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LA PROSPETTIVA : un percorso nella storia...

LA PROSPETTIVA : un percorso nella storia. La Prospettiva , oltre che essere uno strumento per rappresentare lo spazio, illustra il modo in cui questo spazio è concepito. Si propone un percorso storico e con esso l’idea del mondo che appartiene a varie epoche. Lo spazio nel mondo antico.

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LA PROSPETTIVA : un percorso nella storia...

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Presentation Transcript


  1. LA PROSPETTIVA : un percorso nella storia... La Prospettiva , oltre che essere uno strumento per rappresentare lo spazio, illustra il modo in cui questo spazio è concepito. Si propone un percorso storico e con esso l’idea del mondo che appartiene a varie epoche. Lo spazio nel mondo antico. L’ antichità non concepisce lo spazio come entità continua che contiene gli oggetti. Nell’arte romana si trovano pitture parietali di derivazione ellenistica Oplonti – Villa A Le rette di profondità sono convergenti, ma non siamo ancora alla prospettiva centrale.

  2. un percorso nella storia... La prospettiva antica è stata definita “perspectiva naturalis”. Si basava sull’ Ottica di Euclide. Nell’”Ottica”, uno dei primi trattati sulla prospettiva, Euclide pone alla base della teoria non la grandezza ma l’angolo sotto cui tale grandezza è vista. La rottura definitiva con la tradizione prospettica spaziale si ebbe intorno al 270 d.C..A differenza dello spazio ellenistico, che costituiva un vuoto, quello bizantino, ridotto a superficie, avvolge le figure in un fluido omogeneo, privo di dimensioni.

  3. un percorso nella storia... Cristo in maestà, 1123, affresco staccato,Barcellona Museo de Arte de Cataluña S.Apollinare in Classe, Ravenna Nell’arte romanica, si realizza il distacco dall’antichità classica.La pittura romanica sembra rinunziare a qualsiasi allusione spaziale. Il luminoso mosaico offre una vasta rappresentazione, in chiave simbolica, dell’episodio evangelico della Trasfigurazione. E’ evidente il processo di astrazione .

  4. Nell’arte gotica la preoccupazione dominante dei pittori resta sempre quella di abolire il piano del quadro. Coloro che hanno creato la concezione moderna, figurativa, dello spazio sono i due grandi maestri, che nel loro stile attuarono la sintesi del Gotico e del Bizantino : Duccio e Giotto. L’elemento prospettico in Giotto è intuitivo e si esprime mediante dispositivi ambientali come cibori, ogive con volte a crociera che completano lo spazio. un percorso nella storia... Giotto, dalle Storie di San Francesco, Basilica Superiore di Assisi

  5. un percorso nella storia... Gli artisti successivi adoperano in parte l’asse di fuga oppure schematizzano il procedimento di Giotto. Ambrogio Lorenzetti disponeva le fughe del pavimento in modo che convergessero in un sol punto, a differenza delle ortogonali del soffitto che tendevano ad altro punto, ma nell’Annunciazione, le trasversali del pavimento sono tracciate in modo approssimativo. http://www.italica.rai.it/index.php?categoria=arte&scheda=storia_arte_ambrogiolorenzetti_galleria_2linee Ambrogio LorenzettiAnnunciazione, 1344

  6. un percorso nella storia... La scatola spaziale gotica riduceva a due soltanto i punti di fuga, uno per il pavimento e l’altro per il soffitto. La conquista del punto di vista unitario, valido per tutta la composizione del dipinto , avvenne per vie diverse, nel nord Europa e in Italia. Pare che nel 1420 sia stata inventata a Firenze la “costruzione legittima” della Prospettiva, forse ad opera di Brunelleschi, secondo il metodo illustrato più tardi da Piero della Francesca. Il primo affresco che presenta una concezione unitaria dello spazio risale appunto a tale data ed è la Trinità di Masaccio costruita con Procedimento matematico. In questo affresco, il pittore costruì l’impianto prospettico in base alle indicazioni dategli da Brunelleschi Ricostruzione grafica della tavoletta prospettica brunelleschiana con il Battistero di San Giovanni. Ipotesi di Luigi Vagnetti

  7. un percorso nella storia... Il punto di fuga centrale si trova all’altezza della base del dipinto. Il principio di proporzione e misura prende nel Rinascimento quel posto che aveva occupato nel Medioevo la luce, come simbolo e manifestazione della mente divina. Sorgeva allora il problema se la prospettiva doveva essere rapportata alla posizione dell’osservatore o se tocchi a questi assumere una posizione ideale rispetto alla struttura del dipinto. Nel Quattrocento questa alternativa si ripercuote nella organizzazione pittorica dei soffitti : da una parte vi è l’illusionismo del Mantegna che nega, entro certi limiti, mediante squarci l’architettura reale del soffitto ; dall’altra vi è l’obiettivismo, che ne mette in evidenza l’architettura, ripartendo la superficie.

  8. Sorgeva, allora, il problema se la prospettiva doveva essere rapportata alla posizione dell’osservatore o se tocchi a questi assumere una posizione ideale rispetto alla struttura del dipinto. Nel Quattrocento questa alternativa si ripercuote nella organizzazione pittorica delle coperture : da una parte vi è l’illusionismo del Mantegna che nega, entro certi limiti, mediante squarci l’architettura reale del soffitto ; dall’altra vi è l’obiettivismo, che ne mette in evidenza l’architettura, ripartendo la superficie. un percorso nella storia... A.Mantegna – Particolare della volta della Camera degli Sposi (Mantova- Palazzo Ducale), 1465-74. Nella concezione della “camera picta” tutte le scene sono viste da un personaggio ideale posto al centro della stanza.

  9. un percorso nella storia... Nella pittura parietale l’illusionismo continua l’architettura dell’ambiente di cui decora le pareti, in funzione della distanza dell’osservatore. Famoso è l’esempio del Cenacolo di Leonardo, nel refettorio del Convento di S.Maria delle Grazie a Milano. Leonardo da Vinci, Ultima Cena o Cenacolo, 1494-98 • Qui Leonardo ha situato il punto di vista all’altezza di 4,50 m dal pavimento ed alla distanza di 4,40 m dalla parete dipinta. I punti di distanza sono situati ai margini dell’affresco. Riguardo alla posizione dell’osservatore, Leonardo diceva che “ il punto dev’essere all’altezza dell’occhio di un uomo comune”, senza specificare il suo rapporto col quadro.

  10. un percorso nella storia... Leon Battista Alberti, architetto e umanista ( 1404-1472) è il primo a codificare le regole prospettiche. Nel trattato “De Pictura” (1435-1436), stampato nel 1511) definisce le regole della "costruzione legittima" (cioè della proiezione centrale con punto di distanza). Partendo dai concetti brunelleschiani, con un metodo prospettico detto “Costruzione abbreviata”, risolve alcuni problemi pratici, semplificandone il procedimento.Con la prospettiva non vediamo più le cose in sé, vediamo tutto per rapporti proporzionali; la realtà non si presenta più come un inventario di cose ma come un sistema di relazioni metriche

  11. un percorso nella storia... Il codice contiene i principi del disegno prospettico elaborati da Alberti a Firenze nel 1435. La figura illustra il "modo optimo" messo a punto dall’autore per disegnare correttamente in prospettiva attraverso l’intersezione della piramide visiva. Leon Battista Alberti “De pictura e Elementa Picture” 1518 Manoscritto cartaceo; Lucca, Biblioteca Governativa http://www.istitutomaserati.it/prospettiva/Storia/Alberti.htm

  12. Estrema attenzione all'organizzazione prospettica e ritmica dello spazio e semplificazione geometrica dei volumi sono presenti nelle opere di Piero della Francesca, artista e trattatista tra i maggiori esponenti del periodo rinascimentale. I passaggi intermedi tra una tonalità di colore ed un'altra evitano i bruschi contrasti e la luce non è fisica ma intellettuale. un percorso nella storia... Piero della Francesca, Sacra Conversazione, 1472

  13. un percorso nella storia... Nel Seicento, la pittura barocca non tese più a rappresentare lo spazio universale, matematico ed organizzato, ma si presentò come una parte casuale di esso, suggerendo spesso effetti illusionistici. La pittura di “quadratura” o “quadraturismo” occupò le superfici di grandi dimensioni, come pareti, soffitti, volte o cupole, con elementi architettonici dipinti che simulano l’effetto di una prospettiva architettonica reale. Pietro da Cortona. Trionfo della DivinaProvvidenza, 1633-39, Roma, Pal.Barberini

  14. Pur seguendo le regole della prospettiva centrale rinascimentale, i quadraturisti optano per punti di fuga multipli. Che accompagnano la visione degli osservatori in movimento dentro lo spazio dipinto. Nell’opera, la complessa allegoria è inserita in un’ampia e ricca cornice dorata e impreziosita da stucchi, che inquadra uno scorcio di cielo contrassegnato da effetti dinamici e luminosi un percorso nella storia... Giovan Battista Gaulli detto il Baciccio, Trionfo del nome diGesù, 1676-79, Roma, Chiesa del Gesù

  15. Nel Vedutismo del Settecento, si registra l’intento di dilatare il raggio della visione e costruire prospetticamente lo spazio, anche con l’ausilio della camera ottica. E’ l’antenata della macchina fotografica : catturata da un obiettivo, l’immagine è proiettata su uno specchio obliquo che la convoglia, a sua volta, su un vetro smerigliato. Sovrapponendovi un foglio, la si può ricalcare fedelmente. un percorso nella storia... Francesco Guardi, Il molo con la Libreria e laChiesa della Salute, 1770-80, Venezia Camera ottica di Johan Zahn (1685)

  16. Nel Neoclassicismo, c’è la piena adesione ai canoni accademici nell’impostazione spaziale un percorso nella storia... L’impostazione della scena è razionalmente organizzata su una precisa scansione geometrica e ribadita dalla scatola spaziale, che ricorda gli studi prospettici del Quattrocento. Jacques-Louis David, Il Giuramento degliOrazi, 1784-85

  17. un percorso nella storia... Con L’Impressionismo, nella seconda metà dell’Ottocento, si afferma la bidimensionalità dell’immagine pittorica, laddove si voglia rendere con immediatezza la percezione visiva, non mediata dall’intelletto, e successivamente la rappresentazione dello spazio entra a far parte del mondo interiore dell’artista. Fine '800 - Inizi '900 Immagini da L’Arte tra noi , ed.scol. B. Mondadori

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