capacità di leadership nel piccolo gruppo • Incrementa la competenza di organizzazione dell’assistenza • Assume consapevolezza delle proprie capacità Broscious S. K. Saunders D. J. Clinical Strategies. Peer Coaching. Nurse Educator 2001; 26 (5): 212-214.

  8. Caratteristiche e funzioni della relazione di mentorato • Asimmetria • Valorizzazione dell’esperienza del discente • Funzione di supporto/tutela • Funzione di processo • Progettazione del percorso formativo versus spontaneità della nascita della relazione

  9. L’azione formativa nel PROCESSO DI APPRENDIMENTO

  10. La relazione di mentorato lascia spazio all’espressione del bisogno formativo

  11. Ne deriva che… MENTORING VALUTAZIONE CERTIFICATIVA

  12. Obiettivi di apprendimento Organizzare le attività assistenziali per la/le persone a lui affidate, tenendo conto dell’esigenza della persona, del contesto organizzativo specifico e dell’utilizzo ottimale delle risorse disponibili nel servizio. Attribuire al personale di supporto, sulla base della valutazione delle necessità assistenziali delle persone assistite, le attività assistenziali conformi al loro profilo Realizzare attività di guida di altri studenti e/o altri operatori in formazione.

  13. Mandato di lavoro in piccoli gruppo • Analizzate e sintetizzate per ciascun spezzone. • le principali caratteristiche che definiscono la fase di accoglienza dei discenti presso i loro formatori • le dinamiche relazionali che si instaurano tra i personaggi del film nelle diverse fasi dell’apprendimento • le strategie e gli espedienti formativi posti in atto dal formatore e dal discente • le emozioni provate dai protagonisti delle vicende narrate

  14. L’affiancamento consiste in … • sostegno emotivo • mettere in pratica la teoria e • servire da modello agli studenti affiancati Scott E. S. Peer to peer mentoring. Teaching Collegiality. Nurse Educator 2005;(30) 2: 52-56.

  15. Se gli infermieri cominciassero a curare altri infermieri, la professione avrebbe abbastanza potenza per controllare la propria pratica e il proprio destinoBuon affiancamento!

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