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Audit civico 2006-07

Audit civico 2006-07. La formazione per i cittadini e gli operatori a cura di Alessandro Lamanna, Michela Liberti, Alessio Terzi con la collaborazione di AstraZeneca. Audit civico. Lo sviluppo della valutazione civica nell’ambito dei servizi sanitari è stato

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Audit civico 2006-07

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Presentation Transcript


  1. Audit civico 2006-07 La formazione per i cittadini e gli operatori a cura di Alessandro Lamanna, Michela Liberti, Alessio Terzi con la collaborazione di AstraZeneca

  2. Audit civico Lo sviluppo della valutazione civica nell’ambito dei servizi sanitari è stato determinato dall’esigenza di dare forma concreta alla centralità del punto di vista del cittadino.

  3. Audit civico ANALISI CIVICA: “produzione ed uso di informazioni da parte dei cittadini in funzione della attivazione di proprie politiche e della partecipazione alla politiche pubbliche, sia in sede di definizione e di implementazione che in sede di valutazione” Moro G., Manuale di cittadinanza attiva, 1998

  4. Audit civico “ Le metodologie sinora utilizzate, infatti, sviluppano l’ascolto dei cittadini ma non li riconoscono come soggetti in grado di produrre autonomamente valutazioni strutturate”. Altieri L., a cura di, Ascolto e partecipazione dei cittadini in sanità, 2002

  5. Audit civico Tre ragioni: dare forma concreta al punto di vista del cittadino; rendere trasparente e verificabile l’azione delle aziende sanitarie; prevenire la frammentazione del SSN.

  6. Audit civico Primo problema: l’esigenza di dare una forma concreta alla “centralità del punto di vista dei cittadini”: superare la concezione del cittadino come puro fruitore di servizi; fare intervenire i cittadini come “attori” per informare e essere informati.

  7. Audit civico Secondo problema: “rendere trasparente e verificabile l’azione delle aziende sanitarie” Ridurre il rischio di autoreferenzialità del sistema Superare pregiudizi e costruire un giudizio motivato (dei cittadini e degli operatori sanitari) Fare pesare il giudizio motivato dei cittadini in sede di confronto con la direzione aziendale

  8. Audit civico Terzo problema: “prevenire il rischio che il processo di federalizzazione si traduca in una frammentazione del servizio sanitario” Rendere comparabili alcune performance aziendali Fare emergere e circolare le esperienze vincenti Utilizzare i diritti per produrre indicatori e standard

  9. Un contesto per costruire insieme Occasione concreta di collaborazione tra cittadini e aziende Produce nuove informazioni Fa emergere aree critiche e favorisce l’individuazione di azioni correttive

  10. L’Audit civico e l’articolo 118 Lo sviluppo dell’Audit civico in collaborazione con le amministrazioni sanitarie regionali e locali è un esempio di attuazione dell’ultimo comma dell’art. 118 della Costituzione: “Stato, regioni, province, città, metropolitane e comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati,per lo svolgimento di attività di interesse generale sulla base del principio di sussidiarietà.”

  11. AUDIT “Esame sistematico ed indipendente mirato a stabilire se le attività svolte per la qualità ed i risultati ottenuti sono in accordo con quanto stabilito, e se quanto stabilito viene attuato efficacemente e risulta idoneo al conseguimento dell’obiettivo” ANALISI CIVICA

  12. ANALISI CIVICA “Sistema di attività messe in atto dai cittadini per definire, comunicare e far valere il proprio punto di vista circa le questioni di rilevanza pubblica e sociale, soprattutto quando esse riguardano la tutela dei diritti e la qualità della vita” AUDIT CIVICO

  13. L’AUDIT CIVICO “Analisi critica e sistematica dell’azione delle aziende sanitarie promossa dalle organizzazioni civiche”

  14. Le domande dell’Audit civico La centralità del malato è solo un principio etico e deontologico oppure è anche un criterio operativo che produce effetti misurabili?

  15. Le domande dell’Audit civico Quali centralità concrete: dell’utente rispetto all’organizzazione del paziente nei processi clinici e assistenziali del cittadino nella partecipazione

  16. Gli aspetti della realtà da indagare: le quattro componenti dell’azione delle aziende sanitarie L’orientamento ai cittadini Cioè l’attenzione dimostrata dall’azienda verso ambiti spesso problematici per gli utenti dei servizi sanitari.

  17. Gli aspetti della realtà da indagare 2. Impegno dell’azienda sanitaria nel promuovere alcune “politiche” di particolare rilievo sociale e sanitario

  18. Gli aspetti della realtà da indagare 3. Il coinvolgimento delle organizzazioni civiche nelle politiche aziendali

  19. Gli aspetti della realtà da indagare 4. Capacità di risposta dell’azienda ad un problema concreto vissuto come urgente dalla comunità locale

  20. Gli aspetti della realtà da indagare Ogni componente è stata articolata in “fattori di qualità”

  21. Fattori di qualità “aree che hanno un particolare rilievo nella percezione dei cittadini”; “gli aspetti principali che qualificano il rapporto che i cittadini istaurano con la realtà valutata”

  22. La struttura dell’Audit civico 4 componenti; 16 fattori; 350 indicatori; 3 livelli di applicazione: Azienda, Ospedale, Cure primarie (distretti, poliambulatori, ser.T./CSM).

  23. 1° Componente “Orientamento verso i cittadini”Fattori: Accesso alle prestazioni sanitarie Rispetto dell’identità personale, culturale e sociale dei malati – personalizzazione delle cure Relazioni sociali Informazione logistica e sanitaria Assistenza alla persona – rapporti degenti/operatori Comfort e prestazioni alberghiere Supporto ai degenti e alle famiglie Documentazione sanitaria e comunicazione tra medici curanti Tutela dei diritti Programmi di miglioramento della qualità

  24. 2° Componente: “Impegno della azienda nel promuovere alcune politiche di particolare rilievo sociale e sanitario”Fattori: Gestione del rischio clinico Sicurezza delle strutture e degli impianti Malattie croniche e oncologia Gestione del dolore

  25. 3° Componente: “Coinvolgimento delle organizzazioni civiche nelle politiche aziendali”Fattori: Attuazione e funzionamento degli istituti di partecipazione degli utenti Altre forme di partecipazione e di interlocuzione cittadini/azienda

  26. 4° Componente: “Capacità di risposta dell’azienda ad un problema concreto vissuto come urgente dalla comunità locale”

  27. Gli aspetti della realtà da indagare La “matrice” delle variabili quantitative o parametri qualitativi che consentono di esprimere un giudizio sul fattore osservato (circa 250 indicatori)

  28. I 3 livelli di applicazione: Livello 1 – Azienda (Direzione generale e Direzione sanitaria) Livello 2 – Assistenza Ospedaliera (Direzione ospedale e Unità operative) Livello 3 – Assistenza sanitaria nel territorio - Cure primarie A – assistenza sanitaria di base (Direzione distretto) B – assistenza specialistica ambulatoriale (Poliambulatorio) C – assistenza specialistica territoriale (Ser.T. e Centro di Salute Mentale)

  29. La raccolta dei dati A.Osservazione diretta di alcune strutture attraverso una griglia di osservazione B. Intervista attraverso un questionario di alcuni responsabili aziendali

  30. LE FASI DELL’AUDIT AZIONI FINALI PREPARAZIONE ESECUZIONE

  31. LE FASI DELL’AUDIT PREPARAZIONE COSTITUZIONE DI UN EQUIPE OPERATIVA DEFINIZIONE DEL PROGETTO LOCALE DI AUDIT H INCONTRO CON DG E NOTIFICA ALLE FUNZIONI INTERESSATE

  32. LE FASI DELL’AUDIT PREPARAZIONE • Individuazione delle strutture da monitorare • Calendario dei lavori • Designazione delle persone responsabili DEFINIZIONE DEL PROGETTO LOCALE

  33. LE FASI DELL’AUDIT CIVICOil Progetto locale di Audit civico 1/2 Il Progetto locale di Audit civico deve contenere: La definizione precisa delle strutture dove sarà svolto il monitoraggio. Il calendario dei lavori. La designazione delle persone responsabili delle operazioni di raccolta dati.

  34. LE FASI DELL’AUDIT PREPARAZIONE • COSTITUZIONE EQUIPE: • È costituita da un minimo di 3 ad un massimo di 10 persone • Individua un responsabile per l’azienda sanitaria • Individua un responsabile per il Tribunale dei diritti del malato • Fa riferimento a Cittadinanzattiva per la formazione e la successiva assistenza tecnica NOTIFICA ALLE FUNZIONI INTERESSATE

  35. LE FASI DELL’AUDIT CIVICOCostituzione dell’équipe operativa L’équipe operativa: è costituita da un minimo di 3 ad un massimo di 10 persone (tra cittadini volontari e operatori indicati dall’azienda); al suo interno individua il responsabile dell’Azienda sanitaria, e il responsabile del TdM; fa riferimento a Cittadinanzattiva per la formazione e la successiva assistenza tecnica.

  36. LE FASI DELL’AUDIT PREPARAZIONE ESECUZIONE AZIONI FINALI

  37. LE FASI DELL’AUDIT ESECUZIONE MONITORAGGIO Osservazione e talvolta richiesta di informazioni CONDUZIONE AUDIT Interviste e visione delle evidenze (a giudizio del Gruppo Ringraziamenti Annotazione dei punti rimasti in sospeso Restituzione verbale Eventuale Relazione

  38. QUESTIONARI DI DIREZIONE DirezioneGenerale Q. per la Direzione generale e per la Direzione sanitaria aziendale (livello 1) DirezioneOspedale Q. per la Direzione sanitaria di Presidio (livello 2) Q. per la Direzione sanitaria di distretto (livello 3 modulo A) DirezioneDistretto Q. per la Direzione sanitaria di distretto (livello 3 modulo B) OPPURE Q. per la Direzione sanitaria e resp. CSM e SERT (livello 3 modulo C) NO AZIENDA OSPEDALIERA

  39. leggono in anticipo i rispettivi questionari DirezioneGenerale Eventuale relazione con punti in sospeso DirezioneOspedale li compilano con il Gruppo Audit con eventuale visione delle evidenze documentali DirezioneDistretto NO AZIENDAOSPEDALIERA

  40. LE GUIDE AL MONITORAGGIO Livello 2 modulo A – Ospedale Ospedale Livello 2 modulo B – Unità Operativa di Degenza Livello 3 modulo A (sede di distretto) Cure Primarie Distretto Livello 3 modulo B (poliambulatorio) OPPURE Livello 3 modulo C (Centro salute mentale, Servizio Tossicodipendenze)

  41. INTERLOCUTORI Direttore Ospedale o suo delegato 2 persone si recano presso la struttura Utilizzano il “MODULO A” per effettuare le osservazioni sull’intera struttura Ospedale Utilizzano i “MODULO B” per effettuare le osservazioni sulle singole Unità Operative (1 modulo per ciascuna U.O.) Primari, Capo Sale, ecc.

  42. LE FASI DELL’AUDIT CIVICO AZIONI FINALI • restituzione dei dati su supporto informatico • elaborazione del rapporto nazionale (benchmarking) • restituzione della base per il rapporto locale sull’Audit civico • il rapporto locale; • realizzazione di politiche condivise sulla base dei dati del monitoraggio e verifica degli esiti.

  43. LE FASI DELL’AUDIT CIVICO La restituzione dei dati su supporto informatico Ogni équipe, dopo aver raccolto su supporto cartaceo i dati del monitoraggio, deve trascrivere su supporto Informatico (CD ROM), fornito dalla sede nazionale di Cittadinanzattiva, tutti i relativi dati. Il Cd Rom sarà successivamente inviato a Cittadinanzattiva. Per svolgere questa fase, ogni équipe dovrà disporre di un computer dotato di masterizzatore.

  44. LE FASI DELL’AUDIT CIVICO Elaborazione del rapporto nazionale (il Benchmarking) Sulla base dei dati ricevuti da parte di ogni équipe, Cittadinanzattiva realizza il rapporto nazionale Audit civico, all’interno del quale ogni Azienda corrisponde ad un numero specifico che solo l’équipe conosce.

  45. Il benchmarking e l’Audit civico È prevista una valutazione comparativa delle aziende, al fine di confrontare le performance aziendali. Nel concreto, questa comparazione avviene attraverso l’elaborazione di un Indice di adeguatezza agli standard (IAS).

  46. Indice di adeguamento agli standard - IAS L’IAS esprime in quale misura i valori raccolti per gli indicatori raggruppati in un fattore di valutazione corrispondono ai “valori attesi”, vale a dire agli standard di riferimento.

  47. Calcolo dell’IAS La definizione degli indicatori del fattore considerato La comparazione delle situazioni rilevate per ogni singolo indicatore con il relativo standard di riferimento. L’attribuzione ad ogni indicatore di un valore compreso fra 0 e 100

  48. Calcolo dell’IAS La pesatura, dove necessario, degli indicatori, sulla base della loro rilevanza; Il calcolo della media aritmetica dei valori attribuiti agli indicatori.

  49. Il Benchmarking Il calcolo dell’IAS ha permesso di utilizzare la valutazione civica per praticare la metodologia del benchmarking e quindi per promuovere una valutazione comparativa tra le singole realtà oggetto della valutazione civica, con l’obiettivo di:

  50. Il Benchmarking Fornire l’opportunità d’interpretare i risultati della valutazione civica in un contesto più ampio e quindi individuare eventuali aree di eccellenza o ritardi rispetto ad altre realtà analoghe. Promuovere un esame delle soluzioni tecniche e organizzative che hanno permesso il raggiungimento delle migliori performance

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