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Cosa è una identità digitale? - Identity Management

Gestione delle Identità Digitali : dall’Enterprise User Administration alla Federated Identity Catania, 22 Settembre 2006 Ing. Riccardo Valastro ICT Security Manager.

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Cosa è una identità digitale? - Identity Management

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Presentation Transcript


  1. Gestione delle Identità Digitali:dall’Enterprise User Administration alla Federated Identity Catania, 22 Settembre 2006Ing. Riccardo Valastro ICT Security Manager

  2. Cosa è una identità digitale? - Identity Management • Identità digitale: insieme delle informazioni di un utente (dati anagrafici, eventuali dati aziendali, credenziali di accesso ai sistemi/applicazioni/servizi, autorizzazioni, profilazioni) necessarie per governare gli accessi, con i relativi privilegi, di un individuo ai diversi servizi ICT. • Necessità di gestire il ciclo di vita di un’identità digitale • Identity Management: l'insieme dei processi, procedure ed infrastrutture tecnologiche per la creazione, gestione/manutenzione ed utilizzo delle identità digitali.

  3. Utenti(es: Mario Rossi) Sistemi/Applicazioni IBM Z/OS Applicazioni IBM Z/OS Security Server (RACF) Windows e-mail UNIX SAP e-proc 0153MM T0DISI1 mario.rossi rossim itd64333 64333MR m.rossi Amministratori/Abilitatori Scenario iniziale: gestione delle utenze sui sistemi/applicazioni

  4. Criticità • Proliferazione di Basi Dati per la gestione delle utenze • Duplicazione delle attività e delle competenze • Proliferazione di User-ID e Password diverse per lo stesso utente • Complessità dei processi di gestione delle utenze in particolare nella gestione dei profili/ruoli • Complessità dei processi di gestione utenze relativi alla sicurezza (es. revoca utenze contemporanea su tutte le piattaforme/applicazioni) • Scarsa efficienza in termini di costi e tempi di risposta nella gestione delle autorizzazioni • Complessità nel ricostruire le attività svolte dai singoli utenti sui diversi sistemi/applicazioni.

  5. Utenti(es.: Mario Rossi) 64333MR 64333MR 64333MR 64333MR 64333MR My.pwd My.pwd My.pwd My.pwd My.pwd My.pwd My.pwd 64333MR 64333MR Sistemi/Appilicazioni IBM Z/OS Applicazioni IBM Z/OS Security Server (RACF) Windows e-mail UNIX SAP e-proc 0153MM T0DISI1 mario.rossi rossim itd64333 64333MR m.rossi Amministrarori/Abilitatori EUA Evoluzione: Enterprise User Administration (EUA)

  6. Enterprise User Administration (EUA) • Un sistema di Enterprise User Administration consente di - gestire i sistemi di sicurezza delle piattaforme che amministra - gestire le utenze delle persone che accedono al sistema informativo aziendale sulle varie piattaforme (creazione/cancellazione utenza, assegnazione/modifica ruolo/profilo, abilitazione/disabilitazione utenza, reset password, etc.) - assegnare e gestire differenti user-id per le varie piattaforme od un’unica user-id per tutte le piattaforme, user-id associate/a alla persona - attivare meccanismi di password synchronization tra le piattaforme (cambiando la pwd su un sistema/applicazione, tale pwd viene propagata sulle altre piattaforme; le credenziali di accesso devono comunque essere digitate su ogni piattaforma) - attivare meccanismi di workflow per la gestione del processo di autorizzazione dei diritti accesso dell’utente sulle piattaforme. • La soluzione di EUA rende possibile assegnare a ciascun utente, tramite un unico strumento, un profilo autorizzativo sui sistemi ed applicazioni in relazione alle attività/mansioni che gli vengono assegnate. • Gli Amministratori/Abilitatori di EUA assegnano opportune autorizzazioni sui sistemi ed applicazioni in modo trasparente. L’attivazione dell’account viene effettuata con la possibilità di assegnare una user-iD univoca all’utente per tutte le piattaforme target gestite dal sistema di EUA.

  7. Identity Management (IM) • Nei sistemi di Enterprise User Administration, così come venivano intesi inizialmente, gli Amministratori/Abilitatori creavano le utenze senza, nella maggior parte dei casi, ricevere successivamente informazioni sulle variazioni di profilo (abilitazioni con privilegi superiori a quelli effettivamente necessari) o sulla effettiva presenza della persona in azienda (presenza sui sistemi/applicazioni di utenze ancora attive legate a dipendenti che avevano già abbandonato l’azienda). • Per avere un vera gestione delle identità digitale (Identity Management) è necessario che venga attivato un flusso di provisioning anagrafico automatico che consenta di amministrare il ciclo di vita dell’utenza. • Attivazione di processi di provisioning anagrafico dalla base dati aziendale di Human Resource verso il sistema di Enterprise User Administration e da questo verso i sistemi/applicazioni target.

  8. Identity Management: architettura User provisioning

  9. Identity Management: vantaggi • Diminuzione complessiva del numero dei centri per la gestione degli account su sistemi/applicazioni diversi attraverso un unico strumento ed un unico repository centrale • Disponibilità di un unico punto di riferimento per l’assegnazione/revoca ai dipendenti delle utenze nell’ambito del sistema informativo • Incremento della sicurezza informatica (es.: riduzione utilizzo foglietti con elenco user-id e pwd) • Revoca unica degli account su tutti i sistemi/applicazioni • Gestione utenze da parte di una struttura (Abilitatori) opportunamente formata e responsabilizzata • Efficace processo di reporting e monitoring delle attività svolte dagli Abilitatori ed utenti sui diversi sistemi/applicazioni (unica user-id personale e standard) • Utilizzo di un’unica user-id e password, attraverso il meccanismo di sincronizzazione delle password (UNICA CREDENZIALE), per l’autenticazione su sistemi/applicazioni eterogenei • Un interlocutore definito per la gestione delle anomalie: le problematiche che possono insorgere durante i processi di identificazione, autenticazione ed autorizzazione vengono demandate ad un’unica struttura, invece di fare riferimento alle varie strutture che gestiscono gli account sui diversi sistemi/applicazioni • Facilita l’applicazione Dlgs 196/2003 (adozione di procedure di gestione delle credenziali di autenticazione ed utilizzo di un sistema di autorizzazione).

  10. Problematica: con quale criterio devono essere assegnati i privilegi di accessodell’utente? • Discretionary Access Control (DAC): un soggetto (proprietario) può cambiare i diritti di accesso degli oggetti che possiede. • Mandatory Access Control (MAC): la gestione del controllo accessi è affidata completamente all'amministratore ed i soggetti non possono in alcun modo modificare i diritti di accesso impostati dall'amministratore (l’accesso degli utenti ad oggetti è limitato in base a livelli di sicurezza definiti). • Role-Based Access Control (RBAC): prevede la definizione di tipologie di ruoli applicativi legati ai ruoli aziendali e quindi l’associazione tra utenti e profili autorizzativi basata sul ruolo posseduto dall’utente all’interno dell’organizzazione. Il modello RBAC è quello che si cerca di utilizzare più frequentemente. La definizione/assegnazione di un ruolo secondo relazioni predefinite e limitate è estremamente potente e flessibile, ma anche piuttosto complessa da progettare. Chi decide chi è la persona che deve accedere ad un sistema/applicazione e che cosa deve fare? Decide il ruolo aziendale od il Responsabile della risorsa umana da attivare sulla piattaforma?

  11. Identity & Access Management (IAM) • Un sistema di Identity & Access Management è composto principalmente dai seguenti elementi: - Identity Management (comprensivo di provisioning anagrafico e degli user) - Access Control (componenti di authentication di authorization) - Repository delle identità digitali e delle policy/privilegi di accesso - Single Sign On (unica credenziale da digitare solo una volta per poter accedere a tutti i sistemi/applicazioni a cui si è abilitati con i profili autorizzativi assegnati) - Control & Audit & Reporting su chi accede a che cosa in ambienti eterogenei - eventuali meccanismi di strong authentication.

  12. IAM Identity Management EUA Identity&Access Policy Repository Provisioning Fase 2: verifica autenticazione e autorizzazione, associazione privilegi di accesso Risorse Access Control SSO Applicazioni Audit Authorization Sistemi Authentication Database Smart card, certificati X509, biometria,… Fase 1: Log on Fase 3: accesso alle risorse Identity & Access Management (IAM): architettura

  13. Federated Identity • Le architetture di IAM sono nate principalmente per soddisfare il bisogno di governare in sicurezza le risorse interne di un’azienda. • Le aziende stanno avvertendo sempre più la necessità di scambiare/gestire informazioni critiche tra organizzazioni diverse e quindi anche quelle relative alle identità digitali associate. • Nascono le Federated Identity o Identità Federate: tra aziende diverse vengono stipulati accordi (legali e contrattuali relativi alla fiducia ed alla privacy, diritto di audinting sui patner), applicati standard ed adottate tecnologie per condividere in sicurezza informazioni critiche e gestire opportunamente le identità digitali (Federated Identity Management, FIM). Un utente già autenticato, appartenente ad una Federazione, può accedere ad applicazioni/servizi di una o più organizzazioni diverse dalla propria, ma tutte appartenenti alla stessa Federazione, senza dover fornire nuovamente le proprie credenziali. Tale tipo di Federazione, detta Business to Consumer (B2C), è basata su accesso da portali, tramite normali browser. • Un altro tipo di Federazione è di tipo Application to Application (A2A), dove applicazioni residenti in organizzazioni patner comunicano tra loro direttamente utilizzando Web Services sicuri (i Web Services sono applicazioni Web-based che utilizzano protocolli e standard per consentire ad altre applicazioni di scambiarsi informazioni su Intranet, Extranet od Internet). Anche in questo caso vi è la necessità della gestione di credenziali. • Definizione di processi per la gestione congiunta di situazioni di crisi derivanti da emergenze in strutture ICT.

  14. Business Partner A Business Partner B Servizi/applicazioni Servizi/applicazioni Azienda Federated ID Federated ID Autenticazione Log on Utenti o Dipendenti Federated Identity: standard Circle of Trust Il Federated ID consente all’utente di essere riconosciuto e di accedere ai servizi offerti all’interno della Federazione senza doversi autenticare nuovamente • Una Federazione implica la descrizione e comunicazione delle identità (token di sicurezza/Federated ID), l’utilizzo di protocolli per tale scambio di informazioni, la definizione di relazioni di trust. • Principali standard utilizzati: • SAML 2.0 (Security Assertion Markup Language), framework per lo scambio di informazioni (assertion) di autenticazione, autorizzazione ed attributi utente tra domini federati rilasciato dalla OASIS (Organization for the Advancement of Structured Informations Standard). Al momento, è il più supportato ed adottato • ID-FF Identity Federation Framemork (ID-FF) della Liberty Alliance • WS Federation (Web Services Federation), sviluppato da IBM, Microsoft, BEA, RSA e Verisign • WS Security 1.0 (Web Services Security), sviluppato inizialmente da IBM, Microsoft e Verisign e gestito oggi da OASIS.

  15. Esempio di realizzazione: Poste Italiane S.p.A. • È stato realizzato un sistema di Identity Management. • Il sistema di IM si basa su un’architettura centralizzata di user administration e di provisioning. Tramite un unico strumento si assegna a ciascun utente un profilo di permessi che valida l’accesso a sistemi ed applicazioni in relazione alle attività/mansioni che devono essere assegnate agli utenti sul territorio. • Il sistema permette: • la gestione dei sistemi di sicurezza delle varie piattaforme target, in modo centralizzato attraverso un'unica interfaccia utente • la gestione dei diritti di accesso delle persone al sistema informativo aziendale • l’integrazione con le informazioni di Human Resource (HR): provisioning anagrafico aziendale • L’assegnazione ad un dipendente di una determinata mansione comporta l’attivazione da parte di utenti Abilitatori delle opportune autorizzazioni sui sistemi ed applicazioni da assegnare. • Sono definiti tre livelli di Abilitatori: • Abilitatore Periferico (gestisce gli account degli utenti dei S.I. di Poste) • Abilitatore Master di 2° livello (assiste/gestisce gli Abilitatori Periferici) • Abilitatore Master di 1° livello (supervisore di EUA, assiste/gestisce gli Abilitatori di II° livello).

  16. e-Procurement AribaBuyer Uffici Postali Windows NT RACF IBM Z/OS CAA IBM Z/OS EUA Sistema MS di Provisioning EUA Gateway EUA Server Directory Corporate Windows AD SAP R/3 & BW Sistema di IM di Poste Italiane: architettura Il sistema di IM è in produzione dal 1 Settembre 2005. Le piattaforme target di Poste Italiane attualmente gestite sono: • Windows NT • Windows 2003 con Active Directory • Controllo Accessi Applicativi • RACF • eProcurement/Ariba Buyer/iPlanet (Postecom) • SAP BW • SAP R/3. Mainframe Human Resource

  17. Sistema di IM di Poste Italiane: caratteristiche • La piattaforma realizzata in Poste Italiane è uno dei più grandi sistemi di Identity Management centralizzati in Europa; attualmente gestisce circa: • 160.000 persone • 80.000 utenti attivi • 400.000 utenze • 1000 Abilitatori • Più di 25.000 transazioni giornaliere.

  18. eProcurement User: mrossi CAA/RACF User: mrossi SAP User: mrossi Win User: CN=mrossi 1 Cambia password da Windows Sistema di IM di Poste Italiane: sincronizzazione password (unica credenziale di accesso) Windows 2 Controllo Policy 2 Controllo Policy Agent EUA sulla piattaforma target 3 Password On line Interceptor EuaPassfilt Evento di cambio password New pwd: x1k2K1q9 4 Comunica la pwd al Server EUA EUA Server 5 Allineamento Pwd Pwd: x1k2K1q9 Pwd: x1k2K1q9 Pwd: x1k2K1q9

  19. Sistema di IM di Poste Italiane: organizzazione

  20. EUA/User provisioning AAA/SSO username/password X.509 Token Biometrics Evoluzione del sistema IM di Poste Italiane verso lo IAM Obiettivi e finalità: definizione di una architettura di Identity&Access Management e SSO standard a livello di Gruppo Poste e che consenta di gestire le identità degli utenti interni all’azienda e dei partner esterni, nonché, dei clienti, ovvero • gestione unitaria e centralizzata dei profili • automatizzazione dei meccanismi di workflow • Single Sign On fra le applicazioni (inizialmente quelle Web) • gestione dell’accesso multicanale. AAA: Authentication, Authorization, Accounting SSO: Single Sign On Global Catalog: repository centralizzato dei profili utente, ruoli organizzativi ed applicativi ed associazioni ruoli organizzativi/ruoli applicativi.

  21. CRL Integrazione con i sistemi di strong authentication: autenticazione con smart card e certificati X.509 (Active Directory) Certification Autority (Active Directory) (Active Directory)

  22. Fattori critici di successo • La tecnologia non è l’unico fattore di successo di un progetto: senza un’organizzazione preparata che applichi correttamente le procedure di un processo, ogni soluzione tecnologica perde di efficacia o si rileva inutile. • Alcune tematiche organizzative che devono essere affrontate: • definizione della struttura degli Abilitatori • definizione della struttura di Help Desk e delle relative procedure di intervento (verifica direttive aziendali, Call Center) • definizione di un processo sicuro per la richiesta di abilitazione utenze e della relativa gestione • definizione ed applicazione delle procedure, anche di sicurezza, che saranno emanate per il corretto funzionamento del processo di gestione utenze • condivisione di processi e procedure tra le diverse strutture aziendali • team di esperti per la gestione del sistema di IAM, con affiancamento già dalla fase di pre-esercizio alla Società che sviluppa, realizza e customizza il sistema di IAM secondo le specifiche tecniche/organizzative aziendali.

  23. Conclusione, domande? Per informazioni: Ing. Riccardo Valastro Poste Italiane S.p.A. Chief Information Office ICT Security Viale Europa, 175 – 00144 Roma e-mail: valastror@posteitaliane.it E se siete interessati alla sicurezza delle infrastrutture critiche, eseguite il download da http://www.iscom.gov.it/documenti/files/news/pub_003_ita.pdf

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