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Giaime Berti

LA CUSTODIA DEL TERRITORIO La riscoperta dell’ ARTE ANTICA di Proteggere e Gestire i Territori Montani. Strumenti per l’integrazione delle politiche territoriali. Il caso dei Progetti Integrati Territoriali (PIT) del PSN. 28 Aprile 2011 Fabbriche di Vallico (LU). Giaime Berti.

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Presentation Transcript


  1. LA CUSTODIA DEL TERRITORIO La riscoperta dell’ ARTE ANTICA di Proteggere e Gestire i Territori Montani Strumenti per l’integrazione delle politiche territoriali. Il caso dei Progetti Integrati Territoriali (PIT) del PSN 28 Aprile 2011 Fabbriche di Vallico (LU) Giaime Berti UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

  2. 1. Introduzione: come si genera integrazione territoriale Politiche Strumenti Procedure Aspetti formali Istituzionalizzazione • ES: • - DistrettiRurali • Strade del Vino • etc... INTEGRAZIONE TERRITORIALE Aspetti sostanziali Governance Coordinamento Cooperazione UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

  3. 2. La progettazione integrata nel PSN • Il PSN prevede due tipologie di azioni integrate che possono riferirsi sia a misure di un singolo Asse, sia ad una combinazione di misure di Assi diversi: • I pacchetti di misure per l’impresa (“pacchetto giovani”, “pacchetto qualità” e “pacchetto donne”); • I progetti integrati territoriali o di filiera. Il PSN non dadefinizioniedindicazionidicosasianoi PIT e lasciapienalibertàalleRegioni UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

  4. 3. Cosa dovrebbe essere un PIT? • Il Pit può essere definito come: • “Il PIT è un progetto di natura strategica finalizzato a promuovere, in un ambito territoriale delimitato, un insieme organico di azioni che convergano verso un comune obiettivo riguardante specifiche tematiche “ • Caratteristiche: • ambito territoriale delimitato e omogeneo • disegno unitario, condiviso e coordinato (misure, sottomisure e azioni coerenti) • riguardare azioni che richiedono un’azione collettiva: come quella ambientale di conservazione e miglioramento del paesaggio, biodiversità, tutela risorsa suolo, ecc.) […] • coerenza con la pianificazione territoriale • partenariato pubblico-privato (beneficiari diretti e altri soggetti) • “integrazione interna” (tutti assi del PSR) e “integrazione esterna” con programmazione, progetturalità e risorse esterne al PSR UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

  5. 3. Cosa dovrebbe essere un PIT? Obiettivo: “ consolidamento di buone pratiche di governance locale in ambiti innovativi coerenti con gli obiettivi e le strategie del PSR” … quindi….: coinvolgere e aggregare attorno ad una specifica problematicità o opportunità soggetti diversi; sviluppa l'innovazione organizzativa e gestionale; incrementa il valore aggiunto dei singoli interventi interessati; assicura una adeguata integrazione e concentrazione funzionale degli interventi; consolida e valorizza il ruolo dei diversi attori operanti sul territorio. UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

  6. 4. Lo stato di attuazione nelle altre Regioni PIT: 8 (attivati ) Regioni su 11 (previsti) PIF: 13 Regioni su 18 (Basilicata, Puglia, Emilia Romagna, Umbria) UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

  7. 4. Lo stato di attuazione nelle altre Regioni • Tematiche diverse • Campania e Calabria individuano nel PIT uno strumento per l'attivazione di interventi pubblici di natura infrastrutturale. • Per Veneto per il PIT Ambiente ( Asse 2) si configurano come strumenti tesi a favorire misure agro-ambientali a livello territoriale • Liguria: favorire filiera floricultura secondo prospettiva distrettuale/territoriale • Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Lombardia e Veneto sembrano vedere nei PIT uno strumento molto simile al Leader, si concentrano spesso sul turismo rurale (tendenzialmente asse 3). • Procedure diverse • Modelli di finanziamento diversi UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

  8. 4. Lo stato di attuazione nelle altre Regioni: i modelli attuativi adottati Problema: riucire a costruire un progetto collettivo invece che un assemblaggio di iniziative che hanno come obiettivo il raggiungimento del finanziamento per obiettivi individuali Difficoltà: Le procedure amministrative  es. Le risorse finanziarie, ad esempio, non possono essere mediate ma devono essere direttamente assegnate ai beneficiari delle singole domande di aiuto Progettazione FORTE Progettazione DEBOLE il ruolo che assume il progetto collettivo e la sua qualità; il percorso di progettazione e la selezione; le modalità di finanziamento UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

  9. 5. La proposta del modello Toscano di “progettazione forte” tra istituzionalizzazione e governance • Centralità e qualità del progetto collettivo • Coordinamento forte. Ciò può essere garantito dalla presenza di un coordinatore responsabile della progettazione, dell’attuazione e del monitoraggio delle iniziative in itinere • Supporto animazione, accompagnamento (e risorse!!!!) • Concretezza: “progettazione” non “programmazione”; obiettivispecifici e operativi • Qualità del progetto :coerenza, complementarietà e integrazionedelleazioni (internaedesterna)  assistenzatecnica (e risorse!!!!) • ... Vedimodalitàdifinanziamento UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

  10. 5. La proposta del modello Toscano di “progettazione forte” tra istituzionalizzazione e governance • Il percorso di progettazione e la selezione: • Secondo i principi della partecipazione (Bobbio, 2004) è necessario lasciare libertà di percorso agli attori, …. • …. tuttavia è possibile favorire la partecipazione legando l’approvazione del Pit ad una valutazione del percorso attivato, con riferimento a: • le metodologie adottate, che dovranno essere congruenti con le finalità del processo e con il contesto, • le iniziative intraprese al fine di favorire l’emersione degli interessi diffusi e normalmente non rappresentati • le azioni di informazione e comunicazione. • Non scordiamoci: Supporto animazione, accompagnamento (e risorse!!!!) UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

  11. 5. La proposta del modello Toscano di “progettazione forte” tra istituzionalizzazione e governance • Modalità di finanziamento: • Risorse specifiche e maggiorate • una dotazione finanziaria specifica destinata ai Pit (come quota parte delle risorse destinate alle varie misure); • un percorso privilegiato in termini di maggiorazione di contributo ; • Dare visibilità e importanza alla dimensione collettiva • il finanziamento delle domande di aiuto allegate ai Pit attraverso uno specifico bando destinato ai Pit; • Strumenti per favorire azione collettiva • il finanziamento automatico delle domande in caso di approvazione del Pit; • Strumenti per sfavorire comportamenti opportunistici • la non accoglibilità delle domande all’interno dei bandi relativi alle singole misure in caso di mancata approvazione del progetto esecutivo . UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

  12. 6. Lo stato di attuazione in Toscana • I riferimenti ai PIT si trovano: • nel DAR in termini di punteggi aggiuntivi assegnati alle domande di aiuto per alcune misure; •  Non sono previsti nel PSR …. almeno per il momento? PIF Delibera di GR n. 68/2011 (in allegato) con cui definisce le linee guida per la prossima attivazione di un bando multimisura a sostegno di Progetti Integrati di Filiera (PIF), UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

  13. Per ulterioriapprofondimenti (1) L'attivazione dei Progetti integrati territoriali in Toscana: una proposta operativa di progettazione forte. Giaime Berti, Massimo Rovai, Francesco Di Iacovo http://agriregionieuropa.univpm.it/dettart.php?id_articolo=575 UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

  14. Per ulterioriapprofondimenti (2) La progettazione integrata nel PSR: una proposta operativa per l’attivazione dei Progetti Integrati Territoriali Berti G., Rovai M., Lazzerini G., Di Iacovo F., Brunori G. http://daga.agr.unipi.it/labrural/Lists/quaderni%20SIS/Attachments/10/QS09_Progetti_Integrati_Berti_etal.pdf UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

  15. Grazie per l’attenzione gberti@agr.unipi.it UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

  16. Riqualificazione ambientale dell’area di Massaciuccoli Esempio PROBLEMI • Inquinamento del lago da parte dell’attività agricola • Abbassamento dei suoli coltivati a causa della mineralizzazione dei terreni torbosi • Scarsa efficienza degli impianti idrovori dovuta all’abbassamento dei terreni (necessità di ricostruire gli impianti di sollevamento e la rete scolante da parte del CdB) • Diminuzione della redditività dei terreni agricoli • Alti costi di bonifica • Scarsa presenza di infrastrutture ecologiche SOLUZIONE PROPOSTA • Ampliamento delle aree paludose per rinaturalizzazione dell’area a scopo ambientale e turistico Interesse del Parco MSRM

  17. Possiamo redigere un PIT su questa specifica problematica ambientale? Esempio

  18. Esempio

  19. Percorso partecipativo di Progettazione Integrata Sulla base di un’analisi partecipativa della realtà esterna, si identifica e definisce una situazione problematica/ opportunità e si propone una soluzione Problematizzazione • Sensibilizzazione e il coinvolgimento di altri attori attorno alla rappresentazione. • Allineamento di interessi diversi, specifici e separati attraverso la definizione di obiettivi e strategie comuni per il raggiungimento di una meta condivisa. Interessamento Animazione Arruolamento • si determina l’alleanza tra i diversi attori. • determinazione dei ruoli, la fissazione delle regole, definizione delle attività PIT PROGETTAZIONE Assistenza tecnica Mobilizzazione • attuazione delle attività previste • monitoraggio dello stato di avanzamento VALUTAZIONE UNIVERSITY OF PISA - LABORATORY OF RURAL STUDIES “SISMONDI”

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