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Sistema programmatorio 328/00

Sistema programmatorio 328/00. Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali (art. 18) Piano regionale degli interventi e dei servizi sociali (art. 18) Piano di zona (art. 19) Fondo nazionale dei servizi sociali (art. 20) Sistema informativo dei servizi sociali (art. 21).

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Sistema programmatorio 328/00

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Presentation Transcript


  1. Sistema programmatorio 328/00 Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali (art. 18) Piano regionale degli interventi e dei servizi sociali (art. 18) Piano di zona (art. 19) Fondo nazionale dei servizi sociali (art. 20) Sistema informativo dei servizi sociali (art. 21)

  2. art. 19 Piani di zonacontenuti (comma 1) • 1. I comuni associati, negli ambiti territoriali di cui all'articolo 8, comma 3, lettera a), a tutela dei diritti della popolazione, d'intesa con le aziende unità sanitarie locali, provvedono, nell'ambito delle risorse disponibili (...) a definire il piano di zona, che individua: • a) gli obiettivi strategici e le priorità di intervento nonché gli strumenti e i mezzi per la relativa realizzazione; • b)le modalità organizzative dei servizi, le risorse finanziarie, strutturali e professionali, i requisiti di qualitàin relazione alle disposizioni regionali adottate ai sensi dell'articolo 8, comma 3, lettera h); • c) le forme di rilevazione dei datinell'ambito del sistema informativo di cui all'articolo 21; • d) le modalità per garantire l'integrazionetra servizi e prestazioni; • e) le modalità per realizzare il coordinamento con gli organi periferici delle amministrazioni statali, con particolare riferimento all'amministrazione penitenziaria e della giustizia; • f) le modalità per la collaborazione dei servizi territoriali con i soggetti operanti nell'ambito della solidarietà sociale a livello locale e con le altre risorse della comunità; • g) le forme di concertazione con l'azienda unità sanitaria locale e con i soggetti di cui all'articolo 1, comma 4.

  3. art. 19 Piani di zona funzioni (comma 2) • 2. Il piano di zona, di norma adottato attraverso accordo di programma, ai sensi dell'articolo 27 della legge 8 giugno 1990, n. 142, e successive modificazioni, è volto a: • a) favorire la formazione di sistemi locali di intervento fondati su servizi e prestazioni complementari e flessibili, stimolando in particolare le risorse locali di solidarietà e di auto-aiuto, nonché a responsabilizzare i cittadini nella programmazione e nella verifica dei servizi; • b) qualificare la spesa, attivando risorse, anche finanziarie, derivate dalle forme di concertazione di cui al comma 1, lettera g); • c) definire criteri di ripartizione della spesa a carico di ciascun comune, delle aziende unità sanitarie locali e degli altri soggetti firmatari dell'accordo, prevedendo anche risorse vincolate per il raggiungimento di particolari obiettivi; • d) prevedere iniziative di formazione e di aggiornamento degli operatori finalizzate a realizzare progetti di sviluppo dei servizi.

  4. Concertazione (comma 3) 3. All'accordo di programma di cui al comma 2, per assicurare l'adeguato coordinamento delle risorse umane e finanziarie, partecipano i soggetti pubblici di cui al comma 1 nonché i soggetti di cui all'articolo 1, comma 4*, e all'articolo 10**, che attraverso l'accreditamento o specifiche forme di concertazione concorrono, anche con proprie risorse, alla realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali previsto nel piano. *organismi non lucrativi di utilità sociale, degli organismi della cooperazione, delle associazioni e degli enti di promozione sociale, delle fondazioni e degli enti di patronato, delle organizzazioni di volontariato, degli enti riconosciuti delle confessioni religiose; ** IPAB

  5. 4 novità introdotte nella programmazione sociale con i piani di zona • Le politiche sociali di un territorio vengono programmate in modo integrato superando la logica settoriale (riepilogo degli interventi, dei finanziamenti, dei bisogni nuovi e delle priorità per singolo territorio) • Passaggio da una prospettiva di government (governo del pubblico) ad una di governance (coinvolgimento degli attori della società civile) • Il territorio di riferimento è la zona (ambito) e non più il singolo comune (strumenti fondamentali: accordo di programma – ufficio di piano) • Rivitalizzare i contenuti dell'integrazione socio-sanitaria (logica di collaborazione anzichè di delega)

  6. Luci nell'applicazione dei piani di zona • Istituito l'ufficio di piano (cabina di regia dei processi partecipativi) per dare continuità; • Rilevazione quantitativa e qualitativa (dati numerici + dati gruppi tematici -focus group-)» bisogni specifici del territorio; » oggetto conoscitivo complesso;

  7. Ombre nell'applicazione dei piani di zona • Difficoltà dei/nei processi partecipativi(paternalismo degli amministratori, scadenze amministrative ravvicinate, moltiplicarsi del numero dei tavoli) • Eterogeneità nelle modalità di coinvolgimento del terzo settore (chi troppo, chi troppo poco) • Modalità di lettura dei bisogni poco partecipativa

  8. Come e chi coinvolgere del terzo settore e della società civile? Imparare a distinguere la funzione di “produzione” (gestionale su delega dell'ente pubblico) da quella di “advocacy e protezione sociale” (autonoma rispetto al pubblico) perché aiuta a chiarire i soggetti da coinvolgere e per quali motivi in una logica di governance » dare spazio alle realtà che introducono nuovi bisogni; » dare voce alla cooperazione sociale (imprenditoriale); - quali e chi sono i rappresentanti delle cooperative sociali, delle associazioni e del volontariato? - quale potere decisionale e responsabilità si possono attribuire al privato sociale?

  9. Chi firma l'accordo di programma? Obbligatoriamente: gli attori istituzionali (è necessaria la loro firma pena la nullità) Facoltativamente: i soggetti del terzo settore e della società civile (se firmano si assumono la responsabilità di conseguire gli obiettivi del piano)

  10. Accordo di programma Funzione: costruzione di un nuovo soggetto che assume l'identità dei soggetti firmatari l'accordo Responsabilità: definite dalle sottoscrizioni

  11. rappresentanza Strutturata e organizzata nel mondo delle cooperative sociali e nei/dei sindacati; Frastagliata e divisa nel mondo dell'associazionismo; --- per il futuro: trovare forme di auto-rappresentanza della società civile

  12. responsabilità In alcune realtà: coinvolgimento quasi alla pari (potere decisionale) Nella maggior parte: ruolo solo consultivo (importante per aiutare i decisori a operare scelte) Errore: non chiara esplicitazione del tipo di apporto chiesto al privato sociale (solo funzione consultiva? E' importante chiarirlo subito)

  13. Fasi per articolare i pdz Coinvolgimento di tutti i soggetti interessati Ricostruzione di una base “conoscitiva comune” per analisi dei bisogni e conoscenza esistente Individuazione degli obiettivi strategici Precisazione dei contenuti ai sensi art. 19 Approvazione del piano di zona e sottoscrizione di un accordo di programma • Fonte Ranci Ortigosa IRS Milano

  14. Scheda per elaborare proposte progettuali Il problema (qual è la popolazione cui ci si rivolge? Quale è il bisogno o la domanda che il progetto intende soddisfare? Perchè è necessario intervenire?) Obiettivi (sulla base dei problemi individuati quali obiettivi intende raggiungere il progetto)? Caratteristiche del progetto (Quali attività? Quale organizzazione? Elementi innovativi del progetto? La realizzazione del progetto non deve interferire con il lavoro normale: è necessario esplicitarlo sempre) Risorse finanziarie necessarie per la realizzazione del progetto (indicare costi e motivazioni, indicare eventuali oneri aggiuntivi verranno a delinearsi negli anni per il mantenimento del progetto) Gruppo di lavoro (componenti e apporto dei partecipanti) Quantità di lavoro programmata per il progetto (es. rapporto ore/persona) Organizzazione del progetto (come si pensa di procedere nelle varie fasi del progetto) Indicatori per misurare il raggiungimento degli obiettivi Condizioni di efficacia del progetto (es. acquisizione di ulteriori conoscenze, collaborazione con altri enti,...) Scadenze del lavoro (finale e intermedie) Prodotto finale (rapporto, progetto di fattibilità,...)

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