1 / 116

1929-31 Europeismo fascista Europeismo antifascista (1930-1940) Federalismo europeo

1929-31 Europeismo fascista Europeismo antifascista (1930-1940) Federalismo europeo. Piano Marshall Si inserisce nel quadro della cosiddetta “Dottrina Truman” Motivi filantropici ? Motivi politici ? Motivi commerciali ?.

Download Presentation

1929-31 Europeismo fascista Europeismo antifascista (1930-1940) Federalismo europeo

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. 1929-31 • Europeismo fascista • Europeismo antifascista (1930-1940) • Federalismo europeo

  2. Piano Marshall Si inserisce nel quadro della cosiddetta “Dottrina Truman” Motivi filantropici ? Motivi politici ? Motivi commerciali ?

  3. Un modello di organizzazione internazionale: l’OECE(Organizzazione europea per la cooperazione economica) • Nasce il 16 aprile 1948 • Scopi: • promuovere la cooperazione economica tra i partecipanti al Piano Marshall (ERP) • organizzare la gestione degli aiuti • - sviluppare il commercio intra-europeo riducendo dazi e barriere tariffarie • studiare le possibilità di una unione doganale o di un’area di libero scambio europea • 17 Paesi partecipanti: Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Svezia, Svizzera, Turchia, zone occidentali della Germania occupata (Bizona più zona francese), più la zona anglo-americana del territorio libero di Trieste.

  4. Motivi alla base dell’europeismo post-bellico: 1 - motivazione ideologica (discorso di Churchill del settembre 1946; Congresso dell’Europa all’Aja maggio 1948 - Movimento europeo - Svolta di Bevin - Consiglio d’Europa) 2 - necessità della ricostruzione (Piano Marshall non basta) 3 - problema tedesco (neutralizzazione? Riunificazione?) 4 - atteggiamento americano (apertamente a favore per GF) 5 - inerzia britannica (Impero, Europa, USA)

  5. Paesi membri OECD Paesi/Economie in relazione con l’OECD

  6. 5 motivi per il processo di integrazione europea • - ideale europeistico fortemente condiviso dopo la fine del conflitto: «collante» di forze politiche e ideologie obiettivamente diverse e opposte • - necessità della ricostruzione europea • adesione statunitense all’idea dell’unità europea, con una valutazione fondata sul valore dell’imitazione (Diane Kunz, Butter and Guns: America’s Cold War Economic Diplomacy) • Necessità di reintrodurre la Germania nello spazio europeo su basi non conflittuali • debolezza economica e ambivalenza politica della Gran Bretagna quale fattore agevolante un processo di integrazione europea «indipendente» (Edmund Dell, The British Abdication of Leadership in Europe)

  7. Ceca Snodo fondamentale: le relazioni tra i due paesi (Germania e Francia) Vantaggi francesi - Vantaggi tedeschi - Vantaggi italiani - Segretezza imposta dai francesi (verso UK ma non verso USA)

  8. La prima Alta Autorità della Ceca

  9. Riunione di lavoro notturna Conferenza stampa

  10. L’Alta Autorità L’Alta Autorità veniva nominata per sei anni - indipendenza totale dei suoi componenti - vero e proprio governo della Comunità (poteri di iniziativa normativa e legislativi, di controllo, di attuazione) - si consultava con l’Assemblea parlamentare della Ceca - il Consiglio, formato da ministri dei paesi membri, doveva solo armonizzare l’azione dell’Alta Autorità con quella degli Stati - rispetto alla Commissione CEE, l’Alta Autorità era dotata di poteri più ampi (potere normativo ad es., che la Commissione non ha).

  11. L’Assemblea parlamentare CECA 78 membri 18 per la Francia, l’Italia e la Germania 10 per Belgio e Paesi Bassi 4 per il Lussemburgo Delegazioni nazionali, riunite per nazionalità. Dal 1953 si ammette il principio della costituzione dei gruppi politici sulla base delle «famiglie politiche» Una sola donna, l’olandese Marga Klompe.

  12. Altre istituzioni: la Corte di Giustizia, il Consiglio dei produttori e dei consumatori La CECA agiva secondo il principio sovranazionale, ma in un settore ristretto. Nasce un ‘metodo’, quello ‘Monnettiano’, che si cercherà di applicare anche nel caso della difesa europea (CED).

  13. Guerra di Corea (giugno 1950) • Richiesta statunitense di riarmo RAPIDO della Germania • opposizione francese • compromesso: Piano Pleven • Solo battaglioni tedeschi nella struttura • integrazione con la NATO (nata in seguito alla firma del Patto Atlantico nell’aprile 1949) • comando statunitense • La conferenza sull’esercito europeo definisce meglio i contorni della proposta francese e vengono nel frattempo vinte le diffidenze statunitensi.

  14. La Ced - organizzazione 43 divisioni (12 delle quali tedesche) per un totale di circa 560.000 unità Un collegio dei commissari (nove membri): lo SM della CED, ma senza un presidente eletto. Un Consiglio dei ministri, con poteri maggiori rispetto all’omologo nella CECA TALE STRUTTURA E’ PROVVISORIA, poiché la discussione interna all’Assemblea ad hoc propone una struttura ancora più complessa nella quale inserire la CED.

  15. Il progetto dell’Assemblea ad hoc Una Comunità politica europea che avrebbe dovuto assorbire le competenze sia della CECA che della CED Parlamento bicamerale: una Camera dei Popoli eletta direttamente a suffragio universale e diretto e un Senato costituito su indicazione dei parlamenti nazionali. Il Senato avrebbe eletto con voto segreto il presidente del Consiglio esecutivo e Consiglio dei ministri (nazionali): insieme formano l’esecutivo della CPE Corte di giustizia: avrebbe giudicato sui ricorsi degli stati contro le leggi della Comunità e garantito l’osservanza dei trattati.

  16. Chi è a favore della Ced: • Governi (forze moderate) • movimenti europeisti e federalisti • Stati Uniti • Chi è contro: • partiti della sinistra estrema • nazionalisti, neofascisti, gollisti • ambienti militari • La questione della difesa europea va a toccare la sovranità nazionale nel settore più sensibile: il monopolio della forza militare e la gestione della politica estera. Importante soprattutto per quei paesi che mantengono interessi coloniali (Francia).

  17. In Francia: instabilità governativa (tre governi tra il maggio 1952 e il maggio 1954) Dopo la sconfitta di Dien Bien Phu, in Vietnam (maggio 1954), diventa primo ministro Pierre Mendès-France Nell’agosto 1954 Mendès-France propone agli altri europei le sue condizioni per la ratifica della Ced: Un veto di otto anni alle decisioni del collegio dei commissari; la cancellazione dell’art. 38; il diritto della Francia di ritirarsi dal trattato se la Germania si fosse riunificata. Le richieste francesi vengono respinte dagli altri partner con irritazione. 30 agosto, voto sospensivo dell’Assemblea nazionale francese e cauto atteggiamento italiano che favorisce la Francia (motivo: Trieste)

  18. Motivazioni: 1 - timore di un superstato europeo 2 - paura della preponderanza tedesca nel sistema CED 3 - indebolimento dell’Unione francese (cioè il sistema di possedimenti coloniali di Parigi) 4 - l’assenza della Gran Bretagna dal sistema indirettamente era una diminuzione del prestigio della Francia, che non poteva quindi aderire insieme a “due paesi sconfitti e tre piccoli paesi”. Conseguenze del no francese (e dell’inerzia italiana): - Status ancora indefinito della Germania nel sistema difensivo europeo - Umiliazione degli Stati Uniti (Dulles e Eisenhower) - Federalisti annichiliti (e idea federalista con essi)

  19. Sviluppi (o involuzioni): UEO Ottobre 1954 Proposta britannica (difficile credere che fosse nata al momento) Recupero del Patto di Bruxelles ed estensione di esso a Germania e Italia (Usa e Canada associati) Garanzia militare britannica sul suolo tedesco Nessuna sovranazionalità ma un blando coordinamento ‘europeo’ all’interno del sistema Nato

  20. Piero.Graglia@unimi.it Ricevimento martedì 17-19 mercoledì 11-13 Appelli d’esame: 18 dicembre 2007 31 gennaio 2008

  21. 1955 - Ripresa europea? - 1 • Esistenza dell’OECE e dell’UEP traina la fiducia in un ‘mercato controllato’ • Come funzionava la UEP e il suo ‘agente’, la BIS (Banca dei regolamenti internazionali): • ogni stato versava una parte del ‘capitale’ della UEP (15% del volume commerciale del paese membro, nella propria moneta) • ogni mese la BIS determinava i ‘crediti’ e i ‘debiti’ dei paesi membri, calcolati sulla base del commercio estero di ogni paese. • i crediti venivano accantonati in moneta forte; gli stati avevano uno ‘scoperto di conto’ fino al 20% dell’ammontare del loro commercio internazionale.

  22. 1955 - Ripresa europea? - 2 La UEP e l’OECE furono i principali motivi per cui, fallita la CED, si pensò a incrementare la dimensione economica delle relazioni europee. Esempio della CECA ugualmente importante, ma meno significativo. MESSINA - 1 e 2 giugno 1955 I Sei incaricano Paul Henri-Spaak di lavorare sulle ipotesi contenute in un memorandum che riuniva le idee del governo olandese (rapporto Beyen su una unione doganale) e le proposte di Monnet su una Comunità dell’energia atomica.

  23. 1955 - Ripresa europea? - 3 Venezia - 29 e 30 maggio 1956 Il rapporto Spaak viene accettato in linea di massima dai governi. Due Comunità: una economica (mercato comune e unione doganale) e una dell’EA. Opposizioni federaliste (Spinelli) Appoggio funzionalista (Comité d’Action pour les Etats Unis d’Europe di Monnet) CIG seguente che lavorò nel castello di Val Duchesse (Bruxelles) per i dieci mesi successivi. Nodi da sciogliere: perplessità francesi sul mercato unico e l’Unione doganale. Ruolo della Gran Bretagna, che rimane convinta dell’impossibilità del tentativo.

  24. 1956 - Annus horribilis • Crisi di Suez (novembre 1956) • strutturazione dei due blocchi • perdita definitiva di autonomia operativa degli stati europei • La reazione francese è un ammorbidimento delle posizioni riguardo al negoziato CEE/CEEA e, il 25 marzo 1957si arriva alla firma dei trattati di Roma • CEE • CEEA (Euratom) • La Gran Bretagna resta esclusa (si esclude e propone il palliativo dell’EFTA) • danno economico • danno strutturale

  25. Bilancia commerciale britannica 1955 13,5% del commercio estero britannico con i Sei CECA 52% “ “ “ “ con il Commowealth 1960 55% del commercio estero britannico con i Sei CECA 12% “ “ “ “ con il Commowealth

  26. 1957 - Istituzioni della CEE e dell’Euratom • Commissione della CEE (nove membri, 4 anni di mandato) • Commissione dell’Euratom (cinque membri, 4 anni di mandato) • Consiglio dei ministri Cee • Consiglio dei ministri Euratom • Assemblea parlamentare e Corte di giustizia in comune tra CECA, CEE ed Euratom • Vengono previste dal trattato tre fasi transitorie di 4 anni ciascuna (entro il 1970 mercato unico e unione doganale)

  27. Presidente Walter Hallstein (D) Mandato: 7-1-1958 / 9-1-1962 10-1-1962 / 30-6-1967 Presidenza caratterizzata dai tentativi (sfortunati) di aumentare l’influenza della Commissione

  28. L’Assemblea parlamentare CEE Con la firma dei Trattati di Roma viene costituita una sola AP di 142 membri, in comune per CECA, CEE ed Euratom. Nel 1960 la stessa assemblea presenta una mozione per l’elezione parziale dei suoi membri a suffragio universale diretto (mozione che non viene accettata dal Consiglio). Dal 1962 l’Assemblea muta il suo nome in Parlamento europeo. 1973: allargamento della Comunità a Regno Unito, Irlanda e Danimarca: 198 membri

  29. Consiglio dei ministri Per i primi otto anni di vita della Cee il CdM avrebbe dovuto votare all’unanimità. Poi veniva previsto un voto a maggioranza di 12 su 17 Francia, Germania, Italia: 4 voti ciascuna Belgio e Paesi Bassi: 2 voti ciascuno Lussemburgo: 1 voto Impossibilità di veto di un solo grande paese, ma necessità di ‘alleanze’

  30. Obiettivi trattato CEE 1 - abolizione delle restrizioni quantitative nel commercio reciproco 2 - tariffa doganale esterna comune 3 - politica commerciale comune verso i Paesi terzi 4 - libera circolazione di persone, servizi e capitale 5 - politica comune dell’agricoltura 6 - politica comune dei trasporti 7 - libera concorrenza senza distorsioni 8 - procedure di coordinamento delle politiche economiche 9 - controllo delle bilance dei pagamenti 10 - coordinamento e armonizzazione delle politiche interne e delle relative legislazioni 11 - FSE, BEI, associazione con paesi già colonie

  31. Pac Relativa minore importanza complessiva del settore Agricolo Elettorato agricolo ‘mobile’, quindi da ‘fidelizzare’ aumentando i redditi, (e i prezzi pper i consumatori finali) Ricordo delle privazioni belliche e della penuria (si ricerca l’incremento produttivo in vista dell’autosufficienza) Stabilizzazione dei mercati e riparo dal pericolo inflattivo

  32. Obiettivi trattato Euratom 1 - sviluppo delle ricerche in campo nucleare 2 - definire il quadro normativo relativo alla sicurezza di gestione degli impianti 3 - richiamare investimenti con agevolazioni 4 - controllare la disponibilità di materiale fissile per tutti gli utilizzatori 5 - supervisione dell’utilizzo del materiale 6 - possedere in maniera esclusiva i materiali fissili 7 - istituzione di un mercato comune in campo nucleare 8 - promuovere l’utilizzo pacifiso del nucleare, anche mediante accordi in questo senso

  33. Istituzioni che sorgono con la CEE/Euratom Commissione Cee Commissione Euratom Consiglio dei ministri Cee (diverse formazioni a seconda degli argomenti in discussione Consiglio dei ministri Euratom (una sola formazione) Istituzioni che si modificano Assemblea parlamentare europea (142 membri in comune con CECA, Cee ed Euratom, dal 1962 Parlamento europeo) Corte di giustizia europea (idem)

  34. Politiche comuni previste dai trattati PAC (Politica agricola comune) PCT (Politica comune dei trasporti)

  35. I Principi della PAC Art. 33 del Trattato di Roma: Incrementare la produttività dell’agricoltura e lo sviluppo razionale della produzione (manodopera, fattori di prod.ne) Assicurare il tenore di vita della popolazione agricola Stabilizzare i mercati Garantire la sicurezza degli approvvigionamenti Assicurare prezzi ragionevoli

  36. La PAC - Implementazione Luglio 1958 - Conferenza di Stresa, la PAC è affidata all’elaborazione del commissario Sicco Mansholt (già ministro olandese dell’agricoltura per 13 anni). Presidente della Commissione dal 22-3-1972 / 5-1-1973

  37. La PAC - Implementazione 30 giugno 1960 e 18 dicembre 1961: «maratona agricola» del Consiglio dei ministri con accordo finale il 14 gennaio 1962. Punti dell’accordo: organizzazione dei mercati per cereali, carni suine, uova, pollame, ortofrutticoli e vino; Istituzione del FEOGA Sostegno finanziario dal 1° luglio 1962, data di entrata in vigore della PAC.

  38. La PAC - Implementazione Dicembre 1963: seconda maratona con accordo su latte, carni bovine e riso. Dicembre 1964: terza maratona agricola con accordo sull’unificazione dei prezzi dei cereali La proposta Hallstein per la dotazione della Comunità di «risorse proprie», nasce su ispirazione di Mansholt, compresa nel pacchetto per la copertura delle spese agricole per il triennio 1° luglio 1965-30 giugno 1968.

  39. La PAC - Funzionamento Sostegno dei prezzi (Feoga-Garanzia) I prezzi garantiti provocano sovrapproduzione, portando alla metà degli anni Ottanta a misure restrittive: quote tasse di corresponsabilità stabilizzatori (cioè se si eccede una soglia di produzione - quantità massima garantita - scatta una riduzione dei pagamenti garantiti incoraggiamento a sistemi di set-aside (messa a riposo dei terreni) OMC - Organizzazione comune dei mercati - garantisce l’acquisto delle eccedenze e protegge con dazi le produzioni CE da quelle esterne.

  40. PAC - Funzionamento Importazioni Prezzo obiettivo Prelievi Prezzo-soglia Prezzo di intervento (la CEE compra direttamente l’invenduto) Non-UE

  41. PAC - Funzionamento Esportazioni Prezzo obiettivo Restituzioni Prezzo-soglia Prezzo di intervento (la CEE compra direttamente l’invenduto) Prezzi non-UE

  42. Ruolo della Corte di giustizia La Corte sin dall’inizio intende il suo ruolo come quello di definizione dei limiti della ‘sovranità’ della Cee e di quella degli stati membri Sentenza Van Gend en Loos c/ Nederlandse Administratie der Berlastingen (imposte dirette) Viene stabilito che “la Comunità costituisce un nuovo ordine legale internazionale. Gli Stati, per trarre beneficio da quest’ultimo, hanno limitato i propri diritti di sovranità … la legge comunitaria non solo impone delle obbligazioni agli individui, ma deve anche fornire loro diritti che diventano parte integrante del loro patrimonio legale”.

  43. Aspettative Delusioni Illusioni Ernst Haas (The Uniting of Europe), Walter Lipgens (Europa-Föderationsplane der Widerstandsbewegungen), Alan S. Milward (The European Rescue of the Nation-State), Andrew Moravcsik (The Choice for Europe. Social Purpose and State Power from Messina to Maastricht)

  44. Charles de Gaulle • importanza del processo d’integrazione europea nella sua dimensione economica (PAC) • rifiuto della condizione di sudditanza europea verso gli USA • ricerca di uno spazio politico e strategico per una terza forza (Unione di stati europei) • primazia francese (anche nei rapporti con i Paesi ex colonie)

  45. PVS - 2 • 6-7 dicembre 1961: gli Stati membri e il Consiglio della CEE, da una parte, e il SAMA (Stati africani e malgascio associati divenuti indipendenti dopo la nascita della CEE) dall’altra, definiscono gli obiettivi e i principi di una convenzione per l’associazione. • 580 milioni $ per cinque anni

  46. Prima iniziativa (1961-1962): • Piano Fouchet (dal nome del capo negoziatore francese, Christian Fouchet) • Unione di Stati formalmente sovrani • coordinamento della politica estera • coordinamento delle questioni culturali • Nessuna sovrapposizione alla NATO/Patto Atlantico • Rispetto delle competenze Cee

  47. Problemi di contorno • equilibrio nucleare tra i due “big” • atteggiamento statunitense verso l’Europa • problema britannico • contemporaneo negoziato PAC in corso (termina a gennaio 1962) • De Gaulle nazionalista? Oppure ‘globalista’ ? Versione europea del multilateralismo?

  48. Il piano Fouchet (seconda versione), proposto dopo l’ottenimento degli obiettivi desiderati nelle trattative per la Pac, viene respinto dagli alleati subordinando l’accettazione all’ingresso della Gran Bretagna nella Cee. Inevitabile l’opposizione francese, sia per motivi economici, sia per motivi geopolitici. Quale dei due prevale?

  49. Nodo successivo: di nuovo la PAC • Come si finanzia la PAC • 1965 - Proposta della Commissione Hallstein di dotare la CEE di ‘risorse proprie’ • (avrebbero permesso un incremento delle politiche comunitarie in settori anche non originariamente previsti dai trattati di Roma) • Hallstein prende l’iniziativa convinto della centralità del ruolo della Commissione e per dare un seguito logico alla ‘razionalizzazione’ delle Comunità avvenuta con il trattato di fusione (1965, in vigore dal 1° luglio 1967)

More Related