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La responsabilità sociale d’impresa in pillole Francesca Zarri 24 maggio 2010

La responsabilità sociale d’impresa in pillole Francesca Zarri 24 maggio 2010. Contenuti. - Chi siamo - Il contesto - La RSI per Impronta Etica: il Manifesto - Come si traduce in prassi d’impresa - Le partnership sul territorio. Chi siamo. Siamo nel 2001 .

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La responsabilità sociale d’impresa in pillole Francesca Zarri 24 maggio 2010

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Presentation Transcript


  1. La responsabilità sociale d’impresa in pilloleFrancesca Zarri24 maggio 2010

  2. Contenuti - Chi siamo - Il contesto - La RSI per Impronta Etica: il Manifesto - Come si traduce in prassi d’impresa - Le partnership sul territorio

  3. Chi siamo Siamo nel 2001... ...danno origine a Impronta Etica come associazione di imprese per la responsabilità sociale d’impresa, per la diffusione di comportamenti sostenibili e la salvaguardia di un’ Etica d’Impresa di Qualità

  4. I nostri sociAi soci fondatori si sono aggiunti ad oggi...

  5. I partner europei www.csreurope.org Come Impronta Etica siamo National Partner Organization (NPO) del CSREurope. Il network europeo nasce nel 1996 con la missione di aiutare le imprese a raggiungere una crescita economica sostenibile, nel rispetto e nella tutela dei diritti umani, ponendo la Corporate Social Responsibility (CSR) alla base delle strategie e della gestione dell’organizzazione. Ad oggi ha associate oltre 65 imprese ed opera con 25 organizzazioni sul territorio, a loro volta costituite da network d’imprese come Impronta Etica.

  6. I partner italiani www.aiccon.it www.finanzasostenibile.it

  7. IL CONTESTO

  8. Anni ’50: il Paternalismo • Prima rivoluzione industriale • Prassi virtuosa: esperienze isolate di singoli imprenditori “illuminati” che fin da allora avevano capito il ruolo chiave che può svolgere un’azienda all’interno del contesto in cui opera, in qualità di cittadino attivo della comunità e come certi interventi, volti al benessere dei dipendenti e della collettività, possono riverberare positivamente su tutta l’organizzazione. • Rimane all’interno di una logica filantropica: “concessione” dell’imprenditore, dall’alto al basso

  9. Anni ’70: Qualità e Buon Governo • Inizia la riflessione sulla Qualità • Entra in crisi il mito della perfettibilità del mercato: • Anni 70 USA: scandali per corruzione e concussione (Lockheed Aircraft Company) • La teoria neoistituzionalista: l’efficienza dell’impresa come istituzione sociale si basa sulle virtù del sistema unificato di una varietà di scambi o transazioni (Williamson, 1975) LE PRIME ELABORAZIONI • 1976 linee guida OECD (Organisation for Economic Co-operation Development) per il miglioramento delle “regole del gioco” nel governo d’impresa • Nasce la Business ethics: 1977-80 prime pubblicazioni e corsi universitari di Business Ethics in USA • Edward Freeman elabora la Teoria degli stakeholder

  10. Anni ‘90: Il mondo è cambiato

  11. Lavoro minorile e sfruttamento della manodopera Anni ’90: Il mondo è cambiato Mucca pazza Cresce l’attenzione dei consumatori per sicurezza, qualità e provenienza dei prodotti Le scelte di consumo sono sempre più legate a fattori intangibili e la reputazione diventa sempre più un fattore critico di successo Scandalifinanziari Disastri ambientali I recenti disastri ambientali, l’accresciuta sensibilità della collettività e la pressione delle organizzazioni non governative, spingono le aziende a una maggiore gestione dei rischi ambientali e sociali Fonte: SCS Consulting

  12. Anni ’90: Il mondo è cambiato GLOBALIZZAZIONE • Delocalizzazione della produzione e della finanza:l’opinione pubblica non “controlla più” in tempo reale l’operato dell’azienda trasparenza. • In un mercato globalizzato l’Occidente non può più competere in una logica di prezzo (Lisbona 2000). • Globalizzazione dell’informazione: diventa centrale il valore immateriale, “la reputazione” e il rapporto fiduciario: la maggior consapevolezza del consumatore lo rende in grado di esercitare il suo “potere contrattuale”, attraverso le scelte di consumo. L’impresa stipula un patto con il consumatore e cerca di “guadagnarsi” la sua fedeltà. • L’azienda è più potente e pervasiva: riconosciuta come soggetto pubblico con precise responsabilità e che concorre all’equilibrio globale: • gli scandali • l’indebolimento dei governi, che trovano difficoltà a controllare la dimensione economica e a risolvere problematiche sociali di cui si fanno carico la società civile e le aziende • aggravio delle problematiche ecologiche

  13. Il mondo è cambiato • Crisi emblematiche a livello mondiale hanno dimostrato che i comportamenti organizzativi non sono più “fatti isolati” • Attese sempre più esigentinei confronti delle imprese si levano da ogni parte: consumatori, investitori, istituzioni • Nella società che cambia, anche il ruolo delle aziende cambia: in un contesto di globalizzazione ed in assenza di uno Stato mondiale capace di imporre regole del gioco coerenti e sanzionabili, l’impresa è chiamata a a giungere ad una nuova “lex mercatoria” • La responsabilità sociale o Corporate Social Responsibility (CSR) è una norma sociale di comportamento emergente che esprime l’esigenza di valorizzare la dimensione pubblica dell’impresa

  14. Anni ’90: dalla crisi alla RSI • I fallimenti e i cambiamenti strutturali del mercato hanno generato nuovi spunti di riflessione e l’emergere di una più ampia razionalità economica: si diffonde la consapevolezza che il successo dell’impresa è correlato allo sviluppo e al benessere sociale. • Dall’inizio degli anni ’90 i processi di Globalizzazione hanno rivoluzionato il modo di pensare al mercato: nasce la new economy in cui assumono peso gli asset intangibili: “la reputazione”.

  15. L’evoluzione storica della RSI Company stakeholder Responsability Tenere insieme Business ed Etica (Freeman) Redistribuzione del valore “Essere corretti” 2000 ‘90 Rispettare la legge e i propri valori Business Ethic Etica degli affari Produzione del valore Intervenire sul proprio modo di “essere impresa” Strategia competitiva RSI come opportunità e variabile di business (Porter e Kramer) RSI ‘70 Teoria degli Stakeholder(Edward Freeman) L’impresa per avere successo deve soddisfare le attese non solo degli azionisti, ma di tutti i soggetti che influenzano o sono influenzati dall’operato dell’azienda ‘50 Paternalismo illuminato Iniziative “filantropiche” dettate dalla morale dei singoli imprenditori

  16. Il pensiero è cambiato al COME viene prodotto (attenzione all’ambiente, paesi del mezzogiorno del mondo, lavoro minorile etc) dal QUANTO (valore o profitto creato) • Anni ‘50: paternalismo illuminato; morale dell’imprenditore • Anni ‘70: l’azienda è responsabile quando fa il suo “dovere”: rispetta le leggi, paga le tasse e crea profitto • Primi anni 2000: l’azienda è responsabile se crea anche valore sociale per tutti i suoi stakeholder Essere socialmente responsabili implica andare oltre la legge e la “correttezza” nel proprio agire.

  17. Oggi: Strategia competitiva M. Porter, M. Kramer: logica win-win competitività di lungo periodo

  18. L’evoluzione teorica Company Stakeholder Responsibility E. Freeman (2005) • Qualsiasi tipo di organizzazione (non solo impresa) • Come viene creato il valore nell’impresa • Capitalismo come “sistema di cooperazione sociale”: lavorare • sinergicamente per creare valore gli uni per gli altri • CSR è creare valore per stakeholder chiave Interdipendenza fra business e società Porter (2006) • Successo azienda e bene sociale non è gioco a somma zero • Identificazione impatti positivi e negativi e individuazione priorità • CSR come fonte di progresso sociale

  19. Ambiente esterno tempo 2 3 Ambiente esterno tempo 1 1 Impresa Input 2 Output – valore aggiunto 19

  20. Concorrenza locale corretta e aperta • Protezione della proprietà intellettuale • Trasparenza • Applicazione della legge • Sistema di incentivazione meritocratico • Disponibilità di risorse umane • Accesso a università e istituti di ricerca • Infrastruttura fisica efficiente • Infrastruttura amministrativa efficiente • Disponibilità di una infrastruttura scientifica e tecnologica • Risorse naturali sostenibili • Accesso efficiente al capitale CONTESTO STRATEGICO E COMPETITIVO DELL’IMPRESA Le regole e gli incentivi che guidano la concorrenza CONDIZIONI LEGATE AI FATTORI (INPUT) Presenza di input specializzati e di alta qualità a disposizione delle aziende CONDIZIONI DELLA DOMANDA TERRITORIALE Natura e sofisticatezza dei bisogni dei consumatori locali -Disponibilità di fornitori locali - Accesso alle aziende che operano in campi correlati - Presenza di distretti industriali anziché di imprese isolate SETTORI CORRELATI E DI SUPPORTO Disponibilità locale di attività di supporto • -Sofisticatezza della domanda locale • Standard legislativi severi • Bisogni particolari locali che possono essere soddisfatti su scala nazionale e globale Dall’esterno all’interno

  21. Reporting finanziario • Pratiche di governance • Trasparenza • Utilizzo del lobbying • Rapporti con le Università • Pratiche etiche nell’ambito della ricerca /es. test condotti sugli animali, OGM) • Sicurezza dei prodotti • Conservazione delle materia prime • riciclaggio • Pratiche relative all’approvvigionamento e alla supply chain (ad es. corruzione, lavoro minorile, politiche di prezzo per gli agricoltori) • Utilizzo di input particolari (ad es. pellicce di animali) • Impiego delle risorse naturali • Istruzione e formazione dei dipendenti • Condizioni di lavoro sicure • Diversità e discriminazione • Assistenza sanitaria e altri benefit • Politiche retributive • Politiche relative ai licenziamenti INFRASTRUTTURE AZIENDALI (es. finanziamento, pianificazione, rapporti con gli investitori, governance) Processi di supporto GESTIONE DELLE RISORSE UMANE (es. selezione, formazione, sistemi retributivi) SVILUPPO TECNOLOGICO (es. disegno prodotti, collaudo, progettazione dei processi, ricerca sui materiali, ricerche di mercato) Dall’interno all’esterno ACQUISTI (es. componenti, macchinari, pubblicità, servizi) Logistica interna (es. immagazzinamento delle materie prime, raccolta informazioni, accesso per i clienti) Produzione (es. Assemblaggio, fabbricazione dei componenti, operazioni di area) Logistica esterna (es. gestione degli ordini, magazzino, reportistica) Marketing & vendite (es. forza di vendita, promozione, pubblicità,elaborazione di proposte, sito web) Servizio post-vendita (es. installazione, servizio al cliente, risposte ai reclami, riparazioni) Processi primari • Marketing & pubblicità (ad es. pubblicità veritiere, pubbl. rivolte ai bambini) • Pratiche relative al pricing (ad es. discriminazioni di prezzo fra diversi clienti e zone geografiche, pratiche di pricing anticompetitive, agevolazioni per gli indigenti • Informazioni ai consumatori • privacy • Smaltimento prodotti obsoleti • Gestione beni di consumo (ad es. olio motore, inchiostri per stampa) • Privacy dei clienti • Esternalità legate ai trasporti (es. gas serra, traffico, strade pericolose • Utilizzo e smaltimento del packaging • Impatto dei trasporti • Emissioni e rifiuti • Impatto ecologico e biodiversità • Utilizzo dell’energia e dell’aria • Sicurezza dei lavoratori e rapporti sindacali • Materiali pericolosi 21

  22. L’evoluzione teorica New civil governance S. Zadek (2001; 2007) • Come coordinare l’azione dell’impresa con quella degli altri attori • Governance partecipata alla quale prendono parte tutti: pubblico, mondo imprenditoriale, società organizzata

  23. LA RESPONSABILITA’ SOCIALE PER IMPRONTA ETICA: IL MANIFESTO

  24. La Responsabilità Sociale Valori condivisi dall’organizzazione come valori guida nelle scelte strategiche e gestionali Valorizzazione del rapporto con la comunità locale; adozione di partnership con la PA e la società civile Contemperazione dei propri interessi con gli interessi degli stakeholder nella definizione delle politiche imprenditoriali Impresa socialmente responsabile Elementi di Modalità di comunicazione esaustive e trasparenti competitività Attenzione nel proprio processo caratteristico a tutti gli impatti economici/sociali ed ambientali che la sua attività può generare

  25. Il contesto... La responsabilità sociale delle imprese è tratto distintivo del modello di sviluppo europeo, basato sullo sviluppo della conoscenza, sul rispetto dell’ambiente e su obiettivi di sempre maggiore coesione sociale; comporta, inoltre, l’adesione a valori che devono essere necessariamente condivisi a livello sia locale che globale con la comunità. Manifesto “Per una Responsabilità Sociale di Impresa che sia elemento strutturale dello sviluppo sostenibile” (luglio 2003)

  26. Il contesto - Il modello di sviluppo europeo • La strategia di Lisbona (2000) e il Consiglio di Goteborg (2001): il sostegno alla crescita e all’occupazione, lo sviluppo del capitale umano, la coesione sociale, le pari opportunità, lo sviluppo sostenibile,… • Il libro Verde sulla responsabilità sociale (2001): una definizione di CSR e l’impegno della Commissione Europea • Il Lancio dell’Alleanza per la promozione della responsabilità sociale d’impresa • Gennaio 2009: European Competitiveness Report – capitolo su CSR e competitività

  27. Il contesto - La definizione UE “La responsabilità sociale d’impresa consiste nell’integrazione volontaria delle dimensioni sociale e ambientale nelle operazioni commerciali e nei rapporti con tutte le parti interessate (i cosiddetti stakeholder)”. Fonte: Libro Verde - Commissione Europea • Volontarietà • responsabilità sociale indica ciò che le aziende possono fare e non cosa debbono fare. Si tratta di una opportunità, non di un obbligo o di una nuova norma • Integrazione • la responsabilità sociale ha a che fare con la gestione caratteristica dell’azienda • Dimensione sociale e ambientale • significa riconoscere che ogni attività aziendale trae risorse e genera effetti sulla società e sull'ambiente. Concetto di tripple bottom line: la performance dell’impresa va valutata non solo in termini economici ma anche sociali ed ambientali, quindi l’impresa è una “buona impresa” se riesce a bilanciare l’impatto ed i risultati delle proprie azioni • Le parti interessate (stakeholder) • ossia di portatore di interesse e non solo di capitale, con il quale l’impresa deve dialogare, interagire ma soprattutto cooperare. Passare dall’idea che l’impresa è cosa dei manager e dei suoi proprietari a quella che l’impresa è un bene sociale, che con la società interagisce, significa riconoscere di essere al centro di una serie di relazioni e aprirsi a un approccio allargato alle relazioni

  28. ...la specificità... Una politica di sviluppo dei programmi di responsabilità sociale delle imprese dipenderà dalla capacità di valorizzare caratteristiche legate alla reputazione dell’impresa e al patto fiduciario che si instaura tra l’organizzazione e i suoi principali stakeholder Manifesto “Per una Responsabilità Sociale di Impresa che sia elemento strutturale dello sviluppo sostenibile” (luglio 2003)

  29. ...la specificità... Quando la reputazione paga… …e quando il patto si rompe 1990 fallimento in vista… 2007 leader di mercato in Italia 12° nella classifica delle imprese con la migliore reputazione* *”Corporate Reputation Assessment”, Cohen & Wolfe, 2006

  30. ...il modo... La Responsabilità sociale di impresa non può essere solo il riconoscimento di azioni isolate ma la pianificazione di un modo diverso di fare impresa grazie al coinvolgimento di tutti gli attori interessati attraverso metodologie riconosciute, testate e riproducibili Manifesto “Per una Responsabilità Sociale di Impresa che sia elemento strutturale dello sviluppo sostenibile” (luglio 2003)

  31. ...lo stile... Trasparenza e apertura devono essere prerogativa di ogni strumento della responsabilità sociale. La società civile deve essere messa in grado di verificare la rispondenza delle metodologie e degli strumenti alle norme stabilite Manifesto “Per una Responsabilità Sociale di Impresa che sia elemento strutturale dello sviluppo sostenibile” (luglio 2003)

  32. …lo stile - La società civile …a partner I punti vendita accessibili e le associazioni dei disabili Da watch dog… Gli shopper Coop 100% biodegradabili e Legambiente

  33. ...le condizioni Per un reale sviluppo sostenibile è indispensabile muoversi nella direzione di un confronto multistakeholder sul significato della responsabilità sociale. È compito delle istituzioni offrire un concreto impulso al dialogo tra tutti gli attori coinvolti nei programmi di sviluppo sostenibile. E’ solo lavorando insieme che si realizzano buone prassi. Manifesto “Per una Responsabilità Sociale di Impresa che sia elemento strutturale dello sviluppo sostenibile” (luglio 2003)

  34. Parole chiave • Responsabilità sociale è… • Modalità di gestione • Sostenibilità • Visione di lungo periodo • Trasparenza e apertura al confronto • Volontarietà: andare oltre la legge • Responsabilità sociale non è…. • “Essere buoni” • Filantropia • Certificazione

  35. Le tre dimensioni della sostenibilità- La mappa degli stakeholder- I benefici della RSI - Gli strumenti- RSI e territorio - RSI e filiera COME SI TRADUCE IN PRASSI D’IMPRESA

  36. economica Una sola dimensione: sociale economica ambientale Le tre dimensioni della sostenibilità I “numeri” della contabilità tradizionale non riescono a testimoniare adeguatamente né ciò che l’impresa preleva da ambiente e società, né ciò che conferisce in essi. Introducendo due nuove variabili nel processo decisionale – ambiente e società - esso può disporre di un' informazione completa sugli effetti delle scelte realizzate e, in sede di pianificazione strategica, valutare se e in quale misura attuare interventi correttivi. DA … … A Dare una risposta imprenditoriale ai bisogni delle persone: cittadini e consumatori. Redditività aziendale: efficacia ed efficienza per un uso razionale delle risorse. Operare con criteri di responsabilità verso tutti gli stakeholder (interni ed esterni): soci, dipendenti, consumatori, fornitori, comunità. Salvaguardare il territorio e la natura; contenere i consumi energetici e favorire il riuso e il riciclo.

  37. Territorio/ Comunità Ambiente Dipendenti Clienti Amministrazioni pubbliche Azienda Azionisti Partner commerciali La mappa degli stakeholder Fornitori

  38. I benefici della RSI: per l'azienda • CLIENTI E UTENTI • Aumento customer satisfaction • Migliore posizione del marchio • Attrazione di nuovi clienti • Aumento vendite • Aumento qualità • RISORSE UMANE • Attrazione migliori talenti • Fidelizzazione personale • Senso di appartenenza • Aumento della produttività Azienda • SOCIETA’ E AMBIENTE • Rafforzamento immagine e reputazione • Aumento della fiducia nella comunità • Legittimazione ad operare • Miglioramento relazioni con istituzioni • Valorizzazione del contesto ambientale • AZIONISTI E FINANZIATORI • Aumento dei profitti • Aumento della fiducia nel management • Maggior accesso al credito • Basso costo del capitale • Riduzione dei rischi • Miglioramento performance finanziaria • FORNITORI E PARTNER • Minori costi di transazione • Aumento della correttezza negoziale • Migliore partnership negoziale

  39. Equilibrio lavoro/vita privata • Attenzione alla crescita professionale • Dipendenti • Ambiente di lavoro più sicuro Sviluppo consapevolezza dei processi di • produzione/erogazione dei prodotti/servizi Consumatori/clienti Facile accesso alle informazioni e maggiore • comprensione dell’azienda • Minor costo di controllo e vigilanza Entrate fiscali più eque • Istituzioni e Mercato • Concorrenza leale • Contributi di competenze qualificate e progettualità Collettività Sviluppo indiretto dell’economia (Indotto) • Innovazione tecnologica e scientifica • Minori emissioni inquinanti • • Tutela e conservazione del patrimonio Ambiente/Generazioni future naturale • Uso corretto delle risorse naturali I benefici della RSI: per gli interlocutori dell’azienda

  40. Gli strumenti

  41. Certifica Certifica - zioni zioni Donazioni Donazioni Donazioni SA8000 Fondi Fondi Pari Pari Etici Etici Opportunità Opportunità Asilo Asilo Asilo Forma Forma Forma - - - nido nido nido zione zione zione Carta dei Carta dei servizi servizi Sustainability Sustainability Sustainability report report report Bilancio Bilancio CSR CSR sociale sociale Partnership Partnership Comunicazioni Comunicazioni alla Clientela alla Clientela Tutela Tutela Privacy Privacy Carta dei Carta dei Carta dei Codice Codice Valori Valori Valori Politica Politica Etico Etico Ambientale Ambientale Tante vie… Fonte ABI – Progetto “Responsabilità sociale d’impresa. Linee guida per il settore del credito”

  42. LE PARTNERSHIP SUL TERRITORIO 42

  43. Partnership: strumento per lo sviluppo locale Imprese Istituzioni Partnership Società Civile New social partnership: “persone e organizzazioni provenienti dal settore pubblico, privato e dalla società civile, che si impegnano volontariamente e reciprocamente in relazioni innovative per perseguire obiettivi comuni attraverso la messa in comune delle loro risorse e competenze” Copenaghen Center 43

  44. Partnership: requisiti e condizioni • Individuazione di un fine comune e condiviso per soddisfare un bisogno della collettività • Volontarietà: scelta libera e consapevole • Multisettorialità (pubblico, privato, società civile) • Criteri selezione partecipanti: credibilità, esperienza, attinenza all’area di intervento • Innovazione: intraprendere percorsi inesplorati, sperimentare nuovi approcci, cambiare i ruoli tradizionali, definire nuove metodologie • Equa distribuzione di benefici attesi e costi • Effetto alchimia: non è la somma dei contributi individuali 44

  45. Partnership: i benefici interni PARTNERSHIP Settore profit Settore non profit Settore pubblico · · · Miglioramento competitivo Supporto economico Sostegno pubblico · · ai propri Miglioramento reputazione Legittimazione e programmi e immagine pubblica riconoscimento del · · proprio ruolo Supporto Aumento produttività · economico · Aumento conoscenze e Incremento conoscenze e competenze formazione delle risorse · Conoscenza del · territorio Aumento della umane comunicazione interna · Capitale relazionale ed ester na Adattato da “New Social Partnership – Lo Stato, il mercato e la società civile per un nuovo modello di sviluppo” – Impronta Etica, novembre 2003 45

  46. Partnership: i benefici collettivi • Soddisfacimento di un bisogno collettivo • Miglioramento della qualità e quantità dei servizi • Migliore approccio alla soluzione dei problemi socio-economici • Miglioramento della qualità della vita • Sviluppo locale sostenibile • Sviluppo delle strutture istituzionali e locali • Maggiore partecipazione della comunità • Aumento della sensibilizzazione della cittadinanza ai temi dell'ambiente e della sostenibilità 46

  47. Esempi concreti – Protocollo Microkyoto Impresa • SOGGETTI COINVOLTI • Promotore: Provincia di Bologna • Altri sottoscrittori: CNA, Unindustria, Impronta Etica • Destinatari: imprese del territorio • Altri membri del Gruppo di Indirizzo e Monitoraggio: rappresentanza del gruppo di lavoro A21Locale; esperti del settore • OBIETTIVO • Favorire la diffusione di azioni per il risparmio energetico • Contribuire alla coesione sociale attraverso la realizzazione di nuovi progetti sociali e la valorizzazione di quelli esistenti • FASI PREVISTE • coinvolgimento delle imprese e creazione di un gruppo pilota • realizzazione audit energetici • individuazione azioni di risparmio energetico • presentazione e condivisione piano di miglioramento • monitoraggio e rendicontazione • selezione progetto sociale 47

  48. Esempi concreti – Ethical Banking Emilbanca 1/2 • SOGGETTI COINVOLTI • Promotore: Emilbanca, banca di credito cooperativo • Destinatari: organizzazioni del terso settore • Altri soggetti coinvolti: risparmiatori • OBIETTIVO • Favorire l’accesso al credito per le organizzazioni senza scopo di lucro • Favorire lo sviluppo del terzo settore • Contribuire allo sviluppo del territorio • Favorire la solidarietà e la coesione sociale IL FUNZIONAMENTO Capitale + interessi Restituzione finanziamento Emilbanca Risparmiatore ONP • Credito a tasso 1%-2% • No spese istruttoria • Risparmio • Scelta del progetto 48

  49. Esempi concreti – Ethical Banking Emilbanca 2/2 • RISULTATI CONSEGUITI • Dal 2006 8 progetti per un totale di 300.000 euro • Concesso credito a soggetti che spesso non hanno le capacità organizzative per attrarre questo tipo di risorse • CRITICITÀ INCONTRATE • Mancanza di sensibilità/consapevolezza da parte dei clienti • Mancanza di conoscenza dello strumento da parte delle organizzazioni • nonprofit • Mancanza di sensibilità/consapevolezza da parte degli operatori 49

  50. Esempi concreti – Manutencoop e il Borgo di Elisa • SOGGETTI COINVOLTI • Promotore: Manutencoop • Destinatario: Pianeta Elisa • OBIETTIVO • Creazione di una struttura per l’accoglienza e la socializzazione di persone disabili • ATTIVITÀ REALIZZATE • Convenzione triennale per finanziare la ristrutturazione • Progettazione e realizzazione giardino e spazi aperti • Formazione e trasferimento competenze per manutenzione, realizzazione opere edili, pulizia • Soggiorno presso il Borgo da parte dei parenti disabili dei lavoratori

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