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Il Piano di Governo del Territorio del Comune di Paderno Franciacorta

Il Piano di Governo del Territorio del Comune di Paderno Franciacorta. Martedì 30 Ottobre 2007 Comune di Paderno Franciacorta. Piano di Governo del Territorio. Sono state introdotte tre innovazioni:

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Il Piano di Governo del Territorio del Comune di Paderno Franciacorta

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  1. Il Piano di Governo del Territorio del Comune di Paderno Franciacorta Martedì 30 Ottobre 2007 Comune di Paderno Franciacorta

  2. Piano di Governo del Territorio • Sono state introdotte tre innovazioni: • Ancoraggio obbligatorio dei piani ad uno strumento ed ad un modello informativo - ovvero ad un insieme di cartografie, informazioni, dati ed elementi sia quantitativi che qualitativi organizzati in un sistema digitale – che sia, fra i vari Enti e fra il comune ed il cittadino, condiviso e condivisibile ha fatto introdurre il concetto di Sistema Informativo Territoriale (S.I.T) e quindi l’avvio della digitalizzazione del territorio e della trasposizione dei dati raccolti. • corrispondenza fra processo di pianificazione e processo di valutazione ambientale (V.A.S.) • modifica della struttura stessa dello strumento di pianificazione territoriale comunale, rinominato piano di governo del territorio (P.G.T.), che si costituisce in tre atti distinti: • documento di piano • piano dei servizi • piano delle regole

  3. Piano di Governo del Territorio

  4. Piano dei Servizi Prescrizioni DOCUMENTO DI PIANO Direttive Indirizzi Piano delle Regole Prescrizioni Direttive Indirizzi Piani Attuativi Prescrizioni Direttive Indirizzi Indirizzi Altri piani di settore Indirizzi Azione amministrativa Variazione quantità annuale OSSERVATORIO ATTUAZIONE Variazione incentivi Individuazione aree prioritarie Rapporti tra documento di Piano e Piani Operativi Piano di Governo del Territorio Aree di completamento direttamente conformabili

  5. Azioni di monitoraggio e di regolazione per il raggiungimento degli obiettivi di piano. • Una delle innovazioni più consistenti nella valutazione ambientale strategica (V.A.S.) è l’introduzione del monitoraggio dell’attuazione del Piano. L’applicazione di questa indicazione richiede da parte dell’ufficio urbanistico una complessa attività continuativa, ma rappresenta al contempo un utile strumento per attuare una costante verifica degli effetti del piano e porre in atto le opportune azioni di regolazione. • È quindi indispensabile che vengano individuati i criteri di funzionamento del meccanismo di monitoraggio e di conseguente regolazione del piano. • Allo stato attuale di elaborazione del progetto si individua l’opportunità di prevedere: • uno o più indicatori che devono essere utilizzati per la valutazione dell’andamento delle politiche messe in atto dal piano; • criteri per la regolazione degli interventi pubblici e privati sulla base degli obiettivi di volta in volta raggiunti; • criteri per promuovere incentivi o disincentivi per regolare l’efficacia delle politiche messe in atto dal piano. Piano di Governo del Territorio

  6. Indice del Documento di Piano • Gli obiettivi assegnati al Piano • Conoscenza della città • Sistema territoriale • Sistema ambientale e paesistico • Sistema urbano • Sistema economico • Welfare • Mobilità • Energia • Sintesi delle criticità, delle potenzialità e delle opportunità • Obiettivi e politiche per il Governo del Territorio • Prescrizioni, direttive ed indirizzi per la realizzazione degli obiettivi • Perequazione, compensazione ed incentivazione • Prescrizioni, direttive ed indirizzi per la redazione del Piano dei Servizi • Prescrizioni, direttive ed indirizzi per la redazione del Piano delle Regole • Prescrizioni, direttive ed indirizzi per le trasformazioni urbane • Indirizzi agli altri strumenti di settore. DOCUMENTO DI PIANO

  7. E’ costruita sulla base degli obiettivi strategici dell’amministrazione che punta alla riqualificazione della città esistente Tiene conto delle specificità delle singole aree la perequazione tiene conto di: agisce attraverso: LA PEREQUAZIONE NEL PGT Propone incentivi per la valorizzazione ecologica delle aree agricole Agisce con indici differenziati che tengono conto degli obiettivi di riqualificazione di ogni singola area Riconosce a tutte le aree destinate a servizi un diritto volumetrico Incentiva la realizzazione di servizi da parte di soggetti privati Attiva in tutti i casi la perequazione di comparto

  8. FASE DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO • Ricostruzione del quadro conoscitivo e orientativo del piano • In questa fase si prevede di definire gli orientamenti generali del piano e i criteri di sostenibilità mediante una serie di indagini e analisi territoriali/ambientali relativamente ai seguenti temi: • dinamiche in atto • criticità (socioeconomiche, ambientali, paesaggistiche e territoriali) • potenzialità del territorio • opportunità che si intendono sviluppare • sistema socio-economico locale • indicazioni degli atti emanati da enti sovracomunale, altri enti, programmazione settoriale • Sistema delle infrastrutture e della mobilità • Sistema urbano (funzioni e servizi) • Sistema agricolo • Aree e beni di particolare rilevanza (beni di interesse paesaggistico, storico- monumentale, emergenze e vincoli alla trasformabilità del territorio) • Stabilire i contatti e avviare la collaborazione con gli altri soggetti incaricati dal Comune e con gli Enti preposti • Avviare i contatti con la Provincia e i comuni limitrofi, • Raccogliere ed esaminare le indicazioni da cittadinanza

  9. FASE DI IMPOSTAZIONE DELLO SCENARIO STRATEGICO DI PIANO • In questa fase si prevede di definire gli obiettivi strategici di sviluppo, di miglioramento e di conservazione per la politica territoriale del comune che avviene tenendo conto delle indagini di cui al punto precedente, e degli obiettivi di indirizzo indicati e proposti dall’amministrazione comunale: • avviare il coordinamento con le attività di VAS, al fine di fissare limiti e condizioni di sostenibilità. • acquisire le risultanze delle indagini territoriali/ambientali avviate dagli altri soggetti incaricati dal Comune

  10. FASE DI ELABORAZIONE • Determinazioni di piano • In questa fase è prevista: • la definizione degli obiettivi quantitativi di sviluppo, con particolare riferimento ai temi della riqualificazione del territorio,dell’uso ottimale delle risorse, della minimizzazione del consumo di suolo e di tutti gli indicatori di sostenibilità del PTCP e alle risultanze del Rapporto Ambientale. • la formulazione delle politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali, in coerenza con gli obiettivi strategici e specifici. • la verifica di compatibilità tra politiche d’intervento e le risorse economiche attivabili dall’amministrazione comunale, privilegiando gli interventi realmente realizzabili nel quinquennio di validità del Piano. • l’individuazione degli ambiti strategici e di trasformazione. • il recepimento delle previsioni prevalenti contenute nei piani sovracomunali e di settore • la determinazione di concerto con l’A.C. dei criteri di compensazione, perequazione e incentivazione.

  11. DOCUMENTO DI PIANO Art. 8, comma 3: il documento di piano non contiene previsoni che producano effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. Art. 8, comma 4: il documento di piano ha validità quinquennale ed è sempre rinnovabile. Scaduto tale termine, il Comune provvede alla approvazione di un nuovo documento di Piano; in caso di inadempienza si applicano le norme di cui all’art. 25, comma 7

  12. FASE DI ADOZIONE E APPROVAZIONE In questa fase , con il contributo di tutti gli attori partecipanti al processo,si valutano il documento di Piano, il Rapporto Ambientale (VAS), nonché del Piano delle Regole e del Piano dei Servizi, si controdeducono le osservazioni e si approva il PGT. AVVIO FASE DI ATTUAZIONE E GESTIONE In questa fase si selezionano gli indicatori per il monitoraggio degli effetti di piano, allo scopo di intervenire in maniera tempestiva con eventuali azioni correttive degli effetti negativi. aggiornamento periodico degli indicatori e messa in evidenza degli effetti dell’attuazione delle previsioni di PGT, con un’analisi e lettura critica dei Piani Attuativi

  13. Il Piano delle Regole si riferisce, nella sostanza, al tessuto urbano consolidato, ha valore prescrittivo e produce effetti diretti sul regime giuridico di suoli ed ha validità indeterminata ed è sempre modificabile. • Il Piano detta “regole prestazionali, requisiti, riferimenti per la progettazione in grado di garantire la tutela dei centri storici, omogeneità del tessuto urbano consolidato, qualità della città futura “. Inoltre il Piano delle Regole è teso a “promuovere la qualità del progetto” secondo i seguenti criteri: • Disciplina dell’assetto morfologico • Norme differenziate in relazione alla diversità degli edifici e dei luoghi • Definizione dei parametri dimensionali • Indicazione delle destinazioni d’uso non ammissibili • Criteri di allineamento e di orientamento • Prescrizioni per garantire la continuità degli spazi a verde • Parametri qualitativo prestazionali per garantire l’efficienza energetica • Criteri per il recupero dei nuclei di antica formazione PIANO DELLE REGOLE

  14. Il Piano delle Regole individua altresì le aree destinate all’attività agricola con le seguenti finalità e obiettivi: • Preservazione • Evitare processi di frammentazione • Promuovere la compattezza del tessuto urbano • Salvaguardia fasce di rispetto (corsi d’acqua, sorgenti) • Norme per manutenzione straordinaria, trasformazioni, uso, recepimento piani di assestamento, indirizzo forestale e bonifica) • Il Piano delle Regole norma le aree di valore paesaggistico-ambientale ed ecologiche introducendo i parametri da rispettare nella nuova edificazione e requisiti qualitativi degli interventi, allo scopo di promuovere la sostenibilità dello sviluppo, il risparmio energetico, il comfort abitativo secondo i criteri delle linee guida provinciali e il Regolamento edilizio tipo della Regione Lombardia. • Individua le aree non soggette a trasformazione urbanistica, ne disciplina l’uso e indica gli interventi ammessi. PIANO DELLE REGOLE

  15. Contenuti • Recepimento dei contenuti prescrittivi straordinari • Previsioni sovraordinate • Immobili assoggettati a tutela • Siti di interesse comunitario • Aree ed edifici a rischio di incidente rilevante • Vincoli (geologici, idrogeologici,sismici e della pianificazione sovraordinato) • Individuazione degli ambiti e delle aree da assoggettare a specifica disciplina • Tessuto urbano consolidato • Nuclei di antica formazione • Beni ambientali storico artistici monumentali • Caratteristiche fisico-morfologiche dell’esistente • Aree destinate all’esercizio dell’attività agricola • Aree di valore paesaggistico-ambientale • Aree non soggette a trasformazione urbanistica • Vincoli e classi di fattibilità • Aree ed edifici a rischio • Volumetrie e indici consentiti • Modalità per la perequazione, l'incentivazione e la compensazione PIANO DELLE REGOLE

  16. È uno strumento di carattere prescrittivo e vincolante volto a garantire la vivibilità e la qualità urbana attraverso l’organizzazione della struttura territoriale, l’accessibilità ai diversi servizi e l'armonizzazione tra insediamenti e servizi. • Contenuti: • Individuazione dell’ambito territoriale di riferimento • Dati sulla popolazione, sull'utilizzo dei servizi pubblici e sulla mobilità, e determinazione dei potenziali utenti • Inventario dei servizi presenti • Determinazione dello stato della domanda e dell’offerta e identificazione della necessità di nuovi servizi pubblici da parte della popolazione • Ipotesi di soluzione e definizione delle priorità di intervento • Individuazione delle aree e gli edifici esistenti e da realizzare per attrezzature pubbliche o di interesse pubblico e le aree a verde e di interesse ambientale • Valutazione della sostenibilità economica delle previsioni PIANO DEI SERVIZI

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