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CIRCOLO DIDATTICO “SAN PIETRO CELESTINO” ISERNIA

PROGETTO “MUSICANTANDO” MUSICA 2020. CIRCOLO DIDATTICO “SAN PIETRO CELESTINO” ISERNIA. a.s. 2010-2011. Contesto di riferimento.

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CIRCOLO DIDATTICO “SAN PIETRO CELESTINO” ISERNIA

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Presentation Transcript


  1. PROGETTO “MUSICANTANDO” MUSICA 2020 CIRCOLO DIDATTICO “SAN PIETRO CELESTINO” ISERNIA a.s. 2010-2011

  2. Contesto di riferimento La presenza di tante scuole private, di musica, di corsi di scuola secondaria di primo grado a indirizzo musicale , la presenza di cori parrocchiali, di bande locali ha scaturito un forte interesse per la musica sin dalla scuola dell’infanzia. E’ nata l’esigenza e la richiesta, sempre più pressante delle famiglie, affinchè la pratica musicale venisse inserita nelle attività scolastiche. Il progetto è nato dall’esperienza, particolarmente sentita nella nostra scuola, di rispondere alle domande complesse di integrazione e socializzazione, da un lato, e quelle di sensibilizzazione dell’orecchio musicale , dall’altro. Cantare in coro, fare musica d’insieme vuol dire lasciare da parte il desiderio di emergere, di apparire, di ottenere riconoscimento e visibilità personale, poiché solo mettendo insieme le forze e le competenze di tutti possiamo riuscire a ottenere un risultato di qualità, sperimentando così lo spirito di gruppo. Nel canto corale e nella musica d’insieme, esistono regole sociali di ascolto, confronto, rispetto che vanno conosciute, condivise e osservate. Si tratta di un’esperienza di educazione musicale e di educazione allo “star bene insieme” instaurando un clima sereno, valorizzando l’area dell’affettività, creando legami di interazione ed “empatia” per apprendere con serenità e motivazione. Cantare insieme significa sentirsi vicini,essere legati da una passione comune, “sentire” come l’altro. Da questo nasce uno spirito di solidarietà e di disposizione all’aiuto reciproco. Cantare insieme, suonare assieme, significa aprire la mente a riflettere insieme sui contenuti dei testi , del ritmo, delle dimensioni spazio-culturali-storiche da cui parole e musica sono scaturite. L’atto del cantare si può considerare una forma di “Ecologia Umana”, la quale propone una serie di azioni coordinate, quali il rilassamento, la corretta postura, la respirazione profonda, la memorizzazione, la cura della fonazione e del linguaggio., del ritmo. Queste azioni vanno a creare l’armonia e l’equilibrio della persona. Il canto corale e la musica d’insieme rappresentano un ottimo strumento di integrazione perché favorisce l’inserimento e il sentirsi parte di un gruppo.

  3. SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE DEL PROGETTO • OBIETTIVI: • conoscere i parametri del suono • ascoltare in modo attivo di brani di repertori diversi • sviluppare la concentrazione e l’attenzione • utilizzare la voce per cantare in coro (all’unisono, a canone, a due voci) • sviluppare la memoria e la creatività • educare alla socializzazione e all’autocorrezione • educare l’orecchio musicale • educare lo strumento voce( corretta respirazione, emissione vocale, intonazione) • impostare gradualmente la voce attraverso la lettura corretta del testo e il canto • Eseguire semplici esercizi ritmici • Acquisire una corretta impostazione dello strumento • Saper eseguire semplici brani con il flauto • MATERIALI • Supporto audio-multimediale/CD con basi strumentali • -Lettore CD -Fotocopie dei testi e/o delle partiture • -Amplificazione-Mixer-Microfoni -Acquisto di alcuni libri con canti e CD • Strumenti musicali: 4 chitarre, 1 tastiera, 10 flauti dolci, 1 arpa • MODALITÀ ‘ di monitoraggio, verifica e valutazione: • -Verifiche iniziali( per analizzare la situazione di partenza di ciascun componente del coro ) • -Verifiche intermedie ( per controllare il grado di apprendimento vocale e strumentale) • -Verifiche finali ( basate su osservazioni/ascolto da parte degli insegnanti, su modalità di auto-ascolto e autovalutazione)

  4. Step3: fase di realizzazioneSaggio finale • Step 1: • fase progettuale • Con l’esperto esterno abbiamo elaborato la scheda di progetto e l’organizzazione del calendario degli incontri • Step 2: • fase didattica • Nel Laboratorio musicale, gli alunni si sono esercitati nell’esercizio canoro e nella pratica strumentale(flauto, strumenti a percussione)

  5. STRATEGIE DIDATTICHE UTILIZZATE • CANTO CORALE: • Ascolto, • memorizzazione brani • Produzione di semplici melodie • Improvvisazione (esplorazione dell’apparato fonatorio attraverso esercizi di riscaldamento e di imitazione • Conoscenza di un ampio repertorio vocale aperto ai diversi generi di culture e epoche. • PRATICA STRUMENTALE • Acquisizione degli elementi di base in ambito vocale e strumentale • Acquisizione dei simboli della notazione musicale ufficiale • Utilizzazione dei parametri del suono e del ritmo • Imitazione e riproduzione di suoni con lo strumento • Esplorazione di un ampio repertorio vocale e strumentale • Imitazione e riproduzione di suoni con lo strumento. • Metodo Orff

  6. ASPETTI METODOLOGICI E stato privilegiato l’uso del metodo Orff con l’uso dello strumentario didattico. Nella sua idea pedagogica, Orff sostiene che la musica si impara facendola, traducendo in concreto il proprio bisogno di viverla fisicamente ed emotivamente, così che essa contribuisca alla nostra formazione e crescita globale. Quale metodo più efficace per bambini dai 6 agli 8 anni? Abbiamo fatto nostro quanto detto da Orff mettendo in pratica le sue idee con mezzi come la drammatizzazione, il gesto, il movimento, la danza, la scansione verbale, la vocalità, lo strumentario musicale, e la performance. Le attività sono state realizzate nel laboratorio di musica e canto, spesso sono state supportate dall’uso di alcuni strumenti tecnologici. Alcune attività sono state registrate con la videocamera digitale, scaricate sul computer e, nel laboratorio di informatica, sono state riviste e riascoltate dagli alunni. In questo modo gli alunni hanno avuto la possibilità di individuare gli eventuali errori commessi attuando essi stessi una autocorrezione, fondamentale ai fini di una corretta intonazione dello strumento(flauto- voce).

  7. CALENDARIO DEGLI INCONTRI Il laboratorio musicale si è svolto in 27 ore d’insegnamento, da gennaio a maggio, con un incontro settimanale, tutti i mercoledì dalle 13,30 alle15,30. Ci siamo avvalsi anche di un’altra insegnante esterna, organizzandoci e dividendo gli alunni in due gruppi: coro e strumenti alternandoli nell’ora successiva. Negli ultimi 15 minuti abbiamo ricreato il gruppo per intero e abbiamo lavorato insieme scambiando le esperienze.

  8. CONTENUTI MUSICALI • Il progetto ha inteso valorizzare, inoltre, la vocalità promuovendo tra gli alunni una migliore conoscenza ed un adeguato uso del proprio strumento-voce, nel rispetto della sua fisiologia, per sfruttarne a pieno le potenzialità comunicative, relazionali, creative ed artistiche. In particolare, si è cercato di mettere ciascun alunno nella condizione di  riconoscere, attraverso un’esperienza di pratica musicale,  le proprie potenzialità creative ed emozionali, di rafforzare l’autostima e di stabilire relazioni positive con se stessi e con gli altri. Per  favorire lo sviluppo dell’attitudine musicale negli alunni del primo ciclo della scuola primaria  e delle loro potenzialità  future (il progetto è diretto agli alunni di prima, seconda e terza) sono state previste le seguenti fasi. Una fase di acculturamento, in cui il bambino è stato esposto informalmente al linguaggio musicale sentendosi libero di interagire in musica proprio come avviene nell’acquisizione del linguaggio verbale; una fase di Imitazione in cui ha risposto intenzionalmente all’adulto con un suono vocale o con un movimento ritmico, ed infine una fase di Assimilazione attraverso cui, il bambino, è arrivato a gestire autonomamente la sintassi musicale. • Abbiamo esplorato un ampio repertorio vocale utilizzando la tecnica del canone e l’usi della dinamica nell’esecuzione. Anche per i brani strumentali abbiamo seguito il metodo di A.Cappellari per il flauto e naturalmente il metodo Orff per lo strumentario didattico. • Le verifiche sono state eseguite secondo quanto segue: • verifiche iniziali( per analizzare la situazione di partenza di ciascun componente del coro ) • verifiche intermedie ( per controllare il grado di apprendimento vocale e strumentale) • verifiche finali ( basate su osservazioni/ascolto da parte degli insegnanti, su modalità di auto-ascolto e autovalutazione).

  9. Quanti strumenti!! Ci divertiremo tanto! Conosciamo gli strumenti didattici, ma il flauto ?

  10. Finalmente i bambini hanno iniziato il loro percorso musicale con lo strumento: il flauto. … Ci stiamo impegnando molto!! Sarà giusta la posizione del “si”?

  11. Finalmente siamo alla prova finale: il nostro saggio di musica I bambini hanno raggiunto buoni risultati nell’ambito della produzione e della rielaborazione ritmica e melodica, utilizzando lo strumento voce, il ritmo e strumenti a fiato come il flauto. Il saggio finale ha evidenziato una ottima capacità di autocontrollo, di relazionalità, basi necessarie per l’integrazione e la socializzazione. Il risultato finale di tale laboratorio è stata la preparazione di brani musicali di origini diverse che hanno mostrato l’acquisita capacità di produzione di musica d’insieme di bambini dai 6 agli 8 anni.

  12. LE NOSTRE RIFLESSIONI La nostra idea di progetto è scaturita dall’esigenza di sperimentare il potenziamento dell’attività musicale fin dalla scuola dell’infanzia e primaria per costruire le basi di un curricolo verticale di apprendimento pratico della musica, ponendo a confronto diverse ipotesi metodologiche. Attraverso il gioco e il divertimento, i bambini sono stati introdotti all’apprendimento del linguaggio musicale e all’interiorizzazione degli elementi costitutivi della musica quali il ritmo, l’altezza, la durata e il timbro. I bambini hanno partecipato con molto interesse e autonomamente, hanno eseguito i brani proposti con qualche difficoltà all’inizio ma poi con più facilità. In molti bambini abbiamo notato, come ci è stato riferito anche dalle altre insegnanti, un miglioramento nella loro capacità di attenzione, di concentrazione, di ascolto e di relazione. “Insegnare il ritmo è difficile. Il ritmo si può solo liberare, sprigionare. Ritmo non è una entità  astratta, ritmo è la vita stessa, ritmo agisce e provoca, è la forza che unisce linguaggio, musica e movimento”. Carl Orff

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