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La riforma italiana del settore AFAM: a che punto siamo

La riforma italiana del settore AFAM: a che punto siamo. Fabrizio Fanticini Conservatorio di Musica “F. Cilea” Reggio Calabria 21 aprile 2010.

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La riforma italiana del settore AFAM: a che punto siamo

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Presentation Transcript


  1. La riforma italiana del settore AFAM:a che punto siamo Fabrizio Fanticini Conservatorio di Musica “F. Cilea” Reggio Calabria 21 aprile 2010

  2. Il Processo di Bologna: un insieme organico di azioni e strategie finalizzato alla formazione e crescita dello spazio europeo dell’alta formazione. Con l’emanazione della legge 508 l’AFAM ha iniziato il processo di “accordatura” a queste strategie. Fabrizio Fanticini

  3. Questo è stato l’inizio di una prima fase sperimentale in cui coraggiosamente si è rimesso in discussione il “micro mondo”, rassicurante e quasi impermeabile, in cui si realizzava la didattica nei conservatori. Da quel momento si sono iniziati a confrontare obiettivi formativi e relative metodologie didattiche in modo del tutto nuovo. Fabrizio Fanticini

  4. Nello spazio europeo dell’alta formazione la formazione artistica e musicale si articola attualmente in due cicli principali (un I e un II Livello) con la prospettiva di un terzo ciclo (Dottorato). I primi due cicli sono strutturati in 180 e 120 crediti mentre il terzo ciclo si dovrebbe articolare su tre o quattro anni. Fabrizio Fanticini

  5. Terzo Livello Fabrizio Fanticini

  6. I Crediti Formativi Prima della riforma il concetto di credito era del tutto sconosciuto all’interno del conservatorio Con la riforma occorre adottare per la progettazione dei corsi di studio una unità di misura comune a tutto lo spazio europeo basata sui carichi di lavoro degli studenti. Per il sistema AFAM viene fissato in 25 ore (didattica frontale e studio individuale) il carico di lavoro di un Credito Formativo Accademico (CFA). Fabrizio Fanticini

  7. Per il conservatorio la difficoltà maggiore è stata attribuire i crediti alle differenti attività formative e individuare all’interno del CFA l’equilibrio necessario tra il tempo dedicato all’attività didattica frontale e allo studio individuale. Una indicazione in questo senso è venuta dall’emanazione degli ordinamenti didattici (D.M 123-124/2009) e soprattutto con il D.M. 154/2009 che suggerisce delle possibili percentuali di ore di lezione per credito a secondo delle differenti tipologie dell’offerta formativa: Fabrizio Fanticini

  8. Vantaggi dell’applicazione del sistema dei crediti: • omogeneità a livello europeo dei carichi di lavoro per conseguire titoli di studio; • omogeneità a livello nazionale nella distribuzione dei carichi di lavoro tra le tipologie di attività formative di ogni corso; • possibilità di realizzare periodi di mobilità studentesca con il riconoscimento dei crediti ottenuti. Fabrizio Fanticini

  9. Il Diploma Supplement Il Supplemento al Diploma è uno strumento utile a rendere tanto chiara la tipologia e il grado di formazione raggiunto, da consentirne il riconoscimento in qualsiasi parte d’Europa e favorirlo anche nei Paesi extraeuropei. Fabrizio Fanticini

  10. Si compone delle seguenti sezioni: • 1 dati anagrafici • 2 informazioni sul titolo di studio • 3 informazioni sul livello del titolo di studio • 4 informazioni sul curriculum e sui risultati conseguiti • 5 informazioni sull’ambito di utilizzazione del titolo di studio • 6 informazioni aggiuntive • 7 certificazione • 8 informazioni sul sistema nazionale di istruzione superiore Fabrizio Fanticini

  11. È indispensabile per ogni Istituto compiere uno sforzo di organizzazione iniziale; tale organizzazione una volta attuata consentirà il rilascio “automatico” e senza alcun sforzo del DS. Potremo trovare alcuni documenti utili alla realizzazione del DS collegandoci alla pagina: http://www.miur.it/0006Menu_C/0012Docume/0015Atti_M/7433Proget_cf4.htm Fabrizio Fanticini

  12. L’Assicurazione della qualità Il Processo di Bologna ha tra i suoi obiettivi primari la crescita qualitativa della formazione attraverso la reciproca conoscenza e lo scambio di esperienze all’interno dell’area comunitaria. Non è possibile attuare un proficuo rapporto di reciprocità senza avere garantita una base qualitativa minima comune. Fabrizio Fanticini

  13. I compiti dei nuclei di valutazione Accertamento della: • coincidenza tra proposta didattica dichiarata dall’Istituto e la sua reale attuazione; • corretta gestione dei servizi; • efficacia della didattica offerta rispetto agli obiettivi formativi; • rilevazione di eventuali situazioni migliorabili, come di punti di eccellenza da sviluppare. Fabrizio Fanticini

  14. Ogni nucleo deve individuare i sistemi più efficaci per compiere le proprie indagini, anche con l’ausilio della componente studentesca; i risultati devono essere trasmessi al Ministero attraverso un report annuale. È di fondamentale importanza portare questi risultati alla riflessione degli organi di governo e alle rappresentanze delle componenti dell’istituto, affinché possano operare per risolvere eventuali problemi riscontrati o sviluppare aspetti positivi. Fabrizio Fanticini

  15. Per l’assicurazione esterna della qualità si attende anche per le istituzioni AFAM la ormai prossima attivazione dell’Agenzia Nazionale ANVUR Fabrizio Fanticini

  16. La mobilità internazionale Obiettivo e mezzo dell’attuazione del Processo di Bologna è la mobilità internazionale. È infatti con l’attuazione della mobilità internazionale che nel settore AFAM prende il definitivo avvio il cammino verso la realizzazione degli obiettivi del Processo di Bologna Fabrizio Fanticini

  17. Mobilità internazionale significa: • scambio di esperienze tra istituzioni, • trasparenza e leggibilità dei titoli conseguiti, • trasferimento e riconoscimento di crediti e conversione delle votazioni ottenute, • condivisione di obiettivi formativi e realizzazione di titoli congiunti, • possibilità di realizzazione consorziata di stage, progetti e attività didattiche. Ma anche garanzia della qualità del servizio e supporto nella realizzazione della mobilità. Fabrizio Fanticini

  18. Oggi, in confronto ai primi anni, possiamo riscontrare: • Maggiore qualità nella gestione della mobilità; • Maggiore consapevolezza degli obiettivi; • Più attenzione nello stabilire bilateral agreement con l’individuazione mete preferenziali verso cui indirizzare studenti e docenti; • Nascita di progetti e attività comuni. • Rapporti di partenariato più solidi; • Procedure di riconoscimento dei crediti più efficaci; • Introduzione della scala ECTS per la conversione dei voti conseguiti all’estero; Fabrizio Fanticini

  19. La Scala ECTS • Con la scala ECTS una valutazione è resa trasferibile da un sistema all’altro e da un istituto all’altro. • Comparando le percentuali relative ad un voto è possibile una traduzione corretta dei voti anche se assegnati con sistemi valutativi differenti. Fabrizio Fanticini

  20. Per garantire a tutti la qualità nella mobilità internazionale è necessario un ulteriore sforzo per regolamentare a livello di istituto tutte le procedure ad essa collegate Per una corretta realizzazione della mobilità è di grande aiuto il documento realizzato dall’AEC: I 10 passi per la realizzazione di un programma di scambio Erasmus in ambito musicale Fabrizio Fanticini

  21. Regolamento rapporti internazionali del Conservatorio di Parma Fabrizio Fanticini

  22. In particolare, oggetto di regolamentazione dovrebbero essere: • Documentazione per la mobilità internazionale; • Modalità di compilazione del Learning Agreement; • Scadenze per la presentazione delle domande di mobilità, o proposte di partenariato e progetti curricolari; • Riconoscimento dei periodi di studio all’estero e dei relativi crediti; • Procedura di selezione interna degli studenti per scambi e tirocini all’estero; • Procedura di selezione interna dei docenti per programmi di scambio all’estero; • Procedura di selezione interna del personale per periodi di formazione all’estero; • Procedura di selezione interna e orientamento degli studenti in scambio in entrata; • Procedura di selezione interna dei docenti in scambio in entrata; • Procedura di selezione interna per il personale in entrata per formazione. Fabrizio Fanticini

  23. La mobilità internazionale contribuisce quindi alla messa a punto degli strumenti essenziali alla realizzazione di uno spazio europeo comune dell’alta formazione. Fabrizio Fanticini

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