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Formati e software di gestione per i record bibliografici

Formati e software di gestione per i record bibliografici. Integrazione dell’informazione e qualità degli OPAC Napoli, 1 marzo 2002 Rosa Maiello Università degli studi di Napoli Federico II. Obiettivi delle due lezioni.

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Formati e software di gestione per i record bibliografici

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Presentation Transcript


  1. Formati e software di gestione per i record bibliografici Integrazione dell’informazione e qualità degli OPAC Napoli, 1 marzo 2002 Rosa Maiello Università degli studi di Napoli Federico II

  2. Obiettivi delle due lezioni • Fornire un quadro organico dei vari aspetti della gestione bibliografica finalizzata all’accesso rapido ed efficace da parte dell’utente • Fornire indicazioni sulle caratteristiche degli OPAC di nuova generazione • Fornire indicazioni sulla codifica dei records bibliografici in formato macchina

  3. Programma • Funzionalità degli OPAC, dalla ricerca al documento • Integrazione e ricupero: standard di contenuto e standard strutturali per l’informazione bibliografica • UNIMARC, il formato e la sua applicazione

  4. Che cos’èun record bibliografico? È un sostituto simbolico e sintetico di un documento*: • simbolico, perché lo rappresenta attraverso una codifica testuale normalizzata • sintetico, perché ne riporta solo le caratteristiche ritenute salienti e non lo riproduce integralmente *documento, ovvero, testo, immagine, registrazione audio o video…, qualunque manifestazione dell’attività umana che possa essere oggetto di consultazione, indipendentemente dal supporto usato.

  5. Perchéla descrizione bibliografica è strutturata? • Perché solo se strutturate, ossia codificate in maniera uniforme e predicibile le descrizioni possono essere organizzate, indicizzate, selezionate e ricuperate efficacemente all’interno di un catalogo • In ambiente elettronico e telematico, si tende a forme progressivamente più analitiche (dalle ISBD al MARC) e standardizzate (dai MARC nazionali all’UNIMARC) di codifica: • maggiore analiticità, in modo da sfruttare al meglio la possibilità di accesso a uno stesso record tramite una pluralità di indici ricavati dai diversi segmenti concettuali (autore, titolo, casa editrice, serie editoriale…) di cui i record si compongono • maggiore standardizzazione, in modo da favorire lo scambio e l’integrazione a distanza di più biblioteche e di più sistemi bibliotecari (OPAC collettivi, MetaOPAC)

  6. Chidetermina i criteri di codifica? Gli utenti, sia pure indirettamente: il dibattito teorico sulla catalogazione e sui requisiti funzionali per i record bibliografici dal quale scaturiscono i codici e i formati catalografici si svolge sul piano internazionale tra i bibliotecari rappresentativi delle rispettive agenzie bibliografiche nazionali, ma costoro non fanno che recepire i bisogni degli utenti e trarne spunto per formulare soluzioni tecnicamente adeguate allo scopo di migliorare le prestazioni. Un ruolo determinante è giocato anche da i produttori di software, ossia il mercato, rispetto al quale utenti e bibliotecari hanno un ruolo di stimolo, come d’altronde lo sviluppo tecnologico costituisce a sua volta stimolo allo sviluppo di nuovi bisogni e nuove richieste

  7. Comeavviene in concreto la codifica? • Si definiscono le categorie di informazioni rilevanti per ciascuna tipologia di documenti (FRBR, RICA, ISBD) • Si definiscono i criteri per enucleare tali informazioni (RICA, ISBD) • Si definisce un linguaggio (i.e.: vocabolario e sintassi) per la registrazione dell’informazione (RICA, ISBD) • Si definisce un metalinguaggio per etichettare e “impacchettare” i diversi segmenti concettuali dell’informazione registrata (UNIMARC)

  8. Gli OPAC di nuova generazione • Sono accessibili tramite rete pubblica • Integrano una pluralità di servizi e di attività bibliotecari, dal catalogo alla richiesta di prestito o al DD, dalla SDI agli ordinativi per gli acquisti, dall’elaborazione di statistiche alla gestione del budget • Mediante l’attivazione di una pluralità di link predefiniti a records interni o esterni al catalogo, permettono all’utente sia di identificare e localizzare più rapidamente ed efficacemente i documenti rilevanti per le sue ricerche, sia di consultarli accedendovi direttamente

  9. Oltre l’OPAC • Mediante l’applicazione degli standard e l’elaborazione di dispositivi di metaindice o della tecnologia dei metamotori di ricerca, più OPAC possono essere consultati simultaneamente (OPAC collettivi virtuali e metaOPAC) • La ricerca simultanea tramite sistemi fondati sulla logica dei link dinamici oggi può avvenire anche su risorse di tipo diverso (OPACs, banche dati bibliografiche, archivi ipertestuali e multimediali) • Gli OPAC e le risorse affini vengono a loro volta integrati all’interno di più ampi sistemi d’information retrieval

  10. UNIMARC e nuovi metadati • Formati bibliografici come UNIMARC sono oggi criticati: • da chi sostiene che la catalogazione, ovvero, la codifica finalizzata al recupero dei documenti su supporto digitale debba essere più semplice e più rapida, magari a cura degli stessi autori, e che ciò sia possibile ricorrendo ad altri tipi di linguaggi di marcatura (DC) • da chi sostiene che la struttura prevista da ISO 2709 sia troppo rigida e vorrebbe affrancarsene senza perdere l’analiticità di UNIMARC, riportandone la codifica all’interno di un linguaggio flessibile come XML

  11. Profili di sviluppo • Quanto al primo aspetto, probabilmente è fondata la teoria di chi, come M. Gorman (1999), tra metadati e catalogazione, vede “una falsa alternativa” e ritiene che il problema della scelta tra maggiore o minore analiticità risieda nella selezione delle fonti in relazione agli interessi di ricerca da soddisfare • Quanto al secondo aspetto, nel prossimo futuro è verosimile che si sviluppino le sperimentazioni con XML, e che la riflessione sui codici catalografici e su UNIMARC e le sue applicazioni evolvano ulteriormente, soprattutto in relazione a FRBR

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