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I rifiuti prodotti in Sicilia

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I rifiuti prodotti in Sicilia

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Presentation Transcript


  1. I rifiuti prodotti in Sicilia

  2. I rifiuti prodotti in Sicilia

  3. I rifiuti prodotti in Sicilia

  4. I rifiuti prodotti in Sicilia

  5. SISTEMI DI SELEZIONE Si definiscono sistemi di selezione tutti i procedimenti che permettono di separare diverse frazioni merceologiche dai rifiuti con l’obiettivo di: • recuperare materiali (carta, plastica, vetro, metalli, legno, tessili, frazione organica) • recuperare energia • ottimizzare i trattamenti successivi • separare materiali di per sé pericolosi (rifiuti urbani pericolosi) o pericolosi per i trattamenti successivi

  6. SISTEMI DI SELEZIONE Sono principalmente costituiti da: • raccolta separata dei flussi di rifiuti (raccolta differenziata) • cernita manuale dal rifiuto indifferenziato • selezione meccanica (impianti di selezione)

  7. SELEZIONE MECCANICA RIFIUTO T.Q. (indifferenziato) RIFIUTO DERIVANTE DA RD Separazione frazioni valorizzabili come MATERIA e ENERGIA La selezione meccanica viene specificamente impiegata (eventualmente insieme con la cernita manuale) nella piattaforme per il recupero dei materiali

  8. FASI DI TRATTAMENTO in un IMPIANTO DI SELEZIONE MECCANICA SISTEMI APRISACCHI SISTEMI DI TRITURAZIONE SISTEMI DI VAGLIATURA SISTEMI DI SEPARAZIONE DI METALLI (ferrosi e non ferrosi)

  9. DISPOSITIVI APRISACCHI PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Questa macchina non sottopone il materiale ad un sforzo di taglio vero e proprio ma bensì lo tratta in modo da portarlo ad una rottura per lacerazione; il particolare criterio di funzionamento permette a questi trituratori di lavorare con i rotori in senso controrotante e viceversa

  10. DISPOSITIVI APRISACCHI RIFIUTO TRATTABILE Costituisce una soluzione semplice ed affidabile alla spinosa problematica di apertura dei sacchi sugli impianti di trattamento RSU APPLICAZIONI Macchina da installarsi in testa ad impianti di selezione e/o lavorazione delle raccolte differenziate multimateriale in sacco

  11. DISPOSITIVI DI TRITURAZIONE Servono per ottenere una distribuzione delle dimensioni delle particelle adeguata per le successive fasi

  12. DISPOSITIVI DI TRITURAZIONE Devono lacerare ma non distruggere (non frammentare inerti e metalli  finirebbero nei prodotti recuperati)

  13. DISPOSITIVI DI TRITURAZIONE E’ la fase più costosa della preselezione: consumi energetici e manutenzione

  14. DISPOSITIVI DI TRITURAZIONE Tipologie più diffuse Trituratore a sfere Trituratore a martelli Trituratore a lame/coltelli rotanti

  15. TRITURATORE A LAME • PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO • L'azione di triturazione viene espletata da lame montate su un albero rotante • Sulle lame sono presentati degli uncini che, ruotando, trascinano la "materia prima", costringendola a passare tra le lame • Lo spessore degli uncini varia in funzione del materiale da triturare • Presenza di un dispositivo di inversione automatica che arresta automaticamente la macchina ed inverte il senso di marcia del rullo trituratore (entra in funzione anche in caso di sovraccarico o di alimentazione nella macchina di pezzi molto compatti)

  16. TRITURATORE A LAME • RIFIUTO TRATTABILE • rifiuti domestici • ingombranti • speciali (pneumatici) • materiale per riciclo (carta, plastica, legno)

  17. TRITURATORE A LAME • APPLICAZIONI • Esistono vari tipi di trituratori in funzione del numero di alberi utilizzati (1,2,3 o più) • Il numero di alberi sarà maggiore per quei rifiuti più resistenti • Il prodotto triturato spesso ha una larghezza determinata dalla distanza tra le lame e una lunghezza variabile in funzione del tipo di materiali • L’omogeneità della pezzatura viene garantita mediante l’impiego di una griglia posizionata allo scarico del materiale triturato • I trituratori a più alberi risultano ideali per la presa di corpi dalla forma sferoidale o cilindrica che tendono a sfuggire ai tradizionali trituratori

  18. TRITURATORE MONOALBERO TRITURATORE A PIÙ ALBERI TRITURATORE BIALBERO

  19. TRITURATORE MONOALBERO Trituratore a lame contro rotanti per notevoli quantità di rifiuti assimilabili ed ingombranti, idoneo anche per la triturazione di rifiuti solidi urbani

  20. TRITURATORE MONOALBERO

  21. DISPOSITIVI DI VAGLIATURA Servono a suddividere i rifiuti (eventualmente pretriturati) in due o più frazioni con caratteristiche granulometriche differenti

  22. DISPOSITIVI DI VAGLIATURA Tipologie più diffuse: - vagli rotanti - separatori vibranti - separatori balistici Ad eccezione del separatore balistico si ottengono: - frazione grossolana combustibile (sovvallo) - frazione fine compostabile - ferro grezzo (separato anche in altre fasi)

  23. DISPOSITIVI DI VAGLIATURA La scelta del sistema trituratore-separatore si riflette sulla qualità dei materiali in uscita

  24. VAGLIO ROTANTE PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO • il materiale viene caricato in un tamburo grigliato, leggermente inclinato • per effetto della rotazione del cilindro il materiale viene vagliato: • il SOVVALLO viene raccolto all’altra estremità • il SOTTOVAGLIO viene raccolto sotto il cilindro APPLICAZIONI RIFIUTO TRATTABILE • separazione secco / umido dei rifiuti • separazione e recupero di scarti da laterizi, separazione di legname, pallets macinati, sostanze plastiche, sassi, ecc.. • raffinatura finale del compost RSU RS COMPOST

  25. VAGLIO VIBRANTE PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO • la separazione del materiale avviene mediante griglia vibrante • la luce di passaggio e la frequenza delle vibrazioni vengono scelte in base alla natura del materiale e alla selezione desiderata RIFIUTO TRATTABILE APPLICAZIONI • RSU • RS

  26. SEPARATORE BALISTICO PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO • la separazione dei materiali viene fatta in base alla densità • un rotore “spara” le frazioni di rifiuto in una camera di selezione, in cui i materiali cadono in bacini di raccolta diversi, in funzione delle loro traiettorie APPLICAZIONI Separazione di frazioni pesanti (vetro, inerti, metalli) da quelle leggere (plastica, gomma, sostanza organica)

  27. CLASSIFICATORE AD ARIA PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO • la separazione dei materiali viene fatta in base alla densità • il materiale viene trasportato da un flusso di aria in un camera dove le frazioni più pesanti vengono immediatamente separate da quelle più leggere APPLICAZIONI Servono a suddividere la frazione ad elevato PCI • La RESA dipende da: • umidità (meglio bassa) • composizione (la carta intasa) • forma delle particelle (aerodinamica) • portata dei rifiuti (non eccessiva) • TIPOLOGIE più diffuse: • classificatori rettilinei • classificatori a zig-zag (più efficienti) • classificatori pulsanti (portata d’aria “pulsante”) per svincolarsi dalla forma dei corpi

  28. SISTEMI DI SEPARAZIONE METALLI PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO • Viene creato un campo magnetico tramite magneti permanenti o un campo elettromagnetico in modo da separare i metalli dal rifiuto con sistemi a: • - NASTRO (per materiale molto compatto) • - PIASTRA (presenza accidentale o periodica di pezzi ferrosi) • - TAMBURO (molto versatile: sia per pezzi ferrosi di peso considerevole e di grossa pezzatura sia per materiali fini) • Il materiale da selezionare viene in genere movimentato su nastri trasportatori, alimentatori vibranti, scivoli e simili • I separatori magnetici possono essere montati esternamente su strutture esistenti, evitando modifiche agli impianti APPLICAZIONI • Recupero di materiale ferroso per il riciclo • Nobilitazione di altri materiali (compost)

  29. DISPOSIZIONE TRASVERSALE DISPOSIZIONE DI TESTA DISPOSIZIONE A DOPPIO STADIO DISPOSIZIONE LONGITUDINALE DISPOSIZIONE A PIASTRA EP - SMP DISPOSIZIONE A SCIVOLO O IN CONDOTTA SISTEMI A MAGNETE

  30. DISPOSIZIONE CON VIBRATORE DISPOSIZIONE A DUE STADI DISPOSIZIONE CON CONVOGLIATORE DISPOSIZIONE CON CAMPI RADIALI DISPOSIZIONE CON CAMPI LONGITUDINALI DISPOSIZIONE IN CASCATA SISTEMI A TAMBURO

  31. FILTRI MAGNETICI TUBOLARI • FILTRI SEPARATORI INSERITI VERTICALMENTE IN UNA CADUTA DI MATERIALE GRANULARE O IN POLVERE • TRATTENGONO AL LORO INTERNO I MATERIALI FERROSI LASCIANDO FLUIRE IL MATERIALE INERTE PULITO • PARTICOLARMENTE ADATTI PER INTERCETTARE INTRUSIONI ACCIDENTALI CHE POTREBBERO DANNEGGIARE LA QUALITA' DEL PRODOTTO O I MACCHINARI A VALLE VERSIONI • A MAGNETE PERMANENTE: PREVEDE UNA PULIZIA PERIODICA, FACILITATA DALLE AMPIE DIMENSIONI DELLO SPORTELLO E DALLA POSSIBILITA' DEL NUCLEO DI RUOTARE SUL SUO ASSE • AD ELETROMAGNETE: NON RICHIEDE MANUTENZIONE E PUO' QUINDI ESSERE INSTALLATE IN LUOGHI DIFFICILI DA RAGGIUNGERE (ES: LA SOMMITA' DI UN SILOS) MA RICHIEDE PERO' UNA VALVOLA DEVIATRICE CHE CONSENTE LO SCARICO DEL FERRO

  32. SISTEMI DI SEPARAZIONE METALLI NON FERROSI PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Il materiale scorre su un nastro trasportatore dotato di rullo magnetico che separa il materiale da recuperare dal rifiuto domestico trascinandolo in un bacino di raccolta apposito MATERIALE SEPARATO Alluminio APPLICAZIONI IN GENERALE Utilizzato nelle unità di riciclaggio delle lattine

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