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Corso prevenzione e sicurezza

Corso prevenzione e sicurezza. IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94). Prescrive misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori, durante il lavoro; si estende in tutti i settori di attività privati o pubblici; tutela i lavoratori subordinati o ad essi equiparati;

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Corso prevenzione e sicurezza

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  1. Corso prevenzione e sicurezza

  2. IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94) Prescrivemisure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori, durante il lavoro; si estende in tutti i settori di attività privati o pubblici; tutela i lavoratori subordinati o ad essi equiparati; disciplina l’organizzazione della sicurezza nei luoghi di lavoro coinvolgendo datori di lavoro e lavoratori. Il datore di lavoro (DL) designa, organizza e gestisce la prevenzione attraverso strutture qualificate: Servizio di prevenzione e protezione, Medico competente, Addetti all’emergenza(antincendio, emergenza e pronto soccorso), ecc.. Valuta i rischi per tutte le attività lavorative, adotta i necessari provvedimenti di prevenzione e bonifica, cura l’informazione, la consultazione e la formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti. I lavoratori da soggetti tutelati divengono partecipi ed autori della sicurezza nei luoghi di lavoro.

  3. IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94) I PRINCIPI • L’art. 15 del D.Lgs. n. 81/08 stabilisce le misure generali per la protezione della salute e per la sicurezza dei lavoratori: • a) valutazione ed eliminazione dei rischi per la salute e la sicurezza; • programmazione della prevenzione nel “complesso azienda”; • rispetto dei principi ergonomici nelle attività lavorative; • Riduzione dei rischi alla fonte; • la sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è; • la limitazione al minimo di lavoratori esposti al rischio; • l’utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici; • la priorità delle misure di protezione collettiva; • il controllo sanitario dei lavoratori; • l’allontanamento del lavoratore dall’esposizione al rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona e l’adibizione, ove possibile, ad altra mansione; • l’informazione e formazione adeguate per i lavoratori;

  4. IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94) I PRINCIPI • l’informazione e formazione adeguate per dirigenti e i preposti; • l’informazione e formazione adeguate per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; • l’istruzioni adeguate ai lavoratori; • la partecipazione e consultazione dei lavoratori; • la partecipazione e consultazione dei RLS; • la programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; • le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato; • l’ uso di segnali di avvertimento e di sicurezza; • il regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti.

  5. IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94) I “soggetti” della prevenzione Lavoratori Respons. del Servizio di prevenzione e protezione (RSPP) Dirigenti e preposti Datore di lavoro (DL) Medico competente Addetti all’emergenza Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) Persone o servizi esterni all’azienda Strutture pubbliche Progettisti, fabbricanti, fornitori, installatori e commercianti Imprese appaltatrici e lavoratori autonomi

  6. IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94) IL DATORE DI LAVORO Nel “settore privato” (ai sensi dell’art. 2, lett. b, del D.Lgs. n. 81/08, e della consolidata giurisprudenza in materia) il DL è il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’organizzazione dell’impresa, ha la responsabilità dell’impresa stessa, ovvero dell’unità produttiva, ed è in grado (anche se sfornito della legale rappresentanza) di esercitare l’effettivo potere di organizzare l’azienda ed il lavoro dei dipendenti, essendo munito dei “poteri decisionali e di spesa”. La giurisprudenza ammette la “delega” specialmente quando il ricorso ad essa è giustificato dalla complessità dell’attività dell’impresa che non consentirebbe al suo titolare di attendere personalmente alla costante e puntuale applicazione delle norme di sicurezza del lavoro.

  7. IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94) IL DATORE DI LAVORO Nel “settore pubblico” (di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165 del 30/03/2001) Il DL è il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale preposto ad ufficio avente autonomia gestionale (con autonomi poteri di spesa). Per gli Enti strumentali, le Aziende USL e le Scuole, soggetti pubblici con autonomia organizzativa, finanziaria e contabile, il DL è il rispettivo organo di vertice: il Presidente per gli Enti strutturati su base rappresentativa (come ad esempio gli Enti Universitari per il diritto allo studio), il Direttore Generale per le Aziende USL e le Aziende regionali e municipalizzate.

  8. L’ORGANIZZAZIONE DELLA PREVENZIONE E I SOGGETTI COINVOLTI DATORE DI LAVORO DIRIGENTI PREPOSTI R.S.P.P. Medico Competente LAVORATORI R.L.S.

  9. ATTORI ESTERNI • Organi di vigilanza: • SPISAL per le ASL • Ispettorato del lavoro • Vigili del fuoco • Organismo paritetico: • Organizzazioni sindacali • Organizzazioni datoriali

  10. LAVORATORI INCARICATI DI ATTUARE LE MISURE DI EMERGENZA • Primo soccorso • Evacuazione dei lavoratori • Prevenzione e lotta antincendio • Gestione dell’emergenza

  11. Alcune definizioni: • Pericolo:proprietà intrinseca di un fattore (attrezzature, sostanze, pratiche di lavoro ecc.) di poter causare danni • Rischio:probabilità che un pericolo determini eventi dannosi • Valutazione del rischio:tentativo di prevedere il danno che può essere provocato da un determinato pericolo Dipende da: • Probabilitàche il pericolo scateni l’evento dannoso • Entitàdel danno • Quantitàdi persone esposte

  12. Diritti dei lavoratori • …alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro • …ad essere informato e formato • …alla tutela (ovvero il lavoratore non è sanzionabile): • Se si allontana in caso di pericolo grave • Se assume iniziative in caso di pericolo grave poiché impossibilitato ad avvisare un superiore

  13. IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94) Sono diritti dei lavoratori (ai sensi dell’art. 20 e altri del D.Lgs. n. 81/08): I LAVORATORI -DIRITTI- • Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro. • 2. I lavoratori devono in particolare: • contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; • osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale; • utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza;

  14. IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94) I LAVORATORI -DIRITTI- • utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; • segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), • non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; • non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori; • partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro; • sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico competente.

  15. USL R.E. SMPIL OBBLIGHI DEI LAVORATORI (Art. 20) I LAVORATORI Devono prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro (azioni - omissioni) Non manomettono dispositivi di sicurezza, segnalaz., ecc. Non compiono di propria iniziativa operazioni non di loro competenza Osservano le disposizioni e le istruzioni impartite dal DDL, dirigenti, preposti Utilizzano correttamente macchine, apparecch, utensili, dispositivi di sicurezza e di protezione Si sottopongono ai controlli sanitari previsti Segnalano immediatamente al DDL, dirigenti, preposti le deficienze delle macchine, impianti, dispositivi Contribuiscono all’adempimento degli obblighi imposti dall’autorità competente

  16. Il datore di lavoro • Chi è? Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque il soggetto che ha la responsabilità dell’impresa ovvero dell’unità produttiva, in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa

  17. Il datore di lavoro • Cosa deve fare? 1) La valutazione dei rischi e la conseguente individuazione delle misure di prevenzione e protezione 2) Il programma di attuazione delle misure di prevenzione e protezione 3) Designare: il RSPP il medico competente gli addetti alle emergenze

  18. Il datore di lavoro 4) Indice la “riunione periodica” 5) Forma e informa i lavoratori 6) Consulta il RLS 7) Fa rispettare le norme di sicurezza (“culpa in eligendo, culpa in vigilando”) 8) Consegna al lavoratore copia della cartellasanitaria e di rischio al momento della risoluzione del rapporto di lavoro 9) Fornisce i DPI

  19. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO, DEL DIRIGENTE, DEL PREPOSTO (Art. 17-18) DATORE DI LAVORO DIRIGENTE PREPOSTO Designa Responsabile e Addetti (anche con esterni) del S.P.P. Nomina, nei casi previsti, il Medico Competente Responsabilità di valutazione e attuazione continuativa Resp. S.P.P. Elabora, custodisce e aggiorna il Documento contenente : - Valutazione dei rischi - Misure di prevenzione - Programma di attuazione Med. Comp. Rappr. Sicur. (consultaz.) Per az. famil. e fino a 10 dip. autocertificazione su valutaz. e misure Adottano e aggiornano le misure di prevenzione necessarie

  20. Il R.S.P.P. • Chi è? “Persona designata dal datore di lavoro in possesso di attitudini e capacità adeguate”, a capo del servizio di prevenzione e protezione

  21. In base alle caratteristiche e dimensioni aziendali: 1 o più persone interne all’azienda cioè dipendenti esterni datore di lavoro = RSPP Il RSPP: 3 tipologie

  22. IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94) IL DATORE DI LAVORO -DELEGA- Il requisito dell’effettivo potere del delegato è strettamente correlato alla consistenza dei fondi posti a sua disposizione (Vedi Cassazione 27 giugno 1975, n. 1062, in Giur. It., 1977, II, 173, e Cassazione penale sez. IV, 19/4/1989, n. 5962).

  23. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Cos’è? E’ l’insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda, finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali in azienda, ovvero unità produttiva.

  24. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE COMPITI: • 1) Individua e valuta i fattori dirischio • 2) Individua le misure per lasicurezza e la salubrità degli ambienti • 3) Elaborare le misure di prevenzione e protezione e ne verifica l’efficacia

  25. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE • 4) Elabora le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali • 5) Propone i programmi di formazione e informazione • 6) Partecipa alla riunione periodica • 7) Informa i lavoratori sui rischi, sulle misure di prevenzione e sicurezza

  26. USL R.E. SMPIL LUOGHI DI LAVORO (Art. 62 - 68) VIE E USCITE DI EMERGENZA PORTE E PORTONI VIE DI CIRCOLAZ., PAVIM., ECC. ADEGUAMENTO DI: AERAZ. DI LUOGHI DI LAVORO CHIUSI TEMPERATURA DEI LOCALI ILLUM. NATURALE E ARTIFICIALE PAVIM., MURI, SOFFITTI, FINESTRE LOCALI DI RIPOSO SPOGLIATOI E ARMADI SCADENZA 1 . 3 . 95 DOCCE E LAVABI POSTI DI LAV., DI PASS. ED ESTERNI TENER CONTO DI LAVORATORI PORTATORI DI HANDICAP (Non per i luoghi di lavoro già utilizzati prima del 1.1.93) Per i luoghi di lavoro costruiti o utilizzati prima del 27.11.94: adeguamento entro il 1.1.97 Se occorrono concessioni o autorizzazioni procedere alle rispettive richieste immediatam. Se esistono vincoli urbanistici, misure alternative autorizzate da USL

  27. Il medico competente …E’ specializzato in medicina del lavoro..o altre specializz.ni Chi è? 1) dipendente di una struttura pubblica (se non esplica attività di vigilanza) 2) libero professionista 3) dipendente del datore di lavoro …E’ autorizzato dalla regione (almeno 4 anni di attività)

  28. Il medico competente • Svolge la sorveglianza sanitaria, obbligatoria per i lavoratori: esposti a piombo, amianto, rumore • addetti alla movimentazione manuale dei carichi • che utilizzano videoterminali • che utilizzano agenti cancerogeni o biologici

  29. Il medico competente • Collabora col datore di lavoro e con il RSPP: • Alla valutazione dei rischi • Al programma di attuazione delle misure di tutela • All’organizzazione del servizio di pronto soccorso • Alla formazione e informazione dei lavoratori

  30. Il medico competente • Deve istituire e aggiornare per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza una cartella sanitaria e di rischio da custodire in azienda • Deve comunicare in riunione periodica i risultati anonimi collettivi • Deve effettuare visite mediche ulteriori, su richiesta del lavoratore, se correlate ai rischi professionali • Devevisitare gli ambienti di lavoro almeno 2 volte l’anno

  31. Implicazioni per il lavoratore non più idoneo Il DLGS. 81/08 stabilisce l’obbligo di assegnare il lavoratore, in quanto possibile, ad altro posto di lavoro nella stessa azienda, conservando la retribuzione precedente e la qualifica originaria qualora sia adibito a mansioni inferiori. Contro il giudizio di inidoneità è ammesso ricorso all’ASL entro 30 giorni dalla comunicazione

  32. Il RLS = Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1 RLS fino a 200 dipendenti 3 RLS da 200 a 1000 dipendenti 6 RLS oltre 1000 dipendenti N° RLS E’ eletto dai lavoratori al loro interno Il numero, le modalità di elezione, i permessi retribuiti, la formazione e gli strumenti per lo svolgimento delle funzioni sono stabiliti nellacontrattazione collettiva oppure E’ designato all’interno delle rappresentanze sindacali (RSU)

  33. IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94) - Formazione: a) programma minimo di 32 ore di cui 12 rischi specifici in azienda; b) aggiornamento periodico di durata 4 – 8 ore per imprese da 15 a 50 dipendenti o oltre IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti deve avvenire, in collaborazione con gli organismi paritetici di cui all'art. 51 del D.Lgs. n. 81/08 del 1994, durante l'orario di lavoro (non pare tuttavia che sia vietata durante ore di lavoro straordinario come tali debitamente retribuite) e non può comportare oneri economici a carico dei lavoratori.

  34. Il RLS ha diritto: • Di fare di propria iniziativa in merito a: • Verificare l’applicazione delle misure di sicurezza • Proporre attività di prevenzione e formazione • Avvertire il responsabile aziendale dei rischi individuati • Ricorrere alle autorità competenti se ritiene che le misure di prevenz. e protez. non siano idonei

  35. L’obbligo di formazione è stato introdotto dal D.Lgs.626. Educare l’uomo nella sua globalità: mente, cuore, mano. Obbligo già presente nella legislazione precedente. Fornire notizie (a livello verbale o scritto). Formazione e Informazione

  36. Informazione • Il datore di lavoro deve assicurare a ciascun lavoratore (anche ai lavoratori a domicilio) informazioneadeguata e specifica su: • I rischi “ambientali”, legati all’intero processo produttivo; • I rischi legati alla mansione specifica (vd. normativa e disposizioni aziendali); • Sulle misure di prevenzione e protezione adottate.

  37. Informazione • Inoltre su: • I pericoli relativi all’uso di sostanze e preparati pericolosi • Le procedure di 1) Pronto soccorso 2) Lotta antincendio 3) Evacuazione • Il RSPP e il medico competente • I nominativi degli addetti alle emergenze P.S. Il compito di fornire informazioni ai lavoratori spetta al RSPP sebbene le sanzioni per la violazione dell’obbligo sono a carico del datore di lavoro.

  38. Formazione e Informazione QUANDO? • Al momento dell’assunzione • Al momento del trasferimento o cambiamento di mansione • In occasione di cambiamentidell’organizzazione aziendale: • 1) Nuove attrezzature • 2) Nuove tecnologie • 3) Nuove sostanze o preparati pericolosi

  39. Formazione A CHI? • AI LAVORATORI: avviene durante l’orario di lavoro; senza oneri a carico dei lavoratori. • AGLI ADDETTI ALLE SITUAZIONI DI EMERGENZA: sulla base dei rischi specifici dell’azienda o unità produttiva; formazione organizzata previa consultazione RLS. • AL RLS

  40. USL R.E. SMPIL INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI (Art. 36 - 37) Rischi per la sicurezza e la salute connessi con l’attività Misure e attività di protezione e prevenzione IL DATORE DI LAVORO DEVE INFORMARE CIASCUN LAVORATORE SU : Rischi specifici, norme e disposizioni aziendali Responsabile SPP e medico competente Sostanze pericolose Antincendio, evacuazione, pronto soccorso Lavoratori incaricati delle procedure di emergenza Durante orario di lavoro In modo periodico IL DDL DEVE FORMARE CIASCUN LAVORATORE : (Possibilità di delega) - All’assunzione - Cambio mansione - Cambio attrezz., tecnol., sostanze In modo particolare per il Rappr. per la Sicur. Formazione sufficiente e adeguata in materia di sicurezza e salute con particolare riferim. al proprio posto di lavoro e alle proprie mansioni In modo mirato gli addetti all’antincendio, ecc.

  41. IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94) GLI ADDETTI ALLA GEST. DELLE EMERGENZE Il DL adotta le misure di gestione dell’emergenza(ai sensi degli artt. 43-46 del D.Lgs. n. 81/08), ed in particolare: • designa preventivamene i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di pronto soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza, tenendo conto delle dimensioni dell’azienda ovvero dei rischi specifici; • adotta le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza ed impartisce le istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, siano informati ed abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa; continua

  42. IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94) GLI ADDETTI ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE E DEL PRIMO SOCCORSO • si astiene, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato; • organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di pronto soccorso e con gli organismi della protezione civile competenti in tema di salvataggio, lotta antincendio e gestione emergenze; • sentito il Medico competente, predispone (ai sensi degli artt. 27-31 del D.P.R. n. 303/56) dei pacchetti di medicazione, delle cassette di pronto soccorso (di cui al D.M. 02/07/58) o delle camere di medicazione, a seconda del numero dei lavoratori e dell’ubicazione e tipologia rischi; • organizza gli addetti all’emergenza prevedendo turni e sostituzioni per ferie, malattie ed altro.

  43. IL D.Lgs. 81/08 (ex 626/94) GLI ADDETTI ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE E DEL PRIMO SOCCORSO I lavoratori incaricati di attuare le misure di gestione dell’emergenza non possono rifiutare la designazione se non per giustificato motivo(ai sensi dell’art. 43, c. 3, del D.Lgs. n. 81/08) . Essi, inoltre, devono essere formati(vedi D.M. 10 marzo 1988), essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni ovvero dei rischi specifici dell’azienda ovvero dell’unità produttiva.

  44. FORMAZIONE • FORMAZIONE PRIMO SOCCORSO (D.M. 388/2003) • Gli addetti al pronto soccorso, designati ai sensi dell’art.18, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 81/08, sono formati con istruzione teorica e pratica per l’attuazione delle misure di primo intervento interno…. • Per le aziende o unità riproduttive di gruppo A (aziende con più di 5 addetti e con grado di inabilità INAIL superiore a 4, riconducibili al tariffario INAIL) il corso di formazione deve avere la durata di 16 ore. • Per le aziende appartenenti ai gruppi B e C il corso deve avere la durata di 12 ore. • La formazione dei lavoratori designati andrà ripetuta con cadenza triennale almeno per quanto attiene alla capacità di intervento pratico (art.3, comma 5, D.M. 388/2003).

  45. Per la presenza contemporanea di oltre 300 persone, il personale addetto deve conseguire l’Attestato di idoneità tecnica, rilasciato dal Comando dei VV.F.(D.L. 1° ottobre 1996 convertito dalla L. 18 novembre 1996, n. 609) FORMAZIONE • FORMAZIONE ANTINCENDIO – EMERGENZE (D.M. 10.3.98) • Il DL deve eseguire una valutazione del rischio di incendio all’interno della propria attività. • All’esito della valutazione dei rischi di incendio, il DL deve: - fornire ai lavoratori una adeguata informazione e formazione sui rischi di incendio - designare uno o più lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze. - fornire agli addetti antincendio la strumentazione necessaria per gli interventi antincendio e di protezione personale. - garantire l’efficienza dei sistemi di protezione antincendio. • La durata del corso per addetti antincendio deve essere di 8 ore, nel caso in cui dalla valutazione del rischio scaturisca il rischio medio, in caso di rischio elevato la durata del corso deve essere di 16 ore.

  46. INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI INFORTUNIO Evento avvenuto nell’organismo per causa violenta in occasione dello svolgimento di attività da cui derivi inabilità (totale o parziale, temporanea o permanente) o morte del prestatore d'opera.  va messo in relazione alla effettiva capacità dell'agente lesivo di produrre il danno, che deve pertanto essere direttamente ricollegabile alla violenza subita dal prestatore, indipendentemente dalla valutazione quantitativa dell'agente (anche un piccolo graffio sopracutaneo se può servire all'ingresso di virus o malattie in caso di contatto diretto per lavoro).  Tale violenza è normalmente, ma non necessariamente, esterna e deve agire rapidamente sulla persona interessata provocando comunque una lesione.  Questa lesione, poi, deve essere a sua volta la causa dell'inabilità o del decesso del prestatore di lavoro e deve avvenire comunque sempre in occasione del lavoro stesso.

  47. INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI MALATTIA PROFESSIONALE La malattia professionale, o tecnopatia, è un evento dannoso di tipo lesivo che provoca lo stesso effetto dell'infortunio, cioè l'inabilità lavorativa, ma in tempi e modi diversi, non esistendo la necessarietà del fatto violento ed immediato.  La causa deve risiedere nella esposizione per lo meno normale ed essenziale, sebbene non quotidiana, ad ambienti od agenti chimici, fisici biologici o tecnici che siano necessari all'espletamento del lavoro svolto ed ai quali si possa ragionevolmente far risalire la causa dell'insorgenza della malattia.

  48. LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

  49. ORIENTAMENTI CEE RIGUARDO LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SUL LAVORO DEFINIZIONI PROPRIETA’ O QUALITA’ INTRINSECA DI UN DETERMINATO FATTORE ( PER ES.: MATERIALI O ATTREZZATURE DI LAVORO, METODI O PRATICHE DI LAVORO, ECC. ) AVENTE IL POTENZIALE DI CAUSARE DANNI PERICOLO PROBABILITA’ CHE SIA RAGGIUNTO IL LIMITE POTENZIALE DI DANNO NELLE CONDIZIONI DI IMPIEGO, OVVERODI ESPOSIZIONE, DI UN DETERMINATO FATTORE RISCHIO PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE DELLA POSSIBILE ENTITA’ DEL DANNO, QUALE CONSEGUENZA DEL RISCHIO PER LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI LAVORATORI NELL’ESPLETAMENTO DELLE LORO MANSIONI, DERIVANTE DAL VERIFICARSI DI UN PERICOLO SU DI UN LUOGO DI LAVORO VALUTAZIONE DEL RISCHIO

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