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Reggio Emilia 8 maggio 2014

Reggio Emilia 8 maggio 2014. PRESENTAZIONE DEL QUADERNO OPERATIVO PER LA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA PAROLE AMICHE A PICCOLI PASSI VERSO LA LETTO-SCRITTURA Insegnante I.C. Poviglio – Brescello Paola Artoni. IL QUADERNO OPERATIVO ….

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Reggio Emilia 8 maggio 2014

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Presentation Transcript


  1. Reggio Emilia8 maggio 2014 PRESENTAZIONE DEL QUADERNO OPERATIVO PER LA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA PAROLE AMICHE A PICCOLI PASSI VERSO LA LETTO-SCRITTURA Insegnante I.C. Poviglio – Brescello Paola Artoni

  2. IL QUADERNO OPERATIVO … • costruisce ed esemplifica un percorso rivolto alla classe prima della scuola primaria per acquisire gradualmente la struttura delle PAROLE ALFABETICHE, dalle più semplici alle più complesse:

  3. PUNTI DI FORZA

  4. INDICECOME GUIDA AL TESTO • È organizzato in 29 PUNTI che corrispondono alle SEZIONI del Quaderno operativo per facilitare la ricerca del materiale da proporre; • indica le TAPPE DEL PERCORSO da seguire. È importante rispettare l’ordine di presentazione delle attività proposte per accompagnare “passo a passo” il bambino nell’apprendimento della letto-scrittura (es: ordine di presentazione dei grafemi).

  5. MODELLI DI SCHEDEDA RIPRODURRE • ogni tappa del percorso prevede una sequenza di ESEMPI DI SCHEDE (una proposta per ogni esercizio tipo), ordinati secondo un livello di difficoltà crescente; • ogni scheda rappresenta un MODELLO che può essere riprodotto, mantenendo la struttura, ma variando le immagini, che si trovano raccolte nel CD allegato.

  6. GRIGLIECOME AIUTO • accompagnano sempre una figura; • la denominazione dell’immagine-stimolo da parte del docente aiuta all’esatta pronuncia e all’individuazione dei grafemi da inserire nelle griglie, rispettando il criterio della sequenzialità; • nelle griglie di parole vengono inseriti dapprima i singoli grafemi (vocali), poi le sillabe; • diventano un primo strumento di AUTOVALUTAZIONE, in quanto offrono la possibilità di controllare la quantità di grafemi necessari.

  7. IMMAGINICOME STIMOLO • vengono riproposte sempre le stesse, in modo da renderle familiari e riconoscibili nelle proposte successive; • fungono da stimolo alla produzione orale della parola; • aiutano a conoscere e a memorizzare parole eventualmente non appartenenti al lessico del bambino; • realizzate in bianco e nero, si prestano ad essere colorate al termine del lavoro.

  8. DIZIONARIO ILLUSTRATOCOME SUPPORTO • elenca le parole divise per COMPLESSITA’; • alcune parole sono illustrate, per facilitare l’individuazione dell’immagine e per denominarle in modo univoco; • è possibile utilizzare queste parole, suddivise per livelli di qualità e di difficoltà, per fare dettati o letture di liste di parole.

  9. LISTE DI LETTURACOME ESERCIZIO • possono essere lette sia in senso orizzontale (in riga) che verticale (in colonna, dall’alto verso il basso e viceversa) per favorire l’automatizzazione; • riprendono le parole della sezione; • possono essere utilizzate durante le attività metalinguistiche (es. il bastimento, insiemi di parole che iniziano con la stessa sillaba) o per dettati di parole.

  10. CDCOME SUPPORTO • comprende un vasto archivio di immagini, utilizzate nel Quaderno operativo in ordine alfabetico; • include modelli di schede “vuoti” da predisporre con immagini corrispondenti alla struttura fonotattica della parola “bersaglio”. Ciò consente di personalizzare la proposta didattica ai livelli di competenza raggiunti dal bambino.

  11. PAROLE CARDINE

  12. GRADUALITA’ COME FATTORE FACILITANTE • vengono presentati dapprima i grafemi corrispondenti ai fonemi “continui”, poi a quelli “stoppati”; • i grafemi, rappresentanti i “suoni simili”, sono proposti in tempi non ravvicinati; • le parole hanno una struttura fonotattica di crescente complessità; • ogni sezione ripropone sempre gli stessi grafemi e vocaboli utilizzati in quella analizzata e nelle precedenti, per consolidare le acquisizioni perseguite e familiarizzare con le nuove.

  13. RIPETIVITA’COME STRATEGIA • vengono riproposte medesime tipologie di scheda per promuovere l’autonomia esecutiva; • sono utilizzati gli stessi vocaboli per velocizzarne i tempi di lettura.

  14. AUTOVALUTAZIONEPER “CONOSCERSI” • la struttura del percorso consente di avere un feedback immediato degli errori ricorrenti e di individuare le schede di potenziamento e di rinforzo necessarie per il superamento della difficoltà; • il bambino diventa soggetto attivo del proprio processo di apprendimento ed insieme all’insegnante riflette sul livello di competenza raggiunto.

  15. PERSONALIZZAZIONEPER INTERVENTI EFFICACI • la possibilità di riprodurre schede simili al modello proposto, variando i vocaboli rispetto alla loro complessità, aiuta l’insegnante a personalizzare la proposta didattica, rapportandola alle competenze raggiunte dai singoli alunni; • l’opportunità di poter colorare le immagini e/o di costruire insieme alla insegnante nuove schede permette di creare un Quaderno operativo personale grazie anche alla scelta della rilegatura ad anelli.

  16. GRAZIE DI AVER CONDIVISO IL POMERIGGIOCON NOI

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