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I DSA

I DSA. COME INTERVENIRE. IO DOCENTE, CHE COSA DEVO OSSERVARE?.

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Presentation Transcript


  1. I DSA COME INTERVENIRE

  2. IO DOCENTE, CHE COSA DEVO OSSERVARE? • Per individuare un alunno con un potenziale Disturbo Specifico di Apprendimento (dislessia, discalculia, disortografia, disgrafia) non necessariamente si deve ricorrere a strumenti appositi, ma può bastare, almeno in una prima fase, far riferimento all’osservazione delle prestazioni nei vari ambiti di apprendimento interessati dal disturbo: lettura, scrittura, calcolo.

  3. Ambiti di osservazione: • la scrittura, è possibile osservare la presenza di errori ricorrenti, che possono apparire comuni ed essere frequenti, ma che si presentano a lungo ed in modo non occasionale. Nei ragazzi più grandi è possibile notare l’estrema difficoltà a controllare le regole ortografiche o la punteggiatura. • la lettura, possono essere indicativi il permanere di una lettura sillabica; la tendenza a leggere la stessa parola in modi diversi nel medesimo brano; il perdere frequentemente il segno o la riga. • il calcolo, le difficoltà sono più complesse, in quanto la stessa ricerca non ha ancora raggiunto risultati consolidati, in generale il livello di conoscenze apprese può rivelarsi molto distante da quello atteso, spesso ci si trova dinanzi ad un vero e proprio blocco all’apprendimento in senso cognitivo e motivazionale.

  4. Quando un docente osserva tali caratteristiche nelle prestazioni scolastiche di un alunno, predispone specifiche attività di recupero e potenziamento. Se, anche a seguito di tali interventi, l’atipia permane, sarà necessario comunicare alla famiglia quanto riscontrato, consigliandola di ricorrere ad uno specialista per accertare la presenza o meno di un disturbo specifico di apprendimento.

  5. Nel rispetto degli obiettivi generali e specifici di apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), l’attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo.

  6. IN CLASSE… HO UN ALLIEVO CHE PRESENTA ALCUNE DI QUESTE CARATTERISTICHE… - è troppo frettoloso o lento; - è intelligente ma svogliato, è distratto, è facilmente distraibile e non si impegna abbastanza; - dimentica di portare a scuola il materiale necessario ed appare disorganizzato nelle sue attività; - si rifiuta di leggere o di scrivere o vive i compiti scritti come fonte di ansia; - si muove continuamente; - mentre legge o scrive, si avvicina/allontana dal libro; - chiede spesso di andare in bagno o di uscire; - dice spesso di essere stanco;

  7. è incostante ed ha risultati scolastici scadenti o altalenanti (la sua prestazione non solo varia da giorno a giorno, ma anche all’interno di uno stesso compito); • presenta difficoltà a copiare dalla lavagna o prendere appunti; • - ha bisogno di continui incoraggiamenti; • - ha una bassa autostima • - presenta “discrepanza” tra la sua intelligenza generale e le sue abilità specifiche (lettura, scrittura e calcolo); • - brilla maggiormente nelle prove orali, mentre fallisce nelle prove scritte;

  8. ALLORA COSA FARE? • Si cerca di capire il problema. • Un disagio scolastico può avere varie cause … forse potrebbe avere un Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) • QUINDI… tutti gli alunni con un disagio e/o scarso • rendimento scolastico hanno un DSA? • NO, chiaramente NO. • In molti casi c’ e’ solo una difficoltà di apprendimento che può essere determinata da: • fattori interni (motivazione, distraibilità, sociale, stato d’animo,…) • fattori esterni (ambiente, problematiche familiari, …)

  9. COSA NON SONO I DSA? • NON sono UNA MALATTIA • NON sono conseguenza di un BLOCCO PSICOLOGICO • NON sono conseguenza di un BLOCCO EDUCATIVO • NON sono conseguenza di un BLOCCO RELAZIONALE • NON sono dovuti a DEFICIT D’ INTELLIGENZA • NON sono dovuti a DEFICIT SENSORIALI • Invece • SONO CARATTERISTICHE GENETICHE - CONGENITE - NEUROBIOLOGICHE

  10. SE HO DEI DUBBI CON CHI NE PARLO? • Con i colleghi • Con il referente per i DSA • Con il Dirigente Scolastico • E solo in seguito con la famiglia

  11. IN CLASSE È PRESENTE UN ALUNNO CON DIAGNOSI DI DSA Che fare? Si deve elaborare il PDP Chi lo compila? Il consiglio di classe Durante il Consiglio di classe si individueranno per ogni disciplina o area gli strumenti dispensativi e compensativi da adottare ed eventualmente si aggiungeranno ulteriori osservazioni. Prima del C.diC. il coordinatore preparerà la parte iniziale con i dati relativi all’alunno e quelli ricavabili dalla diagnosi, dagli incontri con gli specialisti e coi genitori, in sede di incontro poi ogni docente compilerà la scheda relativa alla propria materia.

  12. • Al coordinatore compete la raccolta delle informazioni essenziali sull’alunno (anamnesi scolastica, dati familiari, contatti con il referente che ha stilato la diagnosi (in genere la neuropsichiatra infantile), sintesi della diagnosi, contatti con la famiglia etc... e compila la parte di sua competenza. • Ad ogni insegnante compete, per la propria materia e in forma scritta, compilare la parte del documento contenente i risultati dell’osservazione svolta (con le difficoltà effettivamente riscontrate) e gli strumenti e le modalità di verifica/valutazione che intende di fatto far adottare allo studente (o non far adottare nel caso in cui ritenga che la propria materia non necessiti di particolari interventi). Sarebbe bene valutare, insieme allo studente e, se necessario, alla famiglia l’opportunità delle misure.

  13. La struttura del PDP E’ un documento che deve contenere l’indicazione degli strumenti compensativi e dispensativi adottati nelle diverse discipline, nonché le modalità di verifica e di valutazione che si intendono applicare, se diverse da quelle consuete. La scuola, in sostanza, deve dimostrare di aver messo in atto tutte le misure necessarie previste dalle normative vigenti per questi studenti. Si tratta di specificare quali misure ogni docente intende adottare per quello specifico caso, sulle base delle reali difficoltà che vengono manifestate; tali misure possono essere individuate tra quelle di seguito elencate, che rappresentano una sintesi, non esaustiva, delle indicazioni contenute nelle circolari ministeriali 4099/A/4 del 5/10/2004 e 1425 del 3/02/2009. (L’elenco non comprende, ovviamente, tutte le misure contenute nei documenti citati, ai quali si rimanda per completezza). Come ogni programmazione educativa, il piano didattico personalizzato per un allievo con DSA deve contenere, essenzialmente, i seguenti punti:

  14. ANALISI DELLA SITUAZIONE DELL’ALUNNO L’analisi della situazione dell’alunno deve riportare le indicazioni fornite da chi ha redatto la segnalazione, quelle pervenute dalla famiglia e i risultati del lavoro di osservazione condotto a scuola. Deve rilevare le specifiche difficoltà che l’allievo presenta ed anche i suoi punti di forza. LIVELLO DEGLI APPRENDIMENTI Nelle diverse materie o nei diversi ambiti di studio vanno individuati gli effettivi livelli di apprendimento, che devono essere rilevati con le modalità più idonee a valorizzare le effettive competenze dell’allievo superando le sue specifiche difficoltà. OBIETTIVI E CONTENUTI DI APPRENDIMENTO PER L’ANNO SCOLASTICO Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuate le abilità e le conoscenze fondamentali che l’allievo deve acquisire, affinché sia mantenuta la validità effettiva del corso di studi ma al contempo assicurando un volume di lavoro compatibile con le specifiche modalità di funzionamento di un allievo con DSA.

  15. METODOLOGIE MISURE COMPENSATIVE E DISPENSATIVE Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuate le metodologie più adatte ad assicurare l’apprendimento dell’allievo in relazione alle sue specifiche condizioni. Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuati gli strumenti compensativi e dispensativi necessari a sostenere l’allievo nell’apprendimento. Tra questi, nella scuola secondaria, vanno individuati con particolare cura gli strumenti compensativi e dispensativi che sarà possibile assicurare anche in sede di Esame di Stato. Preliminarmente all’Esame di Stato, della scuola secondaria di II grado, tali strumenti vanno indicati nel Documento del 15 maggio (Nota MPI n.1787/05 - MPI maggio 2007) in cui il Consiglio di Classe dovrà esattamente indicare modalità, tempi e sistema valutativo previsti per le prove d’esame.

  16. MODALITÀ DI VERIFICA Realizzazione di verifiche strutturate a scelte multiple, chiuse, V/F..., realizzazione di verifiche a risposte aperte, realizzazione delle verifiche (compreso il testo delle stesse) in forma digitale; lettura del testo della verifica scritta da parte dell’insegnante; lettura del testo della verifica scritta con l’utilizzo della sintesi vocale; riduzione/selezione della quantità (non della qualità) di esercizi nelle verifiche scritte; organizzazione di interrogazioni programmate; prove orali in compensazione alle prove scritte nella lingua non materna; programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte; predisposizione di interrogazioni orali per le materie previste solo orali; supporto alle verifiche orali e scritte con l’utilizzo di mappe concettuali e mentali, con immagini e schemi.

  17. VALUTAZIONE FORMATIVA E VALUTAZIONE FINALE In conformità a quanto indicato nelle precedenti parti del piano personalizzato, andranno specificate le modalità attraverso le quali si intende valutare i livelli di apprendimento nelle diverse discipline o ambiti di studio. Dovrà essere ad esempio esplicitamente esclusa la valutazione della correttezza ortografica e sintattica per gli allievi disgrafici o disortografici etc. Per ogni disciplina andranno pertanto individuate le modalità che consentano di appurare l’effettivo livello di apprendimento.

  18. ASSEGNAZIONE DEI COMPITI A CASA E RAPPORTI CON LA FAMIGLIA Nella programmazione personalizzata dovranno essere indicate le modalità di accordo tra i vari docenti e con la famiglia in ordine all’assegnazione dei compiti a casa: - come vengono assegnati (con fotocopie, con nastri registrati,); - in quale quantità vengono assegnati (tenere conto che i ragazzi con DSA sono lenti e fanno molta più fatica degli altri, quindi occorre selezionare gli aspetti fondamentali di ogni apprendimento); - con quali scadenze vengono assegnati, evitando sovrapposizioni e sovraccarichi; - con quali modalità possono essere realizzati, se quelle consuete risultano impossibili o difficoltose.

  19. FIRMA DEL PDP E LEGGE SULLA PRIVACY Alla stesura del PDP deve far seguito il contatto con la famiglia, alla quale sarà proposta la firma del documento. Con l’apposizione della firma, la famiglia deve essere consapevole che autorizza il Consiglio di Classe ad utilizzare tutti gli strumenti indicati per il raggiungimento del successo scolastico dell’alunno e che si impegna a procurarglieli e farglieli usare. A seconda della gravità del problema il trattamento differenziato sarà più o meno evidente, ma comunque non occultabile. Questo deve essere chiarito fin dall’inizio. Se la famiglia non vuole che siano rese palesi le difficoltà dello studente o insiste perché non si riveli alla classe la condizione del figlio, lo deve dichiarare ed essere consapevole delle conseguenze. Rifiutando l’adozione delle misure indicate nel PDP per il successo scolastico si assume anche la responsabilità di un suo eventuale insuccesso. La diagnosi di DSA rientra nei dati sensibili secondo la normativa sulla privacy, quindi, senza l’autorizzazione della famiglia, non si può rendere noto ad altri (compresi i compagni) questa condizione, a meno che non sia lo stesso alunno a farlo. E’ necessario altresì informare tutti i docenti del Consiglio di Classe della situazione, perché agiscano adeguatamente, vincolati all’obbligo della riservatezza.

  20. . Obiettivi minimi ed esami Premesso che ogni alunno con diagnosi di DSA è un caso a sé, non assimilabile ad altri nelle potenzialità o difficoltà, gli obiettivi minimi che questi deve raggiungere in ogni materia sono identici a quelli dei compagni, così come stabilito nelle programmazioni disciplinari curricolari. Anche nella fase conclusiva del percorso scolastico, in occasione degli esami di stato, a oggi non è prevista dispensa da alcuna materia (es. inglese scritto, così come in un primo momento si era supposto) o prove semplificate. Le indicazioni per questi studenti sono relative all’adozione di strumenti compensativi e dispensativi, di modalità differenti di verifica e valutazione, che afferiscono ai modi, ma non alla sostanza. In ogni caso le prove scritte e orali devono essere uguali a quelle dei compagni e non differenziate (semplificate o equipollenti). La normativa per ora parla solo di esami con tempi più lunghi ed eventualmente svolti con l’adozione degli strumenti compensativi adeguati. Va da sé che, di fronte a prove finali identiche a quelle dei compagni, non ci si può discostare troppo dagli obiettivi già elaborati per la classe. I docenti che si trovano alunni con diagnosi di DSA negli esami finali, dovranno quindi applicare le stesse metodologie utilizzate durante l’anno senza comunque somministrare prove differenziate rispetto alla classe. Potranno invece essere adottati tempi superiori, strumenti informatici e quant’altro serva per favorire il buon esito della prova.

  21. PER SAPERNE DI PIÙ Una serie di documenti informativi sulla dislessia utili nell'approccio educativo e didattico per i soggetti dislessici. Molti, in formato pdf sono tratti da Aiditalia  (Associazione Italiana Dislessia):- Strategie didattiche per gli studenti dislessici di tutti i gradi di scuola - Traduzione a cura di Alessandra Chiaretta di un documento "IDA"- M. Troiano - P. Zuccaro, Vademecum sulla dislessia- Caligaris, Proposte didattiche per la dislessia (Scuola secondaria di primo e secondo grado)- G. Mosto - M.C. Valente,L’ ambiente educativo e i Disturbi Specifici di Apprendimento- E. Profumo, La dislessia, la disortografia, la discalculia evolutiva- G. Mosto, L’ ambiente educativo e i Disturbi Specifici di Apprendimento- M.C. Valente, L’ ambiente educativo e i Disturbi Specifici di Apprendimento- R. Dell'Oro,Scuola secondaria- R. Dell'Oro,Provvedimenti dispensativi e compensativi- L. Landi, Gli strumenti informatici a fini didattici Possiamo scaricare gratuitamente il programma di sintesi vocale Balabolka, utile per convertire i testi in audio. Altri siti utili Dislessia in rete, qui troverete una piccola guida per gli insegnanti utilizzata in parte per realizzare questa presentazione. Bibioaid

  22. Sitografia: • Linee Guida Ministeriali • Dislessia in rete – Libretto degli Insegnanti • Materiale vario consultato sul sito Dienneti

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