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Il modello dinamico Ad-as : capire le fluttuazioni economiche

Il modello dinamico Ad-as : capire le fluttuazioni economiche. COSA IMPAREREMO. Come incorporare la dimensione temporale (=dinamica) nel modello AD-AS. Come usare il modello dinamico AD-AS per illustrare la crescita di lungo periodo.

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Il modello dinamico Ad-as : capire le fluttuazioni economiche

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Presentation Transcript


  1. Il modello dinamico Ad-as: capire le fluttuazioni economiche

  2. COSA IMPAREREMO Come incorporare la dimensione temporale (=dinamica) nel modello AD-AS. Come usare il modello dinamico AD-AS per illustrare la crescita di lungo periodo. Come usare il modello dinamico AD-AS per capire gli effetti nel tempo degli shock e delle politiche macroeconomiche su PIL, inflazione e le altre variabili endogene.

  3. Introduzione • Il modello dinamico di domanda e offerta aggregata ci racconta nel dettaglio come l’economia si comporta nel breve periodo. • E’ una versione semplificata del modello DSGE (Dynamic Stochastic General Equilibrium), che è lo strumento – un po’ appannato dalla crisi, che non è stato in grado di prevedere…. – usato da governi, banche centrali e istituzioni internazionali per fare le previsioni macroeconomiche.

  4. Questo modello dinamico comprende concetti familiari, come: • La curva IS, che mette in relazione (in modo negativo) il tasso di interesse reale con la domanda aggregata. • La curva di Phillips, che mette in relazione l’inflazione con la deviazione del PIL dal suo livello naturale, con l’inflazione attesa e gli shock di offerta. • Le aspettative adattive, il più semplice modello di formazione delle aspettative.

  5. Il modello DSGE differisce da quello che vedremo qui in questo capitolo SOLTANTO per una caratteristica: • Nel modello dinamico AD-AS che vi mostreremo, le relazioni tra le variabili sono ipotizzate. • Nel modello DSGE sono derivate da comportamenti microeconomici degli agenti economici (massimizzazione di funzione di utilità e di profitto).

  6. Le differenze tra il modello AS-AD dinamico e quello visto finora • Lo strumento di politica monetaria della banca centrale non è l’offerta di moneta ma il tasso di interesse (aggiustato in risposta a movimenti di PIL e inflazione). • L’asse verticale misura l’inflazione (e non il livello dei prezzi). • Introduciamo una dinamica temporale (legame tra anni diversi), attraverso il meccanismo delle aspettative di inflazione (inflazione 2011 determina le aspettative di inflazione del 2012, che determinano l’inflazione 2012 e quindi l’offerta aggregata 2012).

  7. La dimensione dinamica • Il pedice “t ” denotailperiodo, e.g. • Yt= PIL realenelperiodot • Yt-1 = PIL realenelperiodot– 1 • Yt+1 = PIL realenelperiodot+ 1 • Possiamopensareai “periodi” come ad “anni”. E.g., se t = 2010, allora • Yt= Y2010= PIL realenel 2010 • Yt-1 = Y2009= PIL realenel 2009 • Yt+1 = Y2011= PIL realenel 2011

  8. Gli elementi del modello • Il modello ha 5 equazioni e 5 variabili endogene: • Produzione (Y) • Inflazione () • Tasso di interesse reale (r) • Tasso di interesse nominale (i) • Inflazione attesa (E  )

  9. 1) LA DOMANDA AGGREGATA produzione Livello naturale della produzione Tasso di interesse reale Relazionenegativatradomanda/produzione e tassodiinteressereale: come abbiamoimparatonellacurva IS

  10. Shock didomanda Sensitività della domanda al tasso di interesse “tasso di interesse naturale”– in assenza di shock di domanda quando

  11. 2) Il tasso di interesse reale:l’equazione di Fisher Tasso reale ex-ante (=atteso) Inflazione attesa Tasso nominale Aumento del livello dei prezzi dal periodo t al periodo t +1 (non noto al tempo t) Aspettativa, formata nel periodo t, dell’inflazione che si realizzerà da t a t +1

  12. 3) Inflazione: La Curva di Phillips Inflazione che era attesa Inflazione Shock di offerta indica di quanto si muove l’inflazione quando il PIL fluttua attorno al livello naturale

  13. 4) Inflazione attesa: Aspettative adattive Per semplicità, assumiamoche le personesiaspettinocheiprezzicontinuino a crescere al tassodiinflazioneattuale.

  14. 5) Il tasso di interesse nominale: La regola di politica monetaria Obiettivo di inflazione della Banca Centrale Tasso di interesse naturale Tasso di interesse nominale, fissato dalla Banca Centrale

  15. Misura di quanto la banca centrale aggiusta il tasso quando il PIL si discosta dal suo livello naturale Misura di quanto la banca centrale aggiusta il tasso nominale quando l’inflazione si discosta dal suo target

  16. Come si fa politica monetaria • Lo strumento di politica monetaria è il tasso di interesse nominale (l’offerta di moneta viene aggiustata ai fini di ottenere quel tasso). • Quando l’inflazione è sopra il livello-obiettivo, la banca centrale alza il tasso di interesse nominale, così che: • il tasso di interesse reale si alzi • La domanda aggregata diminuisce • L’inflazione possa diminuire

  17. Quando l’inflazione è sotto il livello-obiettivo, avviene l’opposto. • Quando il PIL è inferiore al suo livello naturale, la disoccupazione è sopra il suo livello naturale, allora la banca centrale abbassa il tasso di interesse nominale così che: • il tasso di interesse reale possa scendere • La domanda aggregata possa salire • Il PIL e l’occupazione possano tornare ai loro livelli naturali.

  18. Quando il PIL è sopra il livello naturale, avviene l’opposto. • Nella quarta parte del corso (La politica macroeconomica e l’UEM) studieremo come questo meccanismo avviene quotidianamente nell’Unione Monetaria Europea, e come la politica monetaria sta agendo (anche con strumenti diversi) nella crisi in atto.

  19. I parametri e le variabili del modello dinamico AD-AS • Variabili endogene: Produzione (PIL) Inflazione Tasso di interesse reale Tasso di interesse nominale Inflazione attesa

  20. Variabili esogene: • Variabili predeterminate: Livello naturale del PIL Obiettivo di inflazione della B.C. Shock di domanda Shock di offerta Inflazione dello scorso anno

  21. Parametri: Sensibilità della domanda aggregata al tasso di interesse reale Tasso di interesse reale Sensibilità dell’inflazione al PIL nella curva di Phillips Sensibilità di i all’inflazionenella regola di politica monetaria Sensibilità di i al PIL nella regola di politica monetaria

  22. L’equilibrio di lungo periodo • Il punto attorno a cui l’economia fluttua (cioè intorno a cui avvengono le fluttuazioni cicliche di breve periodo). • Il punto determinato da fattori strutturali (capitale e lavoro e produttività totale dei fattori) • Nell’equilibrio di lungo periodo: • Nessuno shock: Inflazione costante:

  23. Inserendo le due condizioni precedenti nelle 5 equazioni del modello (e usando un po’ l’algebra) troviamo i valori di lungo periodo:

  24. La Curva Dinamica di Offerta Aggregata (DAS) • Unendo l’equazione della Curva di Phillips con quella delle Aspettative Adattive otteniamo la Curva Dinamica di Offerta Aggregata (DAS) (DAS)

  25. π Inclinazionepositiva: maggiore la produzione, piùaltal’inflazione DASt DAS sisposta se cambia illivellonaturale del PIL o gli shock di offerta Y

  26. La Curva Dinamica di Domanda Aggregata (DAD) • Per derivare la DAD, si “fondono” quattro equazioni del modello, per arrivare ad una relazione tra produzione (=domanda) e inflazione. • Che sono le variabili sugli assi.

  27. (DAD) dove

  28. π Inclinazionenegativa: Quandol’inflazionesale,labancacentraleaumentailtassonominale (e quindireale), riducendo la domanda. DAD sispostaquando cambia illivellonaturale del PIL, l’obiettivo di inflazione, la politicafiscale e monetaria e gli shock di domanda. DADt Y

  29. L’equilibrio di breve periodo In ogniperiodo, l’incrociotra DAD e DAS determinaivalori di breveperiodo di inflazione e PIL. π DASt Yt πt NelpuntoA, il PIL è inferiore al suolivellonaturale. A DADt Y Yt

  30. Esaminiamo ora…. • 1) La crescita strutturale di lungo periodo • 2) Uno shock di offerta aggregata • 3) Uno shock di domanda aggregata

  31. 1) Crescita strutturale di lungo periodo Periodot:equilbrioinizialeA π DAS sispostaperchèl’economiapuòprodurre di più Yt +1 Yt Periodot + 1 :La crescitastrutturaleaumentail PIL naturale. πt DASt +1 DASt NuovoequilibrioB: ilreddito è cresciuto, ma l’inflazione è rimasta stabile. DAD sispostaperchèilredditopiù alto aumenta la domanda. A B πt = DADt +1 DADt Y πt + 1 Yt +1 Yt

  32. Periodot:Uno shock negativodiofferta(ν > 0) spostaDAS a sinistra: inflazioneaumenta, la B.C. alzailtassoreale, il PIL scende. 2) Uno shock negativo di offerta Periodot + 2:L’inflazionescende, e così le aspettative. La DAS sisposta verso il basso, il PIL aumenta. Periodot – 1:equilibrioiniziale: A π DASt +2 Y DASt +1 πt Periodot + 1 :Lo shock si è esaurito (ν = 0) ma la DAS non ritornaallasuaposizioneiniziale a causadellepiùalteaspettatived’inflazione D DASt C πt + 2 DASt -1 Questo processo va avanti finchè l’equilibrio non torna in A. B πt – 1 A DAD Y Yt + 2 Yt –1 Yt

  33. 3) Uno shock positivo di domanda Periodot + 5:DAS è più a sinistra a causadell’inflazioneelevatanelperiodoprecedente, ma lo shock didomandasiesaurisce e DAD ritornaallasuaposizioneiniziale. Equilibrio al puntoG. Periodit + 6e seguenti:DAS sisposta verso destraseguendo la discesadell’inflazione e delleaspettative. L’economiaritorna lentamente al puntoA. Dat + 2at + 4:l’inflazionepiùaltaneiperiodiprecedentialza le aspettative, sposta la DAS a sinistra, aumental’inflazione e diminuisceil PIL Periodot + 1 :L’inflazionepiùalta in taumenta le aspettativediinflazione per t + 1, spostando verso sinistra la DAS. Inflazione sale, PIL scende. Periodot – 1:equilibrionelpuntoA DASt +5 Periodot:Uno shock positivodidomanda (ε > 0) sposta la ADverso destra, aumentando PIL e inflazione. π DASt +4 DASt +3 F Y G DASt +2 πt + 5 E DASt + 1 D C DASt -1,t πt B πt – 1 A DADt ,t+1,…,t+4 DADt -1, t+5 Y Yt + 5 Yt –1 Yt

  34. 4) Una modifica degli obiettivi di inflazione Neiperiodiseguenti:questoprocesso continua finchèil PIL ritorna al suolivellonaturale e l’inflazioneraggiungeillivello-obiettivo. t-1:l’obiettivo di inflazione è π*= 2%, equilibrionelpuntoA Periodot:la B.C. abbassaa π*= 1%, alzailtassoreale, sposta DAD a sinistra. PIL e inflazionescendono. π Periodot + 1 :La discesa di πt ha ridotto le aspettative di inflazione per t + 1, spostandol’offerta verso destra. PIL sale, inflazionescende. πt – 1= 2% Y DASfinal DASt +1 πt C Z DASt -1, t B πfinal= 1% A DADt– 1 DADt, t+1,… Y ,Yfinal Yt Yt –1

  35. Il principio di Taylor • Il Principio di Taylor (dall’economista John Taylor):Quando l’inflazione aumenta al di sopra del livello-obiettivo, la banca centrale deve aumentare il tasso di interesse in maniera più che proporzionale. • Altrimenti il tasso di interesse reale (che è quello che influisce sulla domanda aggregata) scende, invece di salire. • E allora la AD ha inclinazione positiva, non negativa….

  36. E questo crea un’economia instabile. (cioè il processo di ritorno al livello naturale di Pil e occupazione non avviene mai, portando l’economia su un sentiero esplosivo).

  37. COSA ABBIAMO IMPARATO Il modello DAS-DAS comprende cinque equazioni: una IS per la domanda di beni e servizi, l’equazione di Fisher, la Curva di Phillips, un’equazione per le aspettative di inflazione e una regola di politica monetaria. L’equilibrio di lungo periodo del modello è di tipo classico. PIL e tasso di interesse reale sono ai loro livelli naturali, indipendenti dalla politica monetaria e dalla domanda aggregata. L’obiettivo di inflazione della B.C. determina l’inflazione, le aspettative di inflazione e il tasso di interesse nominale.

  38. Il modello DAD-DAS è uno strumento abbastanza completo per poter essere usato al fine di determinare l’impatto degli shock sull’economia e capire le fluttuazioni del diclo economico. Lo abbiamo usato per capire come l’economia risponde, nel tempo, a shock di domanda, di offerta, a crescita di lungo periodo e a cambiamenti nell’approccio di politica monetaria.

  39. Il Principio di Taylor stabilisce che la banca centrale deve reagire in maniera più che proporzionale a variazioni dell’inflazione, altrimenti non riesce ad agire sul tasso di interesse reale (che è quello che conta per modificare la domanda aggregata). Altrimenti l’economia è instabile e non ritorna mai al suo livello naturale.

  40. DUNQUE….. • Abbiamo definito le variabili macroeconomiche (parte prima) • Abbiamo capito come l’economia si muove nel lungo periodo, quando i prezzi sono flessibili (parte seconda). • Abbiamo capito come l’economia si muove nel breve periodo, quando i prezzi sono vischiosi e avvengono fluttuazioni del ciclo economico (parte terza)

  41. E ADESSO…..?! • Tra le determinanti delle fluttuazioni cicliche del PIL attorno al suo livello naturale (=shock) vi è anche e soprattutto: • Politica monetaria • Politica fiscale • NELLA QUARTA PARTE DEL CORSO, LE ANALIZZEREMO IN DETTAGLIO, ASSIEME AL LORO RUOLO NELLA ATTUALE CRISI DELL’EURO.

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