1 / 11

La Crisi Finanziaria

La Crisi Finanziaria. 2 luglio 2009 Casa Madre Suore Francescane Elisabettine Amedeo Levorato Consigliere – Ministero dello Sviluppo Economico amedeo@levorato.com. Genesi della crisi - 1. Politica monetaria molto espansiva degli USA (1987-2006)

darius
Download Presentation

La Crisi Finanziaria

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. La Crisi Finanziaria 2 luglio 2009 Casa Madre Suore Francescane Elisabettine Amedeo Levorato Consigliere – Ministero dello Sviluppo Economico amedeo@levorato.com

  2. Genesi della crisi - 1 • Politica monetaria molto espansiva degli USA (1987-2006) • Esportazioni dai Paesi Emergenti – Crescita dei consumi USA&Europa • Deficit gemelli in USA: commerciale e pubblico • Guerra del Golfo 1991, Serbia-Kossovo 1999, Afghanistan-Irak 2001 • Tassi di interesse in discesa, denaro facile, bolla immobiliare, rifinanziamenti mutui (subprime) • Allentamento delle regole sull’intermediazione • Banche tradizionali, Banche d’investimento e istituti di credito ipotecario, • 1999 Commodity Futures Modernization Act (Gramm): apre la strada alla separazione banche comm.-banche investimento • 2002 Fannie Mae e Freddy Mac vengono autorizzati ad espandere i mutui attraverso l’emissione di (ABS Asset Backed Securities), spesso mutui pre-ammortamento e non francesi • Crescente deterioramento degli standards di credito voracità di titoli ad alti rendimenti: 5-10-20% • Perdita di capacità di valutare i rischi del credito • Esenzione dalle normative statali sul credito in altri Stati • Discutibile Operato delle agenzie di Rating • Creazione di un “sistema bancario ombra” slegato dal territorio

  3. Genesi della crisi - 2 • Aumento di insolvenze e pignoramenti nel 2006 (aumento tassi interesse dal 2 al 6,75% (9-10%) • Agosto 2007 cominciano a scendere i tassi: • Bear Sterns, Fannie Mae e Freddie Mac, Lehman Brothers, Merril Lynch, Goldman Sachs AIG e poi l’Europa. • Accordo tra Bush e Obama per fondo da 700-800 miliardi che sono diventati oltre 2.700 TARP (Troubled Asset Relief Prog.) di fronte a un PIL di forse 8.000. • Italia: Tremonti Bond: spiegare il valore a patrimonio • Salvataggi europei a ottobre: Northern Rock, Fortis, Dexia, Hypo Re, Islanda e poi RBS, Barclays, HSBC, Santander: mancanza di accordo sulle modalità di intervento. Interventi sparsi ancora non diventati unitari. Germania, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Italia, Svezia, Norvegia, ognuno pensa per sé. • Ora tocca ai Paesi dell’Est, come in un domino. • Le conseguenze: evoluzione della regolamentazione dei mercati finanziari, ritorno a vincoli, controlli, economia chiusa e protezionismi.

  4. Le Banche • Espansione finanziaria e creditizia ininterrotta dal 1987 al 2009, forte accelerazione dal 2000 • Industria finanziaria “pesante” rispetto al PIL: ma la finanza va verso l’industria non viceversa • Il PIL è sistematicamente cresciuto in tutti i paesi • Le banche sono diventate più grandi dei paesi, e problematiche da salvare (too big to save) • La crisi finanziaria provoca immediate condizioni di insolvenza che si diffondono da una banca all’altra • Le banche sono il cuore del sistema: forniscono l’acqua che riempie l’acquedotto: oggi vi sono costrette le banche centrali • Sistema Bancario Parallelo (Shadow Banking System) • Rapporto debito equity 25 o 30 a 1 e più (basta il 4% di perdita per fallire) • Separazione tra banche commerciali e banche d’affari e investimento • Finanziamento a lungo termine con debito a breve termine • Le banche d’affari si indebitavano direttamente • Le banche d’affari potevano indebitarsi senza limiti, mentre le imprese devono essere capitalizzate (Basilea 1 e 2) • Criminalità economica: Madoff, Stanford, piramidi Ponzi, approfittare della situazione • La deflazione provoca problemi alle valutazioni (mark to market). • FORTE POTERE DEL MONDO DELLA FINANZA SUL POLITICO

  5. La dimensione del fenomeno

  6. Il sistema bancario italiano • Italia è in parte fuori da questi fenomeni. • Vero fino a un certo punto: i primi quattro grandi gruppi e il patrimonio di vigilanza al 6% (esposizione ai rischi): • Unicredito • Intesa San Paolo • Monte Paschi • Banco Popolare • La sete di denaro insidia l’uomo comune. Manager impazziti per i compensi, fino a 8-10 milioni di euro, manovre oscure per garantirsi il controllo • Borsa piccola, continue manovre spericolate (Fiat, Telecom Italia, Parmalat, Aziende Immobiliari, B. Popolare Italiana Fiorani, Italease e molte altre) • Collocamento di titoli indebitati con la Banca, commistione tra promozione finanziaria e attività bancaria. • Transparency (come norma) e legalità carenti, rispetto solo formale. • I Tremonti Bonds per il salvataggio delle banche. • Le cose non stanno migliorando

  7. Riepilogando • Un'economia finanziaria fine a se stessa è destinata a contraddire le sue finalità, poiché si priva delle proprie radici e della propria ragione costitutiva, ossia del suo ruolo originario ed essenziale di servizio all'economia reale e, in definitiva, di sviluppo delle persone e delle comunità umane. (369) • La questione delle rendite: destinazione universale dei beni, Il lavoro ha una priorità intrinseca rispetto al capitale (277) • La retribuzione dei manager: differenze troppo elevate La remunerazione è lo strumento più importante per realizzare la giustizia nei rapporti di lavoro. (302) • Il controllo della ricchezza: distribuzione dei redditi: Le ricchezze realizzano la loro funzione di servizio all'uomo quando sono destinate a produrre benefici per gli altri e la società (329) • L’invecchiamento della società: un costo rilevante (solidarietà, 360) • La sostituzione dei lavoratori con l’immigrazione (risorsa, 297) • Un modello di sviluppo industriale centrato sul consumo, l’ambiente e le risorse che si riducono Il fenomeno del consumismo mantiene un persistente orientamento verso l'« avere » anziché verso l'« essere ». (360) • Corruzione, carenza di regole, assenza di controllo, conflitti di interessiIl compito fondamentale dello Stato in ambito economico è quello di definire un quadro giuridico atto a regolare i rapporti economici (352) • Neopatrimonialismo partitocratico (partito strumento di partecipazione, 413) • C’e’ alternativa alla globalizzazione? Globalizzazione: rischio aumento delle disuguaglianze (362)

  8. Dati economici - 1 • Il Governo ha sottovalutato la crisi, nel DPEF di luglio prevedeva per il 2009 una CRESCITA dello 0,9% (-5,0%) dell’economia e 1,2% di deficit/pil (5,0%) +0,5% di occupazione (-4% 880.000 posti) • L’indebitamento netto in rapporto al PIL dopo avere raggiunto il 12,4% nel 1985, ha cominciato a decrescere fino a raggiungere nel 2000 il minimo 0,8% Successivamente il deficit (Berlusconi) ha ripreso a salire toccando il 3,4% nel 2006 per poi scendere nel 2007 a 1,9% del PIL, ora siamo di nuovo al 5% • PIL 2009 -2,1% (ora -5,0%); - 2010 -0,1%; (-1,0%) FMI • Disoccupazione (USA 7,6% 500.000 al mese in meno, Eurozona 8%, Giappone 4,4%) ultimo dato italiano 6,0% nel 2008, sembra -150.000 al mese nel 2009 (11% a fine anno) • Debito/PIL 2008: • 2008: 105,7%; (105,9% Governo) • 2009: 108,2%(111,2% Governo)  117% • 2010: 109,7% (112,5% Governo) 125% • Deficit/PIL: 2008: 2,6% - 2009: 5,0% - 2010: 5,0% • Pressione fiscale 2008: 43% - 2009: 43,4% • Incassi tributari in calo: -1,8 miliardi in gennaio (+500 nel 2008)

  9. XIV Legislatura XV Legislatura XIII Legislatura

  10. Dati Economici - 2 • Esportazioni a maggio 2009 - 19,7% rispetto al 2008 • Importazioni a maggio 2009 - 33,2% rispetto al 2008 • Ordinativi in calo -8,3% ad aprile 2009 rispetto al trimestre precedente • Surplus 2008 Italia = 46,1 M€ Extra UE + 15,4 M€ UE = 61,5€ (+3%) (+51 M€ nel 2007) • +30,3% nei paesi Opec • Russia, Cina, Turchia, India, • Dati sulle esportazioni incoraggianti a fine anno: tenuta del sistema produttivo italiano. • Sofferenze/impieghi in Italia: 2007: 1,03% - 2006: 1,14% • Debiti delle aziende/PIL 75% nel 2008 (Francia UK Spagna > 100%) • Blocco solido di economia reale • Logistica reti distributive e commerciali all’estero • Operatori liquidi • 6000 imprese italiane avviato reti all’estero tra 2001 e 2006 (55%) • Strategia non finanziaria

  11. Dati di bilancio dello Stato • 80 miliardi di euro di interessi passivi: circa 20 miliardi di vantaggio dalla riduzione degli interessi, ma il paese deve correre! • Non si puo’ fare sviluppo senza correre rischi. • Educazione (Università, scuola, long life learning) • Imprenditorialità (formazione, vocazione al rischio, responsabilità) • Impianti (industria, ambiente, risparmi energetici) • Infrastrutture (strade, ponti, ferrovie, tramvie, razionalità urbana) • Energia (rinnovabili, geotermiche, nucleari…) • Minore Povertà: potremo mantenerla? • Italia 10% (meglio Svezia, Francia e UK?) • Germania 10,2% • Spagna 11,2% • Giappone 12,3% • USA 14,5% • Ottimismo, responsabilità, trasparenza, rinnovamento.

More Related