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FARE DIDATTICA CON GLI EAS

FARE DIDATTICA CON GLI EAS. COMPITI DELLA SCUOLA. Trasmettere il patrimonio culturale formare il futuro accompagnare il percorso di ricerca di senso e di costruzione identitaria COSTRUZIONE IDENTITARIA E FORMAZIONE DELLA CITTADINANZA SONO DUE ASPETTI DELLO STESSO FENOMENO.

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Presentation Transcript


  1. FARE DIDATTICA CON GLI EAS

  2. COMPITI DELLA SCUOLA • Trasmettere il patrimonio culturale • formare il futuro • accompagnare il percorso di ricerca di senso e di costruzioneidentitaria COSTRUZIONE IDENTITARIA E FORMAZIONE DELLA CITTADINANZA SONO DUE ASPETTI DELLO STESSO FENOMENO. LA SCUOLA DEVE: • Favorire la ricomposizione dei saperi • promuovere interattività e scambio • suscitare non solo domande ma proposte provocatorie • farsi luogo di ricerca culturale sociale ed etica • fare cultura usando molti linguaggi insieme LA DIDATTICA È SAGGIA QUANDO FAVORISCE LA RICONCETTUALIZZAZIONE DELLA TECNOLOGIA COME RISORSA CULTURALE “NORMALE”

  3. EAS: GENESI E DEFINIZIONE IL METODO FREINET La scuola DEL FARE: FULCRO SONO LE ATTIVITA DEGLI STUDENTI, IL MAESTRO INTERVIENE CON LA LEZIONEAPOSTERIORI LA FLIPPED LESSON LA LEZIONE ROVESCIATA: A CASA SI OTTENGONO LE INFORMAZIONI, A SCUOLA SI APPRENDE EAS= PORZIONE DI AZIONE DIDATTICA, UNITÁ MINIMA DI CUI CONSTA L’AGIRE DIDATTICO DELL’INSEGNANTE IN CONTESTO.

  4. LE BASI TEORICHE TRE ELEMENTI COSTITUTIVI: • MOMENTO ANTICIPATORIO: framework concettuale, situazione stimolo (VIDEO, IMMAGINE, ESPERIENZA, DOCUMENTO, TESTIMONIANZA), consegna fornita alla classe. • MOMENTO OPERATORIO: microattività di produzione/risoluzione di un problema • MOMENTO RISTRUTTURATIVO: debriefing, riflettere sui processi attivati, fissare gli aspetti importanti che devono essere ricordati LE NEUROSCIENZE INDICANO TRE SCENARI DI BASE DELL’APPRENDERE: ESPERIENZA, MODELLAMENTO, RIPETIZIONE.

  5. L’EAS È COSTRUITO SULL’ESPERIENZA, SIA NEL M. ANTICIPATORIO SIA NEL M. OPERATORIO, MA “la sola attività non costituisce esperienza. È dispersiva, centrifuga, dissipante” [DEWEY]. IL MODELLAMENTO OPERA IN TUTTI E TRE I MOMENTI STRUTTURALI DELL’EAS: nel M. ANTICIPATORIO, grazie agli esempi delle situazioni-stimolo, nel M. OPERATORIO, grazie alle attività collaborative o cooperative, nel DEBRIEFING, grazie alle indicazioni di sintesi dell’insegnante o alle considerazioni dei compagni. LA RIPETIZIONE SVOLGE UN’IMPORTANTE FUNZIONE NEL PASSAGGIO DALLA MEMORIA A BREVE TERMINE A QUELLA A LUNGO TERMINE. LE TECNOLOGIE AIUTANO NEL RENDERE ACCETTABILE LA RIPETIZIONE.

  6. L’EAS LAVORA A DUE LIVELLI: 1. consente allo studente di ritornare ricorsivamente sullo stesso concetto, nel lavoro domestico, nell’attività, nel debriefing. 2. nella presentazione/condivisione in classe la discussione permette di tornare più volte sullo stesso problema, favorendone la persistenza. Soluzione SEMPLESSA (Alain Berthoz, 2011) è una soluzione che consente ad un organismo vivente di agire in modo rapido ed efficace di fronte a un problema di una realtà sempre più complessa. L’unica via d’uscita non consiste nella semplificazione (che banalizza e tradisce la complessità), ma nella predisposizione di strategie di fronteggiamento della complessità. E’ LA SFIDA DELLA SCUOLA ATTUALE

  7. FAR LEZIONE CON GLI EAS A ciascuno dei livelli o fasi dell’eas sono individuabili azioni dell’insegnante e dello studente che possono essere ricondotte a ben precise logiche didattiche, come sintetizzato nella seguente tabella:

  8. COME COSTRUIRE UN EAS IL MOMENTO PREPARATORIO • è dedicato al momento anticipatorio che prepara il terreno per l’attività • serve come ponte fra le lezioni precedenti e l’attività da realizzare: deve situare lo studente con il contenuto che verrà proposto • deve stimolare il lavoro domestico dello studente per consentirgli di avvicinarsi al campo DOVREBBE ASSOLVERE LE SEGUENTI FUNZIONI: • svolgere azione di recupero e rinforzo dei prerequisiti (AGGANCIARE I NUOVI ARGOMENTI AL PREGRESSO) • focalizzare l’attenzione dello studente introducendolo all’oggetto di lavoro • familiarizzare con il lessico che verrà utilizzato • sviluppare la competenza del “fare ricerca” (competenza chiave nella società dell’informazione), individuale o collaborativa, provvedendo ad un primo processo di strutturazione per organizzare il materiale trovato

  9. IL MOMENTO OPERATORIO • è la fase più lontana dalle abitudini didattiche tradizionali • non è facile da organizzare senza il rapporto con il WEB • la consegna dovrebbe sollecitare l’allievo a utilizzare formati e linguaggi di tipo diverso L’ATTIVITA’ RICHIESTA DALLA CONSEGNA DEVE AVERE LE SEGUENTI CARATTERISTICHE: • essere contenuta in un tempo sufficientemente breve • prevedere lavoro individuale o di piccolo gruppo • condurre alla produzione di un artefatto (es.: una mappa concettuale con l’utilizzo di POPLET, un’attività di Digital Story Telling, un poster multimediale con GLOGSTER...) IL PERCORSO CHIAMA IN CAUSA L’AZIONE DIDATTICA DI REGOLAZIONE: • è necessaria una sceneggiatura dettagliata, il LESSON PLAN, che deve però prevedere la possibilità di modifiche e adattamenti in itinere • sono necessari strumenti per orientare, guidare e chiarire l’attività da svolgere, ad es. schede di lavoro, web-quest, field trip, job aids TOOLS PER LA COMUNICAZIONE, LO SCAMBIO, IL LAVORO COLLABORATIVO • sono necessari tools che permettono lo scambio di documenti, immagini, filmati, audio fra docenti e studenti, ad es. DROPBOX e GOOGLE DRIVE

  10. IL MOMENTO RISTRUTTURATIVO • è il momento della riflessione su quanto è successo • si fissano gli elementi riconducendoli a cornici concettuali e/o esperenziali OBIETTIVI: • sul versante degli studenti: favorire lo sviluppo di competenza critica • sul versante del docente: consentire di apprezzare i risultati raggiunti STRATEGIE: • discussione, tra pari e con il docente, attraverso: • brainstorming libero • attraverso tecniche di indirizzamento dell’analisi (check-list, parole-chiave, mappe concettuali, domande guida...) • il docente chiude l’EAS con la sua lezione a posteriori, in un momento frontale in cui richiama i concetti-chiave, fornisce indicazioni per lo studio, il ripasso, ulteriori approfondimenti, dà senso all’attività

  11. Progettazione dell’insegnante

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