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POTERE CONTRATTUALE NEGLI ACQUISTI E NEGOZIAZIONE

POTERE CONTRATTUALE NEGLI ACQUISTI E NEGOZIAZIONE. CAP 1I MARKETING DISTRIBUTIVO . Economia del potere contrattuale negli acquisti. LA TESI DELL’OLIGOPSONIO COLLUSIVO CRITICA DEL MODELLO OLIGOPSONISTICO : CONCENTRAZIONE RELATIVA PERCEZIONE DI INTERDIPENDENZA ALL’ACQUISTO

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POTERE CONTRATTUALE NEGLI ACQUISTI E NEGOZIAZIONE

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  1. POTERE CONTRATTUALE NEGLI ACQUISTI E NEGOZIAZIONE CAP 1I MARKETING DISTRIBUTIVO

  2. Economia del potere contrattuale negli acquisti • LA TESI DELL’OLIGOPSONIO COLLUSIVO • CRITICA DEL MODELLO OLIGOPSONISTICO : • CONCENTRAZIONE RELATIVA • PERCEZIONE DI INTERDIPENDENZA ALL’ACQUISTO • BILATERALITA’ E CONSEGUENTE RIDOTTA TRASPARENZA DELLA TRATTATIVA • RIVALITA’ AL RIBASSO E NON AL RIALZO • LA COLLABORAZIONE NEGLI ACQUISTI E’ DIFFICILE IN PRESENZA DI RIVALITA’ NELLE VENDITE • LA COLLUSIONE ASSOCIATIVA NON E’ OLIGOPSONIO : • LA COLLABORAZIONE TRA SOCI NEGLI ACQUISTI E’ FUNZIO -NALE ALLA COMPETIZIONE NELE VENDITE (CO-OPETITION ) • COOP E CONAD COLLABORANO NEGLI ACQUISTI ( ID ) PER REALIZZARE ECONOMIE DI SCALA DA SPENDERE SUL MERCATO DELLE VENDITE DOVE RESTANO INDIPENDENTI • LA SENTENZA ANTITRUST SU ITALIA DISTRIBUZIONE METTE IN DUBBIO CHE SI TRATTI SOLO DI COLLUSIONE AGLI ACQUISTI E PONE PER LA PRIMA VOLTA IL PROBLEMA DEL CONTROLLO DEL POTERE CONTRATTUALE

  3. Economia del potere contrattuale negli acquisti • LA SENTENZA ANTITRUST SU ITALIA DISTRIBUZIONE : • SI INTERVIENE PER CONTENERE IL POTERE CONTRATTUALE IN UN PAESE IN CUI LA CONCENTRAZIONE E’ BASSA ( F11.1/1) • SI AUTORIZZA IN DEROGA FINO AL 2004 SOSPETTANDO CHE LA COLLUSIONE NEGLI ACQUISTI SFOCI NELLA COLLUSIONE A VALLE NELLE VENDITE IN AREE DOVE ESISTE DOMINANZA • IL POTERE CONTRATTUALE NEGLI ACQUISTI PUO’ NON ESSERE UN CONTERWALING POWER SE REALIZZATO ATTRAVERSO UNA COLLUSIONE CHE SI ESTENDE DAGLI ACQUISTI ALLE VENDITE • I sospetti dell’Antitrust si fondano sul principio che, per massimizzare il potere contrattuale negli acquisti di un gruppo commerciale è necessario coordinare anche alcune politiche di vendita e, in particolare, l’assortimento. •  IL CONTESTO DELLA NEGOZIAZIONE PER L’ANTITRUST • NON SI RICONOSCE IL LIVELLO INTERNAZIONALE E LA NECESSITA’ PER COOP/CONAD DI COORDINARSI SUL PIANO NAZIONALE • SI LIMITA L’ANALISI DELLA CONCENTRAZIONE A IPER/SUPER • SI SOSTIENE LA MAGGIOR CONCENTRAZIONE DELLA DISTRIBUZIONE CONFRONTANDO IL PESO RELATIVO SENZA RICONOSCERE I DIVERSI CONFINI DEL MERCATO RILEVANTE • IL POTERE NON DISCENDE DALLA CONCENTRAZIONE RELATIVA MA DALL’ASIMMETRIA NEL RAPPORTO DI DIPENDENZA

  4. Economia del potere contrattuale negli acquisti • IL CONTRIBUTO ID ALL’AUMENTO DEL POTERE CONTRATTUALE DI COOP E CONAD NON E’ ELEVATO : • LA SUPERCENTRALE NON E’ UN INTERLOCUTORE UNICO PER IDM , CHE NEGOZIA ANCHE AI DUE LIVELLI SUCCESSIVI • IMPOSSIBILITA’ DI TRATTARE CORRISPETTIVI DI SERVIZIO • ESCLUSIONE DELLA NEGOZIAZIONE CENTRALIZZATA PER FORNITORI PICCOLI (>4m ) E DIPENDENTI (+25% ) • GLI EFFETTI POSITIVI DELLA CENTRALE ID : • RESISTENZA ALLA MANOVRA DEL LISTINO PER FINANZIARE INVESTIMENTI DI TRADE MARKETING • ALLINEAMENTO DELLE CONDIZIONI IN FATTURA CHE, A DIFFERENZA DELLE CONDIZIONI FUORI FATTURA HANNO UNA VALENZA DISCRIMINATORIA • L’ANTITRUST RITIENE CHE, ALLA LUCE DELLA CONCENTRAZIONE DEI MERCATI LOCALI E DELLE BARRIERE ALL’ENTRATA, L’INTENSITA’ DELLA CONCORRENZA SIA ALQUANTO BASSA

  5. Economia del potere contrattuale negli acquisti • LA TEORIA CHE LEGA IL POTERE CONTRATTUALE ALLA DIMENSIONE ATTRAVERSO IL PREZZO LIMITE • CARENZE DELLA TEORIA DEL PREZZO LIMITE • IL POTERE CONTRATTUALE SI ESERCITA ANCHE NEI CONFRONTI DELLE IMPRESE ORIENTATE AL BREVE • I MINORI COSTI LOGISTICI SONO COMPENSATI DAI MAGGIORI COSTI COMMERCIALI • MINORI BARRIERE DISTRIBUTIVE ALL’ENTRATA NEI PICCOLI ACQUIRENTI E CONSEGUENTE CANALIZZAZIONE • LA TEORIA CHE LEGA IL POTERE CONTRATTUALE ALLA DIMENSIONE ATTRAVERSO L’INSTABILITA’ DELL’INDUSTRIA • COLLUSIONE OLIGOPOLISTICA E OMOGENEITA’ DELLA CLIENTELA SUL PIANO DELLA DIMENSIONE • BILATERALITA’ DELLA TRATTATIVA E DISCRIMINAZIONE • DIVERSA INTENSITA’ DELLA INTERBRANDCOMPETITON NEL MERCATO INTERMEDIO DEI PICCOLI E GRANDI ACQUIRENTI

  6. Economia del potere contrattuale negli acquisti • LA TEORIA CHE LEGA IL POTERE CONTRATTUALE ALLA DIMENSIONE ATTRAVERSO LA DIVERSA ELASTICITA’ DELLA DOMANDA INTERMEDIA • PIU’ ALTERNATIVE D’ACQUISTO DEI GRANDI ACQUIRENTI E MINOR DIPENDENZA NEI CONFRONTI DEI FORNITORI • marca commerciale • Sfruttamento delle imperfezioni del mercato attraverso la internazionalizzazione degli acquisti ( tab 11.1/1 ) • AUTONOMIA DEL MARKETING DISTRIBUTIVO ( ampiezza dell’assortimento di categoria ) • LA TEORIA CHE LEGA IL POTERE CONTRATTUALE ALLA DIMENSIONE DEGLI ACQUISTI RAPPORTATA : • ALLA TIPOLOGIA DI CLIENTE ( GD-DO-COOP) • ALLA CONCENTRAZIONE TERRITORIALE DEL CLIENTE • ALLA DINAMICA DELLE VENDITE DEL CLIENTE • ALLA INTENSITA’ DELLA CONCORRENZA NELL’ AREA IN CUI OPERA IL CLIENTE

  7. Economia del potere contrattuale negli acquisti • In definitiva, riteniamo che il potere contrattuale negli acquisti dei distributori grocery non sia solo legato alla dimensione, ma anche e soprattutto all’efficacia del marketing distributivo , oltre che all’efficacia dell’organizzazione dei rapporti di canale • POTERE CONTRATTUALE E POSIZIONE COMPETITIVA DEL FORNITORE : • QUOTA DI VENDITA NELL’AREA / INSEGNA • GRADO DI UTILIZZO DELLA CAPACITA PRODUTTIVA • FOCALIZZAZIONE SULLA CONCORRENZA NON DI PREZZO E PROFITTI IN CALO DELL’INDUSTRIA • LA RIPRODUZIONE CONTINUA DELLE OCCASIONI PER DISCRIMINARE MINACCIA : • LA RIGIDITA’ DEI PREZZI OLIGOPOLISTICI • LA STABILITA’ DELL’INDUSTRIA • DISCRIMINAZIONE MONOPOLISTICA E DISCRIMINAZIONE COMPETITIVA

  8. QUESITI PER LA VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO ØQual è la differenza tra potere contrattuale e potere di mercato ? ØPer quali motivi il potere contrattuale negli acquisti non può essere spiegato col modello dell’oligopsonio collusivo ? ØLa collaborazione negli acquisti dei gruppi commerciali si estende anche alle vendite e, quindi, lo sviluppo di un potere contrattuale finisce per dar vita ad un potere di mercato ? ØCome si può commentare la sentenza dell’Antitrust su Italia Distribuzione ? ØQuali sono i confini geografici e di prodotto del mercato degli acquisti? Ø Come si misura la concentrazione relativa del mercato degli acquisti?

  9. QUESITI PER LA VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO ØIl potere contrattuale è univocamente riconducibile al peso relativo dei due attori del canale ? ØIl rapporto di dipendenza dei due attori del canale è simmetrico ? ØGli sconti e i contributi incondizionati regolati in fattura hanno la stessa valenza economica degli sconti e contributi condizionati regolati al di fuori della fattura di vendita del fornitore ? ØSe il potere contrattuale negli acquisti non è un potere di mercato, quali altre spiegazioni teoriche sono state offerte? ØIn che modo il marketing distributivo e l’organizzazione delle relazioni di canale impattano sul potere contrattuale negli acquisti ? Ø

  10. QUESITI PER LA VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO Quali delle seguenti circostanze industriali influiscono positivamente / negativamente sul potere contrattuale dei clienti : -     quota di vendita nell’area inferiore / superiore alla quota di mercato nazionale ? -         quota di vendita nell’insegna inferiore / superiore alla quota di mercato nazionale ? -         capacità produttiva libera / satura ? -         alti costi di consumer marketing e bassi profitti ?

  11. FIG 11.1/1 Concentrazione del giro d'affari dei primi tre retailers nei diversi paesi

  12. Lo sviluppo del potere contrattuale negli acquisti • LE DIVERSE FORME IN CUI PUO’ ESSERE DECLINATA LA DIMENSIONE AI FINI DEL POTERE CONTRATTUALE • NELLA D.O., LA PROLIFERAZIONE DEI LIVELI NEGOZIALI SENZA COORDINAMENTO NON HA AUMENTATO IL VALORE NEGOZIALE • Øsostituzione di centrali leggere a centrali pesanti ; • > nascita, chiusura e riattivazione di supercentrali nazionali; • > difficoltà di centralizzazione degli acquisti in mancanza di un coordinamento nelle vendite e in caso di sovrapposizione d’area • ACCORCIAMENTO DELLA CATENA NEGOZIALE NELLA D.O. E ALLUNGAMENTO DELLA CATENA NEGOZIALE NELLA G.D. PER • Ølinearizzare la negoziazione • Ødifferenziare gli istituti negoziati in centrale da quelli negoziati in periferia , • Øseparare nettamente il ruolo dei diversi livelli nel caso di istituti negoziali comuni , assegnano per esempio alla centrale il compito di trattare sconti e contributi condizionati a targets e a contropartite di servizio che verranno poi definiti in periferia ; • Ødifferenziare la durata del contratto per i diversi istituti negoziali • Øriportare la trattativa nel suo ambito naturale che è la categoria , vale a dire respingendo gli istituti trasversali che si giustificano solo in una logica di portafoglio del fornitore. • ALLINEAMENTO DELLE CONDIZIONI A LIVELLO DI SINGOLO ISTITUTO PER AUMENTARE IL VALORE NEGOZIALE ( T11.2/2 )

  13. Lo sviluppo del potere contrattuale negli acquisti • LA CONCENTRAZIONE TERRITORIALE E LA CRESCITA DEL FATTURATO AUMENTANO IL POTERE CONTRATTUALE • LA QUALITA’ DELLA DIMENSIONE ( numerica / ponderata ; quota di superficie / quota di vendite ) INCIDE SUL POTERE CONTRATTUALE • L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA TRATTATIVA PUO’ AUMENTARE IL VALORE NEGOZIALE SE : • L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEGLI ACQUISTI SEGUE L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE VENDITE • VI E’ ASIMMETRIA DELLA PRESENZA INTERNAZIONALE IDM-GDO • VI SONO DIFFERENZE NEI PREZZI E NELLE CONDIZIONI • LE POSSIBILI SPIEGAZIONI DEI DIVERSI PREZZI AL CONSUMO • DIVERSA QUALITA’, DIVERSI COSTI DI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE, DIVERSI VOLUMI ( differenziazione ) • DIVERSA ELASTICITA’ DELLA DOMANDA E DIVERSA INTENSITA’ DELLA CONCORRENZA INDUSTRIALE • DIVERSO TRADE OFF TRA OBIETTIVI DI PENETRAZIONE / PROFITTO

  14. Lo sviluppo del potere contrattuale negli acquisti • LA VARIANZA DEI PREZZI AL CONSUMO E’ INFERIORE ALLA VARIANZA DEI PREZZI DI LISTINO PER LA DIVERSA INCIDENZA DEL FUORI FATTURA • LA MINACCIA DI IMPORTAZIONI PARALLELE PER FAR CONVERGERE I PREZZI DI LISTINO • I LIMITI ALLA CONVERGENZA DEI PREZZI DI LISTINO • COSTI LOGISTICI • REAZIONE DEI FORNITORI : • DIFFERENZIAZIONE DI MARCHE, PRODOTTO , FORMATO, PACKAGING , COMUNICAZIONE E PROMOZIONE • FINANZIAMENTO DELLA CONVERGENZA RIDUCENDO IL FUORI FATTURA INCONDIZIONATO E , QUINDI, MANTENENDO INTATTO IL COSTO DEL VENDUTO PER IL CLIENTE • Il risultato di questa prima modalità di negoziazione internazionale è incerto e, soprattutto , riteniamo non sia tale da determinare una significativa convergenza dei prezzi al consumo

  15. Lo sviluppo del potere contrattuale negli acquisti • GLI ALTRI STRUMENTI DELLA CREAZIONE DI VALORE NELLA TRATTATIVA INTERNAZIONALE : • MINACCIA DI IMPORTAZIONI PARALLELE • ALLUNAGMENTO DELLA CATENA NEGOZIALE • GLOBALIZZAZIONE DELLA TRATTATIVA • ALLUNAGMENTO DELLA CATENA NEGOZIALE • L’ORGANIZZAZIONE DELLA TRATTATIVA SUI DUE FRONTI • LA DIMENSIONE E L’OGGETTO DELLA TRATTATIVA • Aumento in quota nei paesi dove il brand è debole • Promozioni internazionali e arbitrato nelle controversie paese • INSTABILITA’ DEL VALORE NEGOZIALE IN ASSENZA DI REALI CONTROPARTITE E DI UNA GESTIONE LOCALE DEL TMKTG • GLOBALIZZAZIONE DELLA TRATTATIVA : • CONVERGENZA DELLE CONDIZIONI PAESE (stessa quota di risorse sul venduto indipendentemente dalla dimensione e dalla ponderata ) • LA VALORIZZAZIONE DELLE ASIMMETRIE PAESE ( T 11.2/5 ) • LIMITI ALL’APPIATTIMENTO DELLE CONDIZIONI SUL LIVELLO DEL PAESE IN CUI LA MARCA E’ DEBOLE E L’INSEGNA E’ FORTE • DIFFERENZIAZIONE DELLA PRESSIONE DI MARKETING • SVILUPPO ORGANIZZATIVO SOVRANAZIONALE

  16. QUESITI PER VERIFICARE L’APPRENDIMENTO ØCome può essere declinata la dimensione degli acquisti ai fini dello sviluppo del potere contrattuale ? ØLa lunghezza del canale , dal punto di vista dei livelli di negoziazione , aumenta o riduce il potere contrattuale negli acquisti ? ØCome mai la D.O. sta passando da più livelli ad un solo livello di negoziazione mentre la GD sta andando nella direzione opposta ? ØIn che modo è possibile creare valore aumentando i livelli negoziali ? ØL’allineamento delle condizioni di acquisto all’interno di un gruppo commerciale riguarda il totale dell’investimento o i singoli istituti negoziali ? ØCosa si intende per qualità della dimensione ?

  17. QUESITI PER VERIFICARE L’APPRENDIMENTO ØL’internazionalizzazione degli acquisti può essere efficacemente realizzata in assenza di una internazionalizzazione delle vendite ? ØQuali sono le tre circostanze che permettono di creare valore internazionalizzando la negoziazione ? ØDa cosa dipende la differenza dei prezzi al consumo nei vari paesi e come può essere utilizzata per creare valore internazionalizzando la negoziazione ? ØLa convergenza dei prezzi di listino nazionali avverrà senza intaccare il fuori fattura ? ØQuali sono le tre successive modalità in cui si può esprimere l’internazionalizzazione della negoziazione ? ØQuali condizioni devono sussistere per creare valore attraverso l’estensione in verticale e in orizzontale della trattativa internazionale ?

  18. Il contributo della new economy allo sviluppo del potere contrattuale negli acquisti dei distributori • FORTE REINTERMEDIAZIONE DEL B2B PER : • CONSOLIDARE MERCATI FRAMMENTATI • GARANTIRE INFORMAZIONI ACCURATE IMPARZIALI • CONSEGUIRE ECONOMIE DI RETE CONDIVIDENDO LA PIATTAFORMA, I PROTOCOLLI E I FORMATI • SUPERARE LA BILATERALITA’ DELLA RELAZIONE CAMBIANDO QUINDI IL MODELLO NEGOZIALE • L’ approvvigionamento dell’industria e della distribuzione può essere grandemente migliorato passando da contatti personali e comunicazioni telefoniche – cartacee alla comunicazione elettronica e all’automazione consentita dalla tecnologia internet • L’EVOLUZIONE DEI RAPPORTI DI CANALE : • L’ORIENTAMENTO ALLA TRANSAZIONE ( anni ‘80 ) • L’ORIENTAMENTO ALLA RELAZIONE ( anni ‘90 ) • L’ORIENTAMENTO ALLA CONNESSIONE (nuovo secolo )

  19. Il contributo della new economy allo sviluppo del potere contrattuale negli acquisti dei distributori • MAGGIOR EFFICIENZA (costi di transazione, prezzo di acquisto, tempi manageriali ) ED EFFICACIA ( qualità del servizio ) PORTANDO ON LINE : • IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DELLE FONTI(e-sourcing) • NEGOZIAZIONE DELLE CONDIZIONI E DEL SERVIZIO (e-procurement ) • CONFERIMENTO E EVASIONE DELL’ORDINE (e-supply ) • I RAPPORTI DI CANALE ON LINE POSSONO ESSERE SEGMENTATI IN FUNZIONE : • DELLA TIPOLOGIA DI PRODOTTI ( diretti/specifici , indiretti ) E FORNITORI ( spot, sistematici ) ( F.2) • DEL NUMERO DI ATTORI ( F.3) • DELLA TIPOLOGIA DI PORTALE ( F.4 )

  20. Il contributo della new economy allo sviluppo del potere contrattuale negli acquisti dei distributori • I PORTALI PRIVATI • PORTALI VERTICALI NEUTRALI : • RUOLO DI AGGREGATORE DI MERCATI FRAMMENTATI CON UN MODELLO A CLESSIDRA E GESTIONE INDIPENDENTE • IL VALORE E’ CREATO CON L’AMPLIAMENTO DEL MERCATO DI ACQUISTO / VENDITA • PREZZO FISSO E RELAZIONI BILATERALI • PORTALI VERTICALI PER L’e-PROCUREMENT : • RIDUZIONE DEI COSTI DI TRANSAZIONE E DI ACQUISTO PER I PORTALI PUBBLICI E PRIVATI ( F.5 ) • LO SVILUPPO PREVISTO ( F.6 ) • I PRODOTTI DIRETTI FOOD E NON FOOD ACQUISTABILI ON LINE CON L’ASTA INVERSA , SINGOLARMENTE O COLLETTIVAMENTE • prodotti non di marca • marchi collettivi • prodotti per la marca commerciale

  21. Il contributo della new economy allo sviluppo del potere contrattuale negli acquisti dei distributori • ASTA INVERSA E COSTO DI ACQUISTO: • AUMENTO DEL NUMERO DEI FORNITORI POTENZIALI E DELLA TRASPARENZA DELL’OFFERTA • RIDUZIONE DEI COSTI DI CAMBIAMENTO DEL FORNITORE • ATTIVAZIONE DI UNA CONCORRENZA TRA FORNITORI AL RIBASSO SUL PREZZO E AL RIALZO SUL SERVIZIO ( REQUEST FOR QUOTE >> REQUEST FOR PROPOSAL ) • MODIFICA DEL MODELLO NEGOZIALE ( uno / molti ), IN QUANTO I PREZZI SONO NEGOZIATI ATTRAVERSO LA PRESSIONE DEI VENDITORI • ASTA INVERSA E COSTI DI TRANSAZIONE : • RIDUZIONE DEL NUMERO DEI CONTATTI • VELOCIZZAZIONE DELL’ANALISI DELLE ALTERNATIVE • TRASFERIMENTO SUL FORNITORE DELL’ONERE INFORMATIVO E DELL’INIZIATIVA DEL CONTATTO

  22. Il contributo della new economy allo sviluppo del potere contrattuale negli acquisti dei distributori • Per comprendere l’evoluzione del mercato digitale nel comparto B2B, bisogna considerare la struttura dei costi : • COSTI FISSI ELEVATI E IRRECUPERABILI • COSTI VARIABILI MOLTO CONTENUTI E COSTANTI • ECONOMIE DI RETE ( demand side economy of scale ) CHE SI RAFFORZANO ALL’AUMENTARE DELLA PRODUZIONE • A DIFFERENZA DELL’ECONOMIA FORDISTA DOVE PREVALE L’OLIGOPOLIO, NELL’ECONOMIA DELLA INFORMAZIONE PREVARRA’ IL MONOPOLIO • IL TRASFERIMENTO IN RETE DEI RAPPORTI DI CANALE SARA’ CARATTERIZZATO DA UN PROGRESSIVO CONSOLIDAMENTO DEGLI INFOMEDIARIES

  23. Il contributo della new economy allo sviluppo del potere contrattuale negli acquisti dei distributori • E’ POSSIBILE AUMENTARE IL POTERE CONTRATTUALE DELLA GDO ANCHE NEI CONFRONTI DELL’IDM : • TRASFERENDO AI FORNITORI IL COMPITO DI COMPILARE ON LINE LE INFORMAZIONI UTILI ALLA GESTIONE DEL RAPPORTO VERTICALE (decontestualizzazione del rapporto di canale ) • PASSANDO DA RAPPORTI BILATERALI DIFFICILMENTE COMPARABILI A RAPPORTI MULTILATERALI FACILMENTE COMPARABILI PER L’OMOGENEITA’ REALIZZATA ON LINE • AUTOMATIZZANDO ACCREDITAMENTO - SELEZIONE E UNA PARTE DELLA NEGOZIAZIONE

  24. Il contributo della new economy allo sviluppo del potere contrattuale negli acquisti dei distributori • ESEMPIO DI NEGOZIAZIONE ON LINE : • DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DEL RINNOVO DEL CONTRATTO PER CATEGORIA • LE INFORMAZIONI CHE I FORNITORI DOVREBBERO DEPOSITARE SUL SITO DEL CLIENTE (T.1) • SEGMENTAZIONE AUTOMATICA DEI FORNITORI E SUCCESSIONE OTTIMALE DEGLI INCONTRI • L’UTILIZZO DI AGENTI ( BOT ) NELLE RELAZIONI DI CANALE ( R. 1 ) : • VELOCIZZAZIONE DEL LAVORO DEI BUYERS • APPLICAZIONE UNIFORME DELLE BEST PRACTICES • RIGIDITA’ E SPERSONALIZZAZIONE DEL RAPPORTO

  25. Il contributo della new economy allo sviluppo del potere contrattuale negli acquisti dei distributori • IN DEFINITIVA, E’ POSSIBILE CAMBIARE IL MODELLO NEGOZIALE PASSANDO DA RELAZIONI BILATERALI A RELAZIONI MULTILATERALI ANCHE PER LE MARCHE INDUSTRIALI , SEPPUR CON DIVERSA EFFICACIA IN RAPPORTO ALLA CONCENTRAZIONE DELL’INDUSTRIA • L’INDUSTRIA ITALIANA NON E’ ANCORA DISPOSTA A TRASFERIRE ON LINE PARTE DELLA NEGOZIAZIONE • CHIARA PERCEZIONE DELLO SVANTAGGIO NEGOZIALE PER IL VENDITORE • INSOSTITUIBILI LE RELAZIONI PERSONALI • IMPROBABILE LO SVILUPPO DI PORTALI PRIVATI DA PARTE DEI DISTRIBUTORI EUROPEI SULLA SCIA DI WALL MART

  26. Il contributo della new economy allo sviluppo del potere contrattuale negli acquisti dei distributori • IL CONTRIBUTO DI INTERNET ALLO SVILUPPO DI RELAZIONI ELETTRONICHE TRA IMPRESE ( R. 2-3 ) : • DRASTICA RIDUZIONE DEI COSTI RISPETTO EDI-VAN • ELIMINAZIONE DELLA NECESSITA’ DI CONCORDARE PROTOCOLLI DI COMUNICAZIONE • PRONTE SOLUZIONI PER I FORMATI ( EURITMO ) • INTERNET HA INFERTO IL COLPO DI GRAZIA ALLA CONCEZIONE FORDISTA DELL’IMPRESA • SUPERAMENTO DELL’ IMPRESA COME ENTITA’ A SE STANTE CHE PROTEGGE LA SUA POSIZIONE ALZANDO UN MURO DI RISERVATEZZA • NUOVE OPPORTUNITA’PER LA D.O. ATTRAVERSO LA INTEGRAZIONE DELLA FILIERA INTERNA

  27. Il contributo della new economy allo sviluppo del potere contrattuale negli acquisti dei distributori • LE IMPRESE CHE INTEGRERANNO I FLUSSI INFORMATIVI DI FILIERA COI PROCESSI INFORMATIVI E PRODUTTIVI INTERNI AVRANNO TEMPI DI RISPOSTA E COSTI DI TRANSAZIONE PIU’ BASSI • LE TAPPE DA PERCORRERE PER LO SVILUPPO DI TRASPARENZA E FIDUCIA NELLE RELAZIONI ESTERNE : • CONDIVISIONE DEL PATRIMONIO INFORMATIVO ATTRAVERSO UNA COMUNICAZIONE ASINCRONA, SENZA SUPPORTI FISICI E VINCOLI SPAZIO TEMPORALI • INTEGRAZIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI DI CANALE • INTEGRAZIONE DEI SISTEMI LOGISTICI ( F.7 ) • OPPORTUNITA’ TECNOLOGICHE DI MIGLIORAMENTO DELLE RELAZIONI E LIMITI COMMERCIALI

  28. QUESITI PER LA VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO ØIn che modo internet contribuisce alla reintermediazione dei rapporti tra imprese ? ØQuali sono le tre attività in cui può essere segmentato l’approvvigionamento ? ØIn che modo internet contribuisce a ridurre i costi di transazione e di acquisto migliorando nel contempo la qualità del servizio ? ØCome possono essere segmentati i prodotti e i fornitori ai fini dello sviluppo di una relazione nel market space ? ØQuali sono le tipologie di portali in cui si articola il B2B ? ØCome possono essere segmentati i portali verticali ?

  29. QUESITI PER LA VERIFICA DELL’APPRENDIMENTO ØQuali sono le tre tappe in cui si può suddividere l’evoluzione dei rapporti di canale ? ØQuali sono le principali caratteristiche della struttura dei costi di un’impresa che produce informazione / conoscenza rispetto ad una impresa che produce beni fisici ? ØCom’è possibile ridurre i costi di transazione e il prezzo di acquisto con o strumento dell’asta inversa ? ØI portali verticali pubblici sono una nuova forma di associazionismo ? ØI prodotti industriali di marca possono essere acquistati on line con lo strumento dell’asta inversa ? ØIn che modo è possibile migliorare il potere contrattuale della distribuzione portando on line una parte della negoziazione con l’industria di marca ? ØCome possono essere utilizzati gli agenti elettronici nei rapporti tra industria di marca e distribuzione ?

  30. F.2 - SEGMENTAZIONE DELLE RELAZIONI DI CANALE IN FUNZIONE DEI PRODOTTI E DEL TIPO DI FORNITORE COSA COMPRANO LE IMPRESE C O M E C O M P R A N O Imput indiretti Imput diretti MRO Hubs Ariba W.W. Crainger MRO.com BizBuyer.com Catalog Hubs Chemdex SciQuest.com PlasticNet.com Fornitori sistematici Yield Managers Employease Audaction.com CapacityWeb.com Exchanges e-Steel PaperExchange.com Altrs <energy IMX Exchange Fornitori spot

  31. F.3 - SEGMENTAZIONE DELLE RELAZIONI DI CANALE IN FUNZIONE DELLA NUMERICA NUMERICA DEGLI ATTORI PUBBLIC TENDERS AGGREGATION & EXCHANGE MANY BUYERS ONE EXTRANET AUCTIONS ONE MANY SELLERS

  32. F.4 - LA STRUTTURA DEL COMMERCIO ELETTRONICO TRA IMPRESE B2B Uno o pochi venditori interfacciano molti acquirenti ( Pubblic tender)

  33. F.5 - LE ECONOMIE DELL’e-PROCUREMENT Fonte : Deloitte Consulting, 2000

  34. F.6 - LO SVILUPPO DEGLI ACQUISTI ON LINE DELLE IMPRESE Fonte, Forrester research, The Economist, 4th 2000, p.68

  35. T.1 - INFORMAZIONI PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO DI FORNITURA DI UNA CATEGORIA

  36. F. 7 - INTEGRAZIONE INFORMATIVA E INTEGRAZIONE LOGISTICA

  37. R. 2 Fonte : ricerca CERMES 2000

  38. R. 3 Fonte : ricerca CERMES 2000

  39. R. 1 Percentuale di imprese che ritengono che gli agenti elettronici possano utilmente interfacciare industria e distribuzione nella prima parte della negoziazione distribuzione industria Fonte : ricerca CERMES 2000

  40. Differenziazione e discriminazione delle condizioni di vendita praticate dall’industria di marca • ASIMMETRIA DEL RAPPORTO DI DIPENDENZA • DEFINIZIONE E QUANTIFICAZIONE DELLA IMPORTANZA DEI CLIENTI COME PREMESSA PER LA GESTIONE DELLE CONDIZIONI DI VENDITA : • PESO DEL CLIENTE NEL FATTURATO DEL FORNITORE, E VICEVERSA • QUOTA DI VENDITA E QUOTA DI MERCATO • DINAMICA DEL PESO E DELLA QUOTA DI VENDITA • CONCENTRAZIONE TERRITORIALE DEL FATTURATO • AMPIEZZA / PROFONDITA’ DELL’ASSORTIMENTO • QUOTA DI VENDITA DELLA MARCA COMMERCIALE • NUMERO DI PUNTI DECISIONALI

  41. Discriminazione e differenziazione delle condizioni di vendita praticate dall’industria di marca • PER AUMENTARE IL POTERE ALLUNGANDO LA CATENA NEGOZIALE OCCORRE UN COORDINAMENTO TRA DIVERSI LIVELLI : • SEQUENZIALITA’ DELLA TRATTATIVA • ISTITUTI SPECIFICI NON SOVRAPPOSTI • DIVERSI INTERLOCUTORI E DIVERSA DURATA DEI CONTRATTI • LA TENDENZA VERSO UN ACCORCIAMENTO DELLA CATENA NEGOZIALE NELLA D.O. E UN ALLUNGAMENTO NELLA G.D. • LA DIVERSA IMPORTANZA DEI CLIENTI E’ GESTITA DISCRIMINANDO LE CONDIZIONI DI VENDITA • NATURA E MISURA DELLA DISCRIMINAZIONE • DIVERSO MARGINE DI CONTRIBUZIONE • CONTO ECONOMICO DI CLIENTE PER VALORIZZARE IL RAPPORTO DI FORNITURA COMPLESSIVO • NECESSITA’ DI MANTENERE UN APPROCCIO FLESSIBILE SUI SINGOLI ISTITUTI

  42. Discriminazione e differenziazione delle condizioni di vendita praticate dall’industria di marca • LA DISCRIMINAZIONE MONOPOLISTICA NEL GROCERY • E’ VOLUTA DAL FORNITORE CHE PUNTA A REALIZZARE UN VANTAGGIO COMPETITIVO SUL MERCATO DEL CONSUMO • E’ SISTEMATICA E TRASPARENTE • SI BASA SULLA FORNITURA AL TRADE DI SERVIZI GRATUITI • NON CREA PROBLEMI DI CANALE PERCHE’ LE MIGLIORI CONDIZIONI SONO OFFERTE A TUTTI I CLIENTI • RISPONDE AD OBIETTIVI DI MARKETING DEL FORNITORE E NON ALLA DIVERSA IMPORTANZA DEI CLIENTI • LA DISCRIMINAZIONE COMPETITIVA : • E’ SUBITA DAL FORNITORE • NON E’ SISTEMATICA • NON E’ TRASPARENTE • E’ UNO STRUMENTO DI GESTIONE DELLA DIVERSA IMPORTANZA DEI CLIENTI • FORME DI DISCRIMINAZIONE COMPETITIVA

  43. Discriminazione e differenziazione delle condizioni di vendita praticate dall’industria di marca • QUOTA DI MERCATO RELATIVA E PROPENSIONE ALLA DISCRIMINAZIONE COMPETITIVA DELLE CONDIZIONI • CONSISTENZA E STABILITA’ DEL VANTAGGIO COMPE- TITIVO OTTENUTO DAL FORNITORE DISCRIMINANDO • TRASFERIMENTO DELLE ECONOMIE DI COSTO • TRASPARENZA GENERATA DAL TRASFERIMENTO E CONSEGUENTE ALLINEAMENTO DELLE CONDIZIONI • RIPRODUZIONE DELLA DISCRIMINAZIONE IN RAPPORTO ALLA DIVERSA IMPORTANZA DEI CLIENTI • LA CHIMERA DELLA SEGRETEZZA : • ACQUISTO DI INFORMAZIONI E MOBILITA’ BUYERS • ACQUISIZIONI, FUSIONI, MOBILITA’ ASSOCIATIVA • LA SPINTA AD IMITARE AL RIALZO LE CONDIZIONI FATTE DAI RIVALI AI MIGLIORI CLIENTI

  44. Discriminazione e differenziazione delle condizioni di vendita praticate dall’industria di marca CONSISTENZA E STABILITA’ DEL VANTAGGIO COMPETITIVO NEGLI ACQUISTI DELLA GDO • EFFETTI DELLA NON SISTEMATICITA’ • EFFETTI DEL TRASFERIMENTO OBBLIGATORIO • LA CONNESSIONE TRA CONCORRENZA DI PREZZO SUL MERCATO INTERMEDIO E FINALE • DISCRIMINAZIONE E CONFLITTUALITA’ VERTICALE • AL DISTRIBUTORE NON INTERESSA TANTO AVERE UN VANTAGGIO NEL COSTO DEL VENDUTO, QUANTO NON AVERE UNO SVANTAGGIO • ELEMENTI CHE CONSENTONO AL FORNITORE DI EVITARE LA DISCRIMINAZIONE : • SOLIDA LEADERSHIP DI CATEGORIA • PORTAFOGLIO RISTRETTO ED EQUILIBRATO • DIFUSIONE TERRITORIALE UNIFORME DEL BRAND • PENETRAZIONE UNIFORME NEI CLIENTI GDO • SOLIDA CAPACITA’ DI VENDITA E LOGISTICA

  45. Discriminazione e differenziazione delle condizioni di vendita praticate dall’industria di marca • LA DIVERSIFICAZIONE PER CONTRASTARE LA CRESCITA DEL POTERE CONTRATTUALE : • DIMENSIONE ASSOLUTA E DIMENSIONE RELATIVA • CENTRALIZZAZIONE DELLE VENDITE E ADOZIONE DI ISTITUTI NEGOZIALI TRASVERSALI • PER AUMENTARE DI UN PUNTO LA PONDERATA DI UNA MARCA DEBOLE , SPENDE MENO IL FORNITORE DIVERSIFICATO E GRANDE IN TERMINI ASSOLUTI • I CONTRASTANTI RISCONTRI EMPIRICI IN MATERIA DI CENTRALIZZAZIONE DELLE VENDITE E DI ISTITUTI TRASVERSALI : • NESTLE’ - BARILLA • DANONE

  46. Discriminazione e differenziazione delle condizioni di vendita praticate dall’industria di marca • RISERVE E DUBBI SULLA DIVERSIFICAZIONE COME SOLUZIONE PER AUMENTARE IL POTERE NEGOZIALE DELL’INDUSTRIA : • LA TRASVERSALITA’ E’ POSSIBILE SOLO PER GLI ISTITUTI NON LEGATI A CORRISPETTIVI DI SERVIZIO • IL SERVIZIO INDUSTRIALE AL TRADE PUO’ VARIARE MOLTO TRA LE DIVERSE CATEGORIE • IL GUADAGNO SUI MARCHI DEBOLI PUO’ ESSERE PIU’ CHE COMPENSATO DA PERDITE SUI MARCHI FORTI • FACENDO PREVALERE UNA LOGICA FINAZIARIA , SI PERDE LA POSSIBILITA’ DI CONTROLLO ( Danone )

  47. Discriminazione e differenziazione delle condizioni di vendita praticate dall’industria di marca • I DISTRIBUTORI SI DIFFERENZIANO OLTRE CHE PER L’IMPORTANZA, ANCHE PER I SERVIZI RICEVUTI : • I CLIENTI PIU’ IMPORTANTI RICEVONO UN MAGGIOR SERVIZIO DALL’INDUSTRIA (frequenza di rifornimento, il lead time , le modalità e il punto di consegna , i servizi a punto vendita ) • La dispersione per cliente del margine di contribuzione dell’industria è la somma della dispersione dei prezzi di cessione e dei costi del servizio industriale. • LA VARIANZA DEL MARGINE DI CONTRIBUZIONE TRA CLIENTI ASSUME UNA DIVERSA CONSISTENZA NELL’INDUSTRIA • E’ NECESSARIO TENERE UN CONTO ECONOMICO DI CLIENTE PER CONTROLLARE LA VARIANZA DEL MARGINE DI CONTRIBUZIONE, QUALUNQUE SIA LA SUA CONSISTENZA • I DISTRIBUTORI SI DIFFERENZIANO INFINE PER I SEVIZI FORNITI AL BRAND E PER LA LORO DISPONIBILITA’ A COLLABORARE NELLO SVILUPPO DEL SELL OUT DEL FORNITORE

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