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Guido Corbetta Direttore Mario Minoja Research associate

Settore farmaceutico e sviluppo economico del Paese: il contributo delle aziende a controllo italiano. Guido Corbetta Direttore Mario Minoja Research associate Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori (EntER). Milano, 21 settembre 2007. 2. Le aziende del campione.

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Guido Corbetta Direttore Mario Minoja Research associate

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  1. Settore farmaceutico e sviluppo economico del Paese: il contributo delle aziende a controllo italiano Guido Corbetta Direttore Mario Minoja Research associate Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori (EntER) Milano, 21 settembre 2007

  2. 2. Le aziende del campione (1) I dati riportati in tabella si riferiscono al “Polo Farmaceutico” del Gruppo Angelini, composto da Acraf S.p.a. e dalle partecipate spagnola e portoghese Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori (EntER)

  3. 2. Le aziende del campione nel panorama farmaceutico italiano: alcuni dati di confronto (anno 2005) a Si fa riferimento alle specialità medicinali (a prezzi ex fabrica), con esclusione delle sostanze di base. b Diversamente dal dato “totale Italia” il dato del campione comprende anche le spese e gli addetti alla R&S presso le consociate estere. C Diversamente dal dato “totale Italia” il dato del campione include, oltre alle esportazioni, anche le vendite effettuate dalle consociate estere nei rispettivi mercati locali. d Comprende l’export verso le case-madre. Fonti: dati interni e bilanci consolidati delle 12 aziende; Farmindustria per i dati a livello nazionale. Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori (EntER)

  4. 3a. Il contributo alla crescita economica: profili quantitativi (Fonti:bilanci aziendali; “Indicatori Farmaceutici” 2005 di Farmindustria; Istat) Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori (EntER)

  5. 3b. Il contributo all’internazionalizzazione: le acquisizioni internazionali • Le dodici aziende del campione, dal 1999 al 2005, hanno effettuato 22 acquisizioni di aziende estere (in media 1,8 per azienda); • di tali 22 acquisizioni, 20 sono state effettuate nel periodo 1999-2004 e rappresentano il 2,5% delle 802 acquisizioni estere compiute nello stesso periodo dalle aziende italiane di tutti i settori (Fonte: Osservatorio M&A Università Bocconi); • ulteriori acquisizioni si sono concluse o sono oggetto di trattativa nel corso del 2006; • le aziende del campione hanno inoltre acquisito il controllo di sei aziende italiane, oltre a quote di partecipazione significative, anche se non di maggioranza, in diverse altre. Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori (EntER)

  6. 3b. Il contributo all’internazionalizzazione: gli accordi internazionali • Le dodici aziende del campione, dal 1999 al 2004, hanno stipulato 457 accordi con partner internazionali (in media 38,1 per azienda); • di undici delle dodici aziende sono disponibili i dati relativi ai tipi di accordi: • (1): le licenze concesse alle imprese del campione di produrre e/o commercializzare farmaci sviluppati da imprese straniere; • (2): le licenze concesse dalle imprese del campione a imprese straniere di produrre e/o commercializzare farmaci propri. Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori (EntER)

  7. 3b. Il contributo all’internazionalizzazione:gli insediamenti all’Estero (II) Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori (EntER)

  8. 3c. Il contributo all’innovazione e allo sviluppo di competenze: le richieste di brevetti europei (1980 – 2003) (Fonte: banca dati sui brevetti messa a disposizione dal CESPRI – Università Bocconi). A livello di singola azienda, il numero medio annuo di richieste di brevetti all’Ufficio Europeo è passato da 1,64 (anni 1980 - 1990) a 4,54 (anni 1991 - 2003). Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori (EntER)

  9. 3c. Il contributo all’innovazione e allo sviluppo di competenze: l’incidenza delle spese in R&S sul valore aggiunto (I) L’incidenza sul valore aggiunto delle spese in R&S (504 milioni) effettuate nel 2004 dalle 12 aziende del campione, pari al 18,5%, è stata significativamente più elevata rispetto all’incidenza delle spese in ricerca sul PIL del Paese (1,33%). (*) (Fonte: dati interni aziendali e “Indicatori Farmaceutici” – giugno 2005) (*) Il dato relativo all’incidenza delle spese in ricerca sul PIL, analogamente al dato del settore farmaceutico, include, oltre alle spese intramuros, anche una stima di quelle extramuros. Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori (EntER)

  10. Il sostegno del contesto istituzionale:a) una nuova concezione del settore farmaceutico (I) Il contesto istituzionale può fare molto per accompagnare i piani di sviluppo delle aziende considerate con interventi quali i seguenti: • pur nella consapevolezza dell’esigenza di razionalizzare il consumo di farmaci, concepire il settore farmaceutico e, nel suo ambito, le imprese a controllo italiano, nonché le multinazionali estere con insediamenti produttivi e di ricerca in Italia, come un settore strategico da sviluppare e non come un’area di spesa pubblica da ridurre. Le evidenze prodotte in questa ricerca, tra le altre, dovrebbero contribuire a sostenere il cambiamento di prospettiva auspicato. Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori (EntER)

  11. Il sostegno del contesto istituzionale: b) un “patto per lo sviluppo” (I) • Stipulare un “patto per lo sviluppo” con le aziende evitando provvedimenti improvvisi e frequenti e programmando invece gli interventi per tempi medio – lunghi. • sia perché le espone al rischio di veder vanificati gli investimenti sostenuti in ricerca, che richiedono per loro natura tempi lunghi di sviluppo; • sia perché l’aumento del rischio rende più costoso e problematico l’approvvigionamento di risorse finanziarie. I provvedimenti non pianificati producono un contesto di instabilità che contribuisce a deprimere la spinta delle aziende verso la crescita: Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori (EntER)

  12. Il sostegno del contesto istituzionale: c) incentivi alla ricerca (I) • Adeguare il sistema italiano degli incentivi alla ricerca farmaceutica a quello vigente in altri Paesi europei. A tal fine è auspicabile che siano messi a punto: • sia meccanismi specifici di settore, eventualmente valorizzando quelli esistenti (in particolare, implementando effettivamente un sistema di premium price basato su criteri espliciti e trasparenti di valutazione del contributo dell’impresa al Paese, in termini di innovazione, occupazione qualificata, esportazioni); • sia meccanismi volti a incentivare la ricerca in generale, non solo farmaceutica, come quelli basati sulla leva fiscale (in particolare, il credito d’imposta, ritenuto il meccanismo più equo – in quanto basato su un dato relativamente oggettivo come le spese in R&S sostenute – e a rapido effetto, in quanto non richiede un processo di valutazione e di selezione dei progetti). Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori (EntER)

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