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Approccio olistico al malato terminale Pordenone, 26 gennaio 2007

Argomentazioni. Il concetto olistico"; ovvero di cosa parliamoLa trasferibilit del concetto olistico al malato in fase avanzata; ovvero il prendersi cura del malato terminale.La sostenibilit di un modello organizzativo territoriale coerente con l'approccio olistico al malato terminale. Il conc

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Approccio olistico al malato terminale Pordenone, 26 gennaio 2007

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Presentation Transcript


    1. Approccio olistico al malato terminale Pordenone, 26 gennaio 2007 Dr C. De Chirico, MMG – SIMG Coordinatore Nucleo di Cure Palliative ULSS n° 7 - Veneto

    2. Argomentazioni Il concetto “olistico”; ovvero di cosa parliamo La trasferibilitŕ del concetto olistico al malato in fase avanzata; ovvero il prendersi cura del malato terminale. La sostenibilitŕ di un modello organizzativo territoriale coerente con l’approccio olistico al malato terminale

    3. Il concetto “olistico” Olistico dal greco “olos” significa tutto

    4. Il concetto “olistico” applicato alla biosfera … Olismo indica la posizione etica che riconosce rilevanza morale alla natura come ecosistema. L’ecosistema č un organismo vivente con un interesse di benessere non riconducibile a quello dei suoi componenti. (M. Balistreri, Dizionario di bioetica ed. Laterza, 2002)

    5. Il concetto “olistico” applicato all’uomo L’uomo assume valore in quanto unione tra corpo, mente, emozioni e spirito.

    6. Il concetto “olistico” applicato alla persona malata La tipologia di approccio degli operatori al malato č condizionata da alcuni fattori: problemi di salute Malattia acuta, cronica, inguaribile setting di cura Ospedale/specialitico, territorio obbiettivi delle cure Guarigione della malattia, la cura del malato inguaribile, l’accompagnamento del malato alla fine della vita

    7. La trasferibilitŕ del concetto olistico al malato in fase avanzata; ovvero il prendersi cura del malato terminale

    8. “Le cure palliative sono un approccio che migliora la qualitŕ della vita dei pazienti e delle famiglie che si confrontano con i problemi associati a malattie mortali, attraverso la prevenzione e il sollievo dalla sofferenza per mezzo dell’identificazione precoce, dell’impeccabile valutazione e del trattamento del dolore e di altri problemi fisici, psicosociali e spirituali.” Definition of Palliative Care WHO, 2002 L’approccio al malato terminale Al malato terminale l’approccio olistico diventa approccio palliativo, che si pone l’obbiettivo di affrontare i problemi del malato nel suo complesso, per dargli qualitŕ di vita e supportare la famiglia.Al malato terminale l’approccio olistico diventa approccio palliativo, che si pone l’obbiettivo di affrontare i problemi del malato nel suo complesso, per dargli qualitŕ di vita e supportare la famiglia.

    9. Un nuovo approccio per un nuovo paradigma di cura

    10. Problemi Questi problemi richiedono un intervento in 2 direzioni, la gestione dei problemi concreti e la relazioneQuesti problemi richiedono un intervento in 2 direzioni, la gestione dei problemi concreti e la relazione

    11. Problema Il dolore che il paziente narra non coincide esattamente con il male che il medico cerca Umberto Galimberti

    12. Classificazioni ICD IX International Classification Disease ICF International Classification of functioning, disability and health

    13. Qualitŕ della vita

    14. L’accompagnamento alla fine della vita A – alleviare la sofferenza B – bisogni da identificare C – cure proporzionate D – domande da decodificare Corrado Viafora Nel pensiero di molti non c’č tanto l’angoscia del morire, ma del patire. Il dolore inchioda la persona nella solitudine, impedendogli di vivere. Il malato ha bisogno di sapere la veritŕ, di essere compreso, di sentirsi persona capace di decidere, di vivere la spiritualitŕ. Ha bisogno di cure proporzionate, non l’accanimento terapeutico, n’č l’abbandono. Chi decide cosa č proporzionato č il malato. Infine occorre copmrendere il significato della ri chiesta del paziente di voler anticipare la morte. Nel pensiero di molti non c’č tanto l’angoscia del morire, ma del patire. Il dolore inchioda la persona nella solitudine, impedendogli di vivere. Il malato ha bisogno di sapere la veritŕ, di essere compreso, di sentirsi persona capace di decidere, di vivere la spiritualitŕ. Ha bisogno di cure proporzionate, non l’accanimento terapeutico, n’č l’abbandono. Chi decide cosa č proporzionato č il malato. Infine occorre copmrendere il significato della ri chiesta del paziente di voler anticipare la morte.

    15. La sostenibilitŕ di un modello organizzativo territoriale coerente con l’approccio olistico al malato terminale, ovvero come si fa a garantire queste cose al malato?

    16. Equipe: integrazione delle competenze Valorizzazione delle risorse presenti nel SSN, nei Servizi Sociali e nel Volontariato Coordinamento della rete dei servizi

    17. Esperienza nell’ULSS 7 Distretto Nord nel 2007 126 pazienti assistiti (47% dei decessi per cancro) 54 Medici di MG coinvolti 93% delle giornate di assistenza fornite a casa 74% deceduti a casa

    18. Le competenze attivate

    19. Qualitŕ dell’assistenza

    21. Il gradimento espresso dalle famiglie

    22. Le opinioni dei MMG

    23. Conclusioni L’approccio olistico al termine della vita consente di centrare l’attenzione sul malato in quanto persona che ha bisogno di vivere fino alla fine. E’ sostenibile in un contesto territoriale se si lavora in equipe, si coordinano i servizi, si migliora la qualitŕ professionale con la guida tutoriale sul campo da parte di un esperto.

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