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Contributo all’adattamento italiano della scala di protezione paterna

Contributo all’adattamento italiano della scala di protezione paterna. C. Longobardi, C. C. Scalco, E. Sclavo Università degli Studi di Torino Dipartimento di psicologia.

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Contributo all’adattamento italiano della scala di protezione paterna

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Presentation Transcript


  1. Contributo all’adattamento italiano della scala di protezione paterna C. Longobardi, C. C. Scalco, E. Sclavo Università degli Studi di Torino Dipartimento di psicologia

  2. L’interesse scientifico per il coinvolgimento paterno e per il ruolo del padre nello sviluppo del bambino ha conosciuto negli ultimi anni un notevole incremento. Numerose ricerche associano un positivo coinvolgimento paterno allo sviluppo nel bambino di competenze: • Cognitive (Easterbrooks & Goldberg, 1984; Nugent, 1991; Bing, 1963; Goldstein, 1982; Radin, 1982); • Emotive (Cox, Owen, Henderson & Margand, 1992; Biller, 1993; Pruett, 1977); • Sociali(Van Schaick & Stolberg, 2001).

  3. Per tutto il secolo scorso i dati di ricerca sulla famiglia si sono concentrati esclusivamente sulla relazione madre-bambino. L’interesse per il padre e, soprattutto per il suo ruolo nello sviluppo del bambino, ha sostenuto l’attenzione dei ricercatori solo a partire dagli anni 60 (Lamb, 1997) in riferimento ai cambiamenti sociali, culturali, economici e demografici a cui la società andava incontro (Cabrera, Tamis-LeMonda, 2004).

  4. Questi cambiamenti hanno portato i ricercatori ad indagare sulle nuove differenti strutture familiari e sulla ridefinizione dei ruoli di madre e padre quali: • l’ingresso della donna nel mondo del lavoro, che ha permesso agli uomini di essere maggiormente coinvolti e responsabili nelle funzioni di cura nei figli; • la soddisfazione del padre coinvolto attivamente nel proprio ruolo e una migliore acquisizione di competenza in qualità di genitore.

  5. Limiti delle ricerche • I dati delle ricerche sulla famiglia si sono concentrati quasi esclusivamente sulla relazione madre-bambino; • necessità di integrare teoria, valutazione, analisi e applicazione; • notevoli dubbi circa l’affidabilità dei dati di ricerca provenienti dai padri.

  6. Nurturant Fathering Scale(Finley, 1998; William & Finley, 1997)

  7. La Scala NFS si compone di 9 item, ognuno dei quali ha l’obiettivo di indagare a posteriori la valutazione che il soggetto compie circa la presenza del padre negli anni della sua preadolescenza e adolescenza. • Ogni item è valutato secondo una scala Likert a cinque punti: es. 1. moltissimo 2. molto 3. non molto 4. piuttosto poco 5. per niente

  8. Traduzione Come nel caso della scala F.I.S. l’adattamento linguistico della Scala e degli item è stato realizzato attraverso la verifica del grado di sovrapposizione tra la versione originale e la back-translation, operata da due traduttori, rispettivamente madrelingua italiano e madrelingua americana.

  9. Campione • 361 soggetti (52,4% maschi e 47,6% femmine) • Età media di 22,2 anni • Il 95% nazionalità italiana - 26,3% è figlio unico, mentre quasi i tre quarti dei soggetti del campione (73,7%) ha almeno un fratello o una sorella; • l’età media delle madri è di 51,9 anni, quella dei padri di 55 anni; • la situazione lavorativa delle madri del campione è la seguente: 25% impiegata, 21% insegnante, 12% libera professionista, 7% operaia e il rimanente 35% altro (casalinga, pensionata, disoccupata, etc.); - l’occupazione del padre risulta essere così distribuita: 33% libero professionista, 28% impiegato, 11% operaio, 5% imprenditore, 4% insegnante, 19% altro (pensionato, disoccupato, etc.).

  10. Analisi dei dati Sottoposta ad analisi delle componenti principali (ACP), l’adattamento della NFS ha evidenziato, in conformità con la versione originale, • un singolo fattore (varianza spiegata = 54,83%), • un elevato indice di consistenza interna (α di Cronbach = .893).

  11. La fotografia ottenuta dalle risposte dei soggetti partecipanti presenta una percezione di una figura paterna presente e attenta alle necessità del figlio soprattutto per gli aspetti di sostegno e soddisfazione di bisogni soprattutto emotivi. Il 61,8% dei figli valuta la figura del padre positivamente e soltanto un 13% la valuta in maniera non pienamente sufficiente. • A conferma delle aspettative iniziali, gli item che ottengono distribuzioni meno positive fanno riferimento al periodo adolescenziale, alla possibilità di confidarsi con il genitore o di trascorrere il tempo libero insieme: in questi casi la moda si sposta sul valore centrale della scala e il 33% dei soggetti esprime la scarsa propensione a confidarsi con il padre su aspetti personali della loro vita.

  12. VARIABILI DI SFONDO Come si verifica per la Scala F.I.S., anche la N.F.S. mostra una buona sensibilità alle diverse variabili di sfondo che possono essere prese in considerazione. • DIFFERENZE IN BASE AL SESSO • FAMIGLIA INTATTA O DISGREGATA

  13. Sottoposti gli item all’analisi del test T rispetto al sesso, si nota la sussistenza di una differenza significativa nelle risposte tra maschi e femmine con riferimento all’item4 - Sentivi che avresti potuto confidarti con tuo padre? (su aspetti personali importanti). Le femmine ottengono una media inferiore rispetto ai maschi (M femmine = 2,83; M maschi = 3,16; t = 2,695; p < ,01). L’item 4 sembra strettamente legato al fattore espressivodella Scala F.I.S.; si notano correlazioni in entrambi i sottogruppi, ma più significative con i soggetti di sesso femminile (r = ,564, p<0,001). Anche la valutazione generale del padre (item 8) appare essere influenzata dal sesso del figlio, evidenziando una migliore valutazione da parte dei figli maschi (M femmine = 3,52; M maschi = 3,86; t = 2,921; p < ,01).

  14. Prendendo in considerazione i soggetti che hanno vissuto in età preadolescenziale in una famiglia intatta o in una famiglia disgregata, si rilevano le maggiori discrepanze: il test T restituisce valori significativi pertutti i nove item della scala. La presenza del padre in famiglia garantisce, ovviamente, maggiori possibilità di scambio e di creazione di un legame emotivo significativo. La distanza tra padre e figlio, oltre ad impedire la possibilità di condividere quotidianamente il tempo libero (t = 2,354; p < ,05), rende difficile per i figli sentire il sostegno emotivo e affettivo del padre (t = 5,531; p < ,001) e quindi vedere soddisfatte le proprie esigenze (t = 4,725; p < ,001).

  15. Comparazione con la Father Involvement Scale Prima di concludere pare opportuno soffermarsi sul confronto tra la scala qui presentata e la FIS, scala che valuta il coinvolgimento paterno con riferimento a venti differenti domini. Tutti i nove item della NFS correlano positivamente (r di Pearson), ma con forza differente, con i venti domini della FIS. In questa esposizione ci soffermeremo, pertanto, sulle correlazioni più forti, con valore maggiore di 0,4 e significatività minore di 0,001.

  16. In particolare l’item 2 della NFS, Disponibilità nel sostenere il figlio, presenta alti valori di correlazione con tutti e quattro i fattori della FIS, delineandosi come atteggiamento necessario per l’instaurarsi di un rapporto soddisfacente tra padre e figlio in tutti gli ambiti considerati dalla FIS. • Altri item, invece, trovano maggiori correlazioni all’interno di un singolo fattore della FIS. È il caso, ad esempio, dell’item 5Disponibilità del padre nel tempo libero, che appare fortemente associato a tutti i domini dell’ambito del Fattore Espressivo. • Con riferimento, infine, all’item 1, relativo allaFierezza di essere padre, emerge una maggiore correlazione con la dimensione del Fattore Trasmissione dei Valori, in particolare con gli itemCrescita di responsabilità e Crescita etico-morale, lasciando supporre che tra i sentimenti trasmessi dal padre vi sia anche quello della genitorialità.

  17. Conclusioni Il lavoro effettuato ha dimostrato l’affidabilità dello strumento che presenta un elevato indice di consistenza interna (α = .893). Dall’analisi dei dati emerge, infatti, la validità della Scala nella valutazione dei vissuti retrospettivi di protezione e della qualità affettiva della relazione sperimentata con il padre. La possibilità di confrontare la Nurturant Fathering Scale con la Father Involvement Scale permette di ideare future ricerche volte all’approfondire e alla conoscenza che i figli hanno dei genitori, del padre in particolare.

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