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I GHIACCIAI

I GHIACCIAI . Foto Alessia Losa Monterash 24-6-2007 Ghiacciaio del Bernina, da Pontresina, Engadina Svizzera. ANGERETTI CLAUDIA DOMENICA. Motivazioni della scelta. I ghiacciai rappresentano uno degli elementi fondamentali di fascino del paesaggio montano

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I GHIACCIAI

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Presentation Transcript


  1. I GHIACCIAI Foto Alessia Losa Monterash 24-6-2007 Ghiacciaio del Bernina, da Pontresina, Engadina Svizzera ANGERETTI CLAUDIA DOMENICA

  2. Motivazioni della scelta • I ghiacciai rappresentano uno degli elementi fondamentali di fascino del paesaggio montano • Importanza del ruolo della criosfera nella regolazione del clima e negli equilibri ambientali • Ghiacciai come archivio della storia del clima (possibilità di prospettare tendenze future) • Ghiacciai come energici modellatori del paesaggio • Ghiacciai e riserve di acqua dolce • Interconnessioni con altri ambiti disciplinari (fisica e chimica)

  3. MOMENTO PERCORSO FORMATIVO Dopo il modulo di astronomia Nel modulo idrosfera o nel modulo geomorfologia • PREREQUISITI: • Passaggi di stato • Significato di densità e pressione • Forza di attrito e scomposizione delle forze lungo le componenti x,y • Principio di Archimede • Concetto di latitudine • Variazione dell’inclinazione dei raggi solari con il variare della latitudine • MISCONCEZIONI (PRECONOSCENZE ERRONEE) • I ghiacciai sono formati dalla solidificazione di acqua • La neve non ci può essere a livello del mare • La banchisa è un ghiacciaio • Se gli iceberg fondono si innalza il livello del mare • Al polo nord ci sono ghiacciai • Un ghiacciaio si muove solo se si trova su un piano inclinato

  4. OBIETTIVI: Didattici: Alla fine di questa unità didattica lo studente dovrà saper: -motivare l’importanza dello studio dei ghiacciai *apportando opportuni esempi -inquadrare i ghiacciai nel ciclo idrologico -descrivere cosa è, come si forma, dove si forma un ghiacciaio e quali sono i fattori che influenzano il limite delle nevi perenni -saper interpretare grafici relativi alla variazione del limite delle nevi perenni in funzione della latitudine -conoscere la principale classificazione dei ghiacciai in montani e continentali -definire i termini di banchisa, pack, iceberg -date fotografie o rappresentazioni schematiche dei ghiacciai saper indicare la zona di alimentazione e di ablazione spiegando cosa sono e descrivere i principali meccanismi di ablazione (sublimazione, fusione, distacco di iceberg ) -definire cosa è e come si calcola il bilancio di massa -saper elencare i fattori che influenzano la velocità di movimento del ghiacciaio e rappresentare mediante un disegno le forze in gioco -conoscere la differenza di movimento per flusso plastico e scivolamento basale e le loro conseguenze - date immagini di paesaggi glaciali, riconoscere e descrivere, motivandone le cause, le forme di deposito glaciale e le principali forme di erosione (strie, levigature, rocce montonate, circo, arete, valli a U, valli sospese, fiordi, laghi glaciali) *Gli obiettivi sopra indicati sono obiettivi minimi ad eccezione di quelli sottolineati Formativi: -acquisizione di lessico e terminologie appropriati; -sviluppo di un pensiero logico (che colga i nessi di causa ed effetto)

  5. 1° ora • APPROCCIO EMOTIVO: racconto di una spedizione su un ghiacciaio (es. Shelley 1816) con immagini ad effetto che scorrono durante il racconto e musica di sottofondo. • DOMANDE STIMOLO: Siete mai stati su un ghiacciaio? Quale? Che cosa vi ha colpito maggiormente? Che cosa si prova? • I ghiacciai non solo per passione….c’è chi dello studio dei ghiacciai ha fatto un vero e proprio lavoro. => ORIENTAMENTO UNIVERSITARIO. • DOMANDA STIMOLO: Ma perché studiare i ghiacciai? • Si farà in modo di saggiare le preconoscenze dei ragazzi e si metteranno in luce i punti indicati in “MOTIVAZIONE DELLA SCELTA”. • VISIONE SISTEMICA • Aprire le porte sulla complessità che sta intorno a questo argomento. • Alla fine della lezione si chiede agli studenti di far avere all’insegnante via posta elettronica una fotografia di un ghiacciaio (che loro stessi hanno scattato o che hanno trovato in internet). • Nell’immagine deve essere indicato il nome del “ghiacciaio”. • Il docente organizza le immagini in una presentazione PPT. • 2° ora • Presentazione PPT su argomenti indicati in tabella • Costruzione della carta di identità del ghiacciaio (MAPPA CONCETTUALE) • Partendo dalle immagini raccolte dagli studenti eventualmente integrandole con tipologie diverse di ghiacciai si cerca insieme di trovare dei CRITERI DI CLASSIFICAZIONE. • Solo in un secondo tempo si propone la classificazione in ghiacciai montani e continentali.

  6. Il ghiacciaio nord del Gasherbrum è come una città misteriosa, formata da grattaceli e cattedrali di ghiaccio immacolato. Gli enormi massi sono segnati da profonde fenditure che danno l'impressione di volersi allargare da un momento all'altro. Alcuni appaiono in bilico, pronti a cadere all'improvviso con uno schianto secco. Se accadesse, gli esploratori non avrebbero scampo. Diemberger e De Mench scattano centinaia di fotografie, le prime di questo paesaggio irreale, da fantascienza. Impressioni di Enzo De Mench raccolte da Eugenio Marcucci.

  7. IL CICLO DELL’ ACQUA Acque oceaniche Acque continentali SUPERFICIALI SOTTERRANEE STATO LIQUIDO STATO SOLIDO

  8. PERCHE’ STUDIARE I GHIACCIAI • Riserve di acqua dolce • Indicatori delle variazioni climatiche • Energici agenti modellatori dei rilievi terrestri Foto Alessia Losa ghiacciaio Monte Bianco da Chamonix

  9. ghiacciaio 1.COSA E’ 3. DOVE SI FORMA 4. Fattori che influenzano il limite delle nevi perenni Grande massa di ghiaccio che si muove sotto la spinta del proprio peso Si forma al di sopra del limite delle nevi perenni, quota al di sopra della quale la neve caduta nella stagione fredda non fonde completamente durante la stagione calda • Temperatura aria • Precipitazioni nevose • Venti • Umidità dell’aria 2. COME SI FORMA Variazione della quota del limite delle nevi perenni in funzione della latitudine

  10. CLASSIFICAZIONE DEI GHIACCIAI • Criteri di classificazione: • Forma • Dimensione • MONTANI • Estensione locale • Caratteristici delle regioni montuose oltre limite delle nevi perenni Foto Alessia Losa Monterash 24-6-2007

  11. Foto Alessia LosaNadelhorn Saafè Svizzera

  12. GHIACCIAI ITALIANI Elaborazione M. Santilli GHIACCIAIO dei FORNi Secondo l’ultimo censimento del 1989 i ghiacciai delle Alpi italiane sono circa ottocento. Un piccolo ghiacciaio è pure presente al Gran Sasso, nell’Appennino Centrale. I ghiacciai italiani occupano una superficie di circa 500 km2 (un quinto dell’intera copertura glaciale delle Alpi) e sono concentrati principalmente nei massicci più elevati delle Alpi Occidentali e Centrali. Il complesso glaciale continuo più esteso è quello dell’Adamello (18 km2), mentre il ghiacciaio vallivo più grande è quello dei Forni (13 km2). Tuttavia gran parte dei ghiacciai italiani è rappresentata da piccoli ghiacciai di circo e di vallone.

  13. CONTINENTALI • Estensione su vaste aree

  14. Banchisa della Groenlandia Estensione della banchisa Artica

  15. MORFOLOGIA DI UN GHIACCIAIO ABLAZIONE: quantità di ghiaccio che un ghiacciaio perde ogni anno. tale perdita può avvenire mediante 4 meccanismi: 1. sublimazione Ghiaccio presente sul fondo alimentazione dei corsi d’acqua 2. fusione => Ghiaccio interno vicino alla superficie se Taria >0°C 3. distacco di iceberg (cauling) 4. azione del vento che favorisce i processi di sublimazione e di fusione

  16. Il movimento del ghiacciaio La forza di attrito si oppone al movimento del ghiacciaio. L’attrito è determinato dal contatto con le rocce del fondo e dei fianchi della valle (nel caso di ghiacciai vallivi) Fattori che influenzano la velocita’ di movimento del ghiacciaiO • Attrito del suolo • Inclinazione del substrato roccioso • Spessore del ghiacciaio • Irregolaritàe contropendenze nelle rocce di fondo

  17. MECCANISMI DI MOVIMENTO • Predominante nelle regioni molto fredde dove tutta la massa glaciale ha T< a 0 °C • Il movimento ha luogo all’interno del ghiacciaio • Il flusso plastico determina il distacco di parti del substrato roccioso • Vi è la possibilità di formazione di crepacci FLUSSO PLASTICO

  18. Foto Alessia Monte Bianco Foto Alessia Monte Bianco

  19. Predominante nelle regioni temperate • Il ghiaccio scorre a valle come un corpo unico lungo il fondo roccioso SCIVOLAMENTO BASALE

  20. Il modellamento glaciale Il movimento del ghiacciaio è responsabile del modellamento del paesaggio

  21. Forme di deposito glaciale • I depositi morenici formano colline, piccoli rilievi a morfologia complessa e irregolare • Assenza di stratificazione • Contropendenze (a causa del materiale eterogeneo dal punto di vista della granulometria) drumlin

  22. Erosione glaciale e forme di rilievo da essa prodotte Nel suo movimento il ghiacciaio esercita anche un’ azione erosiva Levigature, strie, scanalature lasciate dall’azione del ghiacciaio sul substrato roccioso Rocce montonate

  23. Un ghiacciaio vallivo nel suo fluire dalla sua testata al suo margine inferiore scolpisce una serie di forme di erosione Depressioni simili ad un anfiteatro alla testata del ghiacciaio Unione di più circhi localizzati alle testate di valli adiacenti Valli il cui fondo si trova ad una quota superiore a quella del fondo della valle principale (ex ghiacciai tributari) Valle con fondo pianeggiante e versanti ripidi

  24. Il caso dei fiordi…. Antica valle glaciale a U occupata da un braccio di mare I ghiacciai vallivi che raggiungono le coste possono erodere il fondo delle loro valli a profondità < rispetto al livello del mare. Con il ritiro del ghiacciaio si ha l’invasione dell’acqua di mare Foto Alessia Losa Norvegia 2007

  25. 1 Tre tipologie: 1. Lago glaciale vallivo 2. Lago glaciale di circo 3. Lago di ghiacciaio I laghi glaciali 2 Lago di Garda Ghiacciaio di circo sul M. Emilius Valle d'Aosta

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