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Percorsi formativi per l’autoimpreditorialità giovanile

Percorsi formativi per l’autoimpreditorialità giovanile. Il sistema Impresa. Prof. Francesco Contò. Caos - Potenza 10/11 Marzo 2011. L’impresa e l’ambiente esterno. Perché nasce un’azienda?.

cassia
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Percorsi formativi per l’autoimpreditorialità giovanile

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Presentation Transcript


  1. Percorsi formativi per l’autoimpreditorialità giovanile

  2. Il sistema Impresa Prof. Francesco Contò Caos - Potenza 10/11 Marzo 2011

  3. L’impresa e l’ambiente esterno

  4. Perché nasce un’azienda? Nasce per rispondere ad uno o più bisogni (si concretizzano nella produzione di un bene o nell’erogazione di un servizio), espressi da un preciso mercato ossia da un ben definito target di persone o aziende (orientamento al mercato - o al prodotto - attraverso la soddisfazione di un bisogno) L’azienda: il complesso di beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa L’impresa: un’attività economica esercitata professionalmente ed organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni e servizi.

  5. 1. L’IMPRESA E L’AMBIENTE ESTERNO Impresa Organizzazione economica che, mediante l’impiego di un complesso di risorse, acquisisce e produce beni o servizi da scambiare con entità esterne, al fine di conseguire un reddito.

  6. 1. L’IMPRESA E L’AMBIENTE ESTERNO ISTITUTO ECONOMICO ATTO A PERDURARE Unità economica con propria autonomia organizzativa … tesa all’economicità … con carattere non accidentale e una proiezione ad un tempo indefinito.

  7. 1. L’IMPRESA E L’AMBIENTE ESTERNO All’interno di un’impresa devono sussistere quattro elementi fondamentali: 1. l’organizzazione; 2. il processo produttivo; 3. lo scambio con l’esterno; 4. il reddito.

  8. Denaro Prodotti Denaro Risorse L’AMBIENTE MERCATO DI VENDITA MERCATO DI ACQUISTO AZIENDA INFORMAZIONI

  9. Insieme di organi aventi compiti specifici, atti al raggiungimento di un comune risultato. Deve intrattenere relazioni di scambio con l’esterno Operano risorse umane e tecniche L’impresa come sistema socio-tecnico L’impresa è quindi: un sistemaaperto di tipo socio-tecnico

  10. L’impresa come sistema Impresa Sistema organizzato che richiede: CAPITALE LAVORO Elemento oggettivo Elemento soggettivo IL LAVORO ATTIVA E DINAMIZZA IL CAPITALE

  11. Le aziende di produzione AZIENDE DI PRODUZIONE SCOPO DI LUCRO SCOPO DI UTILITA’ GENERALE IMPRESE ASSOCIAZIONI FONDAZIONI ENTI POLITICO-SOCIALI (PUBBLICA AMM.NE)

  12. Le relazioni tra i soggetti economici SOGGETTI ECONOMICI FAMIGLIE IMPRESE PUBBLICA AMM.NE Flussi Reali Monetari Fattori produttivi corresponsione di un prezzo

  13. Le relazioni sistemiche Imprese-Famiglie Beni/servizi Prezzo Salari e stipendi IMPRESE FAMIGLIE Lavoro Utili/Interessi Capitali

  14. Le relazioni sistemiche Imprese-P.A. Beni/servizi Prezzo Tasse/imposte PUBBLICA AMM.NE IMPRESE Servizi Utili/Interessi Capitali

  15. Le relazioni sistemiche Famiglie-P.A. Lavoro Salari e stipendi Tasse/imposte PUBBLICA AMM.NE FAMIGLIE Servizi Interessi Capitali

  16. Le imprese. Classificazione DIMENSIONE IMPRESE PICCOLE GRANDI MEDIE Parametri principali: Volume d’affari Investimenti Numero di addetti

  17. Classificazione delle imprese: il concetto di dimensione (I) Per definire la dimensione di un’impresa vengono utilizzatiparametri che possono essere raggruppati in quattro classi: parametri economici: fatturato, valore aggiunto; parametri tecnici: produzione realizzata, capacità di produzione; parametri patrimoniali: patrimonio netto, totale attivo patrimoniale, capitale investito; parametri organizzativi: addetti occupati.

  18. Classificazione delle imprese: il concetto di dimensione (II) Secondo i criteri stabiliti dall’ISTAT è possibile individuare: 1. Piccole imprese: meno di 99 dipendenti; 2. Medie imprese: tra i 100 e i 499 dipendenti; 3. Grandi imprese: i 500 dipendenti. Invece, la Comunità Europea definisce: • le piccole imprese quelle fino a 50 addetti; • le medie imprese quelle fino a 200 addetti • le grandi imprese quelle fino a 250 addetti.

  19. I legami tra le imprese IMPRESE RETI DISTRETTI INDUSTRIALI GRUPPI Legami gerarchici Legami di mercato Prof. Giovanni Fiori Corso di Economia Aziendale 19

  20. Le imprese. Classificazione SETTORE IMPRESE SETTORE PRIMARIO SETTORE TERZIARIO SETTORE SECONDARIO Aziende di produzione originaria, fattori produttivi che provengono direttamente dalla natura Aziende che operano nella trasformazione fisica delle materie prima Aziende di servizi AZIENDE AGRICOLE, ESTRATTIVE, CACCIA & PESCA COMMERCIO, TRASPORTI, SERVIZI, BANCHE, ASSICURAZIONI… AZIENDE INDUSTRIALI

  21. Gli assetti istituzionali delle imprese Impresa capitalistica: imprenditore capitalista proprietario dei mezzi di produzione e gestore diretto dell’attività produttiva; Impresa manageriale:scissione tra proprietà e governo dell’impresa; Impresa cooperativa:comunanza di scopi tra coloro che vi partecipano; Organizzazioni non profit:amministrazione del capitale pubblico o privato al fine di raggiungere finalità senza scopo di lucro.

  22. Classificazione delle imprese:l’assetto strutturale • Per quanto concerne l’assetto strutturale delle imprese, esse possono essere organizzate società di persone e società di capitali. • La forma giuridica disciplina i rapporti esterni, vale a dire la responsabilità dei soci e gli adempimenti civilistici e fiscali a cui l’impresa deve sottostare. • Inoltre, per quanto riguarda la natura del soggetto proprietario, le imprese si classificano in private, pubbliche e miste.

  23. L’impresa e il mercato

  24. 2. L’impresa e il mercato AMBIENTE IMPRESA Acquisizione materie primee Scelta delle porzioni di mercato da soddisfare Ambiente transazionale Ambiente competitivo

  25. Rapporti tra impresa e mercato (I) Nell’interpretazione dei rapporti impresa-ambiente due sono i principali fili conduttori: il progresso tecnologico e lo sviluppo economico. Il primo si riflette più direttamente sull’offerta e il secondo sulla domanda di beni e di servizi. Il progresso tecnologico influenza notevolmente la struttura di un settore industriale e la sua competitività, trasformandosi in sviluppo economico.

  26. Rapporti tra impresa e mercato (II) Ogni impresa si collega con: a)il mercato del lavoro, da cui attingere la manodopera; b) il mercato della produzione, da cui attingere le materie prime; c)il mercato finanziario, da cui attingere le risorse finanziarie per poter intraprendere l’attività economica desiderata; d)il mercato di vendita, costituito dagli acquirenti dei beni o servizi prodotti.

  27. Le forme di mercato (I) DEFINIZIONE DI MERCATO Per mercatosi intende il complesso degli atti di scambio che si manifestano o che potrebbero manifestarsi in rapporto ad un determinato prodotto e in un certo ambito territoriale. Ogni mercato di differenzia dagli altri: per le modalità qualitative, quantitative e temporali di manifestazione della domanda; per il grado di concentrazione dell’offerta.

  28. Le forme di mercato(II) Ilmercato concorrenzialesi basa su quattro condizioni fondamentali: 1. Atomizzazione dell’offerta; 2. Omogeneità dei prodotti e dei venditori; 3. Trasparenza del mercato; 4. Libertà d’ingresso nel mercato.

  29. Le forme di mercato(III) FORME DI MERCATO CONCORRENZA PERFETTA MONOPOLIO OLIGOPOLIO CONCORRENZA IMPERFETTA

  30. CONCORRENZA PERFETTA E’ una forma di mercato ideale, riscontrabile nella realtà solo in alcuni casi E’ il modello ipotizzato dalla teoria neoclassica e si basa sul principio del laissez faire acquirenti venditori prezzo offerta domanda

  31. CONCORRENZA PERFETTA POLVERIZZAZIONE DELLA DOMANDA POLVERIZZAZIONE DELL’OFFERTA OMOGENEITA’ DEL PRODOTTO CARATTERI TRASPARENZA DEL MERCATO LIBERTA’ DI ENTRATA E DI USCITA MOBILITA’ DEI FATTORI PRODUTTIVI

  32. MONOPOLIO Mercato in cui l’offerta è concentrata nelle mani di un unico produttore, che può regolarla a piacere senza temere la concorrenza delle altre imprese Si tratta per lo più di un mercato teorico, difficilmente riscontrabile nella realtà in tutti i suoi caratteri

  33. MONOPOLIO CONCENTRAZIONE DELL’OFFERTA POLVERIZZAZIONE DELLA DOMANDA BARRIERE ALL’ENTRATA CARATTERI CONTROLLO SUL PREZZO MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO

  34. OLIGOPOLIO POLVERIZZAZIONE DELLA DOMANDA POCHI OFFERENTI OMOGENEITA’ O MENO DEL PRODOTTO CARATTERI INTERDIPENDENZA DIFFERENZIAZIONE DEL PREZZO BARRIERE ALL’ENTRATA

  35. CONCORRENZA MONOPOLISTICA POLVERIZZAZIONE DELLA DOMANDA POLVERIZZAZIONE DELL’OFFERTA DIFFERENZIAZIONE DEL PRODOTTO CARATTERI DIFFERENZIAZIONE DEI PREZZI LIBERTA’ DI ENTRATA E DI USCITA MOBILITA’ DEI FATTORI PRODUTTIVI

  36. SINTESI Numero delle imprese numerosissime una poche numerosissime

  37. SINTESI Dimensione delle imprese piccole grande grandi piccole e medie

  38. VANTAGGIO PER IL CONSUMATORE OLIGOPOLIO CONCORRENZA MONOPOLISTICA CONCORRENZA PERFETTA MONOPOLIO +

  39. La domanda (I) Per DOMANDA di un bene si intende la capacità effettiva ad acquistare quel bene che si intende consumare ad un determinato prezzo. Solitamente, la domanda di una bene tende ad aumentare al diminuire del prezzo del bene stesso. La domanda esercitata dai consumatori o dalle imprese dipende da molti fattori, quali: reddito, gusti, prezzo e aspettative. Anche le imprese possono domandare e/o acquistare la quantità di fattori produttivi che desiderano, ai prezzi che si stabiliscono sul mercato.

  40. La domanda (II) Per le imprese, la quantità del fattore produttivo che conviene acquistare dipende: 1) dal livello di produzione che l’impresa intende realizzare; 2) dalle tecniche che l’impresa si propone di attuare; 3) dalle aspettative. Per quanto concerne la concentrazione della domanda si ha il caso di un solo acquirente (monopsonio), di pochi grandi acquirenti (oligopsonio) e di molti piccoli acquirenti (domanda polverizzata).

  41. Costruzione della curva di domanda: un esempio Prezzo E 125 100 75 50 25 0 D C B A 100 200 500 700 350 Quantità

  42. La curva di domanda La curva di domanda è (generalmente) decrescente Prezzo quanto maggiore è il prezzo, tanto minore è la quantità domandata Quantità domandata

  43. ELASTICITA’ DELLA DOMANDA: Variazione della domanda al variare del prezzo. La domanda (III) • Una domanda fortemente elastica produce una situazione d’incertezza per i produttori; • Una domanda anelastica, o scarsamente elastica determina invece situazioni di mercato più regolari e tassi di crescita prevedibili. Ogni impresa, quindi preferirà una domanda anelastica, che determina una situazione di mercato in cui l’impresa può influire sul prezzo attraverso particolari operazioni, come, ad esempio, la pubblicità.

  44. Determinanti della domanda Quali fattori determinano quanti gelati acquistare? • Prezzo di mercato • Reddito del consumatore • Prezzo di altri beni • Preferenze • Aspettative

  45. L’offerta Per OFFERTA si intende la quantità di un certo bene o servizio che viene messa in vendita in un dato momento a un dato prezzo. Si possono considerare tre tipi di offerta: • 1. offerta istantanea: quantità del bene è data; • 2. offerta di breve periodo: la quantità del bene può variare in seguito all’adattamento della produzione; • 3.offerta di lungo periodo: la quantità può variare in seguito all’adattamento della produzione. • L’offerta tende a crescere all’aumentare del prezzo, sia nel breve periodo che nel lungo periodo.

  46. La curva di offerta La curva di offerta è (generalmente) crescente Prezzo Quanto maggiore è il prezzo, tanto maggiore è la quantità offerta Quantità offerta

  47. Determinanti dell’offerta • Prezzo di mercato • Costo dei fattori • Tecnologia • Aspettative

  48. L’equilibrio fra domanda e offerta In equilibrio non c’è né eccesso di domanda,né eccesso di offerta E’ una situazione in cui non vi è alcun incentivoa cambiare posizione Ai fini del funzionamento di un mercato, non è importante l’equilibrio in termini di risultati fra domanda e offerta, quanto quello fra potenzialità di produzione e capacità di assorbimento. È molto importante analizzare il tasso di sviluppo della domanda e dell’offerta, poiché è soprattutto in funzione delle prospettive di espansione, stazionarietà e declino della domanda che si orientano i comportamenti imprenditoriali.

  49. La determinazione del prezzo p S ECCESSO DI OFFERTA D d p1 100= EQUILIBRIO C c pe 75= b B p2 50= ECCESSO DI DOMANDA D Q pe è detto prezzo di equilibrio

  50. I fattori di competitività del mercato La competitività di un’impresaè legata alla sua efficienza funzionale, strategica e all’efficienza del sistema interaziendale di cui fa parte. Un’impresa può sopravvivere se mantiene un vantaggio competitivo nel mercato e, per conservare tale vantaggio, essa si deve innovare(innovazione tecnologica.) La differenziazione tra le imprese può essere spiegata in termini di dotazione dinamica di capacità: attitudine a concepire e realizzare proficuamente il cambiamento.

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