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IL SISTEMA DEL SAPERE ASSOLUTO: la logica e la natura. HEGEL. Compimento.

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Presentation Transcript


  1. IL SISTEMA DEL SAPERE ASSOLUTO: la logica e la natura HEGEL

  2. Compimento • Con la fenomenologia la coscienza empirica è giunta allo stadio del suo massimo sviluppo e “si è saputa” come soggetto di un sapere assoluto in cui spirito e realtà coincidono. Allo stesso tempo lo spirito, già alienatosi nella coscienza empirica, ha ripreso se stesso conoscendosi parimenti come sapere assoluto.

  3. Il sistema del sapere assoluto E’ suddiviso in 3 parti Logica: studia l’idea in sé (implicita, che ha un’unità vaga e indeterminata), che enfatizza il lato del pensiero e fa astrazione dalla natura e dal mondo umano Filosofia della natura: studia l’idea fuori di sé (negazione dell’unità precedente e autoalienazione), cioè l’idea che si è alienata e si è fatta oggetto a sé stessa, solidificandosi nella realtà naturale. Filosofia dello spirito: idea in sé e per sé (esplicita, che possiede un’unità complessa, determinata, dinamica), lo spirito che è giunto a se stesso nel mondo umano.

  4. La logica Nella Fenomenologia, lo spirito è giunto a se stesso superando il dislivello tra soggetto e oggetto, tra pensiero e realtà. Dunque la logica non sarà solo formale, ma sarà sostanziale, cioè studierà il tutto come identità realizzata di pensiero ed essere---- COINCIDENZA DI LOGICA E ONTOLOGIA (così come in Aristotele, ma sul piano di un’identità dinamica)

  5. Dio prima della creazione • Siccome il punto più alto del sapere corrisponde al punto più alto dell’essere, la logica corrisponderà allo studio di DIO così come si presenta prima della creazione. Perché “prima della creazione”? Perché anche il sapere assoluto ha tre lati e, pur nella coincidenza di pensiero e realtà, la logica studia questa coincidenza ancora sul piano delle categorie di pensiero. Essa studia, cioè, Dio prima che il suo essere-pensiero, prenda carne e si concretizzi nella realtà effettuale.

  6. Il metodo della logica Si comincia dalle categorie più semplici e povere, se ne dimostra l’insufficienza e, attraverso la tappa della loro alienazione in altro, si descrive il loro progressivo arricchirsi e determinarsi in un percorso in cui solo alla fine emegerà la vera dimensione incontraddittoria e compiuta.

  7. ESSERE ESSENZA E CONCETTO • Nella logica dell’essere si studiano i momenti immediati del pensiero e della realtà così come si presentano nei suoi aspetti in cui subitaneamente li comprendo: qualità, quantità e misura (concetti gnoseologici primari cui si aggiungono i concetti ontologici basilari di essere, nulla e divenire) • La logica dell’essenza, negando la precedente immediatezza, va oltre il puro essere e ne cerca la realtà intrinseca e profonda, oltre le apparenze, nella sua oggettività stabile e sostanziale (concetti logico-ontologici di identità, contraddizione, e concetti ontologico-gnoseologici complessi di sostanza e accidente, causa ed effetto) • Nella logica del concetto si studia la realtà nella sua verità dinamica e complessa, cioè nella sua coincidenza con la soggettività, superando ogni vaghezza puramente essente e ogni oggettività puramente esterna, giudica ed elabora sillogismi in cui il particolare è interamente sussunto nell’universale e il finito nell’infinito. A tale aspetto corrispondente al vero, se ne aggiunge uno pratico corrispondente al bene e la loro sintesi assoluta: l’idea nella sua identità con il reale in tutti i suoi aspetti.

  8. ESSERE • Nella logica dell’ESSERE il pensiero si muove su un piano “orizzontale”, perché il suoi momenti trapassano l’uno nell’altro. Questi momenti sono quelli della quantità, della qualità e della misura. • Nel primo l’essere viene colto immediatamente come un “quale” • Nella quantità la qualità viene negata come indifferente • Nella misura si pone la sintesi dei primi due e l’essere viene considerato un “quanto qualitativo” vale a dire come regola di ogni operazione di misura.

  9. qualità • E’ assoluta immediatezza coincidente al suo inizio con il concetto semplice di ESSERE applicabile indifferentemente a tutto ciò che è. Questa assoluta immediatezza e indeterminatezza in realtà, nel voler pensare tutto non pensa nulla. L’essere dunque evoca immediatamente il NULLA. Che cosa sintetizza concretamente gli opposti isolati di essere e nulla? Il concreto concetto di DIVENIRE: concretamente l’essere e il nulla si alternano come momenti dell’essere-che-diviene. Il divenire sfocia nell’ESSERCI ossia nel qualcosa di determinato, il quale evoca immediatamente il qualcos’altro (se si andasse avanti così si avrebbe il cattivo infinito fichtiano), che va sintetizzato in un divenire superiore cioè complesso e in sé differenziato che corrisponde al vero infinito.

  10. La logica dell’essenza • Procedendo oltre la dimensione dell’essere-misura, il pensiero acquista profondità. Si suppone che dietro a ciò che appare vi sia un essenza più profonda e vera: un’essenza interna viene opposta all’apparenza esterna. Tale essenza è quella vera realtà che spiega le apparenze.

  11. L’essenza (bis) • La realtà “pare” come un essenza data che è così (essenza-parvenza- manifestazione primaria) • La medesima realtà ap-pare cioè prende una forma esteriore caratterizzabile come fenomeno (apparenza-fenomeno-manifestazione secondo leggi) • Alla fine emerge come realtà essenziale, cioè come vera realtà che giustifica le apparenze (essenza interna e sostanziale che giustifica ogni apparire)

  12. La logica dell’essenza:il principio di identità In questa fase Hegel studia il principio di identità come un principio dell’intelletto astratto, giacché pone un’indeterminata uguaglianza di un elemento con se stesso (A=A), mentre la vera identità è complessa e dinamica cioè identità che include le differenze (identità che si trova nella fase della sintesi e non della pura tesi).

  13. La logica dell’essenza:la funzione della contraddizione La contraddizione è il principio di movimento di tutte le cose e ha un’importanza superiore all’identità (che è principio del morto essere). Solo l’infinito è incontraddittorio, ma lo è in quanto continuo superamento delle contraddizioni al proprio interno, quelle medesime che lo rendono VIVO, DINAMICO, REALE.

  14. Dall’essenza al concetto • Nel momento risolutivo della vera realtà (terzo momento della logica dell’essenza) si configura il rapporto tra un sostanza e i suoi accidenti, la cui verità si manifesta come rapporto di causa-effetto (la sostanza è causa degli accidenti che sono effetto). Ma tale rapporto causa-effetto-causa-effetto, quando cessa di essere una progressione rettilinea, diventa azione reciproca, cioè l’effetto retroagisce sulla causa diventando causa della causa in modo che un fenomeno non risulta più causato da altro ma causato da se stesso. • Dall’eteronomia si passa all’autonomia e alla libertà. effetto causa

  15. La logica del concetto E’ la logica del soggetto che è causa della realtà, cioè di una realtà che deve essere intesa come soggettività dispiegata. Qui la logica assume un carattere di svolgimento e circolarità. La realtà tutta è un movimento a spirale che ritorna su se stesso a livelli sempre più alti. I suoi tre momenti fondamentali sono soggettività-oggettività-idea

  16. Concetto 1: soggettività • La realtà si riferisce all’intelletto in quanto ha i concetti, in quanto io-penso e forma soggettiva della conoscenza.

  17. Concetto 2: oggettività 2) Ma l’io-penso si scopre coincidere con la realtà stessa e le sue determinazioni, meccaniche, chimiche e infine con la finalità immanente che si rinviene nel reale.

  18. Concetto 3: Idea • L’idea è il soggetto-oggetto, cioè l’unità assoluta di soggettivo e oggettivo, dell’ideale e del reale, del finito e dell’infinito. Essa presenta • un momento teoretico (idea del vero) • uno pratico (idea del bene); e la loro sintesi assoluta cioè l’idea della verità tutta intera, conscia di sé e assolutamente coincidente con la realtà tutta.

  19. La filosofia della natura • La natura è per Hegel l’ALIENAZIONE dell’idea, cioè è l’idea che diventa, che si fa altro da sé, che nega la sua realtà puramente vaga, indeterminata, facendosi determinazione corporea, pietrificandosi nella COSA naturale, specifica, singolare, finita. In tal senso l’idea decade da sé stessa.

  20. Decadenza dell’idea • Il decadere dell’idea e il suo negarsi nella natura comporta anche il venir meno (fino ad un certo punto) della sua pura razionalità. Nella natura infatti permane un residuo di irregolarità indeterminata, pur restando la natura un momento del farsi del concetto, un momento dello sviluppo dello spirito. Ciò fa sì che la natura rimanga, in quanto momento del farsi dello spirito, qualcosa di determinabile mediante leggi (le leggi scientifiche della fisica), ma in quanto decadenza dall’idea spirituale e sua pietrificazione, qualcosa di esposta all’irregolarità, all’accidentalità e al disordine.

  21. La contingenza • Caso, contingenza, disordine hanno dunque la loro sfera di legittimità all’interno della natura, BENCHÉ nella dinamica del farsi dello spirito tale disordine vada concepito come un momento destinato ad essere superato in una superiore razionalità.

  22. Suddivisione della filosofia della natura • La filosofia della natura indaga con la MECCANICA i concetti fondamentali della realtà materiale: i corpi, spazio e tempo, materia e movimento; con la FISICA gli elementi della materia, i concetti di peso, coesione, suono, calore, i processi magnetici, elettrici e chimici con l’ORGANICA la natura vegetale e l’organismo animale secondo l’idea che la realtà naturale nel suo processo di sviluppo culmini con la vita.

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