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ATTIVITA’ FORMATIVE PRATICHE, A.A. 2005-2006 “Scienze del Comportamento e delle Relazioni Sociali”

ATTIVITA’ FORMATIVE PRATICHE, A.A. 2005-2006 “Scienze del Comportamento e delle Relazioni Sociali” PROGETTAZIONE PER L’ORIENTAMENTO Dott.ssa Monica Martoni - Dott. Gaetano Martorano. Il servizio di consulenza specialistica La consulenza specialistica Le diverse pratiche consulenziali

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ATTIVITA’ FORMATIVE PRATICHE, A.A. 2005-2006 “Scienze del Comportamento e delle Relazioni Sociali”

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Presentation Transcript


  1. ATTIVITA’ FORMATIVE PRATICHE, A.A. 2005-2006 “Scienze del Comportamento e delle Relazioni Sociali” PROGETTAZIONE PER L’ORIENTAMENTO Dott.ssa Monica Martoni - Dott. Gaetano Martorano

  2. Il servizio di consulenza specialistica • La consulenza specialistica • Le diverse pratiche consulenziali • La fase di analisi della domanda e di valutazione dei bisogni Martoni, Martorano, AFP 2005-2006

  3. Il professionista di un centro territoriale dedicato dovrebbe essere in grado di: • Gestire una relazione interpersonale di aiuto • 2. Analizzare bisogni ed elaborare metodologie di intervento a sostegno di altre organizzazioni del sistema territoriale (assistenza tecnica a servizi e a strutture) • 3. Sostenere il lavoro di altre figure professionali, non dedicate, nello svolgimento di funzioni orientative di base (formazione e supervisione di operatori) Martoni, Martorano, AFP 2005-2006

  4. Consulente in una struttura dedicata, professionista autonomo in grado di analizzare domanda e bisogni sottostanti ed elaborare risposte originali nei confronti di differenti target di clienti e tipologie di situazioni orientative Vs Operatore che lavora in un contesto specifico (es. un centro per l’impiego) prevalentemente attraverso l’applicazione di buone prassi consolidate, e in riferimento a obiettivi impliciti nella mission del soggetto che eroga il servizio (es. inserimento lavorativo per i centri per l’impiego) Martoni, Martorano, AFP 2005-2006

  5. 3 macro tipologie di servizi di orientamento (Memorandum UE, 2000): • Information • b. Guidance • c. Counselling Martoni, Martorano, AFP 2005-2006

  6. Informazione, 3 obiettivi orientativi: 1- trasmettere conoscenze sulle opportunità formative e lavorative 2- fornire strumenti di analisi e interpretazione delle informazioni 3- informare sulla mappa dei servizi territoriali per l’informazione e l’occupazione

  7. Guidance, 3 obiettivi orientativi: 1- sviluppo di competenze personali di auto-orientamento 2- monitoraggio dei percorsi formativi e delle storie lavorative 3- preparazione alle scelte e maturazione di una progettualità personale Nel dibattito italiano le attività che fanno riferimento alla guidance sono state identificate con la funzione di accompagnamento e tutorato orientativo (Grimaldi, 2003).

  8. Counselling, 3 obiettivi orientativi: 1- favorire l’elaborazione di scelte personali (in assenza di una elaborazione autonoma 2- analizzare la complessità di variabili che possono interferire/bloccare i processi decisionali 3- sviluppare progettualità professionale La consulenza psicologica di orientamento si colloca in stretto collocamento con l’evento di scelta. Il supporto consulenziale si rende necessario in assenza di capacità individuali di auto-orientamento (quando la persona non ha maturato una progettualità spontanea come esito delle azioni preparatorie alla scelta e/o come propria elaborazione di vita) o in presenza di problematiche (scolastiche, lavorative, personali… ) particolarmente complesse.

  9. Counselling Si tratta di accompagnare la persona in un percorso di risoluzione di un problema orientativo e, in particolare, di attivare un processo di ridefinizione e/o riorganizzazione delle dimensioni e dei fattori che permettono alla persona di gestire il suo rapporto con le criticità connesse all’evoluzione personale e professionale Martoni, Martorano, AFP 2005-2006

  10. … approccio vocazionale e approccio esistenziale alle pratiche di orientamento … Martoni, Martorano, AFP 2005-2006

  11. … approccio vocazionale • Considera l’esperienza formativa e lavorativa come un percorso non lineare e la persona come depositaria e/o in grado di sviluppare competenze per imparare ad orientarsi, affrontando e gestendo con successo i momenti di transizione di questo percorso. • Il fuoco di un’azione consulenziale che fa riferimento all’approccio vocazionale è centrato sulle strategie per arrivare a decidere cosa fare e come muoversi nelle situazioni di incertezza, a partire da una lettura molto puntuale delle risorse e dei vincoli personali e da una conoscenza del contesto e verifica di fattibilità dei propri progetti. • Donald Super (1980) Martoni, Martorano, AFP 2005-2006

  12. … approccio esistenziale • Si caratterizza per l’attenzione alle esperienze di disagio o insuccesso connesse alla storia formativa e lavorativa individuale • E’ centrato sul colloquio non direttivo di Rogers (1951), attraverso il quale il consulente si pone in modo empatico con il cliente/utente ai fini di instaurare una relazione autentica La consulenza di orientamento che fa riferimento all’approccio esistenziale fa attenzione ai processi di cambiamento, con riferimento alle condizioni di intreccio fra esperienza formativa e lavorativa ed altre sfere di vita, e alla ricerca di una coerenza fra scelte professionali e identità personale. Martoni, Martorano, AFP 2005-2006

  13. Tra l’approccio vocazionale e quello esistenziale – ai due estremi di un ipotetico continuum denominato “consulenza” – c’è un’ulteriore pratica consulenziale: il counselling di orientamento professionale … Martoni, Martorano, AFP 2005-2006

  14. Couselling di orientamento professionale (1): • Intervento non direttivo e non prescrittivo, finalizzato alla ristrutturazione del sé professionale a partire dall’esperienza personale e dalla sua evoluzione progettuale attraverso la narrazione della persona, e la competenza del consulente nell’identificare eventuali fattori ricorrenti (a livello di comportamenti, atteggiamenti, vissuti emotivi) e/o eventi critici che hanno segnato lo sviluppo dell’esperienza formativa e lavorativa passata; Martoni, Martorano, AFP 2005-2006

  15. Couselling di orientamento professionale (2): Lo sviluppo progettuale matura attraverso il riconoscimento e valorizzazione delle risorse personali (caratteristiche, competenze, interessi, valori, ecc…), in una prospettiva sia di ricostruzione del pregresso sia di valutazione del potenziale,attraverso - l’identificazione delle risorse di contesto (familiari, ambientali, ecc…) con la specificazione del ruolo che possono svolgere a sostegno della transizione, - la facilitazione dei processi decisionali; - la verifica della percorribilità dell’ipotesi progettuale a livello soggettivo (in coerenza con l’identità personale e socio-professionale) ed oggettivo (ricerca di informazioni, verifica sul campo, ecc…). Martoni, Martorano, AFP 2005-2006

  16. Vocazionale Esistenziale • Consulenza breve (o consulenza orientativa di primo livello) fa riferimento all’approccio vocazionale; centraggio posto sulla risoluzione focalizzata del problema orientativo, attraverso lo sviluppo di competenze e abilità finalizzate alle specifiche situazioni di transizione (Consolini & Pombeni, 2000); • Counselling di orientamento professionale (o consulenza orientativa di secondo livello) fa riferimento alle teorie sullo sviluppo della carriera lavorativa (Sarchielli, 2003); centraggio posto sui processi di costruzione e riorganizzazione del sé professionale in rapporto a cambiamenti/scelte/transizione che riguardano l’esperienza formativa e lavorativa lungo tutto l’arco della vita; • Counselling di orientamento personale fa riferimento all’approccio esistenziale; centraggio posto sul fronteggiamento di esperienze di disagio personale connesso ai percorsi formativi/lavorativi e sul rapporto fra storie formative e lavorative e identità peronale (Di Fabio, 1999). Martoni, Martorano, AFP 2005-2006

  17. Per concludere… Più l’intervento si sposta verso il polo dell’approccio esistenziale e più diventano rilevanti: • Forte motivazione personale da parte del cliente a riflettere sulla propria storia (rispetto a trovare una soluzione concreta al proprio problema); • Una modalità prevalente di relazione faccia a faccia fra professionista e cliente (verso consulenza vocazionale che può essere gestita anche in piccolo gruppo per l’intero percorso o parti del percorso); • Una professionalità psicologica dedicata (a differenza della consulenza vocazionale per cui sono necessarie ampie competenze psicologiche ma non necessariamente lo psicologo). Martoni, Martorano, AFP 2005-2006

  18. … l’analisi della domanda può avere differenti esiti, fra i quali: • La consulenza si esaurisce con questa prima fase • Si apre un percorso consulenziale dalle finalità (e approcci) di natura diversa (consulenza vocazionale, counselling di orientamento professionale, counselling di orientamento personale, bilancio di competenze) • La fase di analisi della domanda rinvia ad azioni orientative che assolvono a funzioni diverse (informazioni, tutorato, accompagnamento, ecc.) Martoni, Martorano, AFP 2005-2006

  19. Bibliografia Questi materiali sono tratti da: Pombeni M.L., Vattovani P. (a cura di) (2005). Centri dedicati per un sistema integrato di orientamento. Milano: Franco Angeli Martoni, Martorano, AFP 2005-2006

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