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ASPETTI NORMATIVI sui BES 30 SETTEMBRE 2013 CASTELNUOVO DI GARFAGNANA

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Ufficio XIII Ambito territoriale della provincia di Lucca. ASPETTI NORMATIVI sui BES 30 SETTEMBRE 2013 CASTELNUOVO DI GARFAGNANA. Quadro normativo suddiviso in

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ASPETTI NORMATIVI sui BES 30 SETTEMBRE 2013 CASTELNUOVO DI GARFAGNANA

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Presentation Transcript


  1. Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della RicercaUfficio Scolastico Regionale per la ToscanaUfficio XIIIAmbito territoriale della provincia di Lucca ASPETTI NORMATIVI sui BES 30 SETTEMBRE 2013 CASTELNUOVO DI GARFAGNANA MARIA COPPOLECCHIA

  2. Quadro normativo suddiviso in • Individuazione della classificazione… categoria…. tipologia •Strumenti di pianificazione didattica •Strumenti didattici MARIA COPPOLECCHIA

  3. Individuazione della classificazione •Disabili (individuati con certificazione medica con commissione medico-legale come da legge 104/1992 e da DPCM 185/2006); •DSA (individuati con diagnosi del servizio sanitario nazionale come da legge 170/2010 e Linee Guida regionali approvate con delibera n. 1159 del dicembre 2012) MARIA COPPOLECCHIA

  4. Altri BES ( "Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche; ciò al fine di evitare contenzioso.") C.M. n.8/2013 MARIA COPPOLECCHIA

  5. DIRETTIVA MINISTERIALE 27.12.2012 STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA Alunni con deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività Alunni border-line (Q.I.70/83) che non rientrano nella L.170 Alunni con deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria Alunni con difficoltà di apprendimento di carattere culturale e sociale:stranieri, caminanti,..ecc “In questo senso, ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.” MARIA COPPOLECCHIA

  6. Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. C.M.n.8/2013 MARIA COPPOLECCHIA

  7. È necessario che l’attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato per un alunno con Bisogni Educativi Speciali sia deliberata in Consiglio di classe - ovvero, nelle scuole primarie, da tutti i componenti del team docenti - dando luogo al PDP, firmato dal Dirigente scolastico (o da un docente da questi specificamente delegato), dai docenti e dalla famiglia. Nel caso in cui sia necessario trattare dati sensibili per finalità istituzionali, si avrà cura di includere nel PDP apposita autorizzazione da parte della famiglia C.M. n.8/2013 MARIA COPPOLECCHIA

  8. Lasciare ai singoli c.d.c. l’individuazione dei BES significa non offrire a tutti gli studenti le stesse possibilità ed esporsi a contenziosi con le famiglie. Forse tale compito potrebbe essere meglio svolto dal GLI(ex GLH ) d’istituto. Conferenza nazionale BES - Montecatini, 7-8-9 giugno 2013 MARIA COPPOLECCHIA

  9. Le modalità della presa in carico di un allievo con BES da parte del consiglio di classe anche in assenza di certificazioni/diagnosi/segnalazioni devono però essere precisate e delimitate con attenzione; occorre cioè definire quali procedure, modalità e motivazioni consentono la certezza della presa in carico, limitandone i fattori che portano ad una eccessiva discrezionalità (in un senso o nell’altro), per evitare una eccessiva individuazione di BES in una classe o, al contrario, la loro negazione in un altro contesto; Tali criteri oggettivi , individuati dal GLI ,saranno condivisi e approvati dal Collegio Docenti. Conferenza nazionale BES - Montecatini, 7-8-9 giugno 2013 MARIA COPPOLECCHIA

  10. PDP • Il Piano Didattico Personalizzato non può più essere inteso come mera esplicitazione di strumenti compensativi e dispensativi per gli alunni con DSA; esso è bensì lo strumento in cui si potranno, ad esempio, includere progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES, privi di qualsivoglia certificazione diagnostica,abbisognano), strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico- strumentale. (CM.n.8/13) MARIA COPPOLECCHIA

  11. È necessario inoltre prevedere strumenti agili e “leggeri” di documentazione dei percorsi personalizzati, riservando la documentazione più dettagliata ( PDP) ai casi più complessi: non è realistico pensare che sia possibile documentare allo stesso modo tutti i diversi e numerosi BES presenti nelle classi. (Conferenza Nazionale giugno 2013 ) …”si evidenzia, in particolare, la necessità di elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e studenti con Bisogni Educativi Speciali, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, individuale o anche riferito a tutti i bambini della classe con BES, ma articolato, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate.” Direttiva 27/12/2012 MARIA COPPOLECCHIA

  12. INDIVIDUALIZZAZIONE La didattica individualizzata consiste nelle attività di recupero individuale che può svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze, anche nell’ambito delle strategie compensative e del metodo di studio; tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente. MARIA COPPOLECCHIA

  13. PERSONALIZZAZIONE La didattica personalizzata, invece, anche sulla base di quanto indicato nella Legge 53/2003 e nel Decreto legislativo 59/2004, calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; MARIA COPPOLECCHIA

  14. La didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), l’attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo. La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata determina dunque, per l’alunno e lo studente con Bisogni educativi speciali le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. MARIA COPPOLECCHIA

  15. STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE DIDATTICA PER… •Disabili esiste il Gruppo di Lavoro sul PEI; •DSA Gruppo di lavoro/ Consiglio di classe per il PDP; •Altri BES Consiglio di classe per il PDP MARIA COPPOLECCHIA

  16. STRUMENTI DIDATTICI PER… • Disabili – PEI - insegnante di sostegno... possonocambiare le competenze in uscita • DSA - PDP rivedibile ma non temporaneo - personalizzazione ed individualizzazione - strumenti dispensativi e compensativi - non cambiano le competenze in uscita • Altri BES - rivedibile e temporaneo - personalizzazione ed individualizzazione - strumenti dispensativi e compensativi - non cambiano le competenze in uscita MARIA COPPOLECCHIA

  17. STRUMENTI DIDATTICI MARIA COPPOLECCHIA

  18. Piano Annuale per l'Inclusività (PAI) • "(...) elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusivita’ riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno).“ C. M. n. 8/2013 MARIA COPPOLECCHIA

  19. IL MIUR CI DICE QUANDO E COME MARIA COPPOLECCHIA

  20. Nota di chiarimento n .1551 del 27 giugno 2013. “scopo del Piano annuale per l’Inclusività (P.A.I.) è fornire un elemento di riflessione nella predisposizione del POF, di cui il P.A.I. è parte integrante. Il P.A.I., infatti, non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico, bensì come uno strumento che possa contribuire ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi, per creare un contesto educante dove realizzare concretamente la scuola “per tutti e per ciascuno”. MARIA COPPOLECCHIA

  21. . “Tali complessi e delicati passaggi – proprio affinché l’elaborazione del P.A.I. non si risolva in un processo compilativo, di natura meramente burocratica anziché pedagogica – richiedono un percorso partecipato e condiviso da parte di tutte le componenti della comunità educante, facilitando processi di riflessione e approfondimento, dando modo e tempo per approfondire i temi delle didattiche inclusive, della gestione della classe, dei percorsi individualizzati, nella prospettiva di un miglioramento della qualità dell’integrazione scolastica, il cui modello – è bene ricordarlo – è assunto a punto di riferimento per le politiche inclusive in Europa e non solo.” Nota del MIUR n. 1551 del 27 giugno 2013 di chiarimento della Direttiva 27.12.2012 e C.M.n.8 del 6 febbraio 13 MARIA COPPOLECCHIA

  22. “ ..ciascun Ufficio Scolastico Regionale, nell’ambito della propria discrezionalità e sulla scorta delle esigenze emergenti nel proprio territorio di competenza, definirà tempi e modi per la restituzione dei P.A.I. da parte delle Istituzioni scolastiche, tenuto conto che, per le caratteristiche di complessità introdotte dalla Direttiva del 27 dicembre 2012, il prossimo anno scolastico dovrà essere utilizzato per sperimentare e monitorare procedure, metodologie e pratiche anche organizzative. Resta fermo che il P.A.I. non sostituisce le richieste di organico di sostegno delle scuole, che dovranno avvenire secondo le modalità definite da ciascun Ambito Territoriale” Nota n.1551 del 27 giugno 2013 MARIA COPPOLECCHIA

  23. LA VALUTAZIONE • IL COLLEGIO DEI DOCENTI stabilisce i criteri di valutazione anche per i BES • Richiesta di normare la valutazione per gli esami di stato come per i DSA e Disabili (DPR 122/07 artt.9 e 10) • Richiesta di definire cosa comporta in termini di debiti e crediti il riconoscimento da parte del CdC di essere un alunno BES. • Fornire indicazioni chiare e non contraddittorie sulle modalità di svolgimento delle prove INVALSI da parte di un alunno BES Conferenza nazionale Montecatini MARIA COPPOLECCHIA

  24. La circolare MIUR n. 8 del 6 marzo 2013: Negli anni terminali di ciascun ciclo scolastico, in ragione degli adempimenti connessi agli esami di Stato, le certificazioni dovranno essere presentate entro il termine del 31 marzo, come previsto all’art.1 dell’Accordo sancito in Conferenza Stato-Regioni sulle certificazioni per i DSA (R.A. n. 140 del 25 luglio 2012. O.M. esami di stato del 24 aprile 2013 – Art. 18 comma 4 Per altre situazioni di alunni con difficoltà di apprendimento di varia natura, formalmente individuati dal Consiglio di classe, devono essere fornite dal medesimo Organo utili e opportune indicazioni per consentire a tali alunni di sostenere adeguatamente l’esame di Stato. MARIA COPPOLECCHIA

  25. A LIVELLODI ISTITUZIONE SCOLASTICA • Nel POF: • Impegno programmatico sul grado di inclusività della scuola basato su monitoraggio e piani di miglioramento. • Criteri di utilizzo delle risorse umane privilegiando l’aspetto qualitativo più che quantitativo. • Criteri oggettivi per l’individuazione dei Bes da parte dei Consigli di intersezione/team docenti e consigli di classe • Impegno a partecipare alla formazione • GLH d’ Istituto (art.15 L.104) integrato con figure di coordinamento dell’istituto per i BES ,( referente DSA, Intercultura, disagio )assume la nuova denominazione GLI( Gruppo di Lavoro per l’Inclusione ) • C.M. n.8/2013 MARIA COPPOLECCHIA

  26. ll nuovo GLI previsto dalla C.M. e dalla Direttiva appare sovraccaricato di compiti: necessita di risorse economiche per la gestione che sono sempre più difficili da reperire nei contratti integrativi di Istituto. Si propone di evitare la costituzione di un gruppo troppo numeroso, o limitare il suo funzionamento “plenario” alle sole linee di indirizzo o all’elaborazione del Piano per l’Inclusione da proporre al Collegio, tenendo conto che il filtro del Collegio dei Docenti potrebbe rallentare la definizione degli obiettivi e che il funzionamento di un gruppo estremamente “diffuso” potrebbe risultare farraginoso e pletorico.

  27. L’unica possibile configurazione del GLI nel contesto delle attuali gravi criticità organizzative e finanziarie delle scuole sembra essere quella di un gruppo a geometria e funzionamento variabili in ragione delle funzioni, interne ed esterne, da svolgere. Conferenza nazionale Montecatini Giugno 2013

  28. Alcune delle sue funzioni, ad esempio, potrebbero essere assegnate a sottogruppi o a singoli referenti( FS sostegno, referenti DSA, referenti Disagio )come ad esempio: • rilevazione dei BES presenti nella scuola; • raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell’Amministrazione; • focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi;

  29. Altre, invece, resterebbero a carico del GLI “allargato”: • rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola • interfaccia della rete dei CTS e dei servizi sociali e sanitari territoriali per l’implementazione di azioni di sistema (formazione, tutoraggio, progetti di prevenzione, monitoraggio, ecc • elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES • proposta al Collegio dei Docenti di una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da porre in essere, che confluisce nel Piano annuale per l’Inclusività; al termine dell’anno scolastico, il Collegio procede alla verifica dei risultati raggiunti

  30. Il cuore dell’azione didattica è la centralità dell’alunno il suo rapporto con l’ambiente di apprendimento e lo sviluppo della sua capacità tramite la valorizzazione: delle attitudini delle intelligenze degli stili cognitivi delle strategie di apprendimento ….ISTRUZIONE EFFICACE (Evidence Based Education) ….per tutti gli alunni. Personalizzazione già contenuta nella L.53/2004 MARIA COPPOLECCHIA

  31. Personalità degli insegnanti( da una ricerca di Hattie riportato da A. Calvani su «Autonomia&Dirigenza» n. 7-8-9/2012 ) Efficaci gli insegnanti attenti a comprendere gli effetti sullo studente (ES=0,9-1); Efficaci gli insegnanti che hanno forte senso dell'autocontrollo (ES=0,9); Efficaci gli insegnanti che provano passione per insegnare ed apprendere (ES=0,8); MARIA COPPOLECCHIA

  32. Efficaci gli insegnanti che hanno comprensione profonda per la disciplina (ES=0,8); Efficaci gli insegnanti che hanno forte rispetto degli alunni (ES=0,8); Efficaci gli insegnanti che controllano con cura la chiarezza dell’informazione (ES=0,7); MARIA COPPOLECCHIA

  33. Metodi Efficacia della strategia metacognitiva (ES= 0,6) Efficacia del feed.back di restituzione all’insegnante di errori senza giudizio (ES=0,74) Efficacia della didattica esplicita (ES=0,6) Efficacia nel puntare ad obiettivi chiari e condivisi con gli allievi (ES=0,6); Efficacia del Reciprocal Teaching (dapprima l’alunno/studente è come spettatore, poi con compiti semplici, modellamento e fading – Palincsar 1986); Efficacia apprezzabile del cooperative learning (ES=0,4). MARIA COPPOLECCHIA

  34. Efficacia dell'istruzione In sintesi l’istruzione efficace si basa sull’integrazione fra: Istruzione diretta ,esplicita,condivisa; Strategie metacognitive in piccolo gruppo; Alternanza di ruoli; Attenzione all’interazione reciproca e..Nuove Tecnologie, IPAD , personalizzazione e individualizzazione dell’insegnamento Sia in soggetti con o senza bisogni educativi speciali ! MARIA COPPOLECCHIA

  35. Sorpresa?! MARIA COPPOLECCHIA

  36. sono le metodologie (e gli insegnanti che le usano) a fare la differenza !!!!! MARIA COPPOLECCHIA

  37. A LIVELLO TERRITORIALE Ruolo dei CTS ( Centro Territoriale di Supporto) MARIA COPPOLECCHIA

  38. Il CTS per la provincia di Lucca c/o • IC Capannori • Istituzione in corrispondenza del distretto socio sanitario di CTI ( Centri Territoriali per l’Inclusione) che sostituiscono i Centri già funzionanti presso le scuole polo • (CM n.8/2013) • … nella nostra provincia siamo già in lineaperla suddivisione territoriale • CTM IC Massarosa 1° per distr. ASL 12 • CTM IIS Machiavelli/Civitali -Lucca per distr. ASL 2 • CTM IC Castelnuovo di Garfagnana per distretto Valle del Serchio –ASL 2 MARIA COPPOLECCHIA

  39. ORGANIZZAZIONE DEL CTI AREA DISABILITA’:’docenti specializzati nelle attività di sostegno o anche docenti curricolari esperti nelle nuove tecnologie per l’inclusione; AREA DISTURBI EVOLUTIVI :docenti che abbiano frequentato master e/o corsi di perfezionamento in “Didattica e psicopedagogia per i DSA”, ovvero che abbiano maturato documentata e comprovata esperienza nel campo; AREA INTERCULTURA: docenti referenti per gli stranieri MARIA COPPOLECCHIA

  40. RAPPRESENTANZA TERRITORIALE DELLE SCUOLE • Criteri per la costituzione del CTI: numero istituti del Distretto, numero amm. Comunali del distretto, copertura delle 3 aree con docenti FS ,…ecc. • Risorse: per ora dal FIS di ogni Istituto per un monte ore forfetario; richiesta al MIUR di risorse aggiuntive ; richiesta agli EE.LL

  41. ORGANIZZAZIONE DEL CTS Regolamento Composizione DS 2 docenti specializzati sul sostegno 1 docente per DSA I docenti devono garantire continuità per 3 anni, sono preferibilmente docenti interni all’istituto sede di CTS ma possono essere anche di altre scuole. C.M.n.8/2013 MARIA COPPOLECCHIA

  42. Funzione del CTS Informazione e Formazione: docenti, famiglie Consulenza sull’uso dei sussidi Gestione degli ausili e comodato d’uso per tutte le scuole della provincia Buone pratiche e attività di ricerca in accordo con Università Raccordo con i CTI e gli EE.LL : Provincia, Comune, Aziende sanitarie , associazioni Piano annuale di intervento Rapporti con il GLIP e GLH provinciale MARIA COPPOLECCHIA

  43. COMITATO TECNICO SCIENTIFICO DS DOCENTE CTS RAPPRESENTANTE DESIGNATO DELL’U.S.R OPERATORE SANITARIO RAPPRESENTANTI CTI MARIA COPPOLECCHIA

  44. BUON LAVORO MARIA COPPOLECCHIA

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