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LE TIPOLOGIE DELLA PRIMA PROVA DI ESAME

LE TIPOLOGIE DELLA PRIMA PROVA DI ESAME. Analisi del testo Saggio breve o articolo di giornale Tema di argomento storico Tema di ordine generale. L’ANALISI DEL TESTO. DI COSA DI TRATTA?

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LE TIPOLOGIE DELLA PRIMA PROVA DI ESAME

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Presentation Transcript


  1. LE TIPOLOGIE DELLA PRIMA PROVA DI ESAME Analisi del testo Saggio breve o articolo di giornale Tema di argomento storico Tema di ordine generale

  2. L’ANALISI DEL TESTO • DI COSA DI TRATTA? • L’analisi del testo prevede appunto un’analisi e un commento di un testo generalmente letterario (ma potrebbe anche trattarsi di saggi storici o articoli giornalistici) • Allo studente viene richiesto di rispondere ad un serie di quesiti riguardanti: • La comprensione complessiva • L’analisi vera e propria del testo • L’interpretazione o un commento dello stesso, nonché approfondimenti o riflessioni

  3. L’ANALISI DEL TESTO • COSA SI DEVE SAPERE? • Per affrontare l’analisi del testo è necessario possedere solide conoscenze riguardo l’autore proposto • È inoltre indispensabile – perché richiesto esplicitamente dal Regolamento ministeriale – utilizzare metodi, tecniche e il linguaggio specifici della materia

  4. L’ANALISI DEL TESTO • PRO E CONTRO • Spesso la prima tipologia viene indicata come la più difficile e per certi versi ciò è vero • …ma • Il questionario che accompagna il testo è un ottima guida e aiuta lo studente ad attenersi a quanto richiesto, senza il rischio di “andare fuori tema” • Va scartata solo se il candidato è cosciente di non avere un’adeguata preparazione letteraria generale o inerente l’autore presentato

  5. IL SAGGIO BREVE • DI CHE COSA SI TRATTA? • Il saggio breve è un testo in prosa che ha carattere non fantasioso (come ad esempio un racconto) ma argomentativo; un determinato tema viene trattato in modo sistematico, utilizzando fonti e documenti con il fine di elaborare un’interpretazione (tesi)

  6. IL SAGGIO BREVE • Il saggio breve prevede, da parte di chi scrive, il rispetto di un codice linguistico che incontri le esigenze del pubblico cui ci si rivolge e dell’argomento trattato • Il testo deve essere organizzato in modo logico e coerente, senza inutili divagazioni; la tesi supportata inoltre deve apparire evidente a chi legge, non vi devono quindi essere assolutamente margini di ambiguità

  7. IL SAGGIO BREVE • QUANTO DEVE ESSERE LUNGO? • Il Ministero indica esplicitamente una lunghezza massima corrispondente a circa 4 o 5 metà di foglio protocollo (circa 8-10.000 battute di Word); è opportuno in ogni caso non scrivere meno di quattro colonne di foglio protocollo

  8. IL SAGGIO BREVE • COSA VIENE INDICATO NELLA TRACCIA? • La traccia del saggio breve (o articolo di giornale) prevede quattro ambiti: • Artistico-letterario • Socio-economico • Storico-politico • Tecnico-scientifico

  9. IL SAGGIO BREVE • Questi quattro ambiti sono preceduti da alcune righe in cui vengono poste le consegne: • “Sviluppa l’argomento scelto in forma di saggio breve o di articolo di giornale, utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del saggio breve argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e , se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’articolo di giornale, indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà foglio protocollo.” (estratto dalla tracce dell’esame di maturità 2013)

  10. IL SAGGIO BREVE • QUALI SONO LE FONTI E I DOCUMENTI FORNITI? • Le fonti possono essere di varia natura: • Testuale  estratti da testi letterari (es. un romanzo), da saggi, da articoli di giornale, da discorsi, canzoni, aforismi, citazioni, ecc. • Immagini: riproduzioni di quadri famosi, opere grafiche, fotografie, ecc. • Dati: dati statistici, elenchi, classifiche, ecc. • Norme: norme giuridiche, estratti da regolamenti, ecc.

  11. IL SAGGIO BREVE • Come ricordato, non bisogna dimenticare che il candidato non solo può, ma, anzi, è invitato ad apportare il proprio contributo personale e quindi è possibile citare altre fonti oltre a quelle fornite

  12. IL SAGGIO BREVE • COME SI DEVONO CITARE LE FONTI? • Dipende dall’uso che ne viene fatto: se la citazione riprende pari pari la fonte allora è necessario che il testo venga riportato tra virgolette e che venga fatto esplicito riferimento all’opera e, in caso di saggio, all’anno di composizione/pubblicazione • Es. …riguardo a questo aspetto sono sempre valide le parole di Primo Levi contenute nel romanzo del 1978 La chiave a stella : “Meglio astenersi dal governare il destino degli altri, dal momento che è già così difficile ed incerto pilotare il proprio.”

  13. IL SAGGIO BREVE • Risulta spesso più scorrevole per chi legge quando le fonti vengono “inglobate” nel discorso • Es. “…a tal proposito restano sempre validi e attuali i pensieri espressi nell’opera del 1978 “La chiave a stella” dallo scrittore Primo Levi il quale giudicava preferibile astenersi dal governare il destino degli altri poiché, a suo giudizio, era già un’impresa dirigere il proprio.”

  14. IL SAGGIO BREVE • A COSA SERVONO LE FONTI? • Nel saggio breve il candidato deve esporre una tesi che sarà sicuramente personale e perciò non universale • La bontà di un saggio è misurata anche dalla “forza” con cui una tesi è sostenuta ovvero se essa non presenta punti deboli • A tale proposito è bene prevenire le eventuali obiezioni (la o le antitesi)

  15. IL SAGGIO BREVE • L’antitesi può essere smontata in due modi: o portando inconfutabili argomenti a sostegno della tesi (che faranno quindi apparire deboli le obiezioni) o agendo direttamente sull’antitesi, cercando di dimostrare i motivi per cui non può essere considerata valida o ragionevole • In ogni caso i documenti servono proprio a questo: essi rappresentano fonti di autorevolezza (se portate a sostegno della propria tesi)

  16. IL SAGGIO BREVE • I documenti forniti rappresentano solitamente punti di vista diversi, a volte divergenti • Sta all’abilità del candidato e all’effettiva validità della tesi sostenuta, utilizzarle in modo appropriato per i propri scopi (ovvero a sostegno delle proprie idee)

  17. IL SAGGIO BREVE • COME VA FORMULATO IL TITOLO? • È preferibile scegliere il titolo del proprio elaborato solo dopo aver definito bene la scaletta degli argomenti che si è scelto di affrontare o addirittura a stesura del saggio completata • Il titolo deve contenere un argomento; il lettore deve cioè essere in grado di capire cosa andrà a leggere e nello specifico come tale argomento verrà trattato

  18. IL SAGGIO BREVE • Il titolo “La violenza nei programmi tv” non fornisce nessuna indicazione utile: da che punto di vista verrà trattato l’argomento? L’autore sostiene che ci sia o no violenza in tv? E se ritiene sia presente, che opinione ha in merito? • Appare quindi chiaro che un titolo del genere non aiuta il lettore ad orientarsi

  19. IL SAGGIO BREVE • Analogamente non bisogna formulare titoli troppo lunghi e complessi • Riassumendo, il titolo ideale è conciso, pertinente e auto-esplicativo

  20. IL SAGGIO BREVE • IL DESTINATARIO DEL SAGGIO • Tra le consegne ministeriali vi è anche quella di formulare una destinazione editoriale per il proprio elaborato • Lo studente può quindi decidere in quale giornale o rivista specialistica intende veder pubblicato idealmente il proprio lavoro • La destinazione editoriale è importante poiché determina il registro e lo stile dell’intero lavoro

  21. ARTICOLO DI GIORNALE • Le caratteristiche dell’articolo di giornale sono, per certi versi, molto simili a quelle del saggio breve • Tuttavia per questa tipologia testuale esistono regole ben precise

  22. ARTICOLO DI GIORNALE • L’ATTACCO (O LEAD) • L’attacco (ovvero l’inizio dell’articolo) è la parte iniziale e gioca un ruolo fondamentale poiché è in questa fase che il lettore deciderà se continuare la lettura perché incuriosito o piuttosto deciderà di abbandonare

  23. ARTICOLO DI GIORNALE • L’attacco può essere descrittivo e fornire subito al lettore tutte le informazioni di cui ha bisogno per poi ampliarle nel resto dell’articolo (vedi le 5 W seguenti) • Il lead può essere anche narrativo e raccontare ad esempio le reazioni di qualcuno di fronte ad un fatto di cui si andrà a parlare (es. “Orrore e sgomento hanno sconvolto la piccola cittadina di ****** alla notizia del ritrovamento del cadavere di una giovane ragazza.”) • Lead dichiarativo: viene citata l’affermazione di qualche personaggio coinvolto nella storia di cui si parlerà nell’articolo • Lead interrogativo: il giornalista si pone una domanda cui darà risposta nel prosieguo dell’articolo

  24. L’ARTICOLO DI GIORNALE • A volte il lead può essere privo di verbi e costituito da una serie di frasi molto brevi (un’enumerazione) che creano curiosità nel lettore e lo spingono a proseguire nella lettura • Es. “750 imprese coinvolte. Oltre mezzo miliardo di euro investito. Circa 5000 posti di lavoro creati. Queste sono le cifre del nuovo progetto in partenza…”

  25. ARTICOLO DI GIORNALE • LA REGOLA DELLE 5 W (E DELLA H) • Fondamentale, in un qualsiasi articolo di giornale, è mettere a fuoco i punti essenziali, senza divagare • A questo proposito è bene porsi cinque domande (sei in realtà) che, in inglese, iniziano tutte con la lettera W: • Who?  chi? Di chi si parla? • What? che cosa? Di cosa si parla? • When?  Quando? Quando è accaduto ciò di cui si parla? • Where?  Dove? Dove è accaduto il fatto? • Why?  Perché? Quali sono state le cause?

  26. ARTICOLO DI GIORNALE • A queste cinque domande si può aggiungere anche • How?  Come? Come sono accaduti i fatti?

  27. ARTICOLO DI GIORNALE • STILE • Lo stile giornalistico, sia che si tratti di un articolo di cronaca, sportivo, culturale, ecc., deve sempre essere oggettivo • Bisogna inoltre puntare alla chiarezza e all’essenzialità • Può essere utile domandarsi, rileggendo il proprio elaborato, se il messaggio che si vuole veicolare arriva al destinatario in modo chiaro, senza ambiguità

  28. ARTICOLO DI GIORNALE • Uno stile chiaro e semplice non deve essere necessariamente povero o “piatto” • Bisogna sempre ricordare che lettori leggeranno il testo primariamente per ottenere informazioni ma il modo in cui saremo capaci di veicolarle farà la differenza tra una lettura interessata e una lettura puramente informativa

  29. ARTICOLO DI GIORNALE • IL TITOLO: SOMMARIO E OCCHIELLO • L’articolo di giornale, rispetto al saggio breve, prevede, oltre al titolo, anche un sommario e un occhiello • Sommario e occhiello sono rispettivamente le “frasi” che stanno sotto e sopra al titolo • L’occhiello è una sorta di pre-titolo: serve come introduzione • Il sommario, come suggerisce il nome stesso, funge invece da riassunto

  30. IL TEMA STORICO • Per svolgere questa terza tipologia è ovviamente necessario possedere ottime conoscenze riguardo l’argomento indicato in particolare e, in generale, di storia • È bene evitare facili nozionismi: il tema non vuole essere un palcoscenico in cui sfoggiare abilità mnemoniche (date, battaglie, personaggi, ecc.) • Viene richiesto al candidato di elaborare un tema che includa – come fondamentali – determinati aspetti oggettivi ma che dia la possibilità di fornire una visione più ampia e profonda di eventi storici rilevanti

  31. IL TEMA DI ATTUALITÀ • Quest’ultima tipologia nasconde molte insidie • L’attualità non è infatti una “materia” scolastica e, sebbene faccia parte della quotidianità dell’individuo e dello studente, spesso è possibile che si ritenga di avere conoscenze sufficienti di un determinato argomento quando in realtà non è così • Un’altra insidia è rappresentata dall’assenza di documentazione (presente invece nella tipologia B)

  32. IL TEMA DI ATTUALITÀ • Molti studenti trascurano di esercitarsi, durante l’anno, nelle altre tipologie, convinti che la tipologia D rappresenti una sorta di ancora di salvezza • Le commissioni sono portate a giudicare con maggiore attenzione questa tipologia di tema poiché spesso è facile incorrere in luoghi comuni, frasi banali e ragionamenti superficiali

  33. IL TEMA DI ATTUALITÀ • Se si decide di optare per questa tipologia è bene chiedersi se le conoscenze che si hanno riguardo l’argomento proposto sono davvero profonde, se se n’è mai discusso con qualcuno o se si è mai letto qualche libro o articolo al riguardo • È bene in ogni caso dedicare una quantità di tempo adeguata all’analisi preliminare della traccia (ciò vale per ogni tipologia in ogni caso)

  34. IL TEMA DI ATTUALITÀ • Dopo aver analizzato la traccia bisogna accertarsi di averla davvero compresa • A questo punto è possibile procedere con una sorta di “lista” di quanto si vuole esporre; è importante mettere nero su bianco le idee in modo da poterle più agevolmente organizzare • Tali idee vanno argomentate adeguatamente e ampliate facendo possibilmente riferimento a letture o esperienze concernenti l’argomento oggetto di lavoro

  35. IL TEMA DI ATTUALITÀ • Bisogna anche in questo caso sostenere una tesi che non può essere debole o contraddittoria • Infine, prima della stesura vera e propria, è consigliabile crearsi una scaletta: mettere ciò in ordine le idee precedentemente annotate

  36. BIBLIO E SITOGRAFIA • http://giornale-lapulce.blogspot.it/2007/08/gioco-di-squadra.html • http://scrivereeriscrivere.blogspot.it/2010/03/formazione-articolo-lattacco-o-lead.html • http://www.treccani.it/scuola/maturita/prima_prova/articolo_di_giornale/bartocci.htlm • P. Di Sacco, Mappe di Letteratura, Il Novecento, Ed. Scolastiche Bruno Mondadori, 2008 • L. Gaudio, Analisi del testo. Metodo ed esempi per affrontare la prima prova della maturità, Edizioni Bignami, 2009. • Questo ppt è disponibile online: http://www.slideshare.net/anna_turchet/tipologie-i-prova-saggio-breve?utm_source=ss&utm_medium=upload&utm_campaign=quick-view

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