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Modena, 28 febbraio 2014

Workshop Qualità del lavoro e condizioni lavorative Prospettive teoriche ed evidenza empirica. Fondazione Marco Biagi, Largo Marco Biagi 10. La Qualità del Lavoro nelle indagini Isfol. Modena, 28 febbraio 2014. Marco Centra m.centra@isfol.it. Valentina Gualtieri v.gualtieri@isfol.it.

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Modena, 28 febbraio 2014

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Presentation Transcript


  1. Workshop Qualità del lavoro e condizioni lavorative Prospettive teoriche ed evidenza empirica Fondazione Marco Biagi, Largo Marco Biagi 10 La Qualità del Lavoro nelle indagini Isfol Modena, 28 febbraio 2014 Marco Centra m.centra@isfol.it Valentina Gualtieri v.gualtieri@isfol.it

  2. Overview Premessa • Il concetto di qualità del lavoro • Le dimensioni della qualità del lavoro Il passato • Agli albori • L’indagine Isfol sulla qualità del lavoro Il presente • La III indagine Isfol sulla QDL in Italia • I risultati Il futuro • Il nuovo progetto • I passi da compiere

  3. Premessa

  4. Il concetto di qualità del lavoro • Amplia ed estende quello di “condizioni di lavoro” che si riferisce agli aspetti ergonomici del posto di lavoro e quelli connessi alla salute del lavoratore. • Si presenta come un concetto complesso e si riferisce, non soltanto all’ambiente fisico di lavoro e alle condizioni di salute del lavoratore, ma anche: • alla condizione lavorativa(tipologie contrattuali, retribuzioni, ecc.) • agli obiettivi e alle pratiche organizzative delle aziende • al clima sociale sul luogo di lavoro • alle attitudini ed esigenze dei lavoratori • alla corrispondenza tra le aspettative del lavoratore e le caratteristiche dell’occupazione • alla percezione che il lavoratore ha, in termini di soddisfazione, del lavoro che svolge • alle possibilità di sviluppo dei propri skills attraverso attività formative

  5. Il concetto di qualità del lavoro Il concetto di qualità del lavoro viene prevalentemente considerato nella sua multidimensionalità Non esiste una definizione univoca di qualità del lavoro Vi è accordo nel definire un insieme di dimensioni che compongono il complesso concetto di qualità del lavoro Nella tradizione italiana l’approccio sociologico alla qualità del lavoro - che vede in Gallino e La Rosa i suoi principali esponenti - postula l’esistenza di cinque dimesioniindipendenti

  6. Le dimensioni della QDL in Italia Le 5 dimensioni della qualità del lavoro si riferite ai bisogni dell’individuo al lavoro che debbono essere soddisfatti Dimensione ergonomica:fa riferimento ai bisogni relativi alla qualità dell’ambiente di lavoro, alla qualità fisica dell’attività lavorativa nonché ai bisogni ergonomici di tipo psicologico; Dimensione della complessità:corrisponde alle esigenze di creatività e di impegno nel problem-solving, di sviluppo delle competenze e di accumulazione dell’esperienza nell’ambito del lavoro svolto; Dimensione dell’autonomia: corrisponde al bisogno di stabilire con una certa libertà le condizioni del proprio lavoro, di determinare autonomamente la propria condotta lavorativa, di autodeterminare le regole da seguire per evolvere le attività assegnate a un dato livello decisionale; Dimensione del controllo:si riferisce al bisogno di controllare le condizioni generali del proprio lavoro, come l’oggetto della produzione, la sua destinazione, l’organizzazione; Dimensione economica:cui è legata la possibilità di soddisfare bisogni essenziali per la sopravvivenza e che costituisce una chiave non trascurabile di analisi delle condizioni di lavoro.

  7. Le dimensioni della QDL in Italia Proprietà: • Aperte: soggette a revisioni e integrazioni dei loro contenuti e confini • Permeabili e Contestualizzate: capaci di plasmarsi in relazione alla variazione del fenomeno lavoro (dellatecnologia, dell’organizzazione del lavoro, del mercato del lavoro, del tipo e del grado di organizzazione sindacale dei lavoratori; della struttura del sistema politico; delvalore del lavoro); • Non gerarchicamente ordinabili: tra le dimensioni non vi è alcuna connessione necessaria, logica o metrica. Esse sono largamente indipendenti. Implicazione metodologica: In nessuno caso si cerca di pervenire alla definizione di un indicatore sintetico di qualità del lavoro (così come non si perviene a una definizione univoca del concetto di qualità del lavoro), perché ciò contraddirebbe la muldimensionalità del concetto e l’assenza di gerarchia tra le varie dimensioni

  8. Il passato

  9. Agli albori • In seguito all’esperienza degli studi sviluppati in Isfol dagli anni ’80 si è giunti nel 2001 all’avvio di una fase caratterizzata da un approccio quantitativo alla misura della qualità • Nel 2002 l’Isfol ha avviato un progetto con l’intento esplicito di rendere operativo il concetto di qualità del lavoro in accordo con la declinazione delle dimensioni indipendenti dovuta a Gallino e La Rosa • Il progetto ha tratto spunto dalla European Working Condition Survey (EWCS) di EUROUND • L’intero impianto di misura si serve di indagini statistiche ma più discipline (chiavi di lettura e strumentazione)contribuiscono congiuntamente ad analizzare e misurare il tema.

  10. L’indagine Isfol sulla QDL È stata promossa dall’Isfol e condotta dall’Area Analisi e Valutazione delle Politiche per l’Occupazione in collaborazione con il Ministero del Lavoro e finanziata dal FSE • È un’indagine campionaria • Le interviste sono di tipo individuale: i quesiti del questionario si riferiscono ad un determinato individuo (occupato) • La popolazione di riferimento è costituita dalle persone OCCUPATE di età non inferiore a 16 anni • La numerosità e la struttura della popolazione di riferimento è quella fornita dall’Istat con la RCFL • La rilevazione ha cadenza quadriennale e la prima indagine è stata svolta nel 2002 • L’indagine è di tipo telefonico

  11. Ambiti d’interesse dell’Indagine Tramite l’indagine si intendono reperire informazioni sui seguenti ambiti: • la descrizione del lavoro e del posto di lavoro • le competenze, la formazione e l’ apprendimento sul posto di lavoro • la presenza di molestie, soprusi e discriminazioni sul posto di lavoro • la salute e la sicurezza sul posto di lavoro • la conciliabilità tra lavoro e impegni familiari e sociali • la soddisfazione del lavoro • gli aspetti retributivi • le caratteristiche familiari e socio-anagrafiche

  12. I Prodotti I risultati delle prime due indagini sono riportati in alcune pubblicazioni dell’Isfol e in numerosi contributi diffusi nel corso degli anni. Risultati della I indagine Isfol sulla QDL Isfol (2005), La qualità del lavoro in Italia, Temi e Strumenti, a cura di Marinella Giovine, Roma : ISFOL, Temi & strumenti. Studi e ricerche Risultati della II indagine Isfol sulla QDL Isfol (2007), La qualità del lavoro in Italia. Seconda Indagine, I Dossier del Mercato del Lavoro, Isfol editore Isfol (2011), La buona occupazione : i risultati delle indagini Isfol sulla qualità del lavoro in Italia, a cura di Maurizio Curtarelli e Claudia Tagliavia, Roma : ISFOL, I libri del Fondo sociale europeo n. 157.

  13. Il presente

  14. La III indagine QDL La III Indagine Isfol sulla QDL è stata condotta a fine 2010. Rispetto alle rilevazione effettuate nel passato l’intero impianto metodologico dell’indagine è stato migliorato: • sono state apportate rilevanti modifiche allo strumento di rilevazione (anche al fine di cogliere meglio fenomeni connessi alla congiuntura economica sfavorevole) • La strategia campionaria è stata potenziata (sia in fase di disegno che in fase di stima)

  15. La strategia campionaria • La numerosità campionaria è stata elevata a 5000 occupati residenti sul territorio italiano. • Il piano di campionamento è di tipo complesso (tre stadi con la stratificazione delle unità di primo stadio) • La fase di stima ha previsto uno stimatore fondato sulla teoria degli stimatori assistiti da modello con la messa a punto di stimatori calibrati. Le informazioni ausiliarie (Rilevazione Istat sulle Forze di Lavoro del 2010): l’area di residenza, il genere, la classe d’età, il titolo di studio, il numero di componenti in famiglia, la tipologia contrattuale, le classi professionali, il settore d’attività economica, l’orario di lavoro.

  16. I Risultati della III indagine QDL I principali risultati della III indagine QDL sono contenuti nel volume: «Le dimensioni della qualità del Lavoro» Per la prima volta l’Isfol presenta i risultati dell’indagine mantenendo nella sua totale integrità il paradigma teorico sulla concettualizzazione della qualità del lavoro. Il volume si articola in due sezioni, la prima a carattere prevalentemente teorico, la secondo di natura empirico analitica.

  17. Una metodologia di sintesi Tra i risultati più rilevanti vi è una proposta sulla costruzione di cinque indicatori sintetici in grado di misurare le dimensioni della qualità del lavoro. E’ stata definita una metodologia finalizzata a sintetizzare le informazioni ricavate dalla III indagine QDL e costruire degli indicatori per ciascuna delle dimensioni che compongono la qualità del lavoro Il passaggio dalla nozione di qualità alla sua misura ha comportato problemi e riduzioni non indifferenti; inoltre l’intera operazione comportava alcuni vincoli impliciti, tra cui la comparabilità con le stime internazionali che seguivano un paradigma teorico diverso. La fase di costruzione delle metodologia di misura si è poi scontrata con la complessità e l’eterogeneità del fenomeno oggetto di misura. La metodologia si articola in tre passi: A) Traduzione operativa delle dimensioni della qualità del lavoro B) Costruzione dei 5 indicatori sintetici C) Ortogonalizzazione degli indicatori sintetici

  18. A) Traduzione operativa delle dimensioni della QDL

  19. B) Costruzione dei 5 indicatori sintetici Si è adottata una metodologia di sintesi di carattere additivo: Ponderazione delle variabili: ad ogni variabile è stato associato un punteggio crescente al diminuire dell’impatto della qualità della specifica dimensione (variabili dicotomiche: punteggio unitario che valorizza la cattiva qualità del lavoro; variabili politomiche: peso definito in maniera ragionata) Creazione di 5 indicatori compositi come somma dei punteggi associati alle variabili elementari Verifica del grado di correlazione tra gli indicatori compositi

  20. C) Ortogonalizzazione degli indicatori sintetici ACP sui 5 indicatori ed estrazione di tutti i fattori generati: tutta l’informazione prodotta dagli indicatori costruiti prima dell’ analisi multivariata è stata mantenuta, con il vantaggio di aver trasformato gli indicatori in fattori ortogonali. I fattori son stati ruotati mantenendo l’ortogonalità (algoritmo varimax). I fattori ortogonali sono divenuti nuovi indicatori delle dimensioni della qualità. Sono stati normalizzati imponendo un intervallo di variazione compreso tra 0 e 100, in ragione crescente con la qualità del lavoro.

  21. Distribuzione degli indicatori

  22. Distribuzione degli indicatori

  23. Distribuzione degli indicatori

  24. Distribuzione degli indicatori

  25. Distribuzione degli indicatori

  26. Distribuzione degli indicatori

  27. Analisi degli indicatori

  28. Analisi degli indicatori

  29. Analisi degli indicatori

  30. Ulteriori informazioni… Sito internet All’interno del sito dell’Isfol è presente una sezione dedicata alle Indagini sulla Qualità del Lavoro in Italia dove è possibile scaricare anche del materiale di ricerca: http://www.isfol.it/temi/Lavoro_professioni/mercato-del-lavoro/indagine-sulla-qualita-del-lavoro-in-italia Al seguente link è possibile visualizzare il materiale relativo all’ultimo convegno realizzato nel Dicembre 2012 sui principali risultati della III indagine sulla Qualità del Lavoro in Italia: http://www.isfol.it/news/notizie-2012/la-qualita-del-lavoro-1

  31. Il futuro

  32. Alcune considerazioni Durante il percorso conoscitivo sono affiorate nuove e molteplici domande di studio sulle relazioni causali tra fenomeni che incidono sulla qualità del lavoro. Ampliamento delle prospettive di ricerca in ragione: • delle evidenze emerse dalla III indagine QDL, tra le quali la conferma empirica della validità dell’impianto teorico adottato • del particolare assetto economico-lavorativo del Paese legato alla crisi Studiare gli effetti della crisi economica sulla qualità del lavoro, ma anche l’impatto della scarsa attenzione ad alcuni aspetti della qualità del lavoro nel determinare effetti particolarmente critici della crisi su alcuni segmenti dell’occupazione.

  33. Il nuovo progetto Rilevare informazioni dal lato della domanda di lavoro: Integrazione tra la base informativa dal lato dei lavoratori con informazioni sulle imprese. Collezionare informazioni finalizzate ad analisi di fenomeni anche di natura congiunturale. • Demografia e caratteristiche dell’impresa • Informazioni sociodemografiche sull’imprenditore • Profilo e struttura organizzativa • Reclutamento del personale • Valorizzazione delle risorse umane (formazione e accrescimento del capitale umano) • Strategia aziendale, posizionamento sul mercato, internazionalizzazione, relazioni interaziendali, accordi di cooperazione • Innovazione • Relazioni industriali e rappresentanza dei lavoratori • Tipologia di investimenti, performance economica, dati di bilancio

  34. La IV indagine QDL: le novità Si svolgerà a fine 2014 Avrà due popolazioni di riferimento: • Le imprese residenti sul territorio nazionale • I lavoratori residenti sul territorio nazionale Avrà un campione congiunto di imprese e lavoratori: • 5.000 occupati («a casa») • 5.000 imprese • 10.000 occupati nelle imprese campionate

  35. La IV indagine QDL: i passi da compiere Al fine di realizzare uno strumento informativo in grado di indagare in modo esaustivo la Qualità del Lavoro in Italia si intende: (Ri)-definire le domande e le nuove esigenze conoscitive che la nuova indagine dovrà soddisfare sviluppare un disegno di indagine e una metodologia statistica rigorosa Costruire strumenti di rilevazione adeguati Sul piano operativo il progetto procederà con la costituzione di specifici gruppi di lavoro

  36. Grazie dell’attenzione

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