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ALLEVAMENTI BOVINI DA CARNE

ALLEVAMENTI BOVINI DA CARNE. Vitelli da carne. Svezzamento, simile a quello delle manze da rimonta: piani alimentari.

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ALLEVAMENTI BOVINI DA CARNE

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Presentation Transcript


  1. ALLEVAMENTI BOVINI DA CARNE Vitelli da carne Svezzamento, simile a quello delle manze da rimonta: piani alimentari Lo svezzamento si svolge presso dei centri specializzati, i quali raccolgono i capi scolostrati e li allevano fino ai 200 Kg circa. Questi centri sono specializzati nel garantire il regolare passaggio dalla dieta lattea a quella solida, al fine di garantire al centro di ingrasso animali sani e integri da punto di vista digestivo-metabolico. Bontà piani alimentari Caratteristiche dei ricoveri (T= 5-10°C, ottimale 16-24°C, UR = 65-75%, velocità aria = <0,6 m/s. Box multipli con lettiera di paglia o con grigliato, superficie a capo 1,50 - 3 ,00 m2) Attrezzature (Distributori del latte singoli, con poppatoi o a pelo libero, mangiatoie esterne ai box per alimenti solidi) Preparazione professionale del personale Risultati tecnici Piani alimentari 1° Giorno: Acqua tiepida, destrosio, sali minerali, vitamine e amminoacidi. 2° Giorno: 30-40 gr di sostitutivo latte/litro di acqua, fino al raggiungimento del 7-8% entro la prima settimana, dopo fino all’11%. Numero di pasti al d: 2, 3 litri a pasto. Il passaggio avviene in 50-60 gg, la forzatura dura circa 20 gg (variabilità da imputare alle caratteristiche delle razze), essa consiste nell’eliminare 1 l di latte ogni 3-4 gg per 1-1,5 Kg di mangime, successivamente si passa all’alimentazione del vitellone.

  2. Ingrasso del vitellone Aziende con elevato numero di bestiame • Redditività • Criteri intensivi molto spinti • Problemi d’inquinamento • Allevamenti: • Grigliato: immediato allontanamento delle deiezioni. Le stalle sono di tipo coperto su almeno 3 lati con fronte alla mangiatoia. Box (10-30 capi) 2 – 2,5 mq/capo e 0,50 m il fronte mangiatoia (buono per razioni unifeed). Pavimento fatto con travetti di cemento armato, o forato, con una grande vasca sottostante (H= 2 m), o con un sistema di convogliamento. • Lettiera permanente: stalle con 4 – 4,5 mq/ capo. • Recinti in terra battuta: in USA, di dimensioni notevoli e coperti. • Sistemi di produzione • Animali leggeri (baby beef): allevamenti di grandi dimensioni, gli animali vengono alimentati con grandi quantità di concentrati. Generalmente le aziende zootecniche con quelle mangimistiche stipulano particolari contratti le soccide. • Animali pesanti: diete con concentrazione di energia elevatissima • Ingrasso delle manze.

  3. Fabbisogni nutritivi Esigenze proteiche, vitaminiche, energetiche, di sali minerali per la sintesi di nuovi costituenti. La costituzione corporea varia in funzione dell’età e del peso vivo, nei soggetti giovani la carne è più ricca di acqua, quelli adulti meno poiché durante la crescita i vari componenti tissutali si differenziano ed infine si forma il grasso. Considerato <contenuto En delle proteine rispetto ai grassi, bisogna dare ai soggetti giovani +proteine Ingrassamento = peggioramento efficienza di trasformazione energetica degli alimenti (aumento I.C.) con l’avanzare dell’età – p.v. Carne con grasso inframuscolare (marezzatura) L’ingrasso termina con la maturazione commerciale, che si verifica in età diverse a seconda del tipo genetico (prima per quelli da latte)

  4. Soggetti precoci Attitudini Diff. Fab. Nutritivi Soggetti tardivi Determinazione dei fabbisogni: Differenze fra le U.F. italiane con le Ufc dell’INRA, poiché i foraggi hanno un contenuto energetico più basso rispetto ai concentrati. In Italia vengono utilizzate le U.F. determinate col metodo Kellner (unità amido) 1 U.F. = 1,43 * U.A.

  5. Piani alimentari Incidenza Costo alimentare/costo totale = 55 - 65% Ottimizzazione I. C. Strategie in funzione di età e peso vivo finale • Elaborazione: modificando il contenuto energetico in funzione: • Capacità di accrescimento • Tipi genetici • Capacità di ingestione • Tecnica Unifeed, diete in funzione delle variazioni di p.v e tipi genetici • Precoci (Frisoni di ceppo polacco) • Razze a duplice attitudine e moderata precocità (Pezzata rossa e bruna) • Charolais • Incroci (tori da carne con vacche rustiche) • Limousine e razze da carne italiane

  6. Limousine e razze da carne italiane, si deve tenere conto della capacità di ingestione, la quale rappresenta un limite. Diete con: concentrati 0,90 – 0,92 UF/Kg ss, buono l’inserimento delle granelle intere di cereali. Apporti proteici e azoto non proteico vedi fig.

  7. 1A fase Baby beef da 200 a 320 Kg: sviluppo masse muscolari 2AIngrasso manze e vitelloni

  8. Alimenti disponibili: silomais, additivi (mantenimento attività miscrobica a livello del rumine e del metabolismo) • Minerali ad azione tampone (bicarbonato di sodio 50/80 g/capo/d • Preparati biologici (enzimi, lieviti, fermenti lattici) • Antibiotici (momensin prodotto dallo Streptomyces cinnamomnesin i cui batteri sono implicati nella produzione di ac. propionico) • Altri addititivi ad azione auxinica e tireostatica. Malattie • Colibacillosi neonatale • Diarrea virale • Sindrome influenzale • Endo ed ectoparassitosi • BSE • Necrosi della coda • Acidosi • Tossicosi da Fusarium trincictum

  9. MIGLIORAMENTO GENETICO L.G.N. custodito dall’ANABIC con sede a Perugia (Istituita con decreto del 22/11/1969). Nel Libro Genealogico Nazionale sono iscritte tutte le razze ad eccezione della sola Piemontese (ANABoRaPi). Infine, è stato costituito il Registro Anagrafico per le razze Charolais e Limousine, tenuto dall’AIA. ANA e L.G.N. hanno un’organizzazione simile a quelle da latte, in genere si occupano: • Valutazione morfologica • Valutazione genetica dei riproduttori • Organizzazione del miglioramento genetico AIA e APA in genere si occupano: • Controlli funzionali • Raccolta ed elaborazione dati Controlli funzionali • Efficienza riproduttiva bovine • Attitudine alla produzione della carne dei vitelli e delle fattrici a fine carriera Efficienza economica dipende Viene effettuata dai controllori zootecnici delle rispettive APA, i quali registrano gli eventi riproduttivi (monte naturali, inseminazioni artificiali, parti, etc.) Questi controlli possono essere effettuati sull’animale vivo o post-mortem, e poi possono essere fatte con delle prove di campo (competenza APA, riguarda pesatura in età tipiche es. 6-12 mesi) o di stazione (competenza dei Centri Genetici, ANA, Commissione LG).

  10. Valutazione morfologica Non c’è come per le razze da latte un sistema univoco di valutazione, ciascun associazione di razza stabilisce criteri e metodi per la valutazione dei soggetti. Le schede sono molto eterogenee proprio per questo motivo. Es. razza Piemontese, oltre alle notizie di tipo informativo (nome,matricola, etc…), vengono considerati valori quali: altezza al garrese, lunghezza del tronco, peso. Generalmente vengono valutati 6 caratteri morfologici, 6 lineari e 2 sulla finezza. Caratteri morfologici • Testa • Linea dorso-lombare • Groppa • Arti posteriori • Arti anteriori • Pastoie Caratteri lineari relativi allo sviluppo muscolare • Garrese • Spalle • Larghezza dei lombi • Spessore dei lombi • Muscolosità coscia • Profilo natica • Scheletro • Pelle Caratteri di finezza A volte accanto a quelli morfologici vengono inseriti quelli commerciali, eseguiti da esperti alla macellazione. Possono essere fatte stime in vivo secondo la griglia S-EUROP per quanto riguarda la conformazione della carcassa e la resa al macello. Gli elementi considerati sono: stato d’ingrassamento della carcassa ed il prezzo al Kg di peso dell’animale. Obiettivi della selezione Selezione molto lenta rispetto a quella delle razze da latte Parametri Parametri qualitativi • Capacità materna delle vacche • Capacità di crescita e di conversione di vitelli • Resa al macello, conformazione carcasse • Tenerezza • Colore • Sapidità

  11. Prove di perfomance test Strumento di ultima generazione utilizzato per il miglioramento genetico per queste razze. Si basa sulla stima del valore genetico, compito abbastanza delicato gestito dai vari Centri Genetici. Viene difficile comparare i vari dati, poiché ciascuna associazione definisce i propri criteri e metodi di valutazione e di prove. Es. Piemontese Difficoltà al parto (primipare e pluripare) Difetti Peso Nascita Rilievi 4 mesi 11 mesi (muscolosità e finezza) 18 mesi Peso Incrocio, obiettivi: • Ottenere soggetti con caratteristiche intermedie • Sfruttare l’eterosi diretta e/o quella materna • Valorizzare la complementarità dei caratteri • Incrocio industriale (B. da latte – toro da carne) • Incrocio alternato a 2 razze • Incrocio a rotazione fra 3 o più razze

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