100 likes | 316 Views
ANTIAMEBICI. INVASIONE DELL'OSPITE Forma Intestinale: a) Disintegrazione della parete cistica dell'ameba nell'intestino tenue; b) Spostamento del trofozoita verso il colon c) Adesione del trofozoita alle cellule dell'ospite con variazione di composizione e produzione di mucoForma extra-intestinale: a) penetrazione attraverso la parete intestinale ed ingresso nella circolazione portaleb) Invasione del tessuto epaticoMETRONIDAZOLOFu utilizzato come disinfettante vaginale ma si
E N D
1. ANTIAMEBICI L’amebiasi è causata da ceppi patogeni del protozoo Entamoeba histolitica ed è comune nei paesi tropicali
Può essere latente o provocare grave dissenteria
Il parassita può esistere in due forme: a) trofozoita nel’intestino o sulla parete del colon e può essere espulso con le feci; b) ciste (forma silente) incapsulata in una parete di chitina e quindi inattaccabile anche dal cloro e responsabile della diffusione tramite acqua e cibo
La diffusione dell’amebiasi è agevolata dalla scarsa igiene e da condizioni fisiche debilitate da malnutrizione, HIV o altre malattie
I pazienti possono anche non presentare sintomi perché il parassita rimane come ospite dell’intestino
2. ANTIAMEBICI INVASIONE DELL’OSPITE
Forma Intestinale: a) Disintegrazione della parete cistica dell’ameba nell’intestino tenue;
b) Spostamento del trofozoita verso il colon
c) Adesione del trofozoita alle cellule dell’ospite con variazione di composizione e produzione di muco
Forma extra-intestinale: a) penetrazione attraverso la parete intestinale ed ingresso nella circolazione portale
b) Invasione del tessuto epatico
METRONIDAZOLO
Fu utilizzato come disinfettante vaginale ma si è rivelato poi attivo nel trattamento dell’amebiasi
Non è del tutto noto il meccanismo di azione, anche se scoperto nel 50, ma è stato evidenziato che composti nitroarilici vengono ridotti a nitro radicale anione (Ar-NO2•) che dà origine a perossido di idrogeno, radicale ossidrile che danneggiano le strutture del parassita
4. ANTIAMEBICI
Il metabolismo provoca l’idrossilazione del metile in 2 a idrossimetil metronidazolo (attivo) e poi ad acido metronidazolacetico (inattivo)
La biodisponibilità per via orale è quasi del 100 % e viene utilizzato anche per somministrazione parenterale
E’ il farmaco di elezione per il trattamento dell’amebiasi intestinale oltre alla giardiasi, tricomoniasi e Clostridium difficile
6. TRIPANOSOMIASI Vi sono due distinte forme di Tripanosomiasi: la malattia di Chagas e la
la malattia del sonno.
La malattia di Chagas è provocata dal parassita Tripanosoma cruzi che si trova nelle Americhe, soprattutto Brasile
Il protozoo vive in mammiferi ed è diffuso da un insetto succhiatore detta cimice assassina che, succhiando il sangue del mammifero infetto, lo assume e lo rilascia nelle feci
Le feci, venendo a contatto con piccole ferite della pelle, consentono al protozoo di entrare dando lesioni infiammatorie in loco
I sintomi dell’infezione sono malessere, febbre, anoressia ed edema della pelle nel sito di ingresso del protozoo
Da qui può migrare nel cuore ed i soggetti affetti possono dopo molto tempo avere attacco cardiaco
7. TRIPANOSOMIASI Tripanosomiasi africana o malattia del sonno
E’ causata da due sottospecie del Tripanosoma brucei, rhodesiense (Africa dell’Est) e gambiense (Africa dell’ovest)
La zanzara tse-tse punge e succhia il sangue dall’animale infetto e poi inocula il protozoo pungendo un uomo
L’infezione progredisce attraverso due stadi: I febbre per diversi giorni con cambiamenti ematologici ed immunologici del paziente: II ingresso nel sistema nervoso centrale (SNC) con i sintomi che danno il nome alla malattia: sonnolenza, mancanza di spontaneità, interruzione del linguaggio, sguardo fisso incurante e segni extrapiramidali con tremori
La sola fonte di energia del protozoo è la glicolisi che provoca ipoglicemia nel paziente e la migrazione nel SNC si può spiegare con la ricerca di una ricca sorgente di glucosio disponibile
8. TRIPANOCIDI SURAMINA SODICA
Introdotta nel ’20 in terapia è ancora il farmaco elettivo per trattamento delle tripanosomiasi africana che non coinvolga il SNC
Il meccanismo di azione non è dimostrato ma è noto che inibisce la diidrofolatoreduttasi e la timidina chinasi; inoltre ha una maggiore affinità per gli enzimi glicolitici del protozoo rispetto all’uomo inibendoli e facendo mancare il nutrimento
La suramina sodica è solubile in acqua, non viene assorbita per os e deve essere somministrata per iv
Non supera la barriera ematoencefalica e quindi non agisce sul SNC
Si lega all’albumina, viene assorbita dal protozoo mediante endocitosi delle proteine del siero mediata da recettore
La suramina sodica rimane a lungo nel sangue e quindi può essere utilizzata come profilattico
10. SURAMINA SINTESI Si ottiene condensando l’acido 1-naftilamino-4,6,8-trisolfonico (389) con cloruro di 3-nitro-4-metilbenzoile (390);
L’intermedio viene ridotto ad amminoderivato (392) che viene condensato con cloruro di m-nitrobenzoile per dare il nitroderivato(394) ;
Il nitroderivato (394) viene ridotto ad amminoderivato (395)
Due molecole di 395 reagiscono con fosgene per dare la suramina