1 / 21

Il Tecnico di Sala Operatoria e la psicotraumatologia

Il Tecnico di Sala Operatoria e la psicotraumatologia. Formazione TSO, Corso 2 LAVORO DI DIPLOMA Incontro di presentazione e valutazione < Giugno 2007 >. Autori: Guzm án Almada Emanuele Moranda. Relatore: Dott.essa Cornelia Klauser. Incontro di presentazione e valutazione:

cleo
Download Presentation

Il Tecnico di Sala Operatoria e la psicotraumatologia

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Il Tecnico di Sala Operatoria e la psicotraumatologia Formazione TSO, Corso 2 LAVORO DI DIPLOMA Incontro di presentazione e valutazione < Giugno 2007 >

  2. Autori: Guzmán Almada Emanuele Moranda Relatore: Dott.essa Cornelia Klauser Incontro di presentazione e valutazione: Lunedì 18 giugno 2007, ore 08:00 SSMT, Trevano. Commissione scientifica: Prof. G.Palo; P.Pirotta; J.Bizzarro

  3. In questa presentazione seguiremo, a grandi lineamenti, l’ordine proposto nel nostro lavoro già consegnato ‘Il tecnico di sala operatoria e la psicotraumatologia’. • Spiegheremmo le idee preconcepite e le procedure eseguite nei capitoli più importanti, e come siamo arrivati alle diverse conclusioni. • Elenchiamo, in seguito, i capitoli che tratteremmo: PRESENTAZIONE DEL LAVORO DI DIPLOMA • Informazioni generali. • Ipotesi: costruzione e motivazione. • Approccio teorico al trauma: strutturazione e finalità della scelta tematica. • Materiali, metodi e percorso scientifico: formulazione dei questionari. • Presentazione e discussione dei risultati: le risposte dei TSO e le risposte dei capi sala, raggruppamento e interpretazione. • Conclusioni.

  4. 1. INFORMAZIONI GENERALI • Nel mese di marzo 2006 ci siamo incontrati con la commissione scientifica per presentare il nostro progetto. • Il titolo provvisorio era “Debriefing in sala operatoria” e rilasciava le prime linee della nostra idea. • Prima, ma ancora durante il mese di marzo, abbiamo contattato e poi avuto il primo incontro con la nostra relatrice, la Dr med Cornelia Klauser-Reucker (med gen FMH). • Il nome ci fu raccomandato dalla docente di psicopedagogia della SSMT, dott.essa. Daniela D’Ottavio Del Priore. • Dal primo incontro nel mese di marzo, ci siamo ritrovati praticamente una volta al mese, fino l’ultima riunione avuta durante il mese di febbraio del corrente anno. Le sedute, di una durata media di circa due ore, hanno avuto luogo nell’ufficio della dottoressa dell’OTAF (Montagnola) le prime volte, e al consultorio personale di Agno, nella seconda metà del periodo. • Oltre al materiale cartaceo, ci siamo valsi della ricerca in rete, riuscendo a trovare un gran quantitativo di materiale. • Oltre ai siti ticinesi e italiani, abbiamo anche ricorso a siti spagnoli, argentini, e della svizzera interna, approfittando le madrelingue dei componenti del gruppo (tralasciando il dialetto ticinese) • Abbiamo constatato che al di fuori dell’ambito della sala operatoria, la psicotraumatologia suscita interesse e curiosità. • Curiosità: si conosce poco il p-trauma, e invece è più “sentito” l’OUTBURNING.

  5. Abbiamo conosciuto la teoria dello psicotrauma e i problemi che ne conseguono durante delle ore di lezione, e ci ha interessato la proiezione di questo nella nostra professione. • Data la vastità del tema ci siamo posti tre grandi interrogativi come punto di partenza per costruire l’ipotesi: • COSA SI FA ? • COSA SI DOVREBBE FARE ? • COSA SI POTREBBE FARE ? Per arrivare all’idea di… 2. IPOTESI IN SALA OPERATORIA

  6. ABBIAMO INOLTRE CONSIDERATO: • Semplificare l’obiettivo del nostro lavoro giacché inizialmente avevamo due o tre ‘ipotesi’dentro della ipotesi (per esempio: oltre alla idea di studiare la conoscenza e sensibilizzazione sullo psicotrauma del team di sala operatoria, avevamo pensato in descrivere o rittratare un caso di debriefing vissuto in una struttura di sala operatoria… ) • L’efficacia del debriefing in sala operatoria, che era un’altro tema che avevamo considerato, offriva degli spunti interessanti ma una difficoltà maggiore nella stesura : trovare casi di debriefing eseguiti, e riuscire a dimostrare effettivamente che ciò aveva avuto determinati risultati. • La partenza dell’ipotesi comprende una nostra opinione (“Pensiamo che…”), o sensazione, prodotto della nostra -piccola- esperienza in sala operatoria. IPOTESI: • Pensiamo che la sala operatoria è un luogo in cui si è a rischio di subire l’effetto dello psicotrauma e la struttura dei Blocchi Operatori non è ne sensibilizzata ne preparata al decorso di un processo psicotraumatologico: possibilità che lo psicotrauma colpisca il TSO (o un’altro addetto alla sala operatoria). • Occorre aiutare la cura dello stato di salute dell’operatore (TSO) migliorando la conoscenza delle eventuali conseguenze di uno psicotrauma.

  7. Abbiamo utilizzato la bibliografia menzionata nel capitolo 9 per approfondire le definizioni, ma ha sicuramente pesato tanto nel nostro approccio le conoscenze che avevamo presso nel corso di psicopedagogia. Ci siamo avvicinati ai concetti di salutogenesi tramite materiale consigliato dalla nostra relatrice. Definizione scientifica Definizione etimologica e letteraria Debriefing, Defusing e Salutogenesi Forme e tipi di reazioni (specifiche e non) 3. APPROCCIO TEORICO AL TRAUMA Strutturiamo l’approccio teorico definendo i seguenti punti: Trauma Elementi dello psicotrauma Forme di prevenzione Breve storia della psicotraumatologia

  8. Questionari ritornati: 62, su un totale di 93 TSO - strumentisti (67%) • Risposte a scelta multipla per facilitare l’analisi. • Richiesta di alcuni dati personali per eventuali collegamenti dei risultati agli anni di esperienza, al sesso dell’inchiestato o al luogo di lavoro. • Lettera accompagnatoria senza spiegazioni teoriche voluta. • Risposte aperte ma suggerendo un limite (anche per facilitare l’analisi). • Domande riguardanti l’organizzazione della sala riferito allo psicotrauma. • Domande per capire il pensiero di ogni incaricato della sala. Questionari ritornati: 7, su un totale di 9 capi - sala (78%) 4. MATERIALE, METODI E PERCORSO SCIENTIFICO Questionari ai TSO e strumentisti (16 domande) Formulazione dei questionari Questionari ai capi-sala (5 domande)

  9. Abbiamo strutturato il questionario in quattro gruppi principali più le domande sui dati personali. Questa struttura rispecchia, nelle prime quattro voci, l’ordine sequenziale delle fasi scatenate da un evento psicotraumatico, e favorisce l’analisi delle risposte. 4.1. STRUTTURA DEL QUESTIONARIO PER TSO E STRUMENTISTI Le 5 fasi del questionario Il vissuto e la tipologia del trauma Le reazioni causate da un trauma L’elaborazione della reazione I mezzi d’aiuto davanti ad un problema psicotraumatologico Dati personali

  10. La Carità (Locarno) • Partecipazione: 10 / 11 Ospedali dell’EOC (4) L’OSGBV, OBV e ODL, hanno avuto un feed-back importante nello qualitativo e tempistico.Gli ospedali del Luganese hanno messo più tempo del termine pre-fissato per il ritorno. • San Giovanni (Bellinzona) • Partecipazione: 12 / 24 La C. Moncucco e l’Ars Medica hanno consegnato le risposte anche dopo del termine pre-fissato per il ritorno. • Civico (Lugano) • Partecipazione: 11 / 14 • Italiano (Lugano) • Partecipazione: 05 / 07 Ospedali e cliniche inchiestate • Beata Vergine (Mendrisio) • Partecipazione: 10 / 10 • Moncucco (Lugano) • Partecipazione: 08 / 08 Cliniche private (4) • Ars Medica (Gravesano) • Partecipazione: 06 / 07 • Santa Chiara e Cardiocentro • Non pervenute

  11. 4.2. STRUTTURA DEL QUESTIONARIO PER I CAPI SALA • OBIETTIVO • Vedere come la struttura gestisce lo psicotrauma. • Vedere se c’è una determinata corrispondenza tra le risposte date dagli strumentisti e i capi della rispettiva struttura. • Composto da cinque domande aperte ma limitate. • Le domande chiedono, in sintesi, sulla situazione dei blocchi operatori davanti allo psicotrauma; la gestione dei problemi derivati; questa gestione e la qualità del lavoro del personale di sala; l’opinione del capo sala su questi avvenimenti. • In queste domande diamo più enfasi al debriefing e alle lienee guide ad esso riferito, rispetto che nel questionario per gli strumentisti.

  12. Il vissuto e la tipologia del trauma (2 domande) Le reazioni causate dal trauma (3 domande) L’elaborazione della reazione (stress management) (7 domande) I mezzi d’aiuto davanti ad un problema psicotraumatologico (4 domande) Dati personali (2 domande) 5. PRESENTAZIONE E DISCUSSIONE DEI RISULTATI • Il capitolo ha due parti: domande agli strumentisti, domande ai capi-sala • La presentazione riguardante gli strumentisti segue la sequenza dei gruppi di domande elencata precedentemente. • Utilizzo di grafici a torta, con i percentuali delle risposte date. • Partecipazione alle inchieste: quantità degli strumentisti e capi-sala coinvolti. 5.1. Prima parte: domande ai TSO e/o strumentisti

  13. Il vissuto e la tipologia del trauma • OBIETTIVO • Sapere se l’intervistato ha subito uno o più psicotraumi sul lavoro, e di che tipo si tratta. 3/4 : si ha vissuto dei traumi Psicotrauma più scelto: la morte in sala. • PROCEDIMENTO • Abbiamo domandato se la persona aveva subito dei psicotraumi nel ruolo di TSO o di personale di sala e, davanti alla risposta affermativa, abbiamo elencato quattro tipi di traumi che possono capitare in sala operatoria. • In quest’analisi abbiamo voluto considerare la differenza tra il lutto e lo psicotrauma causato da una morte. • Alla fine facciamo una piccola sintesi di questi risultati, in cui notiamo che c’è un’importante attenzione o sensibilità al tema del trauma da parte di nostri colleghi, ma ci chiediamo se i concetti di trauma siano per tutti simili.

  14. OBIETTIVO • Vogliamo conoscere le reazioni che i nostri inchiestati hanno vissuto, nel contesto delle esperienze psicotraumatiche, sia quelle specifiche come quelle non specifiche. Le reazioni causate dal trauma • PROCEDIMENTO • Formulare delle domande in maniera di raggruppare, da una parte, quelle che sono le reazioni specifiche ai traumi, e da un’altra, quelle che non lo sono • Nelle domande definiamo l’elenco delle possibili reazioni. • Nelle risposte a scelta multipla proposte chiediamo in che frequenza si è verificato. • La specificità o meno delle reazioni viene definita nel capitolo dell’approccio teorico al trauma. • Alla fine facciamo una piccola sintesi di questi risultati, constatando che gli inchiestati hanno riconosciuto di aver esperimentato normali reazioni a traumi, anche se in molti casi non hanno saputo identificare un vissuto traumatico come origine.

  15. Dopo facciamo un nuovo analisi discriminato in reazioni specifiche e non specifiche, in cui di nuovo vediamo delle basse frequenze. • Tra le persone che dicono di non aver vissuto un trauma, quasi il cinquanta percento concede di aver avuto delle reazioni specifiche. Questa inclinazione implica che l’importante percentuale che ha avuto esperienze traumatiche nell’arco della vita lavorativa in sala operatoria, non le ha riconosciute come tali.

  16. L’elaborazione della reazione (stress management) • OBIETTIVO • Verificare se e come viene utilizzato lo stress management, nelle sue diverse forme. 80% condivide l’emozioni. 92% parla su loro psicotraumi. 40% “tenersi dentro la cose può solo far peggiorare” 57% non cambia atteggiamento 32% si cambia: passo salutogenetico (aumento della sensibilità) Stress management: maggior parte sa che condividere è buono. Scarsa importanza alle attività del corpo. • PROCEDIMENTO • In una prima fase indaghiamo sulla condivisione dell’emozioni provate dopo uno psicotrauma e se vi sono stati dei cambiamenti nel modo di agire o pensare. • Alcune domande si articolano tra di loro offrendo delle diverse possibilità di risposte concatenate. • Nella seconda fase chiediamo le strategie usate da nostri inchiestati; proponiamo diverse possibilità dello stress management.

  17. I mezzi d’aiuto davanti ad un problema psicotraumatologico • OBIETTIVO • Vedere se sono a conoscenza dei principali mezzi di prevenzione e aiuto davanti ai psicotraumi e a chi dirigersi in caso di bisogno. 18% non conosce il debriefing 45% non conosce la salutogenesi 74% non sa a chi chiedere aiuto davanti problemi psicotraumatologici Solo il 27% è interessato in sapere più sul tema. • PROCEDIMENTO • Domande dirette con scelta multipla, sul debriefing e la salutogenesi. • Dentro delle scelte di risposta abbiamo volutamente introdotto delle definizioni del tutto inappropriate nel contesto del tema, per testare l’attenzione della persona. • Abbiamo sottolineato la poca conoscenza di queste procedure esistente nei blocchi operatori.

  18. 5.1. Seconda parte: domande ai capi sala • Le domande ai capi presentano una interpretazione e visualizzazione dei risultati più semplice che nei questionari precedenti. • Abbiamo raggruppato le risposte per ogni domanda, con dei commenti che danno una panoramica di tutti i pareri. • Crediamo che ciò che appare dopo queste interviste funziona come una fotografia della situazione attuale nei blocchi operatori. • Avevamo l’idea di vedere se c’era una corrispondenza tra le risposte del capo e quelle degli strumentisti: abbiamo comprovato che nel caso di uno degli ospedali si verifica una speciale attenzione alla tematica in ambedue componenti. • Dopo dell’analisi delle risposte facciamo un piccolo elenco di alcuni concetti che sono stati maneggiati in maniera poco chiara da parte dei capi sala, e facciamo le rispettive precisazioni : • Reinserimento;debriefing quotidiano; rara frequenza degli eventi traumatici • Le risposte complete le trascriviamo nel capitolo degli allegati.

  19. I rusultati che ci portano a dire che l’ipotisi di partenza è verificata. • Alcune risposte date dai nostri inchiestati facevano sorgere altre domande. • Da questo lavoro abbiamo potuto imparare molte cose nuove che hanno arrichito in modo positivo le nostre conoscenze di base che avevamo. • Ringraziamo chi ci ha aiutato nel lavoro, in particolar modo la nostra relatrice, Dott.essa Cornelia Klauser Mettiamo l’accento su alcuni punti usciti durante il lavoro e l’analisi dei risultati da noi ritenuti importanti. Contengono anche delle autocritiche ed infine esprimiamo la nostra soddisfazione finale ritenendo di aver imparato molte cose nuove. 6. CONCLUSIONI

  20. Grazie per l’attenzione !

More Related